Eretico di SienaZanardi, Sofri, Caso Rossi (e Grillo) - Eretico di Siena

Zanardi, Sofri, Caso Rossi (e Grillo)

Pezzo infrasettimanale tutto incentrato su problematiche a cavallo fra Giustizia e politica: e non si parla per ora – per mancanza di spazio e di tempo – di ciò che sta emergendo a livello di CSM (si legga Repubblica di oggi, il pezzo di Liana Milella a pagina 3, fra i vari). Noi ci concentriamo sull’incidente al povero Zanardi, soprattutto sulla figura dell’autista; poi sul Caso-Rossi (non è una grande novità), infine sulle notizie francesi concernenti i brigatisti che dovrebbero arrivare in Italia (meglio tardi che mai, certo).

SIAMO TUTTI MARCO CIACCI!

La Procura di Siena, chiuse le indagini relative all’incidente di Alex Zanardi, ha chiesto l’archiviazione per l’autista del camion che ha involontariamente cagionato l’incidente. Una storia drammatica per Zanardi, certo, al quale – come già fatto altre volte – formuliamo ancora i più sinceri auguri di una fruttifera riabilitazione, dopo l’incidente, gravissimo, del giugno scorso.

Ciò detto, lascia francamente sgomenti che gli avvocati dello stesso Zanardi – si immagina, non per volontà dell’atleta – vogliano cercare di andare avanti sulla strada giudiziale nei confronti di Marco Ciacci, il 45enne autista contro il cui mezzo è andato a schiantarsi Zanardi: come si era intuito sin da subito, l’autista non aveva nessuna colpa, se non quella di trovarsi al posto sbagliato, nel momento più sbagliato possibile. Forse sarebbe bene che ognuno pensasse che, al posto di Marco Ciacci, ci sarebbe potuto essere lui.

La perizia tecnica ha dimostrato che Ciacci procedeva davvero piano, e che l’invasione della striscia di mezzeria non è andata oltre i 40 centimetri (cioé la norma, per certi mezzi); in più, la suddetta perizia ha dimostrato che il conducente del mezzo ha fatto il possibile per evitare il non evitabile impatto. Eppure, agli avvocati della famiglia tutto ciò non basta.

Tutto ciò, non scalfisce in alcun modo la cristallina figura di atleta e di uomo di Zanardi, anche per il motivo già espresso, cioé che – si ha modo di ritenere – la decisione non sia sua; ma resta una considerazione, da dire con parole forti: che senso ha, il cercare una Giustizia che in questo caso è sic et simpliciter nei fatti (forse anche senza consulenza, a fortiori a seguito della stessa)? Non possiamo che ripetere ciò che abbiamo scritto ad inizio del pezzo: la decisione ci lascia non solo dubbiosi, ma davvero sconcertati.

Per quello che conta, questo blog si schiera – con una nettezza totale – a favore di Marco Ciacci (che non conosciamo, a scanso di equivoci): forza e coraggio, Marco!

LA COMMISSIONE PARLAMENTARE SUL CASO ROSSI

Sono usciti ieri i nomi, quasi ufficiali, della Commissione di inchiesta parlamentare sul Caso-Rossi, ad otto anni dal suicidio del manager montepaschino; pare che – come ampiamente previsto – sarà l’ottimo Walter Rizzetto (Fratelli d’Italia) a presiederla: e non ci potrebbe essere Presidente più autorevole e prestigioso che l’agente di commercio in questione, il quale ha fatto chiaramente comprendere (da “Omnibus” del 14 aprile scorso, per esempio, “intervistato” da Gaia Tortora) di non avere letto mezza riga di carte giudiziarie, bensì di essersi basato sulle ricostruzioni giornalistico-televisive (indovinate voi quali, sic). Così fan tutti, no?

Fra i nomi, nessun big della politica nazionale, se non un semi-big come il leghista Claudio Borghi, ben noto in città; figure più o meno note in terra di Siena, il pentastellato (5 su 20 sono grillini) Luca Migliorino, il semi-sconosciuto che approdò in Parlamento nel 2018, con un radicamento fortissimo nel territorio (del suo appartamento privato, soprattutto); il Pd sembra orientato, da par suo, a scegliere Susanna Cenni: la quale, quantomeno, conosce bene le vicende senesi anche del tempo, e – al di là delle polemiche avute negli anni con lo scrivente – è persona equilibrata, che le carte ed i documenti, quantomeno, li guarda e li studia.

Ah, come promesso ogni settimana ci deve essere la chicca, tratta da qualche intervista: chicca sul blog, risposta alla chicca sul libro; spulciando un po’ di materiale della contronarrazione ad uso mediatico, eccone una che è davvero notevole; intervista rilasciata a Fanpage.it (ad Angela Marino), da parte della moglie di David Rossi, Antonella Tognazzi, il 6 marzo 2020:

“Il medico legale Cristina Cattaneo, che ha eseguito l’autopsia, ha attestato che i segni sul corpo di David non sono riconducibili alla caduta, MA ALLE PERCOSSE…”, dopodiché Antonella Tognazzi ha aggiunto, in modo apodittico, che si è trattato di una “aggressione fisica acclarata”.

L’INDICIBILE ARROGANZA DI SOFRI ADRIANO

“Bravi. E ora che che ve ne fate?”, ha scritto Adriano Sofri, sull’amicissimo Foglio di Giuliano Ferrara, a proposito del probabile (ed auspicabile) ritorno in Patria di Giorgio Pietrostefani, colui che secondo la Magistratura italiana diede, insieme a Sofri stesso, l’ordine di uccidere vigliaccamente il commissario Luigi Calabresi, quel 17 maggio 1972.

Perché come ha detto ieri sera a Piazzapulita il figlio dell’assassinato, Mario (non sono mai stato così d’accordo e simpatetico con l’ex Direttore di Repubblica come ieri sera), nessuno vuole la vendetta da consumarsi su un quasi ottuagenario, trapiantato di fegato, che si trascina fra un malanno e l’altro; però, per Zeus, che Pietrostefani, perduta l’arroganza fascio-comunista che lo contraddistingueva nel passato (figlio di un Prefetto, pezzo grosso di Lotta continua: ci potrebbe essere un connubio psicanalitico più appropriato?), parli, parli, parli: dica quello che sa.

Sul ruolo di Adriano Sofri, per esempio: che la prigione l’ha fatta, che non è scappato in Francia come Pietrostefani, ma il quale Sofri non ammette niente, e con lui tutto il codazzo di ex lottacontinuisti che – guarda un po’ il caso – proliferano nelle redazioni di svariati giornali e canali televisivi, costituendo forse la più potente lobby mediatica sulla italiotica piazza.

Ed infine – visto che ci siamo – che si vergognino quegli artisti alla Valeria Bruni Tedeschi (e Costa Gavras: ancora lucido, il grande regista?), i quali hanno subito visto bene di firmare l’appello contro l’estradizione di questi terroristi in Italia. Si vergognino, guardando la ferma dignità di un Mario Calabresi: no alla vendetta (della quale nessuno parla, peraltro), sì alla Giustizia. E qualcuno, spero vivamente che ritorni a non dormire sonni tranquilli, di qui all’ultimissimo dei suoi giorni: accontentiamoci di questo, che non è molto, ma neanche pochissimo…

Ps 1 Per non farci mancare alcunché, ecco un Ps sul Caso-Grillo; a parte che uno degli altri tre indagati è stato abbandonato dal suo legale in quanto troppo loquace a favore di telecamera (toh), Grillo ha preso un consulente di parte che valuterà l’effettivo stato di alterazione alcolica della ragazza che sostiene di avere subito violenza; fa parte delle strategie difensive, ci mancherebbe altro. Resta una domanda: perché prenderlo adesso, quasi due anni dopo quella che – comunque la si pensi – è una storiaccia, e non da poco?

Ps 2 Buon Primo Maggio a tutti i lettori, dunque: visto che non esce neanche il Domenicale del Sole 24 ore, questa settimana, credo che anche la redazione si prenderà un fine settimana di stop. E come tutti gli anni, all’insegna della complessità della Historia, il ricordo ad hoc: anche nella Germania del Terzo Reich, si celebrava il 1 Maggio, sic…

 

10 Commenti su Zanardi, Sofri, Caso Rossi (e Grillo)

  1. alberto bruttini detto "il Cacaccia" scrive:

    in effetti anche all’Unisi qualcuno non dormirà sonni tranquilli

  2. Il Resiliente scrive:

    D’altronde il NSDAP era partito dei lavoratori ed il lavoro rende liberi…
    La dittatura nazista, memore dell’esperienza della prima guerra mondiale e dell’iperinflazione weimeriana, sapeva bene che realisticamente il modo più facile per conquistare il consenso è pienare la pancia delle masse. Un operaio “nazista” godeva di uno standard di vita decisamente superiore al suo equivalente sovietico. Da questo punto di vista le dittature “rosse” (da Stalin a Maduro) hanno sempre utopisticamente ottimizzato, garantendo determinati standard solo alle elite e agli apparati necessari al mantenimento del controllo.

  3. Daria gentili scrive:

    Lobby mediatica sulla italiotica piazza…..e, direi, dispensatori di patenti di democrazia a tutto tondo. Ne abbiamo fulgidi esempi anche sulla piazza senese. Settari, altezzosi, presuntuosi……….ben venga giustizia

  4. Gp scrive:

    Non so se si può dire, ma al concerto del primo maggio s’è parlato solo di diritti dei gay perché ormai i lavoratori lo devono pigliare tutti in quel posto? (Tipo ombrello di Cipputi?)

  5. Yama figlio di Mefisto scrive:

    Gradirei un commento sull’intervento del verniciato Fedez nuova icona della sinistra (da Che Guevara a Fedez…)

    • Eretico scrive:

      Caro Yama, lettore “storico” del blog: in settimana – una settimana assai impegnata, purtroppo, e con poco spazio per l’otium bloggeristico -, su Fedez, con annessi e connessi, puoi forse pensare che qualcosa non si scriverà, di grazia? Mi stupisco che tu l’abbia potuto solo pensare, suvvia…è come pensare che non si scriva a breve qualcosa su Napoleone…

      Buona settimana a tutti, l’eretico

  6. Paolo Panzieri scrive:

    Primo Maggio … su coraggio.
    Tanto piove sempre ed i lavoratori ormai paiono biodegradabili.
    Geggiano addio. Cantava.
    Un tempo Stalin, Mao e Hitler organizzavano immense parate oceaniche.
    Adesso metterebbero su un bel concertone pure loro.
    Da qualche parte nel mondo qualcuno ne approfitta per sfondare qualche vetrina. Adoro l’odore dei lacrimogeni al mattino.
    Basterà avere Fedez ? Dopo Zperanza …
    Meno male il giorno dopo è il due.

  7. Marco Burroni scrive:

    Come non essere d’accordo con Calabresi Junior – Vendetta no, giustizia si- e pero’ c’e’ una cosa che proprio non mi va giu’: il terrorismo di sinistra e’ stato sconfitto, di esso ormai si sa tutto e gli ultimi reduci vengono rintracciati e catturati in capo al mondo, e quello di destra? Quello delle bombe nelle Piazze, delle stragi sui treni e nelle stazioni? Di quel terrorismo sono stati catturati e condannati solo alcuni esecutori, fascistoni folcloristici dati in pasto al pubblico a mo’ di capro espiatorio, mentre sui mandanti, sulle loro motivazioni, sulle loro connessioni politiche e internazionali c’e’ ancora il buio piu’ assoluto; solo voci, illazioni, sospetti ma poco altro.

    Ecco, questa differenza di risultati nella lotta ai due diversi tipi di terrorismo e’ sconcertante e mi da molto da pensare, e se e’ vero che, come dice Cesare Battisti ” In Italia c’era una guerra” negli anni ’70, mi pare chiaro chi questa guerra l’ha vinta e chi l’ha persa.

  8. Beppe scrive:

    Come finirà ?

    Ci s’aspettava, sono ritornati
    sul caso Rossi, come da richiesta
    di tutti i familiari interessati.
    Credo cominci presto quest’inchiesta

    pe’ la quale so’ stati nominati
    e un c’è nessuno, pare, che protesta,
    parlamentari assai qualificati,
    con un certo Rizzetto a la su’ testa.

    Per poter arrivà a la verità
    speriamo serva questa commissione,
    ci sono dentro, senza esagerà,

    almeno una ventina di persone,
    ma ho paura che tutto finirà
    co’ la solita bolla di sapone.

    5 Maggio 2021

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