Eretico di SienaLa domenica del villaggio: scuole, XXV aprile, Italia-Inghilterra (e Conte) - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: scuole, XXV aprile, Italia-Inghilterra (e Conte)

Eccoci al consueto appuntamento cultural-domenicale con la rubrica del blog (che torna anche al suo titolo tradizionale), al tempo del coronavirus e del lockdown ormai morente; argomento iniziale, e direi forte, quello della scuola: la quale – pur avendo, come detto più volte, ormai poco di culturale – riveste pur sempre una sua qualche importanza, suvvia; dopodichè, una riflessione sul XXV aprile, che quest’anno si è svolto con modalità davvero uniche ed irripetibili (lo speriamo, per Zeus!); infine, la breve rievocazione di una grande vittoria calcistica: correva l’anno 1980. Fra i Ps di ordinanza, un primissimo commento alle parole del premier Conte.

LA VERGOGNA DELLA SCUOLA

Lasciamo stare il fatto che in buona parte del resto d’Europa sui banchi almeno un po’ torneranno, lasciamo da parte il fatto che oggi sul Corriere della sera gli stessi ingegneri del Politecnico di Milano (eh, non sono infettivologi o virologi, ma insomma…) dicono esplicitamente che almeno – dicasi almeno – asili ed elementari vanno riaperte, e tralasciamo altro ancora; mi sarebbe piaciuto sommessamente chiedere al Ministro Azzolina di fare ripartire la scuola, o – giacchè è stato fatto l’errore madornale di non chiudere a fine febbraio, dopo il 20, quando si sarebbe dovuto – adesso, per camuffare l’errore pregresso, bisogna continuare così? Per il Ministro e per il Presidente del Consiglio, evidentemente sì. Non è però che più si procrastina ora, più si diluisce l’errore precedente, sia chiaro: anzi, tutto il contrario.

Ovviamente, il tutto sarebbe stato da fare cum grano salis: differenziato per Regioni (due o tre potrebbero riaprire subito); con tutte le misure di distanziamento possibili ed immaginabili (classi con metà alunni, tramite turnazione); mascherine a volontà (vi ricordate, quando nel decalogo si scriveva di usarle solo se uno aveva i sintomi o assisteva un positivo?); lezioni ove possibile – visto anche il calendario – en plein air (i parcheggi dei docenti liberati dalle macchine, e riempiti di banchi: viste le foto della Corea del Sud?). Meglio che i bambini-ragazzi vadano in questa neoscuola, ma pur sempre scuola, o che invece stiano sdraiati sul divano con i nonni (i fortunati che li hanno vicini), rischiando e facendo rischiare di più, di grazia?

Il problema – diciamocelo tutto -, più che i ragazzi sono i docenti: molti dei quali, per esempio, in quanto ultrasessantenni, secondo il guru Colao neanche potrebbero lavorare (la Costituzione, la si usi pure all’interno dei bagni per il post bisogno grosso, eh); ma insomma, visto che ci dicono che siamo in guerra, saremmo andati in trincea, no?

Ah, poi ci sarebbe la didattica, l’insegnamento dei contenuti (non delle competenze, dei contenuti: per non essere stipendiati per contribuire all’avanzata dell’ignoranza pubblica, che evidentemente fa comodo a tanti), la questione culturale, insomma: ma quella, parlando di scuola italiota, lasciamola perdere. Per carità di Patria. Come scrive Galli della Loggia sempre sull’odierno Corriere, bisogna fare così, secondo il mantra ministeriale: fare cose farsesche, spacciandole però per esami veri. “Non ci sarà il 6 politico!”, viene detto, con il ditino alzato: con piena ragione, perchè infatti ci sarà il 7, forse l’8, politico o meno; il Covid-19 ci farà essere migliori, no?

Nel 1920, pur con tutto ciò che di lui abbiamo sempre criticato, il Ministero della Pubblica istruzione si chiamava Benedetto Croce; oggi, abbiamo la Azzolina, e ben ci sta…

UN XXV APRILE INDIMENTICABILE

Il 25 aprile è una festa divisiva, si usa dire da tempo: e lo si dice con piena ragione, perché l’aggettivo “divisivo” è davvero quello che più e meglio le si attaglia; come ormai è palese, come è ammesso dagli stessi animatori delle celebrazioni, e come infine anche questa particolarissima, certo indimenticabile, 75esima celebrazione ha dimostrato. La proposta, infatti, che è arrivata da alcuni settori della italica destra, cioè di farne una data dedicata anche alle vittime del coronavirus, è sic et simpliciter inaccettabile, in tutto e per tutto (allora, vale anche per il 1 maggio o per il 2 giugno, allorquando inevitabilmente il numero dei deceduti sarà salito ancora?).

Lo scrivente, come ogni anno, si è ripreso in mano la sua Bibbia, su cotal argomento: “Una guerra civile – Saggio storico sulla moralità nella Resistenza”, uscito per Bollati Boringhieri nel novembre del 1991; la monumentale opera di Claudio Pavone – archivista e storico di primissimo livello -, in cui veniva sdoganata a sinistra l’espressione “guerra civile” (che peraltro a caldo, dopo il 1945, era usata piuttosto comunemente, fin tanto che un certo Palmiro Togliatti ne impose la abrasione dal dibattito storico e politologico, perché il Pci doveva accreditarsi come Partito nazionale: ergo, chi era stato dalla parte sbagliata non meritava neanche la patente di italiano).

Quanto al problema che sia divisiva, certo si deve prendere atto che non è il nostro 14 luglio, o il nostro 4 luglio: date nate – in Francia, come negli States – come drammaticamente divisive, ma poi venute ad una ricomposizione fatta di concordia nazionale; no, in Italia non siamo pronti-capaci, abbiamo preso piuttosto la via spagnola, ove si scannano ancora (politicamente parlando) su dove fare stare i resti mortali del Caudillo: così è, se vi pare.

D’altro canto, come ebbe a dire uno degli unici due comunisti (insieme a Teresa Noce) che votarono contro Togliatti sulla riproposizione dei Patti Lateranensi anche nell’Italia repubblicana, il grande latinista Concetto Marchesi, la guerra civile che si combattè in Italia, nel periodo fra il 1943 ed il 1945, fra partigiani e fascisti della Repubblica sociale (con propaggini posteriori, eh), fu davvero “la più feroce e sincera delle guerre”. Se fra qualche decennio ci sarà ancora l’Italia, magari diventerà anche questa una Festa non più divisiva: ma ci vogliono, per l’appunto, decenni…

ITALIA-INGHILTERRA, EUROPEO 1980: 1-0, GOAL DI TARDELLI

Ieri sera, un sabato sera di pura libidine calcistica (sì, dopo l’atletica e la boxe, oggi ci diamo alla ars pedatoria, vai): su Raisport, riproposizione di Italia-Inghilterra degli Europei (svoltisi in Italia) del 1980; come diceva Churchill,  “l’Italia va alle partite di calcio come andasse in guerra, e alle guerre come andasse alle partite”, ed in effetti l’ardore agonistico di alcuni, in quella Nazionale (Gentile, un declinante Benetti, Tardelli su tutti), non era poca cosa; e teniamo presente che gli anni che ci separavano da quando il Duce parlava dell’Inghilterra come della “perfida Albione” erano, in quell’estate del 1980, poco più numerosi di quelli che ci separano oggi, da quella stessa partita.

L’Italia di Bearzot e Zoff, dunque, contro l’Inghilterra di Kevin Keegan, campione forse sopravvalutato, di certo in ombra in questo match, ben imbrigliato dall’asfissiante marcatura ad personam; a circa dieci minuti dalla fine, dopo una discesa sulla fascia di Ciccio Graziani, arriva una palla tesa e rasente nell’area piccola inglese, e – tra il portiere Shilton ed un difensore – spunta come una saetta Marco Tardelli, con le sue lunghe leve, a fare un goal da autentico centravanti, alla Rossi per capirsi (allora assente per il calcioscommesse). In un’Italia con due punte anomale – Graziani, per l’appunto, ed un evanescente Bettega (che aveva un fisico che oggi lo metterebbe male a fare un torneo di calcetto il giovedì sera) – la rete la trovò il roccioso centrocampista, oggi commentatore televisivo.

Il quale, forse, avrebbe voluto, dopo l’importantissimo goal, lasciarsi andare ad una esultanza smodata, tipo quella del Bernabeu due anni dopo, fatto il secondo goal alla Germania e a Harald Schumacher (idolo dello scrivente, per inciso): in fin dei conti, fino a quel momento quella era la rete più importante della sua carriera, e di gran lunga; peccato che, a quanto mostrato dalla regia (che nel 1980 aveva un solo replay per azione, sic), Tardelli fu praticamente sodomizzato pochi attimi dopo avere marcato, riuscendo solo a stento a divincolarsi dai compagni…a proposito, per tornare all’oggi: quando si riprenderà a giocare, che tipo di esultanza sarà consentita, nella fase due o tre?

 

Ps 1 Domenica scorsa, abbiamo ricordato l’imminente compleanno di Hitler (20 aprile); oggi, in leggero ritardo e per mera par condicio, ricordiamo che il 22 aprile era quello di Lenin (1870-1924). Si fa come sempre per dire, eh…

Ps 2 80 anni, invece, per Al Pacino, ieri: sempre iperattivo (questo “Hunters”, su Netflix, è storicamente controverso, magari ne riparleremo): quale potrebbe essere la sua migliore interpretazione? I lettori – chi ne abbia voglia – ci scrivano la loro.

Ps 3 Aggiunta dell’ultimissima ora, dopo avere visto la conferenza stampa (a tratti sconcertante) del Premier Giuseppe Conte delle 20,20: conferenza stampa che è andata in modo diverso da ciò che ci si aspettava, perché dal 4 maggio NON ci sarà nessuna effettiva Fase due, ma solo – qui ha ragione Sallusti – “al massimo, la fase uno e mezzo”. Tutto, per non avere avuto il coraggio di imporre la riapertura all’Italia, meno la Lombardia (e forse il Piemonte): tutto qui, purtroppo.

Della scuola, ho già scritto prima: sottolineo solo che è stato tutto confermato, mentre si viene a sapere che il 18 maggio le squadre di calcio torneranno ad allenarsi; l’Italia avrà dunque, pur fuori stagione, il suo campionato, ma non riaprirà le scuole: shame on you, Premier Conte. Il quale, poi, a proposito di sport, ha compiuto il miracolo del 26 aprile: visto che l’unico allentamento, quanto a mobilità (eccetto alcune tipologie lavorative), è a favore degli sportivi individuali (ma come, non si era gli untori del XXI secolo?), grazie a Conte oggi la sua Italietta diventerà una Nazione di podisti…

 

34 Commenti su La domenica del villaggio: scuole, XXV aprile, Italia-Inghilterra (e Conte)

  1. A.B. scrive:

    Ps 2
    Per me sicuramente Dog Day afternoon. Una prova d’attore incredibile, poi Serpico. Mi è piaciuto meno dagli anni ottanta con tutte quelle interpretazioni istrioniche sopra le righe. Molto meglio quando di controlla, come in paura d’amare.

  2. sabrina pirri scrive:

    Ciò che Giovanni Papini si augurava nel 1912 col suo pamphlet: Chiudiamo le scuole! è ormai una triste realtà. Da nonna di un nipotino in Lombardia sono molto amareggiata La DAD ( non prevista dal contratto e fonte certa di contenziosi )è un palliativo per le superiori, ma impraticabile per i più piccoli. Ci siamo accorti ora di aver i docenti più vecchi d’Europa? E le scuole più anguste e/o vetuste? Ora tutti i nodi son venuti al pettine e dovrebbero esser affrontati in vista della riapertura, visto che la Costituzione dopol’art 32 prosegue con il 33 e il 34. Azzolina e la sua pletorica task force temo producan “da immani fumi, minimali arrosti”. Ci sarebbe Bonetti, alla Famiglia e Pari Opportunità (sic!) che invece si esprime sulle Messe…I bambini NON votano, ergo NON contano.

    • Eretico scrive:

      Cara Sabrina,
      vedi che hai fatto bene a lasciare questa SQUOLA!
      Ottima la citazione papiniana, e quanto alla DAD per ora procedo per sottrazione, perché dello stipendio ho ancora bisogno…in Francia, Macron – contro il team dei virologi, per i quali ovviamente si deve vivere solo per non contrarre il virus (mi si passi questa provocazione) – l’11 maggio dice di riaprire le scuole: spero che non ci ripensi, e che dia all’Italietta lo schiaffo che essa stessa si merita.

      Grazie ad A.B., che ha lanciato – citando due gran bei film – le danze su Al Pacino…

      Beh, ora vado a fare un po’ di didattica digitale: mi conforta solo immaginare che di nascosto partecipi anche qualche genitore, essendo per me la trasmissione della canoscenza un obbligo morale, da allargare il più possibile, come si cerca di fare in Comunale.

      L’eretico

      • Fede Lenzi scrive:

        Su Al Pacino, l’altra sera abbiamo rivisto Heat, la sfida, e mi è parso abbastanza noioso, oltreché troppo lungo (quindi sono d’accordo con AB). Sulla Francia, dove ho la fortuna (?) di insegnare: vogliono riaprire le scuole perché teniamo i pupi mentre i genitori vanno a lavorare, ma saremo completamente impreparati alla riapertura (il ministro ci chiede di essere creativi, ma per ora non ci dà né istruzioni precise, né rassicurazioni concrete) e soprattutto gli allievi potranno scegliere se venire o meno, sulla base del volontariato (?!?!?!?!). Come dici te, wait and see, ma sapendo che l’annata scolastica a livello di risultati è già archiviata, e sapendo che comunque passiamo le giornate a fare lezioni a distanza, questa cosa di rientrare l’11 ci pare come minimo azzardata.

  3. alberto bruttini detto "il Cacaccia" scrive:

    x Manunta:

    Ma … allora .. è colpa del pangolino ?

    • VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

      No, per Manunta la colpa è sempre dei senesi.

    • manunta scrive:

      In parte , ovvero pora bestia, c ha la su natura, ma ci so’ aggiornamenti
      grossi made in fauci , ora si sa’ gnicosa.
      C entra anche i macaco, non nella scottiglia ma c entra, l ha avuta dar
      Pangolino, l hiv ce l ha messo i macaco dopo che i pangolino l ha zebato.
      Storie vere, no discorsi.

      • VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

        Allora stavolta siamo innocenti. Meno male. Siamo illusi, un po’ boriosi, ma innocenti della pandemia. Cercheremo semmai di essere più svegli in futuro. Comunque, cultore della storia fiorentina, una citazione della mancata cerimonia del Brindellone pasquale la potevi fare. O che fiorentino sei.

  4. Rberto scrive:

    Da anni seguo il Suo blog ed ora
    – mi scusi-sento il bisogno di intervenire. Non mi e’ piaciuto un certo Suo svoltare in senso ipercritico sui provvedimenti annunciati ieri. Il governo e’ in palese confusione, ma chi altri nel panorama politico italiano, denso di cosi’ forti e lucide personalita’, vedrebbe bene al posto del Prof. Conte?
    Il quale, capendoci poco si e’circondato di commissioni composte da esperti che mi pare stiano dando il meglio di loro in apparizioni mediatiche che sottraggono loro del tempo impiegabile piu’proficuamente in attivita lavorative. Non vedo poi geni in Europa.Lo e’forse il premier inglese peroratore della teoria dell’immunita’di gregge, sostanzialmente fondata su centinaia di migliaia di morti? Lo e’ forse Macron che ha mandato i francesi alle urne quando gia’il problema si era clamorosamente mostrato in Italia? O lo sarebbe forse qualche esponente leghista – a L
    ei peraltro “non del tutto antipatico” – che a Febbraio
    oscillava, e oscilla tuttora, tra il chiudere tutto ed il non chiudere niente? Chi oggi immeritatamente, forse, governa ha preso decisioni opinabili per qualita’, quantita’ e cronologia. Ma perlomeno un risultato lo ha ottenuto: tenere il centro-sud abbastanza lontano da un problema forse irrisolvibile a quelle latitudini. A Nord, invece, e’stata tutta un’altra storia.
    Per non voler mostrare deficienze di un sistema apologeticamente sempre strombazzato come perfetto, si sono fatte scelte scellerate. Di cui adesso tutti siamo e saremo costretti a pagare le dolorosissime conseguenze. Anche sul tessuto economico di una Nazione che, gia’di per se’fragile, di questa tragedia non aveva alcun bisogno.

    • Eretico scrive:

      Caro Roberto, non c’è nessun problema a criticare la linea del blog: se lo leggi davvero da anni, sai di non essere né il primo, né verosimilmente l’ultimo.

      Non sta a me dire chi potrebbe fare meglio di Conte (mai passato peraltro al vaglio di alcuna elezione, neanche di un’assemblea di condominio): io lo giudico per come si comporta, e mi fa piacere che anche commentatori assai equilibrati – e non certo salviniani o meloniani – lo critichino, per il discorso alla Nazione di domenica (Ferruccio De Bortoli, ieri sera, dalla Palombelli l’ha distrutto, nella forma come nella sostanza). A mio modo di vedere, il Presidente del Consiglio sta soprattutto cercando di pararsi il sederino: se ci sarà la seconda ondata, la colpa sarà dei cittadini che non hanno rispettato le regole, da lui stesso ammansite in modo – per i miei gusti – insopportabilmente paternalistico.

      Sulla scuola, mi pare si sia espresso anche il Presidente della Repubblica, fra gli altri (grazie a Federico per il suo contributo transalpino!).

      A Vedo nero: sai perché Ugo e Magda si sono sposati? Perché nessuno dei due aveva trovato qualcun altro da sposare: così, talvolta, vanno i matrimoni, non solo fra docenti, peraltro…

      L’eretico

      • Roberto scrive:

        Tralasciamo, per ovvia carita’di patria (leghista) , conderazioni sul motivo per cui il prof. Conte si trovi ora alla presidenza del CdM con maggioranza giallo-rossa (?) dopo essersi trovato in analogo ruolo con maggioranza giallo-verde. Forse il motivo e’ che il nostro e’ un sistema parlamentare e – in soldoni – il popolo e’sovrano nell’elezione del parlamento, ma non nella formazione di maggioranze in quel parlamento nate secondo variegati interessi del momento.
        Il Prof. Conte, venne indicato da maggioranza diversa dall’attuale e, possiamo dire che – tralasciando sia il sempre valido “timeo Danaos et dona ferentes, che l’elegante beau geste di un coerente rifiuto – accetto’, con quel minimo di vanita’, forse non estranea al personaggio, un ruolo che sostanzialmente ebbe solo per l’assenza di altre consistenti personalita’ in una con la perseverante preferenza espressa dal partito di maggioranza relativa. Se poi oggi Lei dice, com’e’ ovvio, che l’indicare alternative non Le spetta si puo’ anche essere d’accordo, ma questo e’ un blog e forse nessuno si aspetta che da qui vengano indicazioni ufficiali. Io invece voglio sbilanciarmi e penso che Mario Draghi (se accettasse, ma non e’ detto) potrebbe affrontare, – per evidenti ragioni – la seconda emergenza con maggiori possibilita’di successo, stante che questa va profilandosi non meno impegnativa della prima.
        Mi scusi per la lungaggine. Ma lo starnazzare, un po’ scomposto anche nel campo dell’opposizione mi fa quasi sentire quel “senso di ribrezzo” provato dal Giusti in altri piu’ lontani contesti e che Lei forse non sente “in grazia dell’impiego”

        • Eretico scrive:

          Caro Roberto, nessuna lungaggine: c’è chi fa parecchio di peggio, eh…
          La soluzione Draghi – anch’egli mai votato dal popolino sozzo – certo appare come l’unica percorribile sulla piazza (Colao si è giusto oggi tirato fuori dal potenziale agone, e francamente non ci toglie il sonno che l’abbia fatto), in alternativa a Conte: staremo a vedere. Semmai, in conclusione tu parli di un “senso del ribrezzo” che io non sentirei “in grazia dell’impiego”: di grazia, potresti spiegare meglio?

          L’eretico

          • Roberto scrive:

            Rispondo in ritardo e di questo mi scuso.
            Non credo che Lei abbia bisogno di delucidazioni a riguardo del senso di una frase (“che lei non sente in grazia dell’impiego”) che ho inserita nell’ultimo mio intervento. Non c’e’bisogno che Le ricordi a chi G. Giusti si rivolgesse nella – per molti versi – divertente S. Ambrogio. Lei e’troppo colto per farmi una domanda del genere e sa troppo bene che se si viene cooptati da una certa parte politica per ricoprire (ancorche’ gratuitamente) cariche (impieghi) non sgradite e sicuramente prestigiose (?) Non si puo’ poi trascurare del tutto quanto gradito alla suddetta. Dimenticando che se il tanto inadeguato alla bisogna Prof. Conte si trova a ricoprire oggi il ruolo che ricopre lo si deve ad un clamoroso errore di calcolo di chi piu’ o meno velatemente, e sicuramente in circostanze meno drammatiche delle attuali,ebbe ad invocare “pieni poteri” ignorando, Lui rappresentante del popolo, i piu’ elementari concetti di Diritti Costituzionale.

        • manunta scrive:

          Nume del conte verde rosso giallo
          Non e’san padre pio da pietralcina
          Il nume suo cantava li a san gallo

          Gatto Silvestro, non gialla canarina
          Ma buon novello candido pastore
          Prese lui dalla pampa in argentina

          Il gatto silvestrini architettore
          dopo un aperitivo col martini
          Di franceschiello fu’ bon promotore

          Quel rintronato di matteo salvini
          Fedele al vecchio bianco con zucchetto
          Prese l figlioccio del bon silvestrini

          Ovverosia si mise sotto il tetto
          Una creatura di chi avea tramato
          Per sostituire il suo benedetto

          Poro salvini doddo e rimbombato
          La stessa fine ha fatto del tedesco
          L allievo di silvestro l ha trombato

          Lui da gnorante lo invito’ al suo desco
          Convinto fosse un re travicello
          Ma il conte glielo mise dentro l pesco

          salvini annebbiato c ha l cervello
          Confonde verde lega coi verdini
          Fa’ confusione col verde pisello

          Che sia dovuto a sole e pompini?
          Se non s accorse da dove veniva
          l avvocaticchio dei gialli grillini?

          Lo prese per persona cauta e schiva
          Di poi l ha preso in un certo posto
          Lui che a riccione stava al mare in riva

          Prese un insolazione in pieno agosto

          Ab ,sforzati che la puoi capire, roberto anche no.
          Chi puo’ sfogli, chi non puo’ tagli.

          Manunta quite burchielled.
          Ps. Beppe, a te poi la spiego con calma, figurazioni metaforiche/tuttodentriche( a salvini ) incluse.

      • VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

        A parte questa domanda Ugo/Magda il romanzo ni è piaciuto. C’è anche un po’ di didattica, e descrizioni dei monumenti di Trani e Lucera e del “Cristo velato” a Napoli, il che non guasta di certo. Ora vado sul più impegnato con la biografia di Mazzini, grande politico incompreso. Credo che se vedesse come è ridotta l’attuale classe politica italiana sarebbe molto contrariato.

      • manunta scrive:

        Corretta come al solito da parte del prof. pres. Raffa, la scelta del lemma ammansite.
        In quanto il conte le ha ammannite mansuetizzando la mandria vaccina.
        Ammannite nei due significati, l ha fatte calare come la manna dar cielo.
        Manna e mannite come tutti sanno sono dei discreti lassativi, ergo ecco come e perche’ ha fatto veni’ voglia di caca’ a chi l ha ascoltato.
        Almeno, io so’ ito di corpo abbondantemente.
        Raffa genio ( involontario?) della lingua italica

    • mah...boh scrive:

      Al nord l’unico che sembra aver capito il significato dell’espressione “cordone sanitario”e’ stato Luca Zaia che e riuscito a bloccare il focolaio di Vo’ Euganeo ed il focolaio ospedaliero di Verona chiudendo tutti dentro l’ospedale ed impedendo di uscire finche’ non e’ stato fatto il tampone a tutti

  5. Roberto scrive:

    Mi sono sempre chiesto cosa voglia concretamente dire che la festa del 25 aprile non debba essere divisiva. Non bisogna più distinguere tra le ragioni di chi ha combattuto ed e morto per liberare definitivamente l’italia dal fascismo e chi invece per difenderlo e restaurarlo? Ci sono state efferatezze da una parte e dall’altra, è vero, ma si trattava di una guerra, e qualcuno conosce una guerra senza efferatezze? Quanto ai paragoni con il 14 luglio e il 4 luglio, a parte che sono date molto più lontane nel tempo, non mi pare che ci siano partiti francesi o americani che rimpiangano ancora oggi l’ancienne regime o la sudditanza inglese o ne rimpiangano le prestigiose gesta o che affermino che la commemorazione della rivoluzione francese o quella americana sia divisiva. Allora la fine della natura divisiva avverrà quando tutti daranno il giusto valore ad una guerra combattuta per la liberazione dal fascismo.

    • Roberto scrive:

      “Per evitare che l’orrore della dittatura si ripeta è necessario che nella coscienza di tutti sia ben presente la testimonianza di quanti lottarono per la libertà. Sono profondamente convinto infatti che la tutela della libertà sia un esercizio quotidiano attraverso il quale rafforzare la coesione nazionale, nella comune consapevolezza che la lotta partigiana per la liberazione è stato uno dei capitoli fondamentali della nostra storia unitaria”
      Quando tutti i partiti faranno proprie queste parole, il 25 aprile smetterà di essere divisivo. Chi è l’autore?

      • Gp scrive:

        Per me il problema del 25 aprile è l’8 settembre…
        Per Al Pacino, sono anni che non lo vedo ma Carlito’s way mi è sempre piaciuto molto.

  6. VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

    Ho finito il libro sulle disavventure scolastiche del buon professore Popolizio. Ha fatto come Fantozzi cha ad ogni alzata di orgoglio dopo subiva tristi conseguenze. Un po’ pessimistica la conclusione, ma purtroppo possibilmente vera. Povera nostra scuola italiana. E poveri noi che dovremo avere a che fare con questi alunni futuri laureati di cui non voglio pensare se saranno anche futuri medici. Un’ultima curiosità; ma come hanno fatto la perfettina Magda e il nostro Ugo a sposarsi, due persone caratterialmente agli antipodi. Specialmente la perfettina che ci avrà trovato e fatto anche una figlia. Ai posteri l’ardua sentenza. Prossimo libro “Mazzini-L’uomo, il pensatore, il rivoluzionario”. Povero uomo. se tornasse oggi non sarebbe certo contento di questa Italia!

  7. VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

    Riguardo al coronavirus in Germania. Volevano essere più liberi dalle restrizioni sanitarie, aprire prima degli altri le scuole, industrie e via dicendo…ed ora hanno già aumentato i contagi. Ora si spiega perché vincono le battaglie e poi perdono le guerre. Meglio noi che stiamo andando coi piedi di piombo. Sarà dura, ma meglio essere prudenti. L’unica cosa che mi spiace è che la nostra scuola nonostante i docenti siano all’altezza (purtroppo con una media anagrafica alta) è indietro con la tecnologia on line. La possibile soluzione potrebbe essere un maggiore sviluppo della rete internet e facilitare l’acquisto di tablet o pc e magari anche istituire corsi per quegli insegnanti ancora digiuni di internet. Ci vorrebbe anche più empatia tra docenti e genitori, ma questo purtroppo finora lo vedo molto difficile; quanti danni ha fatto il ’68!

  8. Salvo scrive:

    Giuseppe Conte ha chiaramente violato la costituzione. Mi chiedo cosa aspetta la magistratura ad intervenire?

    • Fradiavolo scrive:

      Il controllo della legittimità costituzionale delle leggi o di atti aventi forza di legge di stato o regioni spetta alla corte costituzionale che tuttavia non può prendere iniziativa sua sponte ma deve essere chiamata ad esprimersi in merito a casi specifici. Esempio da un giudice che in un processo sollevi dubbi di costituzionalità nell’applicazione pratica di una determina ta legge. In quel caso può sospendere il processo e chiedere la legittimità alla corte costituzionale. Oppure dal governo stesso.
      Quindi nel caso specifico delle leggi attuali “covid19” la condizione necessaria minima ma non sufficiente è che ci sia un magistrato che debba interpretare la legge
      in fase processuale.

    • Salvo scrive:

      Lo stato mi ha obbligato a chiudere la mia attività artigianale senza provvedere al sostentamento mio e dei miei dipendenti. Una Bottega con tre artigiani che vivono del loro lavoro distrutta in poco tempo da un signore che non ha votato nessuno. Troppo cose puzzano di dittatura in questo momento, come per esempio vedere comunisti festeggiare indisturbati il 25 Aprile e non permettere ad un artigiano di avvicinarsi alla sua Bottega. Premetto che non mi interesso di politica e che fascisti ed antifascisti mi fanno schifo allo stesso modo.

      • Stefano pardi scrive:

        Caro Salvo,
        Il 25 aprile non è la festa dei comunisti, ma la festa di liberazione dal nazifascismo, dunque la festa di tutti gli italiani che volevano e vogliono la libertà.
        Detto questo, assunto il livello di cultura generale, mi auguro per te e per i tuoi dipendenti di poter riaprire il prima possibile, e di ritornare a ” lavorare” come e più di prima.
        Ma avanti di scrivere, prova a pensare.

    • Stefano pardi scrive:

      Ci può dire , GENTILE salvo, dove il presidente del consiglio dei ministri abbia violato la costituzione?
      Quale/i articolo/i avrebbe infranto?
      Se avesse la compiacenza di risponderci, le suggerisco di leggere prima l’intervista a zagrebelsky…chissà, magari scopre cose a lei inedite!
      Mi auguro gestisca la sua azienda( e i suoi dipendenti) meglio di come gestisce la sua cultura, i suoi pensieri e le sue parole!

      • Salvo scrive:

        Ascolti Sig. Pardi, ma per quale motivo mi offende? Come si permette di usare queste parole nei miei confronti? Ma lei Sig. Pardi da chi lo riceve lo stipendio? Da qualche ente pubblico? Io se non lavoro vo sul lastrico e non mi posso avvicinare alla mia bottega. Poi vedo gente coi tamburelli e le trombe per le strade a cantare bella ciao. Mi possono girare le palle oppure no? Scrivo male, lo so, ho fatto la terza media. Ma si figuri se gli scrivo gli articoli della costituzione, ma che fa mi prende pel culo?? Ascolti Pardi, veda di essere educato nei miei confronti e non si permetta mai piu di essere offensivo. Non ho mai scritto mezza parola in questo blog perchè ero 7 giorni su 7 in bottega, ma se ci deve volere una laurea per scrivere oppure essere di sinistra mi ritiro. Ribadisco che mi fanno schifo fascisti e antifascisti.

        • Stefano pardi scrive:

          È .ei , caro salvo, che deve avere rispetto verso se stesso, innanzitutto, e poi verso chi la legge!
          Ha fatto delle affermazioni veicolate da chissà quale zucchina del fango!
          Io ho massimo rispetto del suo lavoro e della sua storia.lei invece si svilisce e lancia accuse che prescindono da lauree, e da essere di sinistra.
          Se non conosce la costituzione come si permette di accusare qualcuno di averla violata” chiaramente”!!!
          Qui non si tratta di essere di destra o di sinistra( che non hanno ragione di esistere)
          Ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero . Poi si dovrebbe motivare e dare criterio alle proprie parole e non trincerarsi dietro populismi. Infine c’è il diritto , altrui, di opinare!
          Nessuno pretende che Lei rinunci ad esprimersi, anzi il dibattito aiuta a crescere se c’è la disponibilità!
          Se si è sentito offeso mi scuso, ma ho solo riferito l’oggettività
          Della conseguenza di quanto lei ha scritto

          • Giacomo rossi scrive:

            Caro sig pardi,
            Non la seguo sul suo terreno.si scusa lei di aver mancato di rispetto verso le parole di una persona che offende tutti gli italiani democratici ( pochissimi) che hanno ricordato con musica e canti la ricorrenza del 25 aprile, data( con l’8 settembre) della liberazione da quei metodi che forse il GENTILE salvo non conosce!
            Mio nonno aveva un negozio di alimentari in centro, e oltre all’obbligo della tessera , doveva riconoscere un tot al mese ai gendarmi che lo ” proteggevano” da loro stessi!
            Non aver fatto le scuole superiori non giustifica dal non sapere di certi comportamenti!
            Ma è più facile apostrofare offensivamente chi ( ripeto, pochissimi )ha manifestato per la libertà di tutti.
            Chi fa delle affermazioni manifestando la sua ignoranza e la sua limitatezza non può offendersi quando le vengono fatte notare: si dovrebbe scusare lui è documentarsi su ciò che non conosce( la costituzione italiana) prima di lanciare attacchi

          • Salvo scrive:

            In merito della violazione della costituzione si legga la risposta di Antonio Baldassarre a Gustavo Zagrebelsky. Non mi possono obbligare a stare chiuso in casa senza aiutarmi economicamente. Lo capisce o gli devo fare un disegnino per spiegarglielo meglio? Ascolti Parzi, ma cosa stà scrivendo? Sono un artigiano, abituato a fare, non ho tempo per le supercazzole. DOVE SONO I SOLDI? MAREMMA IPESTATA. Intervento poderoso da 400 miliardi, per chi? Quando? E ridaglie… populista, fascista, antifascista, leghista, democristiano, comunista, bella ciao, 25 maggio, … Lo capisce o no che non me ne importa un’ emerita…? Non ho tempo per queste stronzate…

  9. VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

    A proposito del futuro della scuola italiana questo collegamento puo’ dare qualche spunto di riflessione;
    https://www.youtube.com/watch?v=5zKQ0KKRB9E

  10. Raffaella scrive:

    Viste le dichiarazioni rilasciate il 2 maggio dal Ministro Azzolina temo che la scuola con la presenza in aula non ripartirà nemmeno a settembre (considero una presa di giro avere metà degli alunni in aula e metà a casa: chi sorveglierà i bambini del turno casalingo?). Penso che tutte le componenti interessate alla scuola (docenti/famiglie/ragazzi) dovrebbero cominciare ad organizzarsi per far sentire la propria voce presso il Governo e il Ministero. Dato il suo ruolo potrebbe dare qualche suggerimento o aiutare nell’organizzare una prima forma di forte segnalazione di dissenso sulla scellerata gestione della scuola nelle varie fasi (1/2/3 – mi sembra poco cambi).
    Grazie

    • Eretico scrive:

      Cara Raffaelle,
      ne scriverò anche nel pezzo che pubblicherò stasera (per quello che vale, ovviamente), ad majora!

      L’eretico

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