Eretico di SienaLa domenica del villaggio: denatalità, un film, morte a Roma (e 3 Ps) - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: denatalità, un film, morte a Roma (e 3 Ps)

Eccoci al consueto appuntamento cultural-settimanale del blog (che, in agosto, subirà qualche battuta d’arresto, ce n’è bisogno, per Zeus); si parte con  la ripresa di un’intervista su una tematica di enorme respiro, tra Demografia e Politica, a livello mondiale: la parola a Christopher Murray, forse il più grande demografo vivente; poi il suggerimento di un film – che ha avuto molto meno successo di quello che avrebbe meritato -, da scoprire nelle notti estive: “Alaska”, con un Elio Germano strepitoso; infine, un commento sul drammatico fatto di cronaca nerissima dell’altra notte, a Roma, con l’uccisione del giovane carabiniere Mario Cerciello Rega: una storiaccia che, purtroppo, fotografa al meglio tante cose del nostro tristo presente.

IL FUTURO CHE CI ASPETTA

In un tempo in cui le auctoritates sono sbeffeggiate in quanto tali, noi continuiamo invece a dare retta a chi certe dinamiche le analizza e studia, con competenza, da decenni; e se si parla di Demografia e di stato della salute a livello globale, una figura come quella di Christopher Murray è il massimo, o giù di lì, che ci si possa trovare davanti; in un’intervista rilasciata a Repubblica Salute di martedì scorso (di J. D’Alessandro, pag. 14), Murray ci squaderna tutta una serie di riflessioni, fra le quali scegliamo queste tre (purtroppo tacendo su molti altri spunti, per mere esigenze spazio-temporali).

In primo luogo, la speranza di vita continuerà a salire, ma in modo molto, molto basso: scordiamoci il periodo che abbiamo alle spalle, sia ben chiaro (magari facendo mente locale sugli enormi passi in avanti fatti dal 1945 ad oggi, spesso dimenticati); e a chi millanta dei 150 anni di vita come obiettivo possibile, fate una risata nel muso: “non penso sia una prospettiva credibile e applicabile su larga scala”.

Punto due: “l’equilibro fiscale della sanità pubblica e privata salterà”, con questi tassi demografici ribassisti (a parte l’Africa e parte dell’Asia); prendiamo la Cina (che a breve dovrà fare una nuova legge, questa volta per obbligare a fare più di un figlio per coppia!): la sua forza lavoro, nel 2100, decrescerà del 60% (e – aggiungiamo noi – siamo già a quota 100 milioni di diabetici, con il passaggio dalla vita rurale a quella cittadina). Chi può sostenere il sistema sanitario, in cotal contesto?

Infine, terzo punto, introdotto dalla domanda delle domande: quando inizierà (finalmente) a diminuire la popolazione mondiale? L’anno individuato da Murray è il 2055, allorquando gli ottantenni supereranno i bambini; il prima Paese che sperimenterà questo tipo di nuova società (in larga parte, la sta già sperimentando)? Il Giappone, con la sua denatalità ormai cronica, abbinata alla speranza di vita altissima e ad una politica migratoria fra le più rigide del globo.

Noi, come tutti i Paesi in cui il tasso di fertilità per donna è più verso l’1 che appena sotto il 2 (considerato dai demografi quello ideale), arriviamo subito dopo il Giappone, mettiamoci pure l’animo in pace sin da ora.

“ALASKA”, UN FILM CHE NON SI DIMENTICA

Volete un buon consiglio per un film di mezza estate? Eccone uno, di una pellicola (produzione italo-francese) datata 2015: “Alaska”, del regista Claudio Cupellini, autore di parte della serie “Gomorra” e di quel “Una vita tranquilla”, in cui Toni Servillo ci dava una stupenda performance attoriale per sottrazione. Ecco, una qualità certa di Cupellini (qui anche sceneggiatore, con Guido Iuculano e Filippo Gravino) è quella di sapere offrire agli attori copioni davvero ad personam. Questo “Alaska”, infatti, pare tagliato ad arte per il talento enorme, straboccante, di Elio Germano; la vicenda è una storia di un amore difficile, contrastato, fra appunto il personaggio interpretato da Germano (che parte cameriere, per poi vivere altissimi e bassissimi, dal punto di vista sociale), ed una modella francese (interpretata dalla brava e dolente Astrid Bergès-Frisbey).

Un rapporto nato in modo curioso assai (e, da subito, drammatico), che conosce vicissitudini le più varie, snodandosi in una Milano cupa, in cui solo lo status economico-sociale conta (tema non inedito, certo: ma rappresentato da personaggi del tutto credibili, psicologicamente più che plausibili). Il finale – che ovviamente non si svela nel dettaglio – è double face: devastante per un verso, assai rassicurante per un altro.

Voi guardatelo, questo film, date retta: “Alaska” è una di quelle opere che può piacere di più o di meno, come tutte peraltro; ma, a differenza di altre, questa è una storia che non si dimentica facilmente. Provare per credere…

LA TRAGEDIA ROMANA

Abbiamo doverosamente ricordato Andrea Camilleri, domenica scorsa, in questa rubrica culturale; in settimana, leggendo su di lui, ho notato che era un autentico fan (come del resto Leonardo Sciascia) della manzoniana “Storia della colonna infame”: opera che più di attualità di oggi, non potrebbe essere.

Analizzando certi passaggi della tragedia che si è consumata a Roma (quartiere Prati) nella notte fra giovedì e venerdì, abbiamo davvero l’inveramento dello Zeitgeist, dello spirito di questo nostro tristo tempo; due ragazzotti californiani che vengono a Roma solo per cazzeggiare e soprattutto sballarsi, il che vuol dire aumentare il dosaggio dell’alcol e guarnire l’immancabile Xanax con qualcosa di più pulp (come in una di quelle sgangherate commediole americane tipo “American pie”); poi abbiamo l’ambigua figura, italianissima, che ha ceduto loro aspirina tritata al posto della presunta cocaina (un personaggio che vive di espedienti, questo tra l’altro semplicemente geniale: personaggio che potrebbe essere inserito, pari pari, in una rivisitazione attualizzata de “I soliti ignoti”); dopodiché, per tornare ai due rei confessi (salvo sorprese future, eh), e per restare al filtro cinematografico, come non pensare a “Fargo” o a qualche altra opera dei Cohen? Il crimine è una cosa seria, ed i peggiori spesso sono proprio i non criminali che si improvvisano tali, capaci di partire, coltello in resta, senza calcolare il rapporto causa effetto di ciò che fanno. Solo pietas, per il povero carabiniere, e non c’è bisogno neanche di dire il perché.

Due cosette finali, che aggiungono amarezza ulteriore al dolore: la foto con il presunto assassino incappucciato (alla Guantanamo? Non proprio), è chiaro che bypassa ogni deontologia, ed è stata giustamente subito condannata dai vertici dell’Arma, che non potevano fare altrimenti; per quanto ci concerne, si può dire di non essere rimasti tramortiti dal senso di ingiustizia, nel vederla?

Infine, la questione della fake new dei colpevoli maghrebini, rilanciata a piene mani da taluni (politici – che non mi sorprende -, e giornalisti – che un po’ di più meraviglia -, senza che alcuno chiedesse scusa, in seguito): si scriveva all’inizio di Camilleri e de “La storia della colonna infame”.  Opera che andrebbe messa obbligatoria, nella scuola di oggi; e non solo a scuola, a dirla tutta…

 

Ps  1 Rutger Hauer: il grande attore olandese ci ha lasciato, in settimana; dopo avere fatto il marinaio (sul serio), aveva iniziato a fare l’attore nell’avanguardia dei Settanta (attore-feticcio di Paul Verhoven), prima di diventare colui che “aveva visto cose che voi umani” (Blade runner); dopo Ridley Scott, solo Ermanno Olmi l’aveva capito. Certo, con quel fisico e con quella faccia – algidamente tenebrosa -, le parti da malvagio sembravano cucite davvero a pennello, per lui.

Ps 2 Franca Valeri, 99 anni (Primo Levi ne farebbe cento in questi giorni): tanti auguri alla gran signora del teatro (in primo luogo), e del cinema italiano; ironica, arguta, irresistibile. Il termine è di certo abusato, però per lei si può arrivare a scomodarlo: un mito. Ve la ricordate ne “Il vedovo” (era la moglie di Alberto Sordi)? Unforgettable…

Ps 3 Mondiali di nuoto: la Pellegrini ci sta simpatica come Maria De Filippi (forse appena di più), però chapeau per il suo ennesimo successo, ed anche per la longevità della carriera; ma il plauso più sincero, è per la Nazionale di Waterpolo, che stravince sulle iberiche furie rosse (10-5). Un risultato di cui menare autentico vanto, per uno sport che – anche se timidamente – prende piede anche dalle nostre parti. Sarebbe bello che diventasse uno sport autenticamente nazionale, non confinato in oasi (alcune straordinarie: si pensi a Recco) in mezzo al deserto.

18 Commenti su La domenica del villaggio: denatalità, un film, morte a Roma (e 3 Ps)

  1. Rodomonte scrive:

    Caro Eretico, concordo con te sulla questione dell’ americano (anche se quella foto lo porterà dritto all’estradizione negli USA): brutta cosa di sicuro, ma la vittima è il carabiniere morto, non il ragazzotto in cerca di emozioni forti (trovate in pieno, bravo!). Io Salvini non lo voto e non lo voterò mai, ma gli avversari politici sembrano fare a gara a fargli aumentare i consensi.

  2. pallesecche scrive:

    Mi si scusi la menzione della sola questione “di pancia” di questo post, ma la faccenda del carabiniere riporta alla luce tutta la povertà morale ed intellettuale di questo paese. Un paese sempre e solo pronto alla questua. Abitato da gente che domanda soltanto e mai da. E come da buona abitudine del questuante, pronto anche in questo caso a chiedere….sempre….solo chiedere, senza mai provarsi a dare qualcosa. Nemmeno a se stessi. Si perchè si chiedono governanti all’altezza, ma nn si da il voto a chi potrebbe esserlo. Perchè si chiedono forze dell’ordine all’altezza, ma non si da mai il giusto riconoscimento a coloro che rischiano la vita per 1200 euro al mese, preferendo le passerelle vicino alle barche dei ricchi ed intorno ai decerebrati che pigliano a calci un pallone. Perchè si chiedono condizioni migliori di vita, ma non si da mai rispetto a prescindere perchè il rispetto lo meritano tutti (almeno all’inizio).
    Un paese dove conta solo l’immagine. Dove si muore per un selfie. Dove si da credito a pupazzi in perenne campagna elettorale, anzichè a muti servitori dello stato. Dove si cerca un nemico di qualsiasi colore ma se il nemico non è potente. Dove si comprano i giornali scandalistici e si guardano i reality e ci si indigna a comando.
    Un paese dove ognuno si lamenta perchè a fare qualcosa deve essere qualcun’altro. E un paese infine che ha visto sopprimere le lezioni di educazione civica ma raddoppiare le ore di religione.
    Vi aspettavate davvero un posto diverso?

  3. Paolo Panzieri scrive:

    Rodomonte sulla benda (niente cappuccio) purtroppo ha assolutamente ragione, ma tutta la storia sembra veramente paradossale.
    https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/mentre-39-39-gabe-39-39-natale-bendato-scarica-39-amico-209843.htm
    In pratica 4 carabinieri fuori servizio, non solo avrebbero assistito all’episodio di spaccio senza alzare un dito per fermare i pusher, ma avrebbero invece consigliato il loro “mediatore” Sergio Brugiatelli su come tentare di recuperare zaino e telefonino sottratti dai due americani, “giustamente risentiti” per essere stati truffati, avendo ricevuto aspirina tritata in luogo della cocaina richiesta.
    Chiamato il 112 arrivano altri 2 carabinieri.
    Adesso sono in 6!
    All’appuntamento vanno in 2 in borghese.
    Certo nessuno avrebbe potuto supporre che quel “pollo” americano avesse una lama di 17 cm ed accoltellasse il povero Mario Cerciello Rega …
    Ma morire per recuperare uno zaino ed un telefonino e far risparmiare 100 euro(!) a questo tal signor Brugiatelli è la vera cosa devastante.

  4. anonimo scrive:

    caro professore
    Ti faccio rispondere al problema demografico dalla signora Norvegese che se ne intende, credo abbia scritto dei libri in merito. Asserisce che prima del 1968, la nascita era un esigenza generazionale, in quanto il nuovo nato cresceva e già da piccolo veniva avviato al lavoro e serviva a sostenere le generazioni precedenti. Insomma era indispensabile ed era un patto generazionale.
    Dopo il 1968 si ruppero tante cose. Fra le altre si ruppe questo patto e vennero fuori Il diritto allo studio, e alla carriera . La famiglia fece grandi sacrifici per far studiare un figlio e per poi non ricevere niente indietro. Questo se ne va magari se ne andò lontano per non aiutare mai più la famiglia che aveva fatto l’investimento. Quindi l’investitore perse il suo denaro. E siccome nessuno ama perdere il suo denaro in cambio di niente. Ecco che cambiò la visione di vita. Vanno anche considerati i rischi che incominciò ad incontrare la famiglia. Dalla droga, a cattive compagnie, a vacanze senza senso….ecc. e le responsabilità ricadono su chi ha investito su un figlio. Allora meglio nessun figlio o forse uno.
    Se non viene riattivato il patto generazionale, nessuna politica potrà dare dei risultati.
    L’oste che mastica un poco d’inglese sentì e disse “ Meglio aiutare i figli degli altri. Poche responsabilità e magari vi è anche un guadagno che uno può mettere da parte per la vecchiaia, visto che i vecchi non li aiuta più nessuno”
    E’ intervenuta la grande economista Di Basel” Nessun pasto è gratis. Con il raggiungimento del Peak oil nel 2007, e con il raggiungimento del picco di tutte le energie fossili nel luglio di quest’anno. Inizieranno le rivolte nelle grandi periferie che saranno sempre più violente e mancando l’energia mancheranno anche le cure sperate, con forte diminuzione della popolazione anziana” Poi ha sviscerato una serie di grafici che io non ho capito del tutto.

    • Francesco Aldo Tucci scrive:

      Chi sarebbe l’autrice di questa apocalittica predizione?

      • anonimo scrive:

        Caro Francesco
        Io non faccio nessun nome. Tanto rimarresti della tua fede. Comunque se ti rivolgi solo alla carta stampata Italiana sicuramente non ottieni grandi informazioni. Però se un guardi poco per il mondo trovi tante pubblicazioni. Inerenti a certi argomenti. Mi pare che Siena nella storia in caso di difficoltà abbia messo alla porta le bocche inutili… Ti conviene abbassare il tuo tono Baldanzoso a volte non tocchi anche a te.

      • A.B. scrive:

        Si riuniscono in amene valli toscane e tra un fiasco di vino e una fetta di buristo, cadono in una trance indotta dall’alcol etilico e dai succhi gastrici di digestioni impossibili. Solo in quel momento l’anonimo svizzero e la sua compagnia di sibille provenienti dall’intero orbe terracqueo, inizia a vaticinare sventure e catastrofi, dai furti alle contaminazioni delle acque, da apocalissi post atomiche a cataclismi climatici e sociali. Basterebbero degli antiacidi, ma insistendo a non prenderli sono anni che ci fracassano le parti basse. Ecco, l’unica profezia che al momento si è avverata è proprio questa: un commercialista ceco predisse all’anonimo che le avrebbe frantumate a tutto il blog e l’elvetico valdelsano, senza sforzo alcuno, vi riuscì.

  5. Un fan dell'Eretico scrive:

    Caro Eretico, sinceramente speravo che tu scrivessi della tragedia romana, pur nella rubrica culturale di solito sganciata dalla cronaca. Concordo con te e con Rodomonte: dopo la divulgazione della foto, stai a vedere come viene confezionata bene l’estradizione del 19enne Xanax-dipendente. Un film già visto.
    Una divagazione, che ho imparato dal tuo blog: se non ricordo male, era Osama Bin Laden che si vantava del fatto che in America, dopo l’11 settembre, era cresciuto in modo esponenziale l’uso di droghe e di psicofarmaci. Questo fenomeno, se ha 19 anni, è nato un anno prima del Twin tower crash…

  6. manunta scrive:

    Roma.
    Il turismo che tutti cercano, quello di due merdacciole americane
    due troiai da stiacciare come rospi , eccoli due esempi della spazzatura
    umana a cui ristoratori ,gestori di hotel , gestori di localini e sindaci scervellati danno la caccia, le nostre citta sono piene di queste deiezioni umane.
    Cambiamo marcia , o si promuove cultura e patrimonio artistico e si privilegia chi a questi e’ interessato, o……. queste son le conseguenze.
    A firenze la sera il pronto soccorso di s giovanni di dio e’ intasato da questi troiai vomitevoli( in gran parte ameri cani ) sull orlo del coma etilico.
    Propongo: diamogli il colpo di grazia ,flebo di grappa e vadinoaffanculo.
    Rimpatrio salma a spese loro .

  7. manunta scrive:

    https://www.quinewsfirenze.it/amp/firenze-notte-di-follia-in-mutande-ballano-sulle-auto.htm

    Badate che roba briachi gonfi cinque sudiciumi di turisti stranieri a ballare sui tetti delle auto in mautande .
    Venissero all isolotto a farlo , a casina poi ci tornano a pezzetti ,
    Garantito.
    E insisto a questo turismo di dementi va fatta terra bruciata , danneggiamento ,atti osceni, ubriachezza molesta, schiamazzi notturni, se i giudici e i vigili che dormono ,idem caramba ,e pula, avessero un duino di palle la cosa si potrebbe fare, certo poi magari qualche barabba di sindaco demente sarebbe capace di protestare….. e magari chiederebbe a questore
    e comandante cc. di soprassedere…..
    Sicche’ ci meritiamo questi dementi di turisti briachi, questi giudici risibili, questi polizziotti con le mani legate, e questi sindaci( nardella in questo caso) visto che i cittadini inebetiti li votano e rivotano.
    Poi arriva fortunello Panzieri e ragiona ( ad mentulae canis) che io c avrei il bucotorto, ma stai bonino Panzieri ,va stai bonino e seguita a fa’ il boncitto coi tuoi giudici ,che ti conviene.
    Vedrai questioni di lavoro….

  8. manunta scrive:

    E ritonfo, nel caso specifico linkato, sarebbe bastato che fossero arrivate du’macchine di sbirri, li avessero arrestati tutti e cinque e se avessero
    fatto resistenza …batterli com’ un noce tutti e cinque ,poi stiaffati in guardina ,processo per direttissima vista la flagranza, multa monumentale e se non la pagano
    niente ritorno a casina, vedrai che glielo cavi il vizio.
    Ma datosi che a firenze alle riunioni sulla sicurezza e ordine pubblico, il sindaco si guarda bene dal richiedere a questore, comandante cc. e comandante vigili urbani, mano ferma( e pesa) …… questi troiai ( i turisti briachi gonfi) fanno il cazzo che gli pare .
    Sicche’ quando vi lagnate di pantaneto…… mi fate scompisciare.
    Anche se lo zazzera( demossik) potrebbe spettonare meno sulle cagate del palio e pretendere di piu’ da vigili caramba sbirri ( e giudici) per altri tipi di infrazioni( leggi briachi gonfi molesti e schiamazzanti)

  9. Fabio Pacciani scrive:

    Ciao Raffaele
    permettimi un intervento leggero e fine a se stesso.
    Ce ne fossero di Pellegrini in Italia ! Davanti ad un’atleta di questa portata la simpatia e l’antipatia non hanno più significato. Contano la testa , la motivazione, l’impegno, in poche parole l’esempio.
    Il tutto poi in uno sport individuale , non di squadra . Non è esistito il gruppo, che talvolta può sostenere, per lei . E’ esistita solo lei con i suoi bassi , pochi ma pesanti, e i suoi alti che per molti erano scontati .
    Mi accontento di poco ormai, ma la sua presenza mi dà speranza

    • Eretico scrive:

      Caro Fabio,
      non a caso, infatti, l’ho lodata nel Ps (quanto alla simpatia, era proprio per fare risaltare che, nonostante nei suoi confronti ne provi davvero pochina, mi inchino davanti alla sua splendida carriera). W la Pellegrini, ci mancherebbe!

      L’eretico

  10. Semplici8 scrive:

    Una domanda Eretico: che tu sappia le previsioni di Murray tengono conto dei cambiamenti climatici e del depauperamento delle risorse nei prossimi anni o sono proiezioni basate, diciamo così, sulla fotografia dell’oggi?
    Quanto ai commenti, a qualcuno consiglierei di iscriversi a Twitter. Lí lo sproloquio trova il suo compimento.

    • Eretico scrive:

      Caro Semplici8, da quello che si arguisce, direi proprio di sì; però, in effetti, la cosa non è esplicitata.

      L’eretico

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