Eretico di SienaDraghi, vitamine, Imam (e Guaspa) - Eretico di Siena

Draghi, vitamine, Imam (e Guaspa)

Mentre le varianti del Covid impazzano (ma è sempre stato così, per Zeus: lo dice, nero su bianco, financo Roberto Burioni, che tutto è fuorchè un riduzionista), ed anche nel Senese, nelle scuole in particolare, ce la vediamo tutti brutta (vicinanza agli amici di Monteroni d’Arbia, prima scuolina in cui si è insegnato), Mario Draghi ha incassato la fiducia in Senato ed alla Camera. Strada in grande salita, anyway.

IL DISCORSO DEL DRAGHI

Il discorso del 17 febbraio, in Senato, da parte del Presidente del Consiglio Mario Draghi è di alto profilo (non ci si unisce agli eccessi della grande stampa – che magari fino a ieri sosteneva Giuseppi -, ma quel che va detto, va detto): su ciò che ne sarà fatto, si può tifare, ma anche dubitare assai; il Governo è più politico che tecnico, per molti aspetti (nonchè in grave continuità con il Conte bis), e questo rende tutto più in salita.

In ogni caso, l’accento sul fatto che i soldi europei sono a debito, che non si può vivere sine die di ristori, e che bisogna pensare in prospettiva di figli e nipoti, è sacrosanto, a maggior ragione se viene dopo un Governo la cui politica economica è stata all’insegna della bonus economy (fatta in modo tale, che un buon ragazzo di seconda superiore l’avrebbe saputa impostare anche lui): il salvaguardare i lavoratori, e non tutte le imprese, a prescindere, è ciò che nessun Governo ha saputo fare (vedasi Alitalia, e non solo): almeno il Premier ha posto la cruciale questione; se Draghi ci riesce, chapeau multiplo. In ogni caso, non si naviga più a vista sul giorno dopo giorno dell’emergenza (decidendo le cose dopo le pizzate notturne), c’è una dimensione di progettualità.

Sulla formazione, procedendo rapsodicamente, molto concreta l’idea del potenziamento degli istituti tecnici, e di legare comunque il mondo della scuola a quello del lavoro: cosa che – lo sappiamo bene – scandalizza molti (in passato, anche noi), ma è una strada da percorrere, purchè sia percorsa bene, non come è stato fatto sino ad ora, con gli studenti che spesso diventano schiavetti degli imprenditori.

L’appello patriottico all’unità, obbligata e non opzionale, va di pari passo con l’appello del Presidente della Repubblica: così come il richiamo alla centralità del tanto vilipeso, Conte regnante, Parlamento. Basta DPCM, insomma (l’altro, in questo mese e mezzo di crisi, ne avrebbe prodotti almeno un altro paio). Cavour è stato citato, Mazzini evocato; finalmente da un Premier che, quando parla di Risorgimento, sa di cosa e di chi parla (il nostro sogno, sarebbe stato quello di fare due o tre domandine risorgimentali, ben calibrate, all'”avvocato del popolo”, per vedere quanto ne sappia lui, di Risorgimento; speriamo ci pensi qualche studente di Diritto privato…).

Insomma, a livello di discorso programmatico ci siamo; ma tra il dire ed il fare, ci sono di mezzo Speranza e Di Maio, la evidente difficoltà a fare squadra della Lega, e tanto, tanto altro ancora. Il sonno della politica ha partorito Draghi; speriamo non lo soffochi, da ora in poi…

 

UNA CAMPAGNA SACROSANTA, CHE NON SI FA

Siamo di nuovo immersi nelle diatribe politico-virologiche fra specialisti, con una novità non da poco: accanto alla schiera dei pasdaran “chiusuristi” (Ricciardi, Galli et alii), contrapposta a quella degli “aperturisti” (Bassetti, et alii), è venuta fuori una componente per così dire  mediana, di virologi e di infettivologi che cercano di barcamenarsi tra una fazione e l’altra (Pregliasco et alii): “bisognerebbe certo chiudere, ma il costo sociale è davvero troppo alto”, è la loro pregnante sintesi.

Ciò detto, senza neanche volere distogliere l’attenzione dalla campagna minculpopista sui vaccini, bensì procedendo per accumulo rispetto alla stessa, ancora una volta (non lo facciamo da quasi un anno, peraltro) ci permettiamo di porre una questione che ci fa davvero arrabbiare (e come noi, anche vari, appassionati, lettori e commentatori): perché, ad un anno dall’inizio della pandemia, NON si è ancora neanche ipotizzata – a quanto risulti – una campagna sugli stili di vita, anche legati al rischio Covid? Più attività sportiva (solitaria, si capisce), meglio se en plein air; consumo, più che quotidiano, di vitamine (C e D, ma non solo), tentativo di non debordare con il peso, oltre ovviamente alla rigorosa fine del tabagismo e ad altro ancora. Sappiamo tutti che, così vivendo, NON siamo certo al sicuro dal Covid, a nessuna età; è però altresì certo – ed è una delle non moltissime cose garantite – che questi suggerimenti innalzano, e non di poco, le difese immunitarie; come diceva il buon, arboriano, Catalano, è sicuramente meglio averle le più alte possibili, le difese immunitarie, che non viceversa.

Tra l’altro, questa campagna non solo non avrebbe alcuna controindicazione (sfido davvero chiunque a trovarne), ma sarebbe anche a costo assolutamente zero. Forse è più facile terrorizzare e basta, invitando a restare passivi sui divani: “smartphone e divano letto, italiano perfetto”, ha brillantemente scritto un acuto commentatore del blog, qualche giorno or sono.

LA SCOMPARSA DELL’IMAM DI COLLE VAL D’ELSA

Nei giorni scorsi, ci ha lasciato l’imam della moschea di Colle Val d’Elsa, Mohamed Abdel Qader; il Covid se l’è portato via, a 71 anni. Unendomi al cordoglio delle istituzioni colligiane, colgo l’occasione per aggiungere un episodio, credo piuttosto stimolante: capendo benissimo tutti i dubbi sulla eventuale doppiezza dell’Ucoii, ma al contempo ritenendo che la ghettizzazione, con la rabies che essa genera, sia sempre meno pagante del dialogo (con tutti i paletti del caso, ovviamente).

Inizi del 2015, dopo l’attentato a Charlie Hebdo e le minacce ricevute dallo scrittore francese Houellebecq per il suo – allora appena uscito – “Submission” (in Italia, pubblicato da Bompiani); in questo contesto, decisi di cercare di organizzare un evento per parlare del succitato libro; cosa ci poteva essere di meglio che coinvolgere l’Imam più vicino a Sienina? Il quale, piuttosto a sorpresa, accettò: ci sentimmo per telefono, poi mi ricordo che, una domenica pomeriggio, ci trovammo, per fare una chiacchierata in libertà. L’incontro si tenne, nella saletta dei mutilati, il 28 gennaio per la precisione, grazie alla sensibilità degli amici della libreria Senese; pensavamo, con lui, che ci sarebbe stato un foltissimo pubblico, ma così non fu: pubblico qualificato, certo, ma non particolarmente numeroso. Incontro comunque stimolantissimo, sotto molti aspetti.

Non volendo farla troppo lunga, mi limito a ricordare ciò che, a margine (e a microfoni ben spenti!), mi disse l’imam sulla poligamia: “caro professore, noi islamici saremo anche poligami, e anche per questo siamo guardati con ulteriore diffidenza; ma si ricordi ciò che prescrive il Corano: le 4 mogli vanno mantenute, tutte e quattro. Per questo, è un’usanza che si sta sempre più perdendo, a differenza di ciò che pensate voi…”. Dati ad hoc non ne ho, ma la crisi da Covid verosimilmente sta spingendo sempre di più verso la monogamia.

In ogni caso, ho il ricordo di una persona perbene (intuitu personae, certo), sinceramente interessata al dialogo, pur senza retrocedere di un millimetro dal proprio punto di vista. Ricordando sempre che il “maladetto Covid” finirà, per la disperazione di alcuni virologi di chiara fama: le relazioni fra il nostro Cristianesimo (sempre più secolarizzato) e l’Islam (in continua tensione fra pulsioni secolarizzanti e rischio estremismo), invece, restano e resteranno. L’unico modo per arginarle (non certo eliminarle), è affidarsi ai mediatori. Ricordiamocelo, sempre.

Ps  Sono passati ormai 10 anni, da quel giorno di febbraio 2011, in cui Lorenzo Guasparri, il Guaspa, ci abbandonò: aveva 43 anni; la curva del Siena porta il suo nome, nella Selvina, credo di potere dire che nessuno lo abbia dimenticato. A scuola, vedo passarmi vicino, qualche volta, Roberto, il figlio. Se fra le ipotesi della vita, c’è quella che un genitore, un padre, possa non vedere il proprio figlio crescere, vuol dire che il demiurgo – chiunque sia – ha sbagliato, e di grosso…

 

23 Commenti su Draghi, vitamine, Imam (e Guaspa)

  1. Paolo Panzieri scrive:

    Quando cambia un governo, un’amministrazione la parola magica è sempre e solo “discontinuità”. Come in un ristorante bisogna scrivere in chiaro: nuova gestione.
    Ma non a chiacchiere, in concreto. Nei fatti.
    Vaccini al posto di primule.
    Investimenti invece di bonus.
    Risarcimenti in luogo di ristori.
    Sussidi ai poveri e non cashback ai ricchi.
    Basta banchi a rotelle e monopattini a motore.
    Strade, ponti, scuole e digitalizzazione.
    Chiunque ma non Arcuri al timone.

  2. Il resiliente scrive:

    Il successo di Draghi si misurerà dalla sua capacità di essere percepito dalla Germania come garante credibile ed avere via libera ad una politica economica concretamente espansiva.
    È necessario stare in Europa con altro approccio e con altra dignità. La speranza è di non dover più assistere a riunioni con il primo ministro italiano con il piattino in mano e quello olandese che gli rutta in faccia.

    Le difficoltà di approvvigionamento dei vaccini sono esempio lampante di quanto investire in ricerca e tecnologia sia strumento geopolitico determinante per mantenere adeguati standard qualitativi di vita.
    Il mito del garage è finzione narrativa. Il successo della Silicon Valley è il risultato di una programmazione di lungo termine di competenze e risorse nella quale anche gli apparati statali, militari inclusi, hanno giocato ruolo determinante.

    Figlioli cresciuti corpo e mente come polli d’allevamento intensivo e professori “gertrude” per vocazione imposta dalla necessità del posticino fisso.
    In Italia urge rivoluzione di mentalità, a partire dalle famiglie, per privilegiare merito e sacrificio tanto dei giovani quanto dei docenti e sradicare questo piattume formativo livellato verso il basso.

    • Eretico scrive:

      Caro “resiliente”,
      concordo con te, in particolar modo sul finale: ma è come svuotare l’Oceano con un cucchiaio; chi vive il contesto scolastico, lo vede tutti i giorni: quella è la battaglia da fare, ma la sconfitta – nobilissima – è certa e garantita.

      L’eretico

    • Hai messo una i di troppo?
      Intendevi pattume formativo.?
      In tal caso caro Raffa, cosa vi sia di nobile a cambattere in una discarica
      lo sai solo te…e forse…manzoni?

    • Grazie per il riferimento al grande Vamba Bertelli,coevo del putrido deamicis tanto caro al nostro disperante padron di casa l esimio prof. Rafiullah
      Non a caso egli ( il disperante insegnante a cui rivolgo comunque un caloroso saluto) mai ebbe parole o accenni di stima verso il sagace fiorentinissimo Bertelli, preferendogli il trito lacrimevole palloso retore piemontese.
      I frutti che ora crescon e maturan nell orto ogm scolastico ministeriale,ebbero seme radice et bona concimatura,proprio dai deamicisofili , chi contribuisce a perseverare in tale modalita’ colturale ( nb non culturale) si fa’ solo inane e (forse) inconsapevole complice di un modus che ebbe nel rancido deamicis il massimo sunto.
      Guai a voi insegnanti prolassatori di giovani gonadi e ovaie, che al salvifico giornalino , preferite il liquamoso cuore.
      Pei citti il giornalino e’ lettura tra le piu’ utili e formative.
      Pei cittoni mai cresciuti invece …. sempre del Bertelli
      https://www.lastampa.it/cultura/2013/07/05/news/l-on-qualunqui-nel-1898-1.36070123

      L onorevole qualunqui un testo attualissimo nonostante i 120 anni e passa d eta’ , ex mursia ora barion edizioni.
      In alto i…cuori Raffa e…ovviamente, AFFANCULO IL LIBRO CUORE
      A te la( presunta) nobil sconfitta, a me l inarrestabile guerriglia senza regole ne’ prigionieri, pieta’ l’e’ morta.

      • Devo aggiungere caro Raffa,ti tocca nini
        Nobilissima sconfitta, puzza di deamicis a mostro, il cazzaro piemontese fu’ tenente sotto il criminale Umberto nel “glorioso” quadrato di villafranca.
        Vendendo poi per nobilissima , una sconfitta (custoza) vergognosamente dovuta all idiozia degli italici comandanti,tanto che la cito’ anche in un vomitevole episodio del suo stomachevole romanzucolo.
        Bonifica la tua coscienza da tali influssi.
        Nobile cassalo dal vocabolario

        nobile
        /nò·bi·le/
        aggettivo
        1.
        Appartenente, per nascita o per investitura, a una classe già considerata superiore o avente diritto a particolari distinzioni e privilegi, in particolare negli ordinamenti monarchici: famiglia n.; gli antichi n. fiorentini; come s.m. e f., persona appartenente alla nobiltà.
        “il circolo dei n.”
        2.
        Dotato di requisiti di eccellenza, purezza, perfezione.
        “un n. destriero”

        Porannoi , Raffa diobonino esci dalle lastre e datti thoureauniamente un po’ pe’ le macchie, che stai chiappando una brutta rassegnata e depressiva china ultimamente.
        I nobili vanno scapati sine pietade, passa da me che t insegno l arte plebea della scure.

    • Vedo sempre più nero scrive:

      Parole sante, ma decenni su decenni di permessivismo e disprezzo di tutte le regole, dalla scuola alla vita sociale in genere, sono una grossa zavorra da portarci dietro. L’ultima è quella della ora ex ministro Azzolina che ha deciso la soppressione della parola “insufficienza” nelle votazioni nei compiti scolastici. Ancora il “6” politico incombe.

      • Eretico scrive:

        Magari si fosse al 6 politico: ormai, le italiche famigliole, spesso si offendono se si dà un 7 invece di un bell’8, al genietto partorito…
        Del caso Gozzini, qualcosina si scrive stasera, ovviamente.

        Buona – laicissima, financo paganeggiante – domenica, l’eretico

  3. Lo dice burioni ,lo dice fracazium velletrensis,
    Ma l’ istat su questo temibil morbo che dice?
    Interessa a qualcuno l analisi dei dati?
    O e’ meglio l ascolto del mantra terrore,paura,ruina lock down lock down,vaccino,vaccino o non se ne uscira’ giammai.

    Grafici su’ dati istat raccolti da mirko vandelli
    Video di matteo gracis, disponibile in link pdf dei dati elaborati.

    https://youtu.be/AikpMh9kk1U

    Poi fate vobis,io ( come ben sapete) gli vo’ n culo e porto due, la mascherina la metto una volta ogni 10 giorni giusto quando scendo tra’ voi bestioline inurbate a far scorta viveri.
    Ma ogni volta che vi veggo a capo chino immersi nella depressione, non posso dirvi che provo pena, ad esser schietto mi fate rigirar lo stomaco.

  4. Agli speranzosi draghisti, alle civilissime e ac cul turate genti.
    A voi lettori del manzoni in particolare.

    La soluzion dell elemosinare
    I poverelli c aspettan provvidenza
    Prevede prima s abbia a ruinare

    Ogni lor mezzo d autosussistenza
    Di poi vedrete che non ci si sbaglia
    Da lor avremo docil acquiescenza

    La crisi e la miseria ch attanaglia
    La plebe strulla,chi e’ che l ha causata?
    Chi s’e’ ngrassato mentre l ciuco raglia?

    Gli stessi che alla plebe abbindolata
    Raccontan ora certe novellette
    Dopo che bene ben l hanno nculata

    Come farebbe un che te lo mette
    E pe’ di piu’ godere ti consiglia
    Serra le mele nini!! tienle strette!!

    Se vuoi salvatti te e la tu famiglia
    Moviti come e quando ti vien detto
    Zitto ringrazia e i’ vaccino piglia

    Pe’ fatti stare bene te lo metto
    Vedrai che piano piano ti c avvezzi
    E’ i mondo sara’ novo e poi perfetto

    Ao, l aete belle di pe’ su’ fino a i’ manico.
    Mammina come sete ridicoli voi cittadini, che spettacolo a vedevvi, gnivorta che ho roba indigesta nello stomaco, calo da’ poggi, m affaccio nella civirta’…e sbocco.
    A quarcosa sete utili anco voi.

    F.to l’ Ignobilissimamente vostro

    • Holden Caulfield scrive:

      Ma come mai tutte le volte che Sandrino il mazzolatore scrive le sue meravigliose rime, i suoi sberleffi in prosa, le sue eruditissime invettive, invece di pensare a quanto sia fico vengo preso da interrogativi tangenziali? Ci sono anche rimasto male nel leggere che il rambo della valdimerse non sia del tutto autosufficiente ed ogni tanto sia costretto a mettersi la mascherina e a ricorrere a quei poveri deficienti che vivono una esistenza normale per approvigionarsi di viveri e vettovaglie. Magari gli tocca pure ogni mese andare alle poste per riscuotere il reddito di cittadinanza. Ma no, dai, non è possibile che il re degli sbeffeggiatori sputi continuamente nel piatto in cui mangia, non sarebbe da lui. Dai sandrino diccelo, toglici il dubbio, non farci pensare che tu sia un parassita; magari ricorri al baratto, tartufi raccolti nel bosco per nero dei nebrodi, funghi in cambio di vino (molto vino), toglici questo peso, spiegaci come fai a pagare la bolletta elettrica e la linea web, giusto per farci sentire ancora più deficienti tutte le mattine che andiamo a lavorare. Non ci deludere…

      • No davvero, caro ab/gerry et alia.
        Io l elemosina di giggetto e beppino non la prendo.
        Qui il grano non lo coltivo, la barbabierola da zuccchero nemmeno e neanche il caffe’.
        Comodato d uso, in cambio di manutenzione della proprieta’
        9/10 ettari tra bosco e olivete da recuperare nella proprieta’ principale piu’ altri appezzamenti sparsi in giro.
        Ergo niente affitto.
        La bolletta enel la paga il proprietario, l acqua e’ captata da sorgente, la legna per scaldarmi la prendo nel bosco dietro casa, che necessitando d essere diradato per tornare a climax ,offrira’ ottimo leccio ancora per decenni , le querce non le tocco , uso giusto quelle cadute strozzate dall edera.
        Gas poco, tante’ che devo ancora finire una bombola presa ad ottobre.
        Una volta ripristinato il forno a legna si diraderanno anche le visite per il pane.
        Per quanto riguarda il vino, 25 litri presi a novembre, e ancora ne restano
        6/7 media 5/6 litri al mese , circa un quartino al giorno.
        Giga illimitati a 4,99 al mese.

        Come vedi sei il solito insuinatore che spisciucchia fuori dal vaso
        Avevi gia’ fatto queste domandine , la risposta e’ sempre la stessa.
        Ciao bacolino di sego.
        Ps. Occhio alla co2, con l uso della pezzuola ,mi par che ti stia annebbiando il cervellino se mi fai ripetere cose gia’ dette.

        • Holden Caulfield scrive:

          Non avevi risposto…mi tocca darmi del deficiente, anche se con 10 ettari da curare durerei come un gatto sull’aurelia, altro che covid…

  5. alberto bruttini detto "il Cacaccia" scrive:

    solo per curiosità: ma questa alias ha il buon Manunta ?

    • Vedo sempre più nero scrive:

      E’ sempre lui, Manunta, Burchiccio e Sandrino manzino. Stesso stile di commenti. Certe volte ci indovina, altre meno.

  6. Paolo Panzieri scrive:

    Giovanni Gozzini molto peggio di Alan Friedman.
    I soliti sorrisetti complici in studio. La consueta spocchia faziosa.
    E questi sarebbero i progressisti che prentendono di fare la morale a tutti dall’alto della loro (parecchio) supposta superiorità morale.
    Dopo il Presidente della Repubblica speriamo si muova pure il Rettore.
    Chissà se a Firenze se lo riprenderebbero …

  7. alberto bruttini detto "il Cacaccia" scrive:

    questa = quanti

  8. Vedo sempre più nero scrive:

    Eretico sei contento dell’ultimo regalo dell’Azzolina che ha abolito il termine insufficienza nelle votazioni dei compiti degli studenti? Bella pensata eh?

  9. Vedo sempre più nero scrive:

    Sulla campagna sacrosanta anti viurs. Noto con piacere che concordo con quante volte da me scritto sul blog contro il vizio del fumo. I virologi parlano e straparlano, ma mai una parola di fare una vita sana con movimento all’aria aperta, poco alcool e specialmente niente fumo. Personalmente penso che se non si decideranno a coordinarsi nella somministrazione dei vaccini dall’emergenza covid non ne usciremo mai. Poi a Siena stiamo scontando la ridicola divisione amministrativa del nostro territorio comunale, pensiamo a quartieri tutti nel comune di Monteriggioni come Belverde, Montearioso, insomma la parte a nord della città, come è possibile controllare quanti dei loro residenti rispetta il divieto di recarsi a Siena, altro comune. Sono quartieri molto popolosi ed il loro capoluogo comunale è molto lontano mentre Siena è vicinissima. Mi ricordo una delle poche buone iniziative dell’ex Sindaco Valentini che propose l’incorporazione di tutti i quartieri nominati in quello di Siena, successe una marea di proteste e nulla di fatto. Con questa situazione anomala causata dal covid, perché in teoria chi ci abita non dovrebbe assolutamente venire a Siena, dovrebbe suggerire agli amministratori di Siena e Monteriggioni di correggere questa anomalia.

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