Eretico di SienaAstrazeneca, Caso Rossi, rabbia sociale (ed un Ps) - Eretico di Siena

Astrazeneca, Caso Rossi, rabbia sociale (ed un Ps)

Pezzo infrasettimanale denso assai, quest’oggi, in una giornata che – a livello nazionale – ha visto la conferenza stampa del Premier Draghi, e, a livello municipale, si è segnalata per l’archiviazione, nella questione Santa Maria della Scala (dopo l’avviso di garanzia arrivato il 28 gennaio), del Sindaco Luigi De Mossi. Senza dimenticare che anche oggi il Silvione nazionale, atteso in pompa magna a Siena in Tribunale per il gran finale del Ruby ter, non si è presentato: legittimo impedimento, eh, per Zeus…

COME DURANTE IL SEQUESTRO MORO, ORA CON ASTRAZENECA: SCRIVERE O NON SCRIVERE?

Nel 1978, in questi giorni, si era nel pieno del sequestro del Presidente della Democrazia cristiana, Aldo Moro: rapito il 16 marzo, trovato massacrato la mattina del 9 maggio nella tristemente celebre Renault rossa; in tutte le redazioni dei principali quotidiani, ferveva il dibattito: pubblicare o meno ciò che le Brigate rosse facevano arrivare ai giornali, i loro farneticanti “comunicati”? Pubblicare o meno le lettere che il leader della Dc mandava a colleghi di Partito e familiari?

Cambiate le cose da cambiare, oggi in alcune redazioni ci si sta trovando di fronte allo stesso dilemma: pubblicare o meno interventi e contributi, da parte di fior di immunologi, che vanno a contrastare quello che da queste colonne è stato plurime volte definito il “Minculpop vaccinale”? Il Corriere fiorentino, nei giorni scorsi, ha avuto di fronte il dubbio se pubblicare o meno il veemente J’accuse dell’immunologo fiorentino Sergio Romagnani, il quale ha da tempo posizioni eterodosse (ormai sempre meno, dopo gli ultimi pronunciamenti) su Astrazeneca (soprattutto sulla sua scarsa efficacia); non si sta qui ad entrare nel merito scientifico, ovviamente, ma il discorso di metodo ci interessa, eccome se ci interessa.

Un plauso incondizionato alla scelta del quotidiano in questione, dunque: la trasparenza non è mai abbastanza, e quando si cerca di fare ragionare le persone, i cittadini, con la propria testa, è sempre cosa buona e giusta. Quando poi anche le autorità internazionali, ti dicono o ti fanno capire che hai ragione (parlo dell’immunologo Romagnani), a maggior ragione.

LA RABBIA SOCIALE CRESCE

In primissimo luogo, una considerazione: la montante rabies sociale – fatta di disobbedienza rispetto agli obblighi di chiusura, di impattanti blocchi stradali ed autostradali, financo di violenza – arriva, in Italia, buona ultima rispetto a gran parte del resto d’Europa (nel resto del mondo – Brasile e per certi aspetti l’India a parte -, il Covid è in larga misura quasi risolto): a maggior ragione dopo le prime fiammate dell’ottobre scorso, tutto si può quindi dire, fuorché che sia arrivata all’improvviso.

Va aggiunto che, in effetti, la ratio di certe chiusure (per esempio quelle nei confronti degli ambulanti non alimentari, che svolgono la loro attività en plein air) sembra davvero insulsa; ma al di là di questo, e di altro (di cui anche in questo blog si discute da più di un anno), resta un problema: si è capito ciò che si era sospettato da subito (riconferma di Speranza a Ministro della Salute), cioè che dal punto di vista della gestione delle chiusure, c’è una assoluta continuità fra Conte e Draghi; il primo parlava di più,  concionava dopo la spaghettata serale con Casalino ed il mandolino, il secondo invece ha uno stile ed un aplomb ben diverso, ma tutto ciò, a chi deve restare chiuso, interessa il giusto.

In tutta onestà, vista la montante rabies sociale, la Historia ci insegna che c’è da avere un po’ di pauricchia; meno male che le ideologie sono morte, perché altrimenti avremmo già, e ben attiva, qualche colonna di brigatisti, neri e rossi. Nei Settanta, il terrorismo nacque in un momento di momentanea crisi (seguita al contesto internazionale cagionato dalla guerra del Kippur, con relativa crisi petrolifera), crisi che però aveva seguito un periodo di crescita e di espansione (anche a livello di distribuzione della ricchezza), quale nella Storia dei parenti delle scimmie non c’era mai stato prima; la Dc fraintese totalmente il terrorismo rosso, idem, almeno all’inizio, il Pci. Oggi, bisogna guardarsi tanto da chi soffia sul fuoco, quanto da chi pare non capire fino in fondo la gravità della situazione.

In ogni caso, solo per l’appunto la fine delle ideologie di stampo Otto-novecentesco ci può salvare. Le P 38 nelle piazze e per le strade, erano venute fuori per molto meno, giova per l’appunto ricordare…

CASO ROSSI: UNA COSA NUOVA, ABBINATA ALLA SOLITA RIBOLLITA

Il Caso Rossi torna sul Fatto quotidiano, giornale che lo ha sempre cavalcato, pur con gli interventi di Selvaggia Lucarelli critici sulle inchieste delle Iene, e un paio di precisazioni del Direttore Marco Travaglio che – quando si ricorda di venire dalla cronaca giudiziaria – dimostra di conoscere sempre bene i principii del Diritto, a differenza della maggioranza del caravanserraglio che compone il quadretto.

La novità – davvero l’unica – è che sembrerebbe esserci una nuova inchiesta sul Caso Rossi, da parte della Procura di Siena: auguri; tra l’altro, questo nuovo filone – da quello che si evince dalle due paginate vergate sul Fatto di martedì da Marco Grasso e Stefano Vergine – sarebbe rivolto alla pista dei soldi, al falconiano follow the money; in questo nuovo filone (che NON ha alcunché a vedere con la dinamica concreta ed effettiva della morte del povero Rossi, fino a prova del contrario), fra eventuali altri spunti che aspettiamo a gloria, sarebbe emersa la pista della Lega, con il – questo già noto da anni – finanziamento (sponsorizzazione) del Monte mussarian-rossiano a favore della squadra di rugby del Viadana, una delle tante captationes benevolentiae del tandem Rossi-Mussari verso il territorio mantovano, ai tempi della fusione con la Banca agricola mantovana.

Ad informare in tal senso gli inquirenti, si legge che è stato in tal senso Maurizio Montigiani: montepaschino battagliero, ex leghista poi approdato ad altri lidi. La ricostruzione “storica”, di contesto, che fa Montigiani, mi trova assolutamente d’accordo (sul resto del Caso, non siamo per niente d’accordo, ma va bene lo stesso): con i soldi del Monte, si sponsorizzava di tutto e di più (tanto pagava la banca, no?), anche perchè quando si arrivava in un territorio nuovo, ed i politici locali vedevano grandinare dindini, spesso gongolavano. Montigiani ha parlato dell’ex Assessore all’Agricoltura della Lombardia, e parlamentare del territorio, Giovanni Fava: leghista di stretta, anzi strettissima, osservanza maroniana, peraltro.

Ciò detto, poi si passa alla seconda parte, quella che riguarda la dinamica dell’evento di quel 6 marzo 2013: la consueta ribollita (anche tribollita, anzi quadribollita), la quale consiste nel tirare  fuori quel numero (l’ormai mitico 4099009), su cui as usual si è costruita la consueta narrazione che, purtroppo per i narratori, dura lo spazio di un mattino (ma ha il vantaggio che si può ripetere all’infinito). Mi ricordo bene di averne parlato durante il programma sul Caso Rossi che feci illo tempore per Siena Tv: siamo o no alla “tribollita”?

In uno dei pezzi del Fatto, si trova scritto che i due dirigenti della Tim interpellati dalla Procura (Angelo Diana e Laura Benignetti) si sarebbero contraddetti l’uno con l’altro. “Una versione che da sempre desta molte perplessità”, verga il quotidiano di Travaglio.

Le due versioni – del dottor Diana e della dottoressa Benignetti – NON sono assolutamente in contraddizione l’una con l’altra, e basterebbe leggere, con il minimo sindacale di attenzione e competenza, le carte giudiziarie.

In ogni caso, siccome sono rimasto forse l’unico a non averci guadagnato niente, occupandomi di questo caso così complesso, sapete che faccio? La documentazione su questa cosa specifica (che  – lo ripeto -NON è uno scoop, neanche di striscio), e tante altre cosine che invece in giro non mi pare siano arrivate più di tanto, le tirerò fuori tutte insieme, ben confezionate. Sperando che i trecento Parlamentari che hanno votato a favore della Commissione di inchiesta, prima o poi almeno, leggano la documentazione giudiziaria e scientifica sull’affaire, invece che andare solo su Youtube o Wikipedia…

Ps Arrivata la motivazione dal Tribunale di Milano, su Profumo e Viola, l’ex tandem di banca Mps: parole davvero dure, più di quanto ci si aspettasse; non ci metteremo certo a piangere, per quel Profumo che veniva osannato alle Feste dell’Unità, da notorio compagno quale notoriamente è, esempio del più fulgido lumpenproletariat piddino. Ricordiamoci altresì che i Viola e Profumo erano da altre parti d’Italia, allorquando Mussari, nel novembre del 2007, fece svenare Mps per Antonveneta (con David Rossi ad organizzare la grancassa mediatica). Come sempre, si fa per ricordare, ormai in prospettiva storica.

13 Commenti su Astrazeneca, Caso Rossi, rabbia sociale (ed un Ps)

  1. C.F.O. scrive:

    Ciao Ere,

    a proposito della banca (ora di Stato) trovo strano che non si possano conoscere i cognomi dei due dirigenti tuttora in servizio rinviati a giudizio per concorso in bancarotta fraudolenta in merito alla vicenda della cessione del marchio di A.C. Siena ai tempi della presidenza Mezzaroma.

    La trasparenza, a tutela dell’immagine della partecipata statale oltre che dei diretti interessati, mi sembra assai importante.

    https://www.ilcittadinoonline.it/cronaca/siena-cronaca/mussari-e-mezzaroma-a-giudizio-per-la-cessione-del-marchio-dellac-siena/

    C.F.O.

  2. Il resiliente scrive:

    Speranza ha quella faccia e quei modi da così bravo ragazzo. È quel nipote al quale i nonni perdonerebbero di tutto (anche l’inadeguatezza). È il delfino di nonno Sergio e l’infallibilità di nonno Sergio è dogma.
    Con circa 20 milioni di pensionati e 4/5 a libro paga di babbo stato è stato gioco facile spacciare per grande senso civico la paciosa sottomissione del popolino. Per questo mondo non esistono urgenze e quel -10% di pil sussurrato dai tg è un numerino vuoto dallo scarso significato concreto.
    Poi c’è grosso modo un altro terzo di popolino che quella statistica (il famoso pollo di Trilussa) la sta vivendo quotidianamente sulla propria pelle.
    Quel che dovrebbe essere chiaro (anche al “compagno scompagno”) è che il patto sociale tiene se si riesce a trovare un posto a tavola per tutti (o quasi) e se non si riesce alla lunga inevitabilmente si finirà per stare peggio tutti…

    • Roberto scrive:

      Tutto ok, ma, per equità, ricordiamoci anche che tra quella parte di società più colpita oggi, si annida un sostanzioso numero di coloro i quali nella normalità hanno spesso faticato ad emettere uno scontrino. Avete mai fatto un giro al mercato a vedere quanto sono rari gli scontrini emessi? Se tutti avessero pagato le tasse in passato, oggi ci sarebbero più soldi per i cosiddetti ristori.

      • Il resiliente scrive:

        È corretto come sarebbe corretto che le pensioni venissero erogate con un sistema contributivo. Sono convinto che se si facessero un po’ di conti la maggioranza degli attuali fruitori si scoprirebbe a saldo sfacciatamente positivo.
        Comunque in quel terzo ci sono anche molti dipendenti che da un anno mandano avanti a fatica famiglie con 700€ al mese di cassa integrazione. Senza voler negare l’effetto moltiplicatore della spesa pubblica, francamente non si capisce perché, in una situazione eccezionale come questa, siano solo loro a dover portare la croce. Andrebbe riscritta la costituzione: l’Italia è una gerontocrazia fondata sulle pensioni e la sovranità appartiene agli anziani (si scherza eh…)
        Fosse poi servito a qualcosa… Tra i peggiori per tasso mortalità e decrescita: nel conto andranno messi anche gli effetti su istruzione e sviluppo psico-fisico delle giovani generazioni. Un paese che non investe sul proprio futuro è già morto e sepolto, altro che covid…
        Il tempo delle promesse (e dei canti dalle finestre) è terminato e trovo abbastanza naturale che qualcuno cominci a farsi girare le p…

  3. Luca scrive:

    Disastro EU!!! È giunta l‘ ora di staccare la spina e tornare alla nostra sovranità nazionale!!!

  4. Celestino scrive:

    Bisogna avvertire i 20 milioni di britannici che si sono vaccinati con AstraZeneca di adeguarsi a quanto dice il Prof. Emerito Romagnani.
    https://www.lanazione.it/firenze/cronaca/romagnani-astrazeneca-vaccino-1.6139940/amp

  5. Daria gentili scrive:

    La rabbia sociale cresce effettivamente e meriterebbe il giusto risalto, diversamente da quello che hanno fatto i media di regime, che hanno focalizzato interessatamente l’attenzione sui soliti quattro gatti che si infiltrano per fare casino.
    Sentenza Profumo e Viola……a parte loro due, mi sembra una bella condanna al sistema dei controlli, o no?

  6. Covidde e aiuti sono secondari
    I tema grosso dice mariolone
    Nun e’ quello di distribui’ denari
    I tema l’e’ seggiole e poltrone
    Diplomazia e nternazionali affari
    Machismo turco e maleducazione
    Michel che non sostiene l ursulina
    E non gni passa a lei la seggiolina

    https://www.huffingtonpost.it/entry/la-trappola-della-sedia-di-erdogan-ha-funzionato-per-colpa-di-michel_it_606ed496c5b6865cd2995bde

    Traggo dall articolo il seguente passaggio:

    “Questa mossa, con molta probabilità studiata dalla diplomazia turca, dimostra la gravissima fragilità europea, l’inadeguatezza del presidente Michel, incapace di reagire e chiedere una posizione paritaria per la presidente della Commissione. È questo lo strappo più grave, l’incapacità del presidente del Consiglio europeo di porgere lui stesso rispetto alla presidente von der Leyen e soprattutto di esigerlo dal presidente Erdogan.”

    L’ europa in mano ai politici e’ gravissimamente fragile, sono degli smidollati panciafichisti,diamola ai tecnici e diverra’ solida e granitica.

    Prossimamente al cinema:
    Chiudiamo il parlamento europeo, si risparmia e si velocizza la gestione, ora troppo farraginosa, basta dover attendere che il consiglio approvi le proposte della commissione.
    Sti politici non so’ boni, poiche’, tra l altro, son eletti da gentaglia ignorante.
    Facciamone a meno una volta pe’ tutte e punto.

    W I tennici w mario w l ursula ( che co’ su’ gorfini attillati tra l artro
    C ha anche un certo stile)

    • Vedo nero e basta scrive:

      La voglio mettere a burla. Se al posto di Michel ci fosse stato il Berlusca, per cavalleria, avrebbe violato il protocollo e offerto la seggiolina alla Ursula. Magari con la manina malandrina su dove ci si siede. Va bene, chiudo, ora non esageriamo.

    • Uno di passaggio scrive:

      Certo è questione di metodo. Si tratta di “mettere le decisioni al riparo dal processo elettorale”. In ambito economico togliere alla politica la capacità di spesa in deficit prima con divorzio tesoro banca centrale, poi con indipendenza banca centrale. Poi vincolo di pareggio di bilancio in costituzione, siamo blindati, con i super marii Goldman Sachs comanda e i politici vanno in tv, a noi va bene così, perché tanto con mani pulite abbiamo scoperto che i politici se so magnati tutto. Viva i tecnici, onestà! onestà!

  7. Vedo nero e basta scrive:

    Caso Rossi, la storia infinita. Più la cosa passa e più si insabbia.

  8. Vedo nero e basta scrive:

    Caso Viola e Profumo e BMPS. Molti dei responsabili del disastro Antonveneta non saranno mai toccati. Uno, trai tanti, per quanto ora si stia comportando meglio dei nostri politici, porta quella macchia di non avere controllato bene ai tempi di Mussari. Dato che ora è al timone del Governo, speriamo che almeno ci salvi il Monte.

  9. A proposito delle due risposte di TIM sul famoso numero esse sono palesemente false poichè l’utenza di Rossi era Business, cioè aziendale con credito telefonico illimitato perchè in addebito, non una normale utenza ricaricabile che poteva esaurirsi, e comunque in quel caso il numero somiglia ma è 40916 come tutti potete verificare. Sul resto presumevo ci fosse il segreto istruttorio, ma ormai la pista delle obbligazione GE-Capital trovate nel conto-titoli della Lega Salvini Premier (e non la vecchia Lega Nord) a seguito delle confische per l’indagine dei cosiddetti 49 milioni (su cui uno dei giornalisti ha scritto “Il libro nero della Lega”) rappresenta la pistola fumante che forse la Procura di Siena non aveva saputo vedere. E poi ci sono i diamanti (“della Tanzania”) di DPI, sponsor della MensSana basket…

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