Eretico di SienaVacanze autarchiche (I): Follonica, Senzuno... - Eretico di Siena

Vacanze autarchiche (I): Follonica, Senzuno…

- 25/07/21

Inizia questa domenica la versione estiva de “La domenica del villaggio”, che ovviamente tornerà a fine estate: il titolo scelto dalla redazione è “Vacanze autarchiche”, e si andrà a descrivere qualche zona toccata in questa estate, contraddistinta dalla variante Delta; partiamo dalla vicina Follonica, poi ci allontaneremo certo di più da Sienina.

A proposito di varianti, aspettiamo che le bocce siano davvero ferme, dopodiché su tutta la questione del bailamme da Green pass qualche cosa, ovviamente, si scriverà.

UN PASSATO ASSAI RECENTE

Come tante città sorte in seguito alla Rivoluzione industriale in Inghilterra, anche Follonica è di fatto nata, come autentico centro abitato, a seguito della sua industrializzazione: voluta da Leopoldo II, allorquando – correva l’anno 1834 – volle creare le Reali ed imperiali fonderie (ghisa, soprattutto); fonderie di enorme importanza economica e sociale, le quali resteranno attive a Follonica fino al passaggio cruciale del 22 febbraio 1960, data in cui il tutto fu trasferito a Piombino (la quale Piombino, da par suo, cedette a Follonica, una decina di anni dopo, la zona, allora pressoché inedificata, di Prato Ranieri).

Dal 1960, dunque, Follonica ha adottato un processo di totale riqualificazione, da polo industriale a centro attrattivo per il turismo balneare, con conseguente ipercementificazione selvaggia annessa: potrebbe essere un percorso auspicabile (senza troppo asfalto e cemento, si capisce) anche per Taranto, città che – a differenza della località toscana – ha una tradizione storica ed archeologica di grande importanza? Riqualificazione talmente ben riuscita, quella follonichese, che oggi la gran parte dei turisti neanche immagina, come e perché (non parliamo del quando) sia sorta la cittadina in cui si trovano a villeggiare…

Curiosità finale: Follonica diventa Comune nel 1923; in ciò, è il primo Comune in Italia a divenire tale, Mussolini imperante.

IL FASCINO DI SENZUNO

Ieri sera, dopo tanto tempo, lo scrivente si è concesso una corroborante passeggiata a Follonica, in particolare a Senzuno (ovviamente, poi cena di pesce in zona, giacché – come è ben risaputo – tutti i salmi finiscono sempre in gloria); ebbene, questo quartiere (dagli autoctoni chiamato “rione”), sorto come un verghiano villaggio di pescatori, conserva un suo, certo sgarrupatissimo, fascino.

Il quartiere verrà a breve riqualificato con vari progetti, da poco annunciati dalla Giunta comunale: e che ce ne possa essere bisogno, non vi è dubbio, perché Senzuno – bene affermarlo a chiare lettere, a scanso di equivoci – bello bello proprio non è, pineta a parte; ma quel piglio da Ovosodo follonichese, crediamo e speriamo che lo mantenga, perché ne è davvero il tratto peculiare (se poi uno vuole un altro tipo di vacanza, ovviamente non ci vada).

Sì, anche solo trascorrendoci una serata, dopo tanto tempo che se ne era assenti, si capisce che il suo modo di essere ruspante, il suo essere uno di quei luoghi – citazione appunto da “Ovosodo” – “in cui se azzecchi tre congiuntivi di fila, ti guardano subito con sospetto”,  è la sua cifra: che la conservi, dunque.

W Senzuno, che una sua anima ce l’ha e si presenta per come è; meglio Senzuno di Prato Ranieri, che come anima invece pare latitare (contenti di essere smentiti, come sempre)…

LA LOCATION DEI GIOVANI

Il rapporto fra Siena e Follonica è piuttosto antico (visto quanto detto nella introduzione storica, quantomeno), senz’altro ben radicato; già a fine Ottocento, c’era un luogo in cui i sordomuti accolti da Tommaso Pendola (semper laudabitur) e dai suoi successori potevano andare (ad Antignano, Villa Pendola), e come non citare le fascistissime (benemerite, queste, per Zeus!) colonie elio ed idroterapiche?

Quanto all’attualità, negli ultimi anni Follonica sembra essere diventata la meta più ambita per i giovani senesi, pronti a stare tutti insieme, in appartamenti che diventano delle autentiche kommunalka di sovietica memoria, manco Follonica fosse – con tutto il rispetto – Malibù.

La domanda ineludibile è la seguente: perché Follonica esercita questo irresistibile richiamo verso i giovani e giovanissimi senesi, di grazia? Le restrizioni da Covid certo contano e pesano, ma nessuno obbliga ad andare a Follonica invece che altrove, sempre autarchicamente tra l’altro. Ci deve essere qualcosa di altro, e di più…

Azzardiamo: di certo, il conformismo adolescenziale, all’insegna del “dove va l’amico, vado anche io” (ma resta inevasa, la questione: perché l’amico alfa decide di andare proprio a Follonica, invece che altrove?); questo conformismo, però, è tratto comune a tutti gli adolescenti, in quanto tali, più o meno ad ogni latitudine. Esiste dunque una peculiarità senese, in questo conformismo verso Follonica? Non è certo da escludere, e soprattutto sarebbe tema di stimolante, anzi stimolantissima, discussione. Talmente stimolante, la discussione, che per prudenza mando avanti i lettori che vorranno scrivere la loro, riservandomi di scrivere la mia in seguito…

 

Ps Appuntamenti danteschi, in Fortezza: domani, lunedì, e poi venerdì, arriva l’Alighieri in Fortezza; lo scrivente, con Valentina Iosco dell’Università per stranieri, domani discetterà della “allegra brigata”, dei gaudenti e giovani senesi che dilapidarono fior di fiorini (e senza bisogno di andare a Follonica, eh), mentre venerdì sarà la volta della straordinaria figura di Sapìa senese. Entrambi gli appuntamenti si terranno, as usual, al bastione San Domenico, alle ore 18: scenario di incommensurabile beltade, peraltro.

28 Commenti su Vacanze autarchiche (I): Follonica, Senzuno…

  1. Holden Caulfield scrive:

    Caro Eretico, io modificherei la domanda:
    perché i giovani senesi decidono in grande maggioranza di passare l’estate in luoghi rassicuranti, dove poter continuare a coltivare la propria senesitá e in molti casi la propria appartenenza contradaiola 24 hours day and night?
    Che sia Follonica, Marina di Grosseto (molto gettonato) o Castiglioni (meno), la peculiarità mi pare sia sempre il recinto. Anche d’estate, pur trasferendosi nella sede estiva, i nostri ragazzi continuano pervicacemente a frequentarsi tra loro. Solo 726, non sono previste eccezioni. Il recinto non si può allargare, o si sta dentro o si sta fuori.

    • Daria gentili scrive:

      Tutto questo denigrare l’appartenza contradaiola, alla città, alle tradizioni ecc. ecc. ……io francamente non la capisco, mi sembra diventata una moda, mentre io vi vedrei aspetti più positivi che negativi, specie ora che la “ globalizzazione” uccide piano piano le culture locali.
      726T………purtroppo a mio avviso il recinto si è allargato anche troppo. Che i buoi siano già scappati?

  2. Il resiliente scrive:

    Queste sono le generazioni del cordone ombelicale. La famiglia è luogo di culto e venerazione (della prole), rifugio certo e comodo dalle sfide della vita.
    Follonica è proiezione estiva di questo circolo vizioso: una colonia senese, un ambiente familiare e sempre a portata di genitori.
    Tra le motivazioni di un lockdown generalizzato fu indicata anche la volontà di non discriminare gli anziani. Oggi invece si possono penalizzare i giovani con il green pass.
    Se li vogliono vaccinare (e non si capisce il motivo avendo questa fascia età tasso mortalità nullo) mettessero l’obbligo. Ad un nuovo caso simile alla ragazza di Genova saranno certe le responsabilità.

  3. Anonimo veneziano scrive:

    La preferenza di follonica da parte dei senenses si potrebbe attribuire ad una cortese ospitalità degli indigeni , molto migliore rispetto a quella di altri maremmani! Anche l’edilizia ha fatto da traino.
    Buone vacanze prof.

    • Eretico scrive:

      Caro anonimo,
      ti ringrazio del tuo intervento, ma quanto alle vacanze, lo scrivente le deve iniziare (stamattina per dire si era in Comunale, e nel pomeriggio c’è il big event dantesco in Fortezza): Senzuno è stata la classica “toccata e fuga”, allietata da moscardini notevoli (zuppa di) e da buona grigliata marina.
      Quanto al “Resiliente” e a “Holden”, pur con accenti diversi, mi pare che abbiano portato un importante contributo al mio pezzo, contributo sul quale in buonissima parte mi trovo peraltro concorde…

      L’eretico

    • Lo Stizzito scrive:

      Non sono molto d’accordo su questo punto. I follonichesi NON sono cordiali per natura come tutti i maremmani e, generalizzando, tutti i toscani abituati ad avere un “facile” turismo in casa. Qualche anno fa eravamo qui a commentare un video in cui dei rocchettari indigeni prendevano pesantemente in giro Sienina nostra ed i suoi abitanti. Ma tant’è, è un modo di fare tipicamente senese tra l’altro del tipo “accidenti a chi vi ci porta”…
      W Senzuno

      • Al-Mutanabbi scrive:

        Beh, prendersela per un video palesemente goliardico di un gruppo locale mi pare una cosa un po’ provincialotta. E che i Maremmani manchino di senso di ospitalità è aspetto risaputo da decenni. Per me è proprio quello il bello di quella gente.

        • Lo Stizzito scrive:

          Caro Al Mutanabbi la definizione di “provincialotto” mi piace assai.
          Anzi Lo Stizzito se ne vanta anche di essere un provinciale.
          A te piace esser preso per i fondelli da quattro buzzurri con la chitarra in mano?
          A me per niente
          W i senesoni provincialottii

  4. Al-Mutanabbi scrive:

    La domanda è posta a metà, a mio avviso. Non si tratta solo di giovani e giovanissimi, ma anche e soprattutto di gggggiovani anziani, spesso genitori dei giovani e dei giovanissimi. Insomma, la comfort zone follonichese non mi pare scelta primaria dei ragazzi, ma dei loro genitori. Che a Follonica (soprattutto) ricreano il mini mondo in cui nascono, crescono e decrescono creato (con fatica) sulle lastre. Insomma, la vacanza deve anche essere rilassante e le zone conosciute sono più rilassanti delle vacanze avventurose. Fra l’altro, Follonica si presta assai ai due volti di noi Senesissimi: il proletario che fummo (Senzuno) ed il foloso che siamo (Prato Ranieri). Direi, quindi lochescion perfetta per passare due settimane in panciolle.

  5. Geoffrey Chaucer scrive:

    Gentilissimi, in primis al prof dico che Taranto oltre che per la storia si distingue anche per una sostanza che ti eleva, ti libera lo spirito e ti toglie qualche peso dallo stomaco : si tratta della birra Raffo,irreperibile a Follonica.
    Per quanto riguarda la senesità, facciamola finita ,i ragazzi sanno che a Follonica , ritrovandosi tutti, si potrà portare a temine quanche missione che durante l’anno è rimasta incompiuta e non parlo della versione di latino.

  6. Una pirandelliana scrive:

    Con un po’ di dispiacere, perché sono senesissima, devo dare piena ragione al signor Holden. Purtroppo la “grande ammucchiata” di giovani senesi a Follonica significa il volere perpetuare ritmi, frequentazioni, argomenti di cui parlare, che ci sono nella quotidianità (comprese ovviamente le sbornie).Pensate sempre al fatto che un giovane senese di oggi sa chi siano i dirigenti della propria Contrada, ma non sa dove si trovi la Maestà di Simone Martini. L’apertura mentale della maggioranza dei nostri giovani purtroppo questa è: fuori porta, c’è Follonica..il Covid ci entra, ma fino ad un certo punto.

  7. alberto bruttini detto "Il Cacaccia" scrive:

    Ancora una volta, come spesso accade leggendo questo blog, mi hai fatto rivivere uno scorcio della mia gioventù, quando, primi anni ’60, andavamo coi motorini al mare a Follonica.
    Le curve di Prata percorse a “tutto randello”, le partite e le corse sulle non troppo affollate spiagge, e i bagni con indossi costumi improvvisati (mutande o giù di li), il pranzo in pineta ed il malinconico rientro a casa.

    Grazie Raffa, è sempre un piacere leggerti.

    P.s. il ‘mio’ mare è sempre stato Follonica. Il camping dell’Enal, Torremozza, Prato Ranieri ed ultimamemnte il Puntone di Scarlino.

  8. Una collega (in pensione) scrive:

    Molto interessante il post su Follonica, con questo contraltare fra Senzuno e Prato Ranieri (non sapevo della donazione riparatrice di Piombino nel 1970). Sui ragazzi, purtroppo penso che abbiano ragione coloro che sottolineano il fatto che c’è un po’ di chiusura mentale da parte dei giovani senesi, con genitori che forse in molti casi neanche li invogliano più di tanto ad andare all’estero o in tanti fantastici luoghi italiani a loro sconosciuti, perché così continuano ad averceli vicino, con la pia illusione di controllarli e di sapere tutto di loro.

    Ah, fuori argomento: ho finito di leggere stanotte il tuo libro sul suicidio di David Rossi. Mi riservo di scriverne nei prossimi giorni, per adesso me la cavo con un MAGISTRALE.

  9. Marco Burroni scrive:

    Prima di fare considerazioni sociologiche e psicologiche sui “giovani di oggi” sarebbe più giusto guardare alla situazione economica dei ragazzi, che di soldi ne hanno pochi e che quindi possono spendere poco; e visto che i loro babbi e nonni hanno comprato case e appartamenti al mare a Follonica vanno lì. Costo zero per l’alloggio e tutti i magri risparmi per divertirsi.
    Sarebbe invece più interessante capire come mai i senesi negli anni ‘60 ‘70 e ‘80 investissero i loro soldi in uno dei posti più tristi dell costa toscana, specie di Poggibonsi-a-mare fatto di cemento e alluminio anodizzato, invece che in altre località molto più amene.

  10. Vedo nero e basta scrive:

    Follonica? Ci andavano i nonni e poi i genitori dei giovani germogli senesi quindi il cerchio della vita si chiude così. Molti ci hanno comprato la casa. Follonica in pasato era la località più vicina a Siena, per raggiungere Marina o Castiglione c’era una strada da via crucis, un tempo anche sterrata, mi ricordo la salita terribile dell’Imposto, la discesa a picco sulle Terme di Petriolo e risalita a Pari; un inferno. Poi arrivavi alla fine a Paganico e si respirava fino a Grosseto ed il mare, ma prima si era sofferto il giusto. Le curve di Montebello, Frosini e Prata erano dure, ma asfaltate; poi da Massa Marittima era un paradiso fino al mare di Follonica. Ultima osservazione sui giovani senesi già adolescenti, molti di loro dopo il soggiorno follonichese vanno, meno ora con la crisi economica e covid, da soli o in compagnia di coetanei a fare qualche settimana in altri lidi italiani o esteri, tra le mente più preferite la Riviera Adriatica. Io personalmente a Follonica ci vado ora da sposato e con figli. Fin da bambino, poi cresciuto fino al “grande passo”, sono sempre andato a passare le ferie a Rimini e dintorni. La costa tirrenica era limitata per i fine settimana quando non avevo le ferie. E sulla Riviera Adriatica, che ve lo dica a fare, c’era e c’è la vera vita vacanziera. Certi boccali di birra mi sono scolato fin da ragazzo eppure non sono schiavo dell’alcol, mai una sbornia, basta sempre non esagerare. Follonica è un luogo da pensionati, bambini e ragazzi da crescere, poi anche ora i giovani senesi passano, si, qualche settimana con i genitori, ma, come detto, poi vanno in altri posti. Ora un po’ meno perché c’è la crisi, ma prima è sempre stato così. Quando non c’era il covid, ovviamente, per i canonici Palii, tutti a pestare la “terra in piazza” ed annessi.

  11. Vedo nero e basta scrive:

    E poi che mi dite dell’altro mare dei senesi? Brenna e dintorni? Quante scampagnate sulle rive della Merse? Primavera, estate ed autunno prima del boom economico, poi si è sempre più preferito Follonica e tutto il resto.

    • Eretico scrive:

      Caro “Vedo nero e basta”,
      da lettore alquanto attento quale sei, ti ricorderai che qualche estate fa, nella rubrica appunto estiva, lo scrivente dedicò un pezzo a “Brenna beach”; io, qualche volta, ci vado sempre molto volentieri (quest’anno per ora no), ma di giovani senesi mi pare di vederne pochi.
      C’è invece una curiosa mescolanza, un melting pot di stranieri tipo caviar gauche, e di Italiani di origine straniera, assimilabili a come eravamo noi anni Sessanta e Settanti: poveri, magari, ma belli (francamente, non proprio tutti)…

      Lo scrivente comunque parte lunedì, per…: lo scoprirete solo leggendo (non Follonica, ecco).

      L’eretico

      • Vedo nero e basta scrive:

        Sono io che ho fatto confusione. Io mi riferivo al passato, ai primi anni del dopoguerra. Ora è vero, è diventato la meta preferita di molti stranieri presenti a Siena e dintorni in B&B od ospiti di amici connazionali. Comunque io da ragazzo, arrivando con la bici e poi col motorino, ci ho passato tante belle giornate tra nuotate, panini al prosciutto e cantate, accompagnate da chi era abbastanza bravo a strimpellare la chitarra (io ero e sono negato).

  12. Vedo nero e basta scrive:

    Insomma caro Eretico, per dirla breve, ho sempre considerato Follonica e dintorni posti da sfigati, che se dovevo fare le ferie e divertirmi non andavo certo dove trovavo le stesse persone e facce che vedevo tutto l’anno. Col tempo ho rivalutato questi luoghi perché il vero mare si gode in Maremma, coste da “bandiera blu” e panorama bellissimo, belle pinete e l’Elba sullo sfondo con il sole che rende tutto dorato. La Riviera Romagnola più bella di sera che di giorno è diventata troppo chiassosa e indisciplinata. Troppo cemento, pineta quasi assente e poca brezza marina. Quindi da anni passo le ferie a Prato Ranieri che ha il pregio di essere lontano dalla confusione del centro di Follonica, ma nello stesso vicino con la bicicletta. Poi hanno lavorato bene nell’ingrandire la spiaggia che un tempo rischiava di essere mangiata dal mare. Sul bene che ci vogliono i maremmani avrei però un link che riguarda alcuni di loro che non sono assolutamente benevoli (non tutti ovviamente, non generalizziamo) nei nostri confronti https://www.youtube.com/watch?v=_fSs6mcBLpg

  13. Vedo nero e basta scrive:

    https://www.lanazione.it/siena/cronaca/solo-siena-esclusa-dai-fondi-del-pnrr-1.6633419 Mentre a Sienina si pensa ai palii annullati, straordinario compreso, succede che abbiamo perso l’ennesimo treno per la rinascita. Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

  14. UN AMMIRATORE DA TEMPI NON SOSPETTI scrive:

    Concordo totalmente con lo Stizzito (che non so chi sia) e con il suo intervento: i Toscani dal turismo facile hanno atteggiamenti spesso censurabili, sia a Siena (in questo periodo invasa dai turisti, speriamo portino solo soldi e non Covid) che sul litorale. Il motto “accidenti a voi e a chi vi ci porta” ormai è superato, e il Covid ha dato la mano di coppale, ma qualcosa della mentalità passata resta, a Follonica come a Siena. Sui ragazzi, purtroppo vedo con amarezza che molti dei più svegli fanno o faranno le valigie, altri rimangono, in attesa che i genitori o i nonni con pensioni MPS gli aprano un’attività. Babbo Monte, ormai, è Nonno Monte…

  15. Roberto scrive:

    Interessantissima discussione su Senzuno, Prato Ranieri e Puntone, ma del topolino 150 milioni) partoriti dalla montagna (3,8 miliardi) che vogliamo dire?
    O più modestamente della perdurante chiusura di via Fiorentina ( ormai una settimana per 200 metri di asfalto)?

    O della mancata presentazione di progetti a Siena per utilizzare i Recovery funds?

    • Vedo nero e basta scrive:

      Ma cosa dici? Il dramma è che anche quest’anno non si corrono i Palii e lo Straordinario. Se poi vuoi una risposta più completa guarda il collegamento che ho messo nel mio precedente commento. A tutto questo si aggiunge che oggi hanno bloccato i lavori del quarto lotto della Siena-Grosseto (Lampugnano-Lanzo-Civitella Paganico) per problemi burocratici. Poi per la galleria di Pari, da tempo chiusa, buio completo. E poi l’attesa definitiva sepoltura del Monte, associato (sig) all’Unicredit, è meglio non parlarne se no ci sciupiamo la giornata.

      • Roberto scrive:

        E già, ma l’importante è aver messo alla porta un anno prima del pensionamento il boss incontrastato d Siena Jazz.

  16. Daria gentili scrive:

    Off topic …ma come si fa a non commentare la notizia di oggi dell’entrata in data room di UniCredit con il ministero per l’acquisizione di MPS.
    Al mef il presidio di lunedì dei sindacati mps non ha fatto né caldo né freddo………..massacrati fino alla fine.
    E orcel valuta di trattare per acquistare solo la parte buona della Banca, niente npl, niente cause legali ecc, dopo una new diligence in contatto col ministero. Il sig. fa anche il sacrificato!!
    In pratica come fece a suo tempo Beppino……però – è bene ricordarlo, visto che gli interessati sul punto non muovono lingua – con l’autorizzazione di B. Italia( Draghi) e Consob

  17. Pino Mencaroni scrive:

    Di certo UniCredit non intende caricarsi il surplus di personale di stanza a Siena. Per il resto , come ampiamente previsto , c’ê profumo di spezzatino, peraltro già avviato con l’operazione bad bank ad Amco..storicamente quando si comincia con la Bad Bank su finisce, spesso e volentieri con lo spezzatino. In prospettiva qualche migliaio di posti di lavoro in meno
    a Siena .. un processo graduale certo ma un altro pezzo della cittá che cade a terra…

Rispondi a Holden Caulfield Annulla risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.