Eretico di SienaCiani; Porro e Giletti (e Guarino) - Eretico di Siena

Ciani; Porro e Giletti (e Guarino)

- 17/12/21

Dopo una settimana come questa, ditemi voi come si fa a non restare sul Caso Rossi, tornato a deflagrare sulla stampa nazionale e sui programmi del cosiddetto prime time televisivo (Quarta Repubblica e Non è l’arena, in primo luogo); per mere esigenze di spazio e di tempo (soprattutto dello scrivente), dividiamo l’approccio dell’odierno pezzo in tre parti: si parte con l’audizione di ieri della mental coach Ciani, dipoi una riflessione comparativa sulle indagini, infine un commento sulla kermesse mediatica (rigorosamente senza contraddittorio, chissà perchè…) seguita all’audizione dello scorso 9 novembre.

LA COACH CIANI IN COMMISSIONE

Ieri – stranamente in perfetto orario – c’è stata l’audizione della mental coach (anzi, solo coach, dice lei, nella sua autodeminutio) Carla Ciani, colei che ha parlato per circa un paio di ore con David Rossi la mattina del suicidio del manager MPS, quel 6 marzo 2013.

Era un teste molto atteso, inutile negarlo; quanto al contenuto dell’audizione – pur ribadendo che i motivi di forte stress e di ansia in Rossi c’erano tutti (compreso il rischio di licenziamento, da lui temutissimo, e la perquisizione di febbraio vissuta nel peggiore dei modi, con l’aggiunta della morte del padre a novembre, con annessi problemi di salute della moglie), nel momento in cui le è stato chiesto se avesse avuto sentore dell’imminente suicidio, ha detto e ribadito un sonoro no (anche perché, altrimenti, avrebbe avuto un comportamento omissivo, essendosi limitata solo – come affermato da lei stessa – ad avvertire la dottoressa Dalla Riva di un senso di stress del Rossi, come di altri pezzi della “prima linea” MPS, sic).

Campane a distesa, clacson a manetta, ricchi premi e cotillons, per il fronte omicidiario (anche perché, magari, a breve potrebbe iniziare una fase discendente, a fronte di questo momento “trionfale”): tutto più che comprensibile, anche legittimo. L’ottima dottoressa – con laurea in Informatica – Ciani, incalzata da un onorevole Migliorino in grandissimo spolvero (ci pare di avere capito che è financo un lettore di Platone, capito?), insomma ha detto che Rossi era stressato, anche più degli altri manager, ma mai e poi mai si sarebbe potuto pensare al suicidio: del suicidio infatti si era limitato ad avvertire Viola per mail – ma lei non lo sapeva-, e quella mattina non ce l’aveva certo scritto in fronte, eh.

Giova aggiungere che la Ciani ha anche aggiunto che Rossi – in un momento di insolita apertura verso l’esterno, come rilevato dal platonico onorevole Migliorino – non le aveva fatto alcun cenno a minacce di qualsivoglia sorta (in 8 anni, non solo non è stato ovviamente trovato l’inesistente assassino: nemmeno una letterina o mail di minaccia); di più: in qualsiasi aula di Tribunale, ciò che ha comunque detto e ribadito, sullo stato di ansia del manager, la Ciani ieri, costituirebbe eccellente materiale a favore della tesi suicidaria. Trattasi dunque della tipica testimonianza ottima a livello giornalistico, parecchio meno a livello giudiziario, visto che i motivi di stress li ha ribaditi tutti, dal primo all’ultimo. Che poi non fosse l’unico ad essere stressato, non vuol dire proprio alcunché; ed era l’unico ad avere subìto una tale perquisizione, sul cui impatto devastante, per la psiche del suicida, concorda anche la coach.

Infine, la coach è arrivata ad accusare lo scrivente di avere enfatizzato il suo verbale, nel mio libro. E io, allora, le chiedo – solennemente, ed in modo pubblico come la figura merita – scusa; in effetti, dopo avere letto il suo verbale (rilasciato di fronte ai PM il 13 marzo 2013, non proprio al bar), sono stato un po’ ingenuo, nonostante la ormai lunga pratica di carte giudiziarie. Dopo avere letto di vari potenziali moventi suicidari (che ovviamente lei non legava in modo diretto al suicidio, non avendo alcun titolo per farlo), c’era il passaggio forse più cogente, allorquando metteva a verbale che “si sentiva quasi il senso imminente di disgrazia”. Che ci può azzeccare questa frase con un suicidio? Niente, ovviamente. Non si riesce proprio a capire come si possa istituire un nesso causale fra quella frase e l’accaduto, perdinci.

Insomma, in quei primi giorni del marzo 2013, i più convinti assertori della tesi del suicidio erano i familiari – tutti, dal primo all’ultimo dei sentiti -, non ci resta che concludere…

A PROPOSITO DEI PM…

Nei giorni scorsi, l’ennesimo femminicidio ha scosso l’Italia: è stata uccisa, all’uscita dal lavoro in una panetteria, una giovane donna di 27 anni, la povera Giovanna Cantarero. Siamo nei pressi di Catania. Un paio di giorni dopo, l’uomo, con il quale la donna aveva una storia tormentata assai, tale Sebastiano Spampinato, è stato trovato, in un casolare semi abbandonato della zona, in una pozza di sangue, con una pistola a terra.

Poche ore dopo, le agenzie battono che “i Pm parlano di suicidio”: e noi, senza conoscere in questo caso alcun dettaglio specifico, concordiamo in toto. Paura di essere arrestato, come movente principale: suicidio garantito. Sarà arrivato prima il Pm, o la Scientifica? Boh…sarà stato inquinata la scena della morte? E le telecamere della zona, controllate una ad una? E le celle telefoniche di tutti i gravitanti nel raggio di almeno un paio di chilometri, sono state prese? Boh…l’autopsia, già fatta? I muri del casolare, sono stati passati minuziosamente passati al setaccio, di grazia?

E se invece si fosse trattato di una vendetta di familiari della vittima, sconvolti per la mattanza della parente? Tutti sentiti, tutti gli alibi vagliati al minuto, uno per uno? E se invece  – ipotesi altamente sciasciana, lo si ammette: ma siamo in Sicilia, no? – qualcuno avesse voluto fare fuori, per chissà quali motivi, lo Spampinato, e avesse preso la palla al balzo, visto che si stava facendo terra bruciata intorno a lui? Di certo, in questo caso non c’erano né bigliettini suicidari (figuriamoci se ce n’erano tre), né segni di autolesionismo pregresso, nel morto.

David Rossi non era certo – non ci sarebbe bisogno di scriverlo, ma non si sa mai – paragonabile ad una figura come questo Spampinato, ci mancherebbe altro: l’unico punto in comune – comune purtroppo a migliaia di ogni persone ogni anno – è il suicidio. In questo senso, per l’identica fine autodecisa, i due sono comparabili.

Che la Procura di Catania, con elementare buon senso investigativo, abbia immediatamente catalogato come suicidio il tutto, per chi scrive è puro titolo di merito. Cosa che dovrebbe valere ad ogni latitudine e per ogni suicidio, magari…

LO STILE FELPATO DI MASSIMO GILETTI

Settimana intensissima, dal punto di vista mediatico nazionale, sul Caso Rossi, ed è possibile che non sia finita qua (Quarto grado e Le Iene hanno materiale per altre 12,13 puntate, a volare bassi); sia consentito rimarcare l’elemento fondamentale, dal punto di vista giornalistico: come sempre, l’assoluta unilateralità della narrazione. Familiari ed opinionisti da una parte, di là invece nessuno (non certo a caso, dispiace dire).

Lunedì ha iniziato, in fascia protetta ma con ampio lancio, Maurizio Porro, con il suo Quarta Repubblica; ospiti in studio: Sallusti (unico a favore del suicidio, ma potete immaginare dicendo cosa della Magistratura); poi Sansonetti, con il suo ipergarantismo sinistrorso (grande sponsor del Silvio nazionale al Quirinale), dipoi l’onorevole Zanettin, Presidente della Commissione di inchiesta (figura che non nasconde da tempo le sue opinioni sulla vicenda: come se un Giudice dicesse la sua su di un Processo in corso?), infine il gran finale, con la iena Monteleone. Perché delle dichiarazioni del Colonnello Aglieco si prende as usual solo ciò che interessa, per cui ciò che il Colonnello ha fatto verbalizzare sul modus operandi di Monteleone sembra acqua fresca, da fare scivolare via. Si può immaginare appunto il grado di pluralismo, ma così è, se vi pare: e a noi Porro sta troppo simpatico per insistere, suvvia…

Mercoledì, poi, big event nel programma di Massimo Giletti, con lancio a fianco di Carolina Orlandi, ispiratissima; presenti in studio: la medesima Orlandi, in veste ovviamente di “figlia”; poi, ancora Monteleone (con tanto di frammento del prostituto, quando ancora non si sapeva chi fosse). Alla faccia del pluralismo, anche a questo giro. Giletti, in nome della sacrosanta informazione plurale, ha dato voce financo a seminegazionisti del Covid: invece, sul Caso Rossi, l’arena non ci deve essere, evidentemente.

Con il “felpato” Giletti (nel senso delle mitiche felpe mussariane, di cui fu testimonial ai gloriosi tempi del tandem Mussari-Rossi) a offrire al pubblico un esempio di abnegazione e di coraggio, quello della “figlia” Carolina Orlandi. Lettere suicidarie, taglietti autoinferti la sera prima del suicidio (scoperti proprio da lei), stato di prostrazione testimoniato da tutta quanta la famiglia? C’è la pubblicità, dai: poi si passa ad altro…

 

Ps 1 Ieri la giornalista Susanna Guarino – che approfittiamo per salutare – ha ricordato di una sua testimonianza, che non sarebbe stata verbalizzata, resa a fronte delle Forze dell’ordine dopo il 6 marzo 2013; sulla verbalizzazione o meno, non si entra di certo nel merito: ci fidiamo a priori della sua parola. Andando alla sostanza, ci permettiamo di dire che ciò che la Guarino riporta (Rossi che va in su ed in giù per Vallerozzi, corricchiando, nel primo pomeriggio del 6 marzo, parlando a quanto sembra da solo), sembra un altro tassello testimoniante le condizioni psicologiche alterate assai del Rossi, di solito compassato e controllato in ogni suo atteggiamento. Una testimonianza suicidaria, insomma, quella di Susanna Guarino: e di ciò sinceramente ci rallegriamo…

Ps 2 Una notizia positiva, per la collettività senese (qui si scrive da Presidente, sia consentito): ieri l’altro, la Biblioteca comunale – con il munifico aiuto del Comune, ovviamente – ha acquistato, al prezzo davvero giusto, un libro di straordinaria importanza culturale, anche per il legame con Siena: scritto da un certo Vasari, illustrato da un certo Zuccari; in attesa di scriverne domenica con maggiori dettagli, gaudeamus igitur!

25 Commenti su Ciani; Porro e Giletti (e Guarino)

  1. Holden Caulfield scrive:

    Caro Eretico, sono contento che tu abbia commentato la martellante campagna di stampa degli ultimi giorni, in una connessione tra audizioni della commissione e talk show che mi pare evidenzi in maniera lapalissiana il perché di una commissione parlamentare. Mi pare che ci si trovi di fronte ad un format per la tv, prendi un decesso scabroso, fallo investigare e giudicare, ed una volta terminato l’iter giudiziario, invece di farci semplicemente una trasmissione alla “storie maledette”, ci si tira su una bella commissione parlamentare con un crescendo rossiniano di rivelazioni e scooponi che possono alimentare una serie infinita di programmi televisivi. Più puntate di un posto al sole. Ed io che ingenuamente pensavo che in parlamento si dovessero presentare e votare leggi. Oggi ci si è messo anche l’onorevole Morra, che guida l’antimafia. Si arricchisce il menù, Rossi, Mps e Mafia. La trama si infittisce! A proposito, non capisco a che gioco stia giocando Piccini sul suo blog, dove mi sembra che si presti come altoparlante della grancassa complottista. Perché? Se sa qualcosa perché non dircela? Non dico che debba farci il nome dell’assassino, ma almeno spiegarci da dove nasca questa convinzione omocidiaria e controbattere a quanto hai scritto su di lui sul libro. Ecco, se i familiari rifiutano un confronto, cosa che capisco, perché almeno non farlo con l’ex sindaco?
    Un’ultima domanda, un dubbio che un po’ mi rode, perché “t’hanno rimasto solo” sul fronte del suicidio? In una nazione in cui i magistrati non fanno pari a fare conferenze stampa, a propagandare le proprie inchieste, a scriverne libri, come mai dalla procura di Siena (o da quelle in cui ora operano i magistrati di allora) non esce altro che un assordante silenzio? Ecco, questo silenzio è l’unica cosa che mi insospettisce, appena un pochino però mi insospettisce.

    • Eretico scrive:

      Caro Holden,
      per quanto concerne Piccini – sulle cui posizioni fai bene ad aggiornarci, visto che non ho il tempo di leggerle -, credo sic et simpliciter che debba mantenere le posizioni, visti anche i suoi guai giudiziari. D’altro canto, se le Iene hanno iniziato a battere la grancassa, fino alla Commissione che si è creata proprio grazie a loro, lo debbono alle famose “dichiarazioni della Costarella”;
      quanto ai magistrati, è bene che parlino con i fatti, cioè con gli atti (e le querele): ma non escludo che, visti gli attacchi così pesanti e personali, a questo punto facciano anche altro (visto appunto che i Commissari parlano a destra e a manca);
      mi permetto di aggiungere, visto che ormai di Rossi importa a pochi, essendo la questione tutta politico-mediatica: perché il Pd non prende posizione, né a livello nazionale che a quello locale? Meritorio il non volere strumentalizzare come fanno quasi tutti gli altri, ma anche l’afasia mi sembra sbagliata. Siena di nuovo con i fari puntati: dopo gli inesistenti festini (legati a Rossi, quantomeno), ora sulla dinamica del suicidio più analizzato d’Europa (magari lo fossero tutti gli altri). Il più furbo è Renzi, lanciatosi lancia in resta contro il Pm Nastasi, incidentalmente colui che lo porterà a Processo vediamo quanto gli dura…

      L’eretico

      • Eretico scrive:

        Ah, dimenticavo: mi chiedevi di un confronto con Piccini: buona idea, non ci avevo neanche pensato, fra l’altro; da parte mia, nessunissimo problema: se qualcuno lo vuole organizzare (non è che lo possa fare lo scrivente), io ci sono, magno cum gaudio…

        Spero di avere risposto su tutto.

        L’eretico

      • Paolo Panzieri scrive:

        L’afasia del PD mi pare ormai peraltro congenita:
        – commemorando la caduta del muro di Berlino Enrico Letta non ha trovato spazio per citare, nel suo lungo ed articolato post, il termine “Comunismo”.
        – David Sassoli da Bruxelles nel fare in modo completo ed articolato gli auguri a tutti i cittadini Europei non ha trovato spazio per includere la parola “Natale”.
        Evidentemente ormai perfino la parola “Rossi” è diventata un problema.
        E lo posso pure capire.

  2. Un ammiratore di Pistoia scrive:

    Mi pare chiaro che il cittadino comune non ci stia più a capire niente: non so da voi a Siena, ma di certo qui a Pistoia funziona così, e credo in tutta l’Italia.
    Per me, l’unica cosa da tenere presente: fino a che non spuntano fuori minacce concrete e dimostrabili al Rossi, potenziali nomi di assassini o cose simili, è solo una cosa in mano al gran baraccone della politica e della giustizia da talk show. Tieni duro, caro Eretico: mi hanno detto che anche ai tempi di Mussari e del groviglio amoroso avevi tutti i media contro, ma alla fine hai vinto tu. A lume di naso, guardando i fatti e non le suggestioni, dopo queste fiammate a favore di telecamera, finirà così anche questa volta…

  3. Picasso scrive:

    Eretico qual’è il tuo problema? Scrivi come se sapessi come sono andate effettivamente le cose… Ma per caso sei il depositario della verità??? Nastasi ha smentito ? il processo sul mandate ha chiarito chi erano questi magistrati, hanno nascosto le prove(Cassazione).Sei imbarazzante

    • Eretico scrive:

      Caro Picasso,
      credo di essere ben documentato e di averci ragionato piuttosto bene su, anche prima di scrivere il libro, visto che la grancassa è stata suonata sin dall’ottobre 2017, come certamente saprai e ricorderai. E lo scrivente si basa sui documenti, a differenza di non pochi altri che girano intorno a questa squallida vicenda (non intendo certo il suicidio: evento tragico, ma in sé dolorosamente rispettabile).
      In ogni caso, problemi ne ho tanti, e su questo blog sin dai tempi d’oro: per esempio, l’avere a che fare con accusatori vigliacchi, in quanto anonimi, e – loro sì, da buoni leoni da tastiera capaci solo di offendere senza farsi vedere – depositari della Verità.
      Continua pure così; l’imbarazzo è prerogativa del vigliacco…

      L’eretico

    • Daria gentili scrive:

      Almeno l’Eretico ha preso carta e penna e ha messo nero su bianco la sua opinione sulla vicenda, ormai, pubblica, visto anche il volere e l’atteggiamento della famiglia. Scriva lei Picasso (?) scriva

      Migliorino frequentava la palestra che frequentavo io, e me lo ricordo all’epoca come una persona abbastanza silente, che non si inseriva nei discorsi del gruppo goliardico dei palestrati che io e altri allora eravamo, che tra un esercizio ( con calma) ed un altro, parlava di sport, palio, donne, ristoranti, politica…..ahahahah veri tuttologi!
      Tali siamo rimasti, Migliorino invece ha fatto carriera. Fisicamente però non tengo per lui.

      Un off topic, sperando che qualcuno che conta ci legga.
      I cartelli stradali di Clet sono delle opere d’arte, mi piacciono tantissimo, rallegrano la città; se possibile andrebbero mantenuti ed in ogni caso ……niente multa

      • Eretico scrive:

        Caro Fausto, l’aneddoto dell’onorevole Migliorino in palestra è di straordinario valore euristico: dacci qualche elemento in più, e te ne saremmo tutti grati (io di certo, essendo ormai per me il mio faro ideale e politico, come avrai letto); quanto al “fisicamente non tengo per lui”, beh: ti piace vincere facile, eh…

        A Lucio: giusta considerazione sulle foto ed il resto; la quale credo che, molto a breve, verrà sbrogliata da chi di dovere, sgonfiandosi come merita. Ma è chiaro che lo spettatore – anche attento e informato come Lucio – non può non meravigliarsi.

        L’eretico

  4. Daria gentili scrive:

    Il post è di Fausto, marito di Daria

  5. Il resiliente scrive:

    La versione complottista fa comodo anche al PD: se ci sono forse oscure che hanno tramato allora forse non sarà colpa di noi volenterosi piddini se la secolare banca sia praticamente fallita alla modica cifra di 20 miliardi (euro + euro -) a carico del contribuente italiano.
    A Roma dicono: buttarla in caciara.
    Si grida alla tragedia COVID dopo aver tagliato per decenni la spesa sanitaria.
    Ci si scandalizza per le delocalizzazioni dopo aver accettato supinamente per 20 anni l’austerity imposta da Bruxelles.

    • Roberto scrive:

      Non entro nel caso specifico, ma di solito la versione del suicidio è sempre quella più conveniente e comoda per chi voglia nascondere verità scomode.

      • Eretico scrive:

        Caro Roberto,
        in linea di principio, hai ragione, anzi ragione da vendere: ma se un suicidio è un suicidio, bisognerebbe arrendersi all’evidenza dei fatti. Altrimenti si diventa terrapiattisti, questo è il problema.

        I fatti, i documenti – quelli su ciò che è accaduto la sera del 6 marzo DOPO il suicidio, nella stanza del suicida: il resto era già chiarissimo, solo a conoscerlo tutto – stanno già venendo fuori, prima ancora che parlino i Pm (vedasi pezzo di Antonella Mollica sul Corriere della sera odierno: pezzo che, infatti, sta già facendo uscire dai gangheri il carrozzone che sta dietro al Caso in questione).

        L’eretico

  6. Lucio scrive:

    A rettifica precedente commento… caro eretico la seguo da tempo con attenzione ed ammirazione ..ma le 61 foto ed i due video scomparsi o non allegati al fascicolo dell’ inchiesta .. lei non ne fa menzione .. forse sono sciocchezze ..o forse giletti mente o è’ diventato una iena anche lui ….

    • Spettatore critico scrive:

      Lo fa in commissione la funzionarioa della Polizia che ha fatto i rilievi sulla scena del suicidio indicando che al fascicolo si allegano le foto pertinenti ai rilievi e che di una stessa inquadratura spesso si scattano anche più foto per essere certi di aver ripreso l’oggetto di quello che si vuole rappresentare, per cui è normale che di un tot di foto, ad esempio, alla fine se ne alleghino solo una parte. La domanda allora non è perché 61 foto non sono allegate, ma se l’oggetto di quelle 61 foto non allegate sia già rappresentato da altre foto allegate. Anche su questi aspetti si sta giocando l’equivoco per affermare inesattezze nelle indagini.

  7. anonima scrive:

    Ps2 bellissima notizia! Mi congratulo con l’eretical Presidente per il preziosissimo acquisto vasariano. Bravo Raf!!! Attendiamo notizie sull evento. Grazie

  8. Massimo Pucci scrive:

    Ce lo spiega una volta per tutti cosa gli ha fatto a lei David Rossi?
    Ci deve essere un motivo..abbia pazienza ma apla tesi del suicidio oramai ci crede solo lei e qualche suo lettorino..
    Mi creda è curioso questo accanimento sul suicidio, anzi lo trovo incomprensibile sempre più.

    • Eretico scrive:

      Caro Massimo Pucci,
      legga il mio libro (c’è un Capitolo anche su quello che era il rapporto fra me e Rossi), e troverà qualche risposta (non tutte, ci mancherebbe); quanto alla percentuale dei “credenti”, io la inviterei ad essere più cauto: comunque faccia pure, ci mancherebbe…
      Visto che lei almeno ci mette nome e cognome, posso approfittare per fare io una domanda: secondo lei, per quello che sono le sue conoscenze, come è andata quella triste sera?

      L’eretico

    • Holden Caulfield scrive:

      Il fatto che si firmi non è che l’autorizzi a definire “lettorini” quelli che la pensano in maniera differente da lei. L’ipotesi del suicidio continua ad avere delle solidissime EVIDENZE che quanto sta venendo fuori con le audizioni non scalfiscono minimamente. Abbiamo una commissione parlamentare che al momento sta riuscendo solo nell’impresa di delegittimare la magistratura (che per me un po’ se lo merita pure) e tutte le forze dell’ordine e che finirà per delegittimare se stessa (sono pronto a scommetterci). Mi spieghi cosa possono dimostrare nella dinamica dei fatti scoperte eclatanti come la telefonata della Santanchè o le lettere suicidiarie lette sulla scrivania. Non ci sono prove, non c’è movente, non c’è niente che possa dare un senso ad un omicidio che neanche nei film americani. Mi dica un po’ Massimo, ma lei crede a Babbo Natale?

    • Spettatore critico scrive:

      Anche a me David Rossi non ha fatto nulla, ma da tutto quello che ho letto nell’Ordinanza di Archiviazione del 4/7/2017 Giudice Malavasi, qui a questo link https://www.procurasiena.it/allegaticlasse/465.pdf prego leggerla altrimenti non possiamo confrontarci, sono convinto che si tratti di suicidio con ripensamento. E che tutta questa narrazione mediatica non sia ben fondata com’è invece ben fondata l’ordinanza di archiviazione. Per questo caso basta saper legge e mettere cronologicamente i fatti nell’ordine in cui sono avvenuti.

    • Spettatore critico scrive:

      Personalmente leggo, cerco di capire e su blog e social non guardo mai se l’interlocutore resta anonimo (suo diritto) o meno. E se nome e cognome siano reali o no. Leggo ciò che scrive e cerco di capire se è interessante il suo ragionamento e se ci sono contenuti validi. Solo dopo questo processo cognitivo posso farmi un’idea dell’interlocutore. Dia contenuti al ragionamento sui quali ci si possa confrontare. Grazie.

  9. Fil scrive:

    Caro Raffaele, devi andare in tv. I magistrati possono parlare solo con le carte ma Tu sei libero di esporti e di provare a ristabilire un principio di razionalità in questa vicenda.
    Hai fatto un egregio lavoro con il Tuo libro, che ho molto apprezzato. Però, fuori dalle mura senesi, si trova a stento nelle librerie (a Firenze sono riuscito a trovarlo al Libraccio, unica copia…), e quindi giocoforza la massa non lo leggerà. Insomma, la versione mainstream sostenuta dalla grancassa mediatica prevarrà sempre con il rischio, ormai concretissimo, che a nessuno interessi più la verità processuale.
    Mi permetto quindi di sollecitare una tua maggiore esposizione mediatica.
    Un caro saluto

    Filippo

    • Eretico scrive:

      Caro Filippo,
      grazie del complimento: figurati se non ci stiamo lavorando, e da tempo, ma buona parte dei programmi potenzialmente interessati preferiscono l’audience omicidiaria, invece che la razionalità suicidiaria (e i familiari sono refrattari al confronto, come si sa anche dal blog). Ovvero nicchiano, in attesa degli sviluppi. I più furbi lo dicono anche: sappiamo tutti che Rossi si è ammazzato, ma ora preferiamo non andare contro Mediaset…diamo tempo al tempo, ordunque…

      Siamo ancora tutti quanti in attesa, nel frattempo, che Massimo Pucci ci scriva come è andata, secondo lui, quella sera del 6 marzo 2013…

      L’eretico

      • Spettatore critico scrive:

        Va bene, però secondo me dovrebbe lei fare dei passi formali e ufficiali per essere convocato in trasmissione come parte che sostiene la tesi suicidiaria. Per ilprincipio del contraddittorio. Formalmente. In modo da poter anche sputtanare quelle trasmissioni che avendo ricevuto formalmente la sua richiesta continuassero a non convocarla in trasmissione. Da amante della città di Siena io credo che questo caso abbia nociuto alla città più ancora del crack MPS. Qualcuno deve assumersi le responsabilità di far cessare questo circo mediatico, evitando i clown e puntando su professionisti. Lei ha argomenti per farlo.

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