Eretico di SienaW la Mafia (ed un Ps senesissimo)! - Eretico di Siena

W la Mafia (ed un Ps senesissimo)!

Giovanni Falcone usava dire che di mafie più si parla e scrive, meglio è: e noi – dopo un po’ di tempo – torniamo dunque a scriverne. Anche perchè, in questa settimana, sono accadute due cose che definire importanti e significative, sarebbe riduttivo. Tristemente importanti e significative.

Buona – certo, un po’ amara – lettura a quasi tutti, dunque!

A ROMA LA MAFIA NON ESISTE, E VAI…

Dal Palazzaccio, è arrivata la sentenza che tutta la Roma del malaffare e dell’impresa sporca aspettava a gloria da tempo: a Roma c’è sì corruzione a fiumi (il Tevere, da solo, non basta), dalla politica alla criminalità spicciola, fino per l’appunto all’imprenditoria, però il vincolo mafioso NON c’è: e vai!

C’era solo (si fa per dire) una criminale convergenza di interessi fra un gruppo più politicizzato a sinistra (quello di Salvatore Buzzi), ed uno marcatamente destrorso (quello di Massimo Carminati). Roba di ordinaria amministrazione, dai. Quale città non ce l’ha, di grazia? La Mafia, tutto al più, esiste nel lido di Ostia, come documentato da Federica Angeli di Repubblica (lo scorso 1 ottobre nostra gradita ospite in Comunale, cosa di cui riparleremo).

Ma la cosa fantastica è la reazione di certi giornali (guardare i proprietari ed i Cda), tipo Il Messaggero o Il Tempo, oppure di certi politici, da Alemanno in giù: tutti fuori con le bandiere, dopo la sentenza in Cassazione, come se condanne comunque pesantissime (nonché 9 nuove carcerazioni, tra le quali quelle dell’ex Presidente del Consiglio comunale), abbinate ad un’acclarata, iperinvasiva, corruzione generalizzata nell’Urbe, fossero tali da giustificare scene di esultanza scomposta.

Scusate, ma mai come in queste ore mi sento di dare la solidarietà alla Sindaca Raggi: di certo pessima sotto molti aspetti (soprattutto rispetto alle speranze palingenetiche che si erano create nel giugno del 2016), passerà almeno alla Storia municipale come una che ha provato a mettere il suo corpo – protetto, certo, e allora? – per contrastare la fatiscente Suburra che ammorba la sua città. Visto chi la circonda, a voi poco sembra? Le buche e la monnezza purtroppo sono restate, forse si sono aggravate (non c’è più l’efficienza alemanniana, vanga antineve e moschetto, oppure il bell’eloquio, sempre affabulante, del buon Veltroni), però almeno la faccia sulle battaglia sacrosante di legalità Virginia Raggi ce l’ha messa, eh…

Davvero amara, tristissima assai, quella comunità, quella civitas in cui si scopre che il gotha dell’amministrazione era come era a Roma (da condanna in Cassazione), e gli stessi che dovrebbero chiudersi in casa per la vergogna, escono con le bandiere, e menano fendenti agli altri.

Tanto vale dirla tutta, e davvero fino in fondo: W la Mafia (tanto non c’è, no?).

FINE PENA MAI, MA PERMESSI A VALANGA!

Dopo la Corte europea, ora anche l’italica Consulta ha sentenziato, peraltro di strettissima misura: anche il peggior mafioso, e senza nessun obbligo di collaborazione con lo Stato (lasciamo stare il pentimento, che è altra cosa), potrà accedere a tutta una serie di permessi; certo, deciderà un Giudice, caso per caso e volta per volta: ma la strada è segnata, l’ergastolo ostativo è un ricordo del passato.

La funzione riabilitativa della pena non è forse in Costituzione, per Zeus? E non siamo noi, nella Patria di Cesare Beccaria?  Mi pare di sentire coloro che per difendere l’uso a priori del contante, dicono che in Austria e Germania non c’è un tetto massimo: vi sembrano paragonabili, queste due entità statuali – per altre cose criticabilissime – con la nostra, a proposito di economia sommersa?

Il meccanismo premiale per i collaboranti era stato il perno del modus operandi di Giovanni Falcone, nonché – insieme al sequestro dei beni, della verghiana “roba” – la cosa in assoluto più temuta dai criminali (da quelli che anche la Cassazione ha definito mafiosi): oggi lo buttiamo al macero; e senza neanche passare dalla differenziata: quando si dice il progresso…

Ps Massimo De Luca, ex pusher della Siena-bene (lo sostiene lui stesso): un anno e due mesi di condanna, dopo financo le pubbliche scuse in aula, per il super super super teste di “Quarto grado”, colui che finalmente aveva avuto il coraggio di osare (sic) ove tutto il resto dell’omertosa civitas senensis era invece omertosamente silente; beh, lui almeno scusa l’ha chiesta – sincera o meno che sia stata, non importa -, vediamo adesso il resto del caravanserraglio raggruppatosi per il Caso Rossi, come si comporterà. Waiting for Genova: come prima, più di prima…

11 Commenti su W la Mafia (ed un Ps senesissimo)!

  1. A.B. scrive:

    Io la vedo così caro Eretico: non esiste a Roma, a Siena, a Milano o a New York, una cittadinanza sana antitetica a gruppi di malviventi. Il tessuto sociale è composto da una stragrande maggioranza che vive in “concorso esterno”. Perché ognuno di noi si barcamena tra una morale che ci (mi) evita di incorrere in “peccati mortali” ed una quotidianità fatta di piccole omissioni o doppipesismi vari (indulgenti con gli amici e con chi ci è simpatico e rigidi con i nemici o con chi ci pesa sulle parti basse). A Palermo si chiama mafia, ed in carcere ci finiscono anche quelli che eccedono in indulgenze (e meno male!). A Siena si chiama groviglio, ed i fatti dimostrano che anche il civismo imperante di nodi ne scioglie piuttosto pochi. A Milano si chiama ‘ndrangheta, però guarda un po’ , lì le cose comunque funzionano e la città nonostante la malavita organizzata è una delle più dinamiche d’Europa. A Roma non si chiama, ma lo schifo da morale è diventato anche fisico. Il problema è che ormai manifestare intransigenza serve solo a magnificare le proprie incongruenze. Meglio silenziosamente ma con costanza cercare di fare il meno peggio possibile.

    • Eretico scrive:

      Caro A.B.,
      stimolante per vari aspetti il tuo intervento, ma soprattutto notevole la riflessione iniziale: “il tessuto sociale (italiano, si immagina, Ndr) è composto da una stragrande maggioranza che vive in “concorso esterno””. Intervento che ne provocherà altri, come è bello e giusto che sia: questa è l’agorà bloggeristica che vogliamo.
      Nel frattempo, due cose di cui si è venuti a conoscenza appena mandato in stampa il pezzo: l’ottimo Massimo De Luca (Ps 1, per capirsi), non appena mandato ai domiciliari, ha visto bene di farsi di nuovo arrestare, uscendo da dove non sarebbe dovuto uscire (a Santo Spirito si può guardare lo stesso Quartogrado, immagino); in secondo luogo, la tragedia romana del 24enne ucciso si sta rivelando ben più complessa e meno unilaterale di quanto tutti i giornali (senza esclusione) avessero evidenziato ieri. Come molto spesso accade, la pietas deve andare solo alla vittima, ma le cose vanno (andrebbero) raccontate tutte. Unico raggio di sole, come nella questione della chat degli orrori di cui ci siamo occupati la scorsa settimana: una madre che, bypassando l’italico familismo amorale, va dagli inquirenti a segnalare il proprio figlio. Chapeau, in tutti i sensi.

      L’eretico

    • Paolo Panzieri scrive:

      La mafia o le mafie, però?
      Chi davvero ha affrontato la mafia sul campo spesso precisa che “la mafia è solo una”: uno stato nello stato, con un governo, un bilancio ed un esercito propri. Altri, invece, magari in qualche salotto oppure durante un comizio, parlano di “mafie” in generale.
      In realtà per affrontare davvero un fenomeno occorrerebbe sempre evitare le generalizzazioni, concentrandosi piuttosto sulle sue peculiarità per avere una qualche speranza di fronteggiarlo.
      Un po’ come trattare la droga alla stregua di altre dipendenze, pur dannose, per la salute …. il risultato – purtroppo – è ogni giorno sotto gli occhi di tutti.
      Nella fattispecie anche l‘ndrangheta è una cosa diversa dalla mafia. Per esempio non ha una struttura verticistica, una cupola, un governo centrale. Forse per questo attecchisce meglio fuori dal suo ambito di origine e si propaga come una pianta infestante …
      Nulla di lontanamente paragonabile però – per fortuna – al nostro “groviglio armonioso”, al più un sottobosco di malaffare politico e clientelare.
      Semmai quanto impropriamente definito “mafia capitale” ne potrebbe rappresentare una specie di upgrade 2.0, uno sviluppo significativo.
      Infatti, il corto circuito tra politica e delinquenza, tra cooperative rosse e terrorismo nero (!) ne rappresenta una mutazione genetica terrificante, probabilmente incomprensibile per chi ancora ragiona utilizzando le categorie novecentesche destra – sinistra.
      Forse è anche per questo che – per fortuna – ci si indigna meno, nel senso di levare gli scudi della società civile sempre nello stesso verso.
      Infatti, la consapevolezza dei fatti spesso ci fa capire che “il puzzone” non è sempre nel campo avverso (sempre che anche questa categoria abbia ancora un senso), ma spesso accanto, dietro a fianco a noi.
      Per questo, caro A.B,. ho apprezzato particolarmente il tuo intervento a cuore aperto e lo condivido in pieno.
      Anche sul discorso del concorso esterno, che qualche penalista meglio di me potrebbe risponderti che è un reato in vero così aleatorio ed astratto che – estremizzando – potremmo veramente commetterlo tutti, quasi a nostra insaputa come il buon Scajola.
      I dubbie e non le verità preconfezionate, infine, distinguono il cittadino dal suddito.
      Dubbi che non possono non sorgere circa l’opportunità di concedere i permessi premio perfino agli ergastolani, mafiosi e terroristi pluriomicidi.
      Quante evasioni, quanti delitti ulteriori si verificheranno?
      Forse la riabilitazione del detenuto sempre, comunque ed a qualunque costo dovrebbe essere oggetto di un serio ripensamento.
      Questo – purtroppo – non è il migliore dei mondi possibili.
      La realtà delle cose è diversa da quella che tutti vorremmo.
      Cercare onestamente di gestirla è molto meglio che fare finta in mala fede che sia diversa o di poterla cambiare con la bacchetta magica dell’ideologia.
      Almeno si fanno meno danni …

      • manunta scrive:

        Intromettomi nel rutilante e alto dialogo filosofico tra il cerusico che interviene a cuor aperto ,e il saggio leguleio.

        voliamo piu’ basso mio caro panzieri
        che l orbo romano tien chiusa la bocca
        salvando le terga ai sodali di ieri

        sicche’ di galera a lui poca gli tocca
        lo stare n silenzio compensa benino
        sta’ zitto tranquillo e non perder la brocca

        al resto ci pensa chi veste ermellino
        e chi alla “giustizia” fa’ spesso l elogio
        dimentica forse che quel bilancino

        e’ ormai bilancere di vieto orologio
        che l or di giustizia non suona mai piu’
        ma al popolo doddo che sta’ mogio mogio

        lui seguita solo a fare cucu’

  2. manunta scrive:

    La funzione riabilitativa per chi non intende riabilitarsi ??
    I Miliardi di contante del traffico di stupefacenti ,secondo te
    raffa vengon spesi nei negozi???
    O forse banchieri compiacenti li lavano candeggiano e sbiancano?

    A proposito di Germania dai un occhiata qui

    https://valori.it/riciclaggio-di-denaro-quanto-e-opaco-il-cielo-sopra-berlino/

    E……vai a vederti ” panama papers” invece di certi aborti
    nipposminchionanti dei quali dai cronaca.

  3. anonimo scrive:

    Caro professore
    Oggi è stato un tempo meraviglioso. Abbiamo deciso di affrontare i trenta km andata e ritorno di strada bianca per arrivare alla casa natale di papa Lino.
    L’oste ha preparato le vettovaglie e ci ha portato con il suo pulmino fino al punto del percorso a piedi. Eravamo io la mia dolce metà, due signori inglesi e la signora di Amburgo.Più un signore del luogo per guida. Abbiamo risalito una china fra il bosco e siam arrivati in vetta alla collina. Il vento dal mare puliva l’aria e si vedevano in lontananza i soffioni.poi siamo scesi fino ad un piccolo torrente con acqua pulita. Ci siamo fermati per mangiare un boccone. Siamo ripartiti e siamo risaliti per due tre chilometri nel bosco. poi una sfilata di cipressi ed un piccolo borgo.La guida ha aperto una porta e si vedeva bene un muro antico e spesso ed ha detto che qui era nato Lino Papa. Sua madre era una Cecina e suo padre un palestinese, cittadino Romano.
    Non ti dico lo spettacolo dei posti attraversati, con tutti quei boschi ingialliti dall’autunno.
    Come vedi manunta le piante ci sono come nella Val di Merse. Il tuo link relativo al riciclaggio è veritiero. Allora conosci anche Tu le cose come sono.
    Riguardo a Roma è una città come le altre. Le periferie sono in degrado e non è delle peggiori. comunque la situazione è destinata a peggiorare. Poi uno la chiami come vuole, mafia, delinquenza….. Il fatto è che oramai la criminalità a preso il sopravento. Questa è l’europa dei diritti, e viene inventato un diritto al giorno. Ma il ceto medio basso e il ceto medio alto sta finendo in rovina. Che e dici Professore. E non solo in Italia.

    • manunta scrive:

      caro il mi’ poetico lirico prosator elveticomigrato

      Ricicla germania non piu’ dell elvezia
      appare pulita come pietra di fiume
      ma e’ marcia palude giappiu’ di venezia

      occulta alla vista il su’ vero lordume
      le zecche i pidocchi e le sanguisughe
      nascosti ben bene da candide piume

      dei gran capitali alberga le fughe
      propugna la pace rinnega la forza
      tra larici abeti e cespugli di mughe

      e’ marcia di dentro ma mostra la scorza
      di vermi e’ imbottita la bella scamorza

      artro che emmenthal

      • anonimo scrive:

        Caro Manunta
        E’ verissimo e le loro mafie sono peggiori delle Italiche, per questo facciamo si che i nostri giovani non vadano all’avventura. Perché si può incorrere facilmente in brutte situazioni.

  4. VEDO (di nuovo) NERO scrive:

    La mafia? Ma non esiste, anzi è un’entità che produce miliardi di € e muove tanto l’economia e la politica italiana. E poi poveri boss ergastolani che non possono nemmeno avere un po’ di permessi che barbarie lo dice anche l’Europa. Non conta se poi qualcuno di loro ha ordinato lo scioglimento nell’acido di qualche bambino figlio di pentiti. Spia, spia non è figlio di Maria, lo dice anche un detto popolano. Tra poco le varie mafie, camorre e simili potranno disporre di tanti disperati arrivato col barcone ed i nostri simpatici sinistrorsi radical chic ne saranno felici perché si sono creati dei posti per tanti lavori, però purtroppo molto sporchi. Insomma gente come Falcone, Borsellino, Della Chiesa ed altre grandi persone sono servite a qualcosa in questa Italia? Se poi ci si mette anche l’Europa siamo proprio alla frutta. Tutti gli scandali Antonveneta, Banda del 5, morte di Davide Rossi, festini birichini e via dicendo tutto scomparirà nel dimenticatoio con altri scandali che attireranno l’attenzione della gente comune. Un gran bordello. Aumenteranno le tasse? Si o no? Intanto abbiamo il peso fiscale più alto in Europa. Avanti col tango.

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