Eretico di SienaTrisse di fine luglio: Fontana, Casalino, omofobia (e Sello) - Eretico di Siena

Trisse di fine luglio: Fontana, Casalino, omofobia (e Sello)

Tris (rectius:trisse) di personaggi, quest’oggi, per il pezzo infrasettimanale del blog: si parte con il Presidente della Regione Lombardia, l’avvocato Attilio Fontana, leghista; dipoi, spazio per Rocco Casalino, e per la curiosa disavventura del suo partner (o ex, comunque sempre convivente) cubano Josè Carlos Alvarez Aguila; infine, Francesco Esposito, il 23enne di Sinalunga, malamente apostrofato perchè gay.

ATTILIO FONTANA, IL SAN BERNARDINO CON I DENTI

Andate in Pinacoteca, e godetevi uno dei tanti San Bernardino presenti al proprio interno: rivedrete le fattezze di Attilio Fontana, con l’unica differenza significativa che il Governatore (come si usa dire) lombardo i dentini ce li ha più o meno tutti, a differenza dello sdentatissimo predicatore di Massa marittima. E certo – questo va detto – Bernardino un conto off shore non lo avrebbe dovuto sanare, con la voluntary disclosure, come Attilio Fontana invece fece (senza inserire questo passaggio nella documentazione da lui fornita, a costo di raccattare una multa per questo, come documentato con la consueta precisione da Luigi Ferrarella sul Corriere della sera).

Tali e tante sono le sue arrampicate sugli specchi, che perfino un Senaldi (Libero), almeno su questo aspetto, lo ha ormai abbandonato a se stesso: est modus in rebus, c’è una misura – ci dovrebbe essere – anche nel cambiare versione, non fosse altro che per rispettare l’intelligenza dei Magistrati (che non sono tutti e solo dei Palamara, come oggi fa comodo dire agli indagati eccellenti).

Una penosa vicenda intrafamiliare, la sua, con la figura del cognatone da tenersi buono a tutti i costi, è proprio il caso di dire: come si fa a non riandare alla vicenda di Gianfranco Fini, cambi continui di versione compresi? Come in quel caso, che per un paio di anni si snodò fra Roma, Montecarlo e qualche emiratino, la domanda è sempre quella: perchè sputtanarsi una lunga carriera politico-amministrativa, per compiacere il fratello della moglie? Non siamo solo la tristemente nota Patria del familismo amorale, c’è di più: siamo anche il popolo del familismo demenziale…

ROCCO ED IL FIDO ALVAREZ

Uno scoop de La Verità, nei giorni scorsi, ha portato alla luce ciò che – esattamente come quella dell’ottimo Fontana – è il nostro divertimento di mezza estate, perchè – tolte altre due o tre cose, non di più – non c’è niente di meglio che gustare gli arrampicamenti sugli specchi dei potenti finiti all’improvviso sotto la lente di ingrandimento del giornalismo di inchiesta (obiezione ovvia: La Verità picchia duro solo da una parte, quella governativa; obiezione accolta subito: Belpietro, con il suo giornalismo d’assalto versus Conte e filocontiani, fa ciò che faceva Travaglio con i governativi, e che ora Il Fatto fa solo e soltanto con gli oppositori, sic).

Josè Carlos Alvarez Aguila, secondo il compagno (non ideologicamente) Rocco Casalino, sarebbe entrato in una sorta di spirale autodistruttiva, di cupio dissolvi cagionato dal lockdown (il tandem Conte-Casalino non guarda proprio in faccia a niuno, eh): ludopatia compulsiva, o giù di lì. Gli esperti lo chiamano il “meccanismo dello scarico”: quando colti a fare qualcosa di anche solo potenzialmente disdicevole (in questo caso, la Procura pare non si sia ancora attivita), il potente dell’Italietta odierna presenta se stesso – o chi gli è collegato e collegabile – come un mezzo scemo, che in buona fede ha fatto questo o quest’altro (sempre cercando di ridimensionare il tutto). Come il Ministro Scajola acquirente “a sua insaputa”,  e come tanti altri.

Certo, in un’Italia che in vari settori è economicamente in ginocchio (in attesa del peggio), in un’Italia che – dati Istat – ha perso in questi mesi più di 600mila posti di lavoro (soprattutto giovani e donne), il venire a sapere che un disoccupato può andare in banca (Unicredit), e ottenere un vigoroso finanziamento (sul quale la questione è tutta aperta, vedremo gli sviluppi), non è cosa edificante.

Ma tant’è: il red carpet di turno continuerà ad ospitare le passeggiate a due Conte-Casalino; con personaggi così, meglio non rompere mai, soprattutto bruscamente (avete sentito un flatus vocis del Premier, sulla sgradevolissima vicenda, di grazia?): hai visto mai che poi uno tira fuori roba sgradevole, lasciamo perdere, dai…

FANCULO ALL’OMOFOBIA

Lunedì sera, al tg di Siena tv, ho visto l’intervento del 23enne Francesco Esposito, ragazzo di Sinalunga offeso da un 18enne (straniero, e qui si entrerebbe in tutt’altro ginepraio) in quanto gay: la sua è stata una testimonianza chiara, precisa, portata avanti con lucidità; una vicenda amara che, però, non va sottaciuta, per un motivo che abbiamo già scritto, ma che non ci stancheremo mai di ripetere.

Una cosa è la questione dell’omofobia a livello di dibattito culturale e politico, più o meno alto (e l’intervento legislativo voluto dal deputato Zan deve affrontare questo problema della libertà di pensiero, che può essere anche omofobico); altra cosa è la prassi di ciò che accade boots on the ground: nelle strade, nelle piazze, nelle scuole. Perchè chiunque viva a contatto con i giovani, sa bene che oggi difficilmente si discrimina per il colore della pelle (con, purtroppo, le eccezioni del caso), mentre per gli orientamenti sessuali invece sì, eccome se si discrimina.

Ergo, da una parte (diciamo quel che resta della Sinistra, in questo caso con anche i renziani, che hanno coerenza solo in questo campo della politica) bisognerebbe evitare di dare anche solo l’impressione di pretendere di fare cambiare idea a chicchessia (lo ripeto: pensare in modo omofobico, esporre le proprie idee in modo argomentato si deve potere fare, detto da un convinto assertore dei diritti della comunità gay); al contempo, alla Destra, si vorrebbe raccomandare di evitare qualsivoglia legittimazione, anche implicita, di una questione – quella della discriminazione delle minoranze – che esiste, nei luoghi di aggregazione giovanile.

Ogni tanto sento dire, con il gusto del paradosso, che “ormai bisogna tutelare noi eterosessuali (con la variante di “normali”, se del caso)”: bene, cari signori, questa frase è proprio – per usare un francesismo – una boiata pazzesca. Che il ruolo del maschio sia, a livello generale, in grave crisi, è cosa altra; che uno possa pensare di essere un maschio alfa insultando un gay, fa capire solo – per l’ennesima volta – che il rapporto fra causa ed effetto sempre più spesso a molti sfugge, in questo Paese: e, ancora una volta, non c’è da rallegrarsene affatto.

 

Ps 1 Mauro Muzzi, Sello per chi è sopra gli anta, ci ha lasciati nei giorni scorsi; aveva 59 anni, ed era figura notissima in città; al bar, ieri mattina, una signora si rammaricava: “Personaggi così, non ci sono più”. Beh, forse tutto sommato è meglio così, soprattutto per loro, dato che la loro vita è stata più salita che comoda pianura o discesa. Certo, con frase scontatissima ed anche intrisa di retorica da laudatio temporis acti, Sello che accompagna da par suo le comparse delle Contrade, è un modo di vivere il Palio e la città che non esiste più.

Ps 2 Stasera, gran finale del primo ciclo di incontro in Fortezza (il 14 agosto si riprende, consultate il sito di Vivifortezza); in concomitanza con la Strade bianche, lo scrivente presenta il bel libro di Giancarlo Brocci “Bartali L’ultimo eroico” (edizioni Minerva), dedicato al grande scalatore toscano; libro del quale qualcosa si scriverà domenica, nella cultural rubrica del blog.

Ps 3 Scuola-farsa, per conchiudere: mentre continua la passerella anche mediatica della Ministro Azzolina (ieri sera, come ogni giovedì, su La 7 da Parenzo e Telese: ormai è una sorta di nuovo genere televisivo), e mentre La Verità lancia la Boschi come possibile Ministro rimpastata a settembre o ottobre (allora, forse è meglio tenersi la Azzolina?), ecco che il Corriere della sera, ieri, lodevolmente smonta, a furor di scienziati, la balla del ben fare contian-azzoliniano sulla chiusura infinita della scuola; Irene Soave dimostra, dati ovviamente alla mano, che dove si è riaperto con intelligenza (Danimarca, ma non solo), non c’è stato alcun tracollo, e cita Science, secondo la quale ove, nel mondo, si è riaperto “si notano ricorrenze rassicuranti”. Certo, forse nel resto del mondo non fanno ignobili pantomime dietro alla questione dei banchi: completamente un falso problema, il concreto rischio contagio essendo invece nelle fasi di socializzazione che, fino in fondo, nessun docente potrà controllare al 100%. Basterebbe essere stati almeno qualche ora in una qualunque scuola del Regno (contiano)…

15 Commenti su Trisse di fine luglio: Fontana, Casalino, omofobia (e Sello)

  1. Anonimo scrive:

    caro professore
    Metti sempre in primo piano la scuola. La scuola non è un problema. Abbiamo visto che si può fare benissimo in remoto. E molti stati oramai lo stanno facendo. Quindi se pensi alla scuola di prima, che ho fatto anche io, con quelle aule piene di studenti, non può più esistere. Almeno ai miei tempi non esistevano i mezzi per il remoto….ma ora…per insegnare della buona matematica occorre un bravo insegnante e può risiedere anche a San Francisco…..Riguardo alla socializzazione delle persone ci sono posti migliori che un luogo angusto come una stanza o aula. E poi starei un poco attento a quelli che dicono che all’estero le cose vanno meglio…Io fossi te attenderei l’ottobre… chissà quante sorprese. Le cose vanno vissute in proprio allora diventano una verità. Ho detto una verità non tutte le verità..parole di mia figlia.

    • Vedo nero e basta scrive:

      Riguardo alle lezioni via internet. Certo sarebbe bello potere insegnare via pc, niente affollamenti nelle scuole, minore distrazione e più concentrazione a quello che dice l’insegnante, niente ingorghi mattutini e pomeridiani, niente aule, niente spese per il riscaldamento e via dicendo. Bello, ma irrealizzabile in Italia. Pensiamo allo stato delle linee internet, mi sembra che siamo tra gli ultimi in Europa, pensiamo agli sperduti paesi nelle montagne, non solo al sud, dove non arriva ancora il segnale della televisione e facciamo un ritorno alla realtà. E poi consideriamo che con la scuola via internet i rapporti interpersonali trai ragazzi calerebbero drasticamente. Diamo piuttosto più riconoscimenti agli insegnanti rispetto ai certi dirigenti scolastici e spendiamo di più per la scuola in genere senza tanti voli pindarici nella fantascienza informatica. Aggiungo anche che per un progresso morale e mentale degli alunni occorrerebbe la reintroduzione seria di materie come l’ Educazione Civica e la Geografia.

      • Anonimo scrive:

        caro Vedo nero
        L’ Italia non è messa male con internet. Qualche parte risulterà scoperta ma presto verrà colmata. Ci vuole anche la volontà di fare certe cose. Comunque ci saranno sempre persone interessate a non volere l’innovazione perché hanno interesse personale. Ci vorrà un poco del tempo ma poi si arriverà e il vantaggio economico sarà enorme…
        Non credi?

        • Vedo nero e basta scrive:

          Speriamo che internet sia ovunque disponibile in breve tempo. Sarebbe un bel progresso in tutti i sensi.

  2. Daria gentili scrive:

    Sono totalmente contraria al progetto di legge Zan, perché è pericoloso utilizzare lo strumento penale per colpire discriminazioni che in qualche caso hanno a che fare con le opinioni personali e poi si rischia di creare una particolare figura di individuo, che codifica in se una disuguaglianza, rispetto a tutti gli altri individui, contravvenendo proprio alla ricerca di uguaglianza che dovrebbe essere lo spirito della legge.
    restando in tema, ma passando al tuo campo – quello della scuola – certamente non ti sarà sfuggita l’intervista di oggi sulla Verità della giurista Elisabetta Frezza, per me da applauso.

    • Gp scrive:

      Il ddl Zan mi sembra il prodromo di una più ampia operazione di acquisizione di diritti. Il riconoscimento giuridico di uno stato soggettivo (ad es. ‘Ho il pene ma sono una donna’) rispetto ad uno oggettivo (ho il pene quindi sono un uomo’) creerà inevitabilmente caos ed ingiustizie. Il prossimo passo potrebbe riguardare l’inserimento di ‘quote arcobaleno’ accanto alle criticabili quote rosa per la composizione dei cda, delle liste elettorali ecc… mi chiedo inoltre come interpretare il divieto di discriminare una persona in base all’orientamento sessuale: saremo liberi di non volere un transessuale come baby sitter? E pedofili, necrofili, sadomasochisti ecc… non dovranno essere discriminati per il loro ‘orientamento sessuale?’.
      Consiglio di informarvi sulla teoria della ‘finestra di overton’ e di leggere questo link
      https://www.lanuovabq.it/it/ddl-omofobia-12-domande-e-risposte-svelano-linganno

      Grazie per la segnalazione, non conoscevo la Frezza ma ho trovato alcune sue interviste sulla scuola molto interessanti e documentate, in particolare non conoscevo il ‘think tank’ privato Treelle (Agnelli, Confindustria, banche ecc…) che da anni detta la linea agli inqualificabili ministri dell’istruzione che si sono succeduti
      https://www.orizzontescuolaforum.net/t104985-file-shock-sulla-b-scuola-scaricate-e-leggete-subito

      https://www.dinamopress.it/news/sapienza-ricercatori-attaccano-la-fondazione-treellle-avete-distrutto-l-universita-pubblica/

    • Roberto scrive:

      ma cosa prevede davvero la legge zan?
      Ecco: è punito con «la reclusione fino ad un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro» chi «istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere» (lettera A); è punito con «la reclusione da sei mesia quattro anni chi, in qualsiasi modo, istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi o fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere».
      Dove sia il rischio di punire una opinione non lo vedo. E’ punito chi commette o istiga a commettere discriminazioni o atti di violenza.
      La CEI ha dimostrato ancora una volta di essere ormai fuori del tempo e della società. Libera di farlo, ma poi si dovrebbe chiedere come mai le chiese sono sempre più vuote, Covid a parte. Per fortuna ci sono molti preti che non la pensano come la cei.
      Io credo che una legge del genere possa essere votata da tutto il parlamento unito, a meno che non vi sia chi invece voglia permettere che restino impunite tali discriminazioni o violenze.

    • Stefano scrive:

      Probabilmente il testo della legge zan scalfarottonon lha letto , si è fidata del filtro della verità

  3. Stefano scrive:

    Ecco , appunto, la verità….

  4. Francesco barellini scrive:

    buongiorno.
    ho letto più volte il suo post riguardo al viceré Fontana.
    mi stupisco di come liquidi la faccenda come una semplice questione familiare.
    le costa molto ammettere che il modesto paria (la gestione covid della longobardia è da manuale di come non si fa) è semplicemente un probabile malandrino?
    la beneamata lega finora si è distinta per ruberie ed assalti alla diligenza, condensati in un breve lasso di tempo (25 anni circa), nel peggiore stile italico e Fontana è un esponente di spicco di questo partito.
    ecco la verità.

    saluti

    f.b.

    • Eretico scrive:

      Caro Francesco (Barellini),
      francamente non capisco il senso della polemichetta di mezza estate: cioè, ti sembra che abbia problemi ad “ammettere che il modesto paria…è semplicemente un probabile malandrino”? Mah, i lettori giudichino, con la loro testa, come sempre raccomando e raccomanderò di fare.
      A parte i fior di malandrini di tutti (purtroppo davvero tutti, a parte i radicali) i Partiti, caro Francesco, devo comunque ammettere che i questo periodo sono schifato – come sempre – da chi usi la politica per arricchirsi (parlo in generale, e a 360°), ma soprattutto mi stimola il comportamento dell'”Orban del Tavoliere”, e lo sai perchè? Perchè di quelli del primo genere, ne abbiamo visti così tanti, ormai; mentre del tipo del fan di Padre Pio, invece, erano decenni che non se ne vedevano. Lo dicono i migliori costituzionalisti, eh…

      L’eretico

      • Daria gentili scrive:

        Mi dispiace che tu abbia lasciato il ruolo di blogger “investigativo”……………sarei stata curiosa di leggerti sulla guerra in corso tra i piddini nostrani per la formazione delle liste per le regionali e sulla vicenda dei rimborsi per le trasferte dei consiglieri regionali toscani durante il periodo di lockdown

  5. Roberto scrive:

    Non so se farai un pezzo sulla strage di Bologna, ma farei una sola considerazione: ci siamo tutti giustamente rallegrati per l’estradizione di un criminale come Battisti che finalmente è nelle patrie galere. Patrie galere da cui sono usciti allegramente Lambro e Fioravanti, condannati definitivamente per essere stati gli esecutori della più schifosa strage della storia italiana. Mi piacerebbe vederegente come la Meloni e Salvini stracciarsi le vesti per questa sconcertante situazione. Loro hanno sempre negato, e vorrei pure vedere con che faccia potrebbero rivendicare la strage di 85 innocenti. Inoltre sono rei cpnfessi di altri assassinii, e condannati a numerosi ergastoli. E stanno fuori. Che schifo.

    • Roberto scrive:

      Ovviamente Mambro, non Lambro

      • Gp scrive:

        Concordo e ricordo che un certo Licio Gelli, condannato per falsa testimonianza sulla strage di Bologna, non ha mai fatto neanche un giorno di carcere per motivi di salute, salvo morire nel 2015 a 96 anni se non sbaglio. Questo dice tutto

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