Eretico di SienaLa Cina è vicina, il virus meno (e una proposta seria!)... - Eretico di Siena

La Cina è vicina, il virus meno (e una proposta seria!)…

Come si fa a non scrivere (ancora) qualcosina sul coronavirus, cui ogni quotidiano continua scelleratamente a dedicare almeno 5-6 pagine al dì (per poi concludere che non c’è da creare inutile allarmismo, eh)? Qualcosina, dunque, la scriviamo, e molto volentieri ( dal punto di vista culturale, ancora di certo ne scriveremo, nella rubrica domenicale): cercando – come dovrebbe fare chiunque – di usare la testa (le sinapsi e l’ippocampo), invece che altri organi meno nobili.

 

I RAGAZZI ED IL VIRUS

A scuola, stamattina, lo scrivente ha parlicchiato un pochino del coronavirus: non è la prima volta, non sarà l’ultima; dopo avere esposto il problema, dopo avere rassicurato gli studenti (ogni anno in Italia muoiono almeno 3mila persone per l’influenza “normale”, mentre per il coronavirus per ora siamo a zero di zero, toccando ferraglie di ogni genere), ho dato la parola ai ragazzi, affinché dicessero la loro (ottimo metodo per capire cosa si assorbe in casa); da mettersi le mani nei capelli, purtroppo.

Il primo intervenuto, aveva sentito in famiglia che il virus era stato prodotto in laboratorio dai cinesi, cui poi era scappato di mano (quanti film di fantascienza hanno questo plot, di grazia?); il secondo, sosteneva – per averlo giustappunto respirato in casa – che, insomma, dietro al coronavirus c’era di certo la longa manus (non ha usato proprio questa espressione, ma insomma…) di Trump e degli States, per danneggiare l’economia cinese, grande rivale nella nuova Guerra fredda del XXI secolo. Un altro, in modo serafico, ha detto che 500 morti cinesi – visto quanti sono – non sono poi una tragedia, o giù di lì: quando si dice il gran finale, eh?

BENE CATALDI E DE MOSSI

In mezzo a cotanta tristezza, almeno qualche flebile raggio di sole: tanto il Rettore dell’Università per stranieri, Pietro Cataldi (con un video), quanto il Sindaco Luigi De Mossi, si sono fatti immortalare pubblicamente insieme a studenti ed esercenti cinesi, per testimoniare che a Sienina – pur con tutti i suoi difetti – non solo gli untori non ci sono, ma nemmeno si deve pensare che ci siano, per Zeus. Oggi, a Roma, ha fatto lo stesso il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, entrando in una scuola frequentata da giovanissimi studenti di origine cinese, ed in questo caso benissimo ha fatto. Di fronte alle paranze di idiozia preilluministica che girano, anche questi gesti – simbolici e concreti ad un tempo – hanno un senso, eccome se ce l’hanno.

A PROPOSITO DELLA CINA

Scritto tutto questo, sia consentito anche di aggiungere una brevissima chiosatura finale: se la Sars (nel 2003) è nata in Cina (Guandong); se la peste suina (non pericolosa per l’animale umano, ma capace di costringere all’abbattimento del 20% dei suini cinesi nel 2019, e potenzialmente devastante per i maiali all over the world) è nata in Cina; se – pipistrello o serpente che sia – il coronavirus è nato a Wuhan, in quell’asettico mercatino (una delle poche cose certe che ci sia, a proposito della genesi del tutto), si può azzardare di affermare che i cinesi potrebbero – terminata questa gravissima epidemia – iniziare a cambiare certe abitudini, almeno a livello di macellazione e vendita di animali di svariato genere? Dopo secoli, è stato fatto in Europa, magari lo potrebbero fare anche in Cina, no? Sarebbe un bel passo avanti, e forse, lento pede, qualcosa inizierebbe a cambiare…

Ps Già annunciato lunedì mattina a Siena Tv, intervistato da Giulia Maestrini, ma lo ripeteremo ancora ed ancora (con il coronavirus imperante, in maniera più convinta che mai): il 19 marzo, si lancia l'”Antisocial day” (se avete un’idea migliore per il nome, suggerite pure, la redazione ve ne sarà grata a priori); almeno un’ora di smartphone spento (sul serio, non per finta!), con contemporanea lettura di un qualsivoglia libro (organizziamo qualcosa anche in Comunale, ovviamente): per molti, sarà un’esperienza inedita; iniziate pure a pubblicizzare la cosa, se del caso: è interesse di tutti…

11 Commenti su La Cina è vicina, il virus meno (e una proposta seria!)…

  1. A.B. scrive:

    La tua lettura sul virus mi convince fino ad un certo punto, caro Eretico, perché se in estremo oriente mangiano quello che mangiano non è per problemi attuali di denutrizione che li ha costretti a percorrere nuove strade, quanto piuttosto per abitudini e tradizioni in alcuni casi millenarie. Il problema è la pressione antropica in città sovrappopolate. Ti ricordo che in Italia la selvaggina non viene controllata da veterinari, ce la mangiamo e basta. Il passaggio di malattie microbiche tra specie differenti c’è sempre stato e sempre ci sarà, così come le mutazioni geniche che le favoriscono. È il nostro destino di esseri viventi e lo dobbiamo accettare.

    • Eretico scrive:

      Caro A.B.,
      che questo tipo di malattie sia impossibile da eliminare dalla faccia della Terra, è corretto; ma la pressione antropica – per quanto in misura minore – c’è anche nelle metropoli occidentali di oggi, metropoli che, però, si sono in genere affrancate, dopo secoli e secoli di situazioni simili a quella dell’attuale Cina, da situazioni ad altissimo rischio come quelle dei mercati cinesi.

      L’eretico

      • manunta scrive:

        se tu evochi i lumi di ragione
        e fai appello ad usa’ la scienza
        ristudia del cervello la funzione
        e dove sia la sede di coscienza

        A siena poi, parlar dell ippocampo
        potrebbe originar per malinteso
        cavalli dentro la piazza del campo

        unico campo a cui siena dia peso
        l invito a usar corteccia prefrontale
        sarebbe piu’ correto e piu’ preciso

        ristudia la struttura cerebrale
        e non confondere memoria e olfatto
        con l elaborazion di bene e male

        memoria e naso han anche cane e gatto
        c hanno cervelli dell omo piu’ rozzi
        sicche l imprecisione che t hai scritto

        potrebbe dar ragione…a Ghigo Tozzi
        e a quanto sosteneva su’ sienina
        che lume di ragion cerca ne’pozzi

        a naso scambian buio pe’ mattina
        le bestie quando tengon l occhi chiusi
        memoria l hanno corta e pochinina

        coscienza punta e spesso so’ confusi

        Sicche’ stacci piu’ attento.
        pe’ un professor l’e’ quasi da tragedia
        fassi corregge’ da chi ha la terza media

    • Fradiavolo scrive:

      Invece in Toscana la carne di selvaggina viene controllata eccome: ogni animale abbattuto da cacciatore che venga commercializzato deve passare da specifici centri di raccolta e macellazione, autorizzati da regione Toscana, dove viene analizzato da veterinari. Mentre già da tempo è fatto obbligo alle squadre di caccia al cinghiale il prelievo di campioni per l’individuamento di eventuale presenza di trichinella negli animali abbattuti.

      • A.B. scrive:

        La distribuzione commerciale classica è il canale minore di approvvigionamento di selvaggina; è ovvio che ci siano i controlli sulle carni in vendita (ed in questo non posso che accettare anche quanto dice l’eretico riguardo ai mercati cinesi, anche se sinceramente ignoro le regole igienico-sanitarie del sol levante), ma io vivo in Toscana da 25 anni ed ho mangiato tonnellate di selvaggina in qualsiasi abitazione, carne ovviamente non acquistata. Nelle macellerie invece non ricordo neanche di aver visto carne di cinghiale o capriolo, se non eccezionalmente, a meno che non si trattasse di insaccati. Vogliamo allora parlare dei volatili, piccioni compresi (“bambini, lontano dai piccioni, che portano malattie!”),dei leporidi o del mitico istrice di cui si favoleggiano prelibatezze clandestine?

  2. VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

    Sul coronavirus: tirando le somme soppesando i vari pareri e fonti ed avere fatto mente locale il mio parere personale, preciso personale, è che tutto il martellamento di notizie sui media televisivi e giornali più seguiti è che ha fatto molto comodo all’attuale Governo. Nonostante le miracolose (per loro) elezioni emiliane romagnole, questa unione di partiti in continuo reciproco dissenso è in netta difficoltà, quindi cosa c’è di meglio che deviare l’attenzione del volgo su una ipotetica, improbabile pandemia? Le facce opportunamente stravolte dei giornalisti in televisione, intenti a leggere le veline governative mi ricorda un po’ dei regimi passati e un po’ il “Grande Fratello”. Se poi pensiamo alle stupide iniziative di certi sciocchi sindaci leghisti contro le comunità cinesi da anni in Italia, la frittata è fatta. Salvini ha detto molte cose giuste, ma dopo le sue recenti fanfaronate sarebbe bene che si desse proprio una bella calmata lui ed i suoi adepti e rientri nelle linee del centro destra alla pari dei suoi alleati.

  3. VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

    In questo periodo c’è anche un altro virus dannoso alla mente. Il Sanremo virus. Non vederlo fa bene alla mente ed anche allo spirito. Come rimedio per riparare eventuali danni, se caduti in tentazione consiglio di disintossicarsi ascoltando Canzoni di Guccini, De André, Vecchioni, o i più leggeri Battiato, Branduardi, ecc..

    • VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

      Ah dimenticavo anche Gaber va bene. Dato che siamo ancora sotto i “Giorni della memoria”, poi inizierei a leggere un bel libro a scelta tra “La banalità del bene” e “la banalità del male”. Io propendo per il primo, ma anche il secondo va bene lo stesso. Usare la mente.

  4. ics scrive:

    Tra le tante lette quella che il coronavirus possa colpire solo la “razza” asiatica e non quella europea (prontamente smentita dalla realtà..)

    Restano comunque evidenti le conseguenze “politiche” del virus. Risaltano le contraddizioni di un sistema dittatoriale che pretende proiettare la propria leadership nel mondo e si “scopre” debole ed inefficiente. Oppure come il calo della domanda cinese petrolio probabilmente metterà definitivamente in ginocchio l’Iran.

    Come suol dirsi tutta acqua per l’orto di Trump..

  5. mah...boh scrive:

    Il fatto che a Wuhan ci sia un laboratorio specializzato nella ricerca virologica ed in particolare nei coronaviruses derivati da pipistrelli, l’unico del suo genere in Cina ed uno dei quattro laboratori al mondo col livello massimo di normative di sicurezza, e’ una trascurabile coincidenza….le fonti dicono che tale laboratorio sorge a pochissima distanza dal mercato di animali selvatici divenuto tristemente famoso, altra coincidenza….i ricercatori del laboratorio per fare le loro ricerche avranno avuto bisogno di pipistrelli ed altri animali selvatici, no? avranno avuto i loro fornitori di fiducia, no? magari gli stessi che rifornivano anche il mercatino….la presenza in loco di un laboratorio specializzato nella identificazione di virus avrebbe dovuto garantire una maggiore sicurezza , ed invece….
    chissa’ se stavolta i cinesi impareranno la lezione ed innalzeranno barriere piu’ sicure tra se’ e la wildlife evitando di mangiare gatti asiatici selvatici, racoon dogs , pangolini ecc mettendo a rischio la salute mondiale

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