Eretico di SienaManunta, burlesque, squola - Eretico di Siena

Manunta, burlesque, squola

Tre argomenti, densi ed eterogenei assai, in questo venerdì ormai di estivo cociore; si parte con la squola (ovviamente la “q” non è casuale), perchè non si può non farlo, ed anche perchè ormai si è davvero toccato il fondo (e non è solo una questione ministeriale, sia chiaro); dipoi, un primo commento sui primi due appuntamenti in Fortezza con le presentazioni curate e moderate dal vostro blogger preferito (con burlesque annesso, eh); gran finale, anzi grandissimo, con Manunta: ebbene sì, con un paio di amici – più uno scelto dall’ospite – siamo stati a casa sua, sperduta nei boschi vicino a Orgia, e ci siamo ingozzati. Necesse est de ea cena scribere…

LA SQUOLA: DI MALE IN PEGGIO

La situazione della italica scuola è davvero penosa, ma a noi preme – i lettori abituali lo sanno bene – specificare come la penosa (repetita iuvant) situazione attuale, almeno, abbia la giustificazione logistica dell’emergenza: certo, poi Sabina Guzzanti-Azzolina ci mette del suo, figuriamoci. Non facciamo però finta che il dramma della italica scuolina sia iniziato con l’Azzolina, per piacere.

Il rischio è che certe criticità gravissime, presenti da anni, si accentuino, questo sì; uno “Stato-mamma” – come scriveva Fubini sul Corriere della sera ieri -, che si comporta da genitore materno dalla culla alla tomba, come nella vecchia socialdemocrazia svedese. E che a scuola, con i ragazzi, faccia ovviamente lo stesso: come prima, più di prima; lo sa il grande pubblico che in questa annata da todos caballeros, è stata rafforzata una norma (tanto dannosa quanto stupida), a carico del docente, secondo la quale se si vuole dare un 5 o un 4 ad un ganorzo (da promuovere comunque, sia chiaro), bisogna motivare il perchè e descrivere un ipotetico percorso di recupero per il poveretto. La sintesi è: meno fa lo studente, più si carica di ulteriore lavoro il docente (implicitamente accusandolo di non essere riuscito a motivare un caprone reale).

La Azzolina passa, speriamo anche piuttosto a breve; ma lasciateci dubitare che chi verrà dopo saprà incidere sul serio su questa china…

MASS MEDIA, PASOLINI, BURLESQUE

Martedì pomeriggio, apertura con Danielito Magrini ed il suo ultimo libro (anche se ci ha detto che è già in trampolino di lancio il prossimo); ieri, poi, pomeriggio pasoliniano, a 45 anni dalla morte di un intellettuale che, nonostante le sue contraddizioni ed i suoi errori, vale più che mai la pena di rileggere. Ma di Pasolini torneremo a scrivere domenica, con una sintesi di ciò che lo scrivente ha detto, e non solo.

Vale la pena in questa sede fare presente altro: per esempio, che la formula – per quanto visto in questi due appuntamenti – ci sembra davvero funzionare, e al meglio; il pubblico delle conferenze si amalgama bene con chi è sul posto per farsi semplicemente una birra (e poi c’è chi – come il buon Simone Poli – si fa conferenza più birra gelata, senza però fantozziano rutto libero), cosa prevedibile ma, certo, non scontata; dal punto di vista tecnico, i microfoni funzionano al meglio e l’acustica è eccellente; quanto poi alla scenografia, con il Duomo e San Domenico dietro c’è poco da aggiungere: venire per credere, eh!

Insomma, non sarà l’estate nicoliniana della Roma anni Settanta, ma è sic et simpliciter una cosa che prima – fino all’anno scorso, per capirsi – non c’era; e quando c’era la Festa de L’Unità – lo posso ben dire, per testimonianza diretta – si potevano presentare solo certi libri e certi autori, se qualcuno fosse deboluccio di memoria.

Ciò detto, abbiamo visto che gli amici martinellati hanno ieri stigmatizzato uno spettacolo di burlesque che è andato in scena l’altra sera in loco, con tanto di foto sul sito; ho chiesto al buon Niccolò Giallombardo, dominus di Vivifortezza, il quale ha minimizzato la cosa, come forse era inevitabile che fosse.

Che dire, da par nostro? Noi, pur di alzare ulteriormente l’audience della kermesse al bastione San Domenico, siamo disposti praticamente a tutto: alla prossima presentazione, dunque, sotto i pantaloni mi metto la giarrettiera, vuoi vedere che…

MANUNTA, IL NOSTRO DERSU UZALA

Chi ricorda quel capolavoro del grande regista nipponico Kurosawa intitolato “Dersu Uzala Piccolo uomo delle grandi pianure” (Oscar per il miglior film straniero nel 1976), ambientato nella Siberia di un secolo or sono, con protagonista questa figura di nomade, che conosceva il suo territorio in ogni suo anfratto, meglio di chiunque altro? Ecco, allo scrivente il buon Roberto (tralasciamo il cognome, per privacy), autoproclamatosi Manunta illo tempore, ha fatto pensare proprio a Dersu Uzala, con tutte le cose da cambiare.

Il buon Manunta – che vive nei boschi senesi dal lontano 1985 -, la sera di martedì scorso, ha accolto lo scrivente, Simone Bernini ed altre due persone nella sua attuale (in via di abbandono, peraltro) destinazione: il Romitorio che si trova, in mezzo ai boschi, a circa 5 km da Orgia, quello della Madonna degli afflitti (si può vedere uno spassoso video, a tal proposito, girato dal succitato Simone Bernini, sul suo blog Wiatutti); dopo i convenevoli di rito, ci ha cucinato dei fantastici ravioloni con un sugo di funghi raccattati a chilometro meno di zero, poi ha insistito perchè gli astanti si cibassero di colombacci tenuti 5 ore a cuocere (con opzione etica dello scrivente, che peraltro avrà mangiato 3 o 4 falene che non davano tregua, en plein air ove eravamo), e ben presente è stato il suino dei Nebrodi – portato da uno dei commensali -, delizia capace di gareggiare con la senese cinta quanto a bontà. Ovviamente, alla brace; ed il tutto, ben innaffiato da vini bianchi e rossi.

Manunta – lo scrivente un po’ già lo sapeva – è molto, molto meglio in presenza che non sul blog (se non fosse per il toscanello maledetto con cui tormenta i vicini, pur distanziati socialmente, eh): dal vivo, sa per esempio essere autoironico, cosa che spesso non gli riesce scrivendo; è un ospite squisito, cosa che magari uno potrebbe non dare per scontata, solo leggendone i commenti bloggeristici; e quanto alle donne – sulle quali un po’ lo abbiamo sollecitato – è un gran signore.

A questo punto, a fine estate, una cena riparatrice con i suoi più acerrimi nemici (se lo vorranno loro, ovviamente), ci potrebbe anche stare, con lo scrivente a fare da garante (mangiante): verso Malamerenda?

Ps Mangia d’oro alla Sanità senese, in prima linea contro il coronavirus: scelta condivisibile, nonché di grande attualità; la cornice sarà all’aria aperta, nel Campo di Siena: niente male, come location, eh?!?

 

25 Commenti su Manunta, burlesque, squola

  1. Giacobbe scrive:

    Prenotato a romitorio/ malamenrenda( senza torri però !)

  2. Si vai ,meglio mi sento, la cena riconciliatoria proprio a malamerenda?
    Premesso che io non ho da riconciliarmi con nessuno,visto che mai mi son sentito offeso da chicchessia e, se qualcuno si fosse sentito offeso da me,
    come puoi ben immaginare…sarebbero solo cazzi suoi.
    Premesso cio’,Raffa, ricordati che la soppressata io la taglio con lo scramasax di 16 pollici.
    Meno lungo d uno spiedo ma altrettanto puntuto e molto piu’ tagliente.
    Comunque, li puoi invitare tutti, meno uno,ovvero tutti i Sanesi.
    Quell’ altro lascialo a casina sua,dato che, quando ospito seguo le antiche usanze del rispetto per gli ospiti,ma quando sono in trasferta o in terreno neutro , NO.
    Inoltre ricordati che tale viscido individuo , per sua stessa ammissione,fa’ uso dell applicazione immuni, ergo, come hai letto sul blog
    di Simone, ci sarebbe il rischio poi di ritrovarsi segnalati, come potenziali infetti dalla di lui ruffianeria/viscidume.
    Delle quali come ben sai e’ portatore sintomaticissimo e per le quali nessun rimedio farmacologico esiste.

    Ps. Caro Raffa Ascheri/Arsen’ev , cala la maschera!!
    Appena te Simone e Michele avete assaggiato la soppressata di nero dei nebrodi, la cinta( per vostra ammissione) l avete tirata giu’ dal podio, poi coi salciccioli e le bistecchine, la pora bestiola balzanata, e’ stata
    sopraffatta dal nebrode senza possibilita’ d appello.
    Sii onesto ,dilla tutta, tanto a Sovicille per la celebrazione annuale della sugnosa bestiola locale, ti c invitano comunque.
    M ‘ appello a Simone e Michele per un resoconto piu’ equo sul nero dei nebrodi, te sei troppo partigiano, gareggiare con la cinta?
    Non c’e’ stata gara, il nebrode ha dominato , l incontro era impari, la cinta ha perso senza possibilita’ d’ appello, l incontro e’ stato fermato alla 1 ripresa per manifesta e schiacciante superiorita’ da parte del fratello del pata negra.
    L arbitro ,( io) era neutrale ed equo, occhio che vengo a sovicille per la nota celebrazione con una borsata di nebrode, e vi distruggo il vostro
    mito della cinta senese.
    Facciamo cosi’,
    la prossima edizione della celebrazione sovicillese, proponi un confronto.
    Io porto il nebrode.
    Giuria neutrale ,quindi di NON senesi, aggiungo, contradittorio in rima,
    ottave e/o terzine, a descrizion dell uno e dell altra, io gradirei che venisse il maestro, brindellone, zucca monda a rappresentare e descrivere la locale bestiola.
    Ma datosi che il pavido rinuncera’ di sicuro, inutile proporglielo, visto che ,come mi hai detto, quando gli fai il mio nome ,il poro cittone, maestrone d endecasillabo, sbianca dalla paura.
    Sicche’ ,eventualmente, ci toccherebbe chiamare il bon vecchio Beppe, che in realta’ non e’ affatto un ripiego, molto meglio lui del noto brindellone , meglio come capacita’ e mooolto meglio come coraggio e voglia di confrontarsi.
    Insomma, Beppe pare uno del 1260.
    Quell altro, e’ degno rappresentante degli scarti rimasti post 1555, un ringambone.

    Saluti al capitano Arsen’ev

    • A.B. scrive:

      Ma la app immuni funziona solo con il coronavirus? Non è che funziona anche per gli stronzi? Ve lo chiedo perché tutte le mattine, quando vado a lavorare (non a non fare una sega come qualcun’altro) e passo davanti al bivio di Orgia, mi incomincia a suonare all’impazzata.

    • Michele Scialoja scrive:

      In effetti,amico mio,il nero dei Nebrodi è stata una lietissima sorpresa!

      Come avrai potuto bene vedere,ho fatto onore al “puerco”,sia sotto forma di soppressata sia quando si è palesato ben grigliato.

      Non che abbia fatto avanzà i tortelli con i funghi,eh…presi ben 3 volte e con mucho gusto!

      Non male anche il vinello,ma mi attengo alle tue disposizioni in merito e non “pubblicizzo” altro…

      Gran bella serata,specie perchè trascorsa con amici ed in mezzo ai boschi!

      Con l’esemplare umano più vicino a 5 km di distanza,uno come il sottoscritto(che pratica con sommo piacere,salvo rare eccezioni,il distaccamento sociale fin dai primi anni ’90)non può che trovarsi più che bene.

      Ma fammi un piacere:non allargà troppo gli inviti per la riavuta,eh.

      Chi mi conosce sa bene che sò tipo da labbrata facile e posso ancora permettermi di spendere senza problemi qualcosina in risarcimenti,as usual,per cui è bene rimane’ tra noi che ci si conosce da tempo e ci si stima…senza tanti anonimi,locali e non,che mi fa l’idea durerebbero quanto le salcicce di nero dei nebrodi dell’altra sera.

      Gente simile,nei boschi come sulle lastre,è bene stia alle prode e parecchio ma parecchio oltre il metro e ottanta di distanza di sicurezza,tanto “caro”al compagno Rossi.

      Poi,se si volesse davvero fa’ stile Malamerenda,che dire….MAGARI,ANCHE STASERA STESSA!!!

  3. https://www.inuovivespri.it/2019/01/21/in-giro-per-i-nebrodi-alla-ricerca-di-sua-maesta-il-suino-nero/

    http://www.nerodeinebrodi.info/storia/

    Ovvero se con la cinta siete a ragionare degli affreschi medievali del lorenzetti.
    Col Nero dei nebrodi si va’ molto piu’ indietro , il nero ha le stesse caratteristiche genetiche del pata negra spagnolo e probabilmente furono
    I romani se non i punici prima di loro,a portarlo in spagna o in alternativa a portarlo in sicilia( e calabria) dalla spagna.
    Pensare che la tombolotta cinta ,posta stargli alla pari come qualita’ delle carni…….e’ una vana storiella.

  4. Vedo nero e basta scrive:

    Una cena con Salomone eccetera, alias Manunta? Troppo acido e presupponente. Meglio solo che male accompagnato. Spero che ora non faccia la solita poesiola saccente che a me non mi tocca per niente. Sia più umile nei commenti, fiorentino ingrato col Sommo. A proposito dei ciclisti, Siena non è e non è mai stata adatta alla bicicletta, se vuoi pedalare devi prendere la macchina, caricarci la bici ed andare in luoghi come il Pian del Lago o la Piana di Rosia in direzione Montestigliano/Brenna/Orgia o la salita sterrata di Rosia/San Rocco a Pilli. Gli autisti dovrebbero stare più attenti ai ciclisti, ma quest’ultimi dovrebbero smettere il vizietto di andare in doppia/tripla fila; si deve andare in fila indiana. E nel Corso si va a piedi con la bici accanto e non si sfreccia a tutta velocità vicini ai pedoni. Comunque a me piace di più andare a piedi in città e dintorni, è molto meglio della bici. Chi va piano va sano e va lontano. Due scarpe comode e una bottiglia di acqua con limone ed il mondo è mio.

    • All orbato vano vaneggiatore,andrebbe ricordato che gli “ingrati fiorentini” , sono stati talmente ingrati col Durante, da fondare nel
      1888 la societa’ Dantesca.
      Non altrettanto ,han fatto i bravi ( e permalosi) cittoni sanesi,col loro
      piu’ grande scrittore, Tozzi.
      La cui opera venne invece rivalutata proprio da un fiorentino, Luigi Baldacci “Tozzi Moderno” e a tuttora, e’ un altro toscano NON senese, il Lucchese Romano Luperini a proseguire l opera di valorizzazione del Tozzi
      Te pora creaturina sei specialista in due cose, i vani luoghi comuni,
      e la tristemente nota lezza permalosita’ lastraiola.
      L ingratitudine la mostrate voi senesi verso Tozzi , caro mio.
      La ragione di cio’ e’ evidente, Tozzi vi descrisse troppo bene e senza farvi sconti.
      La cosa par che ancora vi frizzi assai.
      Come al solito sei sempre e solo capace, di far commenti vani e immaginifici, che nella realta poi mostrano ,una valenza opposta e contraria a quella che tu,lezzo , meschino, permaloso ,scervellato,pretenderesti di assegnargli.
      Ti ripeto, fermati a parlare di deiezioni canine per le strade, o di storielle su’ fantini e palii, non ti spinger oltre.
      Ogni qualvolta lo fai ,ti rendi ridicolo.

      • Ps . Vedo nero, ti rendi ridicolo anche quando pretendi di descrivere il territorio, che evidentemente non conosci( come ogni vero lastraiolo), la salita che definisci sterrata, in realta’ l hanno asfaltata da un pezzo,
        La sterrata di cui parli , comincia di fronte al bivio di Brenna ( o in alternativa vicino il bivio di palazzo a merse), e non da Rosia, ma gli ultimi km , ovvero i tratto in salita che porta al cimitero di s Rocco, e’ asfaltato ,non sterrato.
        Vedi nini come gia’ detto ,ogni volta che esci dalle tue competenze, mostri solo e sempre d esser un approssimativo ignorante vaccino.
        Tozzi sarebbe fiero di te, rappresenti la summa massima , dei tristi figuri
        descritti nei suoi racconti.

        • Vedo nero e basta scrive:

          Mi associo al saggio Anonimo. Ma il pentimento dei fiorentini è stato tardivo di più di 400 anni, molti di più (1888-1321 fai tu la sottrazione sapientone, salomone, ex manunta). Avete aspettato parecchio a fare la Società Dantesca. Povero Dante. Noi di sicuro saremo sempre primi di voi (1920-2020)a riconoscere la bravura di Tozzi; comunque un Palio glielo abbiamo dedicato. Mi ricordi la storia dei pifferi di montagna, non te la dico che tanto la sai. Poi la strada sterrata che dico è quella che parte dalla strada piana che parte da Rosia, molto prima del bivio per Brenna, ad un certo punto si trova una strada sterrata a sinistra e vai per San Rocco. Per semplicità ho fatto la descrizione meno precisa, che la dovevo fare dettagliata? Quando uno si trova da quelle parti trova il cartello indicatore e va in quella direzione. Caro Salomone ex Manunta ti attacchi ai muri scialbati per avere sempre ragione. E te la do, mi richiamo al detto del matto di Asciano a cui si deve sempre dare ragione. Mangia quel Nero dei Nebrodi, vai e buon appetito, sperando che ti renda meno acido e presuntuoso. Firenze è una Signora Città per Storia ed Arte, noi al confronto facciamo una dignitosa figura (abbiamo tanti difetti anche noi), ma tipi faziosi come te non fanno un grande servizio a Fiorenza. Se ci capiti vai al Vivoli (spero che non sia in crisi o chiuso a causa del maledetto virus) ad addolcirti la bocca con un gelato, qualunque gusto è buono, una delizia. Non dico oltre, sicuramente sarai a conoscenza della sua ottima e genuina bontà dei suoi gelati.

          • Vedo nero e basta scrive:

            E quando sei al Vivoli sei nei dintorni della Basilica di Santa Croce e nella Piazza davanti alla Chiesa c’è una statua di una Grande persona che giustamente guarda severo chiunque ci passa vicino. Vai a rendergli omaggio. Se era per voi era morto prima di scrivere il Suo capolavoro. Condannato all’esilio e a morte se ricapitava a Firenze.

      • Anonimo scrive:

        Beh, se prendiamo come standard i fiorentini e la società Dantesca, i senesi hanno ancora buoni 400 anni per essere più solleciti nella loro gratitudine!

  5. Uno di Val serena scrive:

    Caro Eretico,
    non sono stato presente nè all’incontro con il Magrini nè a quello su Pasolini, ma sono stato raggiunto da input di altri molto contenti di essere stati presenti: intervenuti competenti, platea attenta e partecipe, un’atmosfera davvero gratificante. Complimenti per avere ancora una volta azzeccato l’organizzazione di un evento culturale, in attesa di presenziare di persona!

  6. A.B. scrive:

    Me lo ricordo Dersu Uzala, lo vidi in una matinee scolastica alle medie, al cinema rouge et noir di Roma (ovviamente oggi non esistono più nè il cinema nè la scuola). Ne rimasi affascinato, tra paesaggi e la figura del protagonista, un uomo che semplicemente viveva come e dove sapeva vivere e aiutava quando necessario, senza secondi fini. Ecco, non ricordo Dersu Uzala rompere i coglioni su qualsiasi argomento del sapere umano, non rimanere in disparte mai, atteggiarsi a superiore su qualsiasi cosa si argomenti, dileggiare, minacciare, insultare, insinuare. Mi dispiace Eretico, il paragone non regge, Dersu Uzala stava nel suo perché quella era la vita che poteva vivere, senza porsi domande, oggi uno che non fa una sega e vive al margini della società che disprezza, ovviamente sfruttando quando necessario le possibilità concesse dai deficienti da lui derisi, ha un nome diverso ed a me ricorda un altro bellissimo film sempre dell’estremo oriente uscito lo scorso anno: Parasite.

    • Stefano scrive:

      Applausi!!!!

    • Eccolo il fenomeno che valuta i paragoni fatti da chi conosce direttamente.
      Immaginando sulla base del suo astio di ripurgato, lungamente covato e ponzato, per poi emettere l’ usuale flatulenza ,caratteristica dei suoi alias e colleghi molieriani,
      Purgone e Olezzo.

      • Vedo nero e basta scrive:

        Faccio ammenda. Il mio errore è rispondere e rinfocolare la polemica. Ormai quello che penso di Salomone ex manunta (e lui di me, cosa che non mi tocca) è chiaro ed oltre non andrò. A ognuno i suoi pinzi. Continuando così si rischia solo un decadimento del blog, un litigio tra lavandaie, sarà bene quindi ritornare a toni più pacati attinenti agli argomenti proposti. Il blog è tuttora di un buon livello e non voglio essere complice del suo imbarbarimento. Concludo facendo complimenti all’Eretico per le continue iniziative culturali. Sono ottime, stimolanti e dico anche imparziali, ora possiamo sentire più campane; non come tempo prima dove suonava spesso solo da una direzione. E’ bello il confronto. Chiudo, sono prolisso, lo riconosco.

  7. Daria gentili scrive:

    Sono anni che la scuola avrebbe bisogno di una riforma seria e di investimenti in infrastrutture e sui docenti, mentre i governi che si sono succeduti negli ultimi – stiamo a 30 – anni non hanno che operato riforme disastro e tagli, tagli, tagli.
    Azzolina pertanto non è che l’ultima della serie dei ministri – disastro , con in più, rispetto agli altri, che si è dovuta confrontare con una situazione eccezionale data dall ‘ emergenza Covid, che richiederebbe di moltiplicare le risorse da destinare alla scuola.
    In martinellati esistono sempre? Io quando li sento nominare mi si rizzano i capelli e sono contraria a prescindere con quello che scrivono, per cui ……..ben venga il burlesque in fortezza ! ( con sorriso )

  8. Beppe scrive:

    Sono onorato

    Davvero, so’ sorpreso ed onorato
    che Salamone ne la su’ tirata,
    m’abbia benignamente ricordato
    e ci anderei a quella mangiata,

    anche perché il pòro babbo era nato,
    a Orgia, da famiglia salariata
    dei conti Piccolomini. Un casato
    di vecchi orgini, di gente onorata.

    Ma devo dirti, caro Salamone,
    che non è più quel tempo e quell’età,
    di suino so’ stato un gran mangione,

    specie in campagna, che lo sanno fa’,
    e del resto “il maiale se volasse
    non vi sarìa denar che lo pagasse”.

    P.S. Buon appetito e buon divertimento,
    v’invidio col maiale il gran cimento.

  9. A.B. scrive:

    Caro Eretico, qualche giorno fa ho letto con gusto questo zibaldone domenicale. Ho pensato di poter essere uno dei destinatari dell’invito “riparatore”, ma non avevo risposto pensando che una cosa sono le polemiche on-line, che evidentemente mi divertono, ed un’altra la vita reale, dove frequentiamo le persone che ci aggradano per affinità, trascorsi, lavoro, insomma altro. Non dico che mi aspettassi un giro di commenti “peace and love”, ma magari alla “volemose bene” quello sì. Invece mi ritrovo la solita sbraitata carica di insulti del matto della foresta, da te descritto come carino, educato ed amabile e in più le minacce di un altro dei tuoi compagni di merende, con modalità tra il picchiatore squadrista ed il pettone di contrada.
    Insomma, fate vobis, buon appetito.

    • Eretico scrive:

      Caro A.B.,
      premesso, da pignolo, che questo NON è uno “zibaldone domenicale” (te lo scrivo perchè sei uno fra quelli che fanno le pulci anche allo scrivente, solo per questo), che dire?
      Il mio era un invito non alla “peace and love”, semmai al “pig and love”, ma ho notato subito che non è stato accolto da alcuni potenziali fruitori, e sicuramente Manunta prima (da te definito “matto della foresta”), e Michele dopo ci hanno messo del loro; detto questo, anche il tuo accostamento con Lotti e Pacciani mi pare fortino assai, per chiunque, non ti pare? Più che l’essere accostati a dei massacratori di giovani innocenti, che ci può essere, di grazia?
      Come detto tante volte, in questo blog se si prendono certe strade, è bene sapere che, al pari di come si danno, anche si prendono: e francamente – dopo i tuoi accostamenti – spero tu abbia la decenza di non prendere anche questa come una (del tutto inesistente) minaccia…
      Ergo, la sporcellata insieme NON si fa, ed ora abbassiamo tutti i toni, altrimenti si censura.

      L’eretico

      • A.B. scrive:

        Beh, ognuno ha i suoi hobbie nei boschi toscani. Quella era una battuta e non mi pare di aver fatto paragoni. Certo che la comparsa di questo nuovo ospite ha portato a due le persone che minacciano fisicamente non si sa su quali basi. Sai che non me ne può fregare di meno e per me quello che viene scritto qui, rimane qui, te l’ho soltanto fatto notare. Sulle rotelle di Manunta ho le mie idee e non le nascondo, del resto mi pare evidente. Qualche “matto” che mi degna della sua amicizia ce l’ho anche io, con questo è andata così. Esticazzi direbbe qualcuno.

        • Eretico scrive:

          Caro A.B.,
          in effetti l’hobby dei due da te citati era quello di guardare i giovani amoreggiare in macchina, e poi, di quando in quando, ammazzarli, squartando le femmine; diciamo che noi, la settimana scorsa, abbiamo fatto ad occhio e croce meno danni (a parte quello ambientale, non da poco, provocato dal sigaraccio di Manunta,quello sì).

          Della vicenda del maestro Adriano Fontani – richiamata da altro lettore – qualcosa si scrive in settimana, ovviamente.

          L’eretico

          • A.B. scrive:

            Se su Manunta garantisci tu…del resto sei il suo capitano Arsen’ev (oh, ti ha savato la vita il modestone). Io la mano sul fuoco su quello che fa nei boschi, considerato quello che ha sempre scritto, non la metterei.
            ps mi raccomando, regalagli un fucile

  10. Triboniano scrive:

    Visto che si parla di Scuola, c’è una vicenda scolastica,a suo tempo molto dibattuta, di cui l’ Eretico si è occupato più volte, riguardante un noto maestro licenziato dal ministero e poi reintegrato dal Tribunale di Siena.Ebbene, gira ora voce che la Corte di Appello fiorentina abbia,proprio in questi giorni , del tutto riformato la sentenza senese, confermando quindi l’ originario licenziamento. Ennesimo colpo di scena, dunque.

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