Eretico di SienaLa domenica del villaggio: Gorbaciov (e Meloni) - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: Gorbaciov (e Meloni)

Eccoci al consueto appuntamento con la rubrica cultural-domenicale del blog: la quale non può che essere dedicata, in modo monografico, alla figura di uno statista, di straordinaria importanza per il XX secolo, come Gorbaciov (obtorto collo, l’ha dovuto riconoscere, questo, anche Putin…).

Tra l’altro, della sua figura si parlerà il prossimo 27 settembre – in occasione dell’ultimissimo appuntamento culturale in Fortezza, bastione San Domenico -, con un dialogo fra lo scrivente ed Alessandro Fanetti, il quale si occupa soprattutto della Russia attuale, ma che è ben informato anche di quella del padre della glasnost.

 

GORBACIOV COME WILSON?

A chi si potrebbe paragonare Gorbaciov, vista la saliente caratteristica di essere figura amatissima in Occidente e invece osteggiata – se non esplicitamente invisa – in Patria? A questa domanda, non è certo agevole dare una risposta compiuta.

A nostro parere, il miglior parallelismo è – e di gran lunga – quello proposto dallo storico Paul Kennedy (inglese, professore a Yale); intervistato da Paolo Mastrolilli (Repubblica del 2 settembre, pag. 9), lo storico anglo-americano cita a cotal proposito il Presidente USA W. Wilson:

“Gorbaciov ricorda il presidente americano Wilson, dopo la Prima guerra mondiale. La sua generosa e aperta articolazione del nuovo ordine mondiale, negli anni fra il 1918 e 1919, e la sua partecipazione ai colloqui di pace di Versailles, erano stati visti fuori dagli Stati Uniti come un meraviglioso atto da statista…però, subito dopo il ritorno da Parigi, il popolo americano si era rivoltato contro il suo internazionalismo. Per vent’anni gli Usa erano andati avanti con un risentito isolazionismo, cioé l’esatto opposto di ciò che lui sperava e proponeva”.

Il pacifismo, l’idea dell’autodeterminazione dei popoli, insomma l’idealismo di stampo wilsoniano, dunque, per Kennedy sono avvicinabili alla politica di apertura, di pacifismo, di glasnost gorbacioviana: a noi sembra – con tutte le cautele che il caso impone – un abbinamento da accettare.

Soprattutto, è di gran lunga quello che meno si allontana dalla concretezza, politologica e storica, dei fatti, rispetto ad altre scempiaggini che si sono lette in settimana…

 

I SUOI ERRORI (TANTI)

Il popolo russo è facile a farsi manipolare (in buonissima compagnia, peraltro), ma ovviamente non stiamo parlando di un popolo di perfetti ebeti; dunque c’è da chiedersi perché il loro ex leader sia stato, e fino alla fine, così impopolare. Non è solo il nemo propheta in Patria, evidentemente.

Di sicuro, Gorbaciov fallì nell’idea di riformare economicamente l’URSS: idea giusta, anzi sacrosanta, dopo la stagnazione del trio Breznev-Andropov-Cernenko (il primo, non fosse altro che per la durata del suo potere e per l’avventura in Afghanistan, di gran lunga il più nefasto); troppa genericità, nel suo programma economico e sociale, con le privatizzazioni fatte senza quel gradualismo riformista di cui ci sarebbe stata assoluta necessità (ma le ruberie degli oligarchi, quelle iniziarono sotto Eltsin, sia ben chiaro).

Sotto Gorbaciov, si diffuse fra la popolazione – per la prima volta dai tempi di Stalin – un senso di insicurezza sociale cui i russi non erano più abituati: allenati, certo, a vivere con poco, magari in stamberghe in comune (kommunalka, uno dei simboli della stagnazione brezneviana), ma con quel poco che era rigorosamente garantito. Scusandoci subito per l’anacronismo – il quale però almeno rende l’idea -, quello sovuietico era un “popolo da reddito di cittadinanza”, con lo stakanovismo che, in linea generale, era ormai ben confinato a mito dell’era staliniana.

Infine, per un popolo abituato, educato, impostato a guardare con diffidenza – per non dire altro – il mondo occidentale, Gorbaciov fu troppo friendly con i leader europei (financo alla Thatcher, piaceva assai), financo a quello a stelle e strisce (Reagan): vedere l’accoglienza trionfale che era aduso ricevere in Europa e negli Stati Uniti, era cosa destabilizzante, per l’homo sovieticus abituato a propri leaders più che guardinghi, se non direttamente pronti – fuor di metafora – a prendere a scarpate il Blocco occidentale.

Non vi è dubbio che il popolo russo preferisca chi, anche a più di 30 anni dalla dissoluzione dell’URSS, continua a porsi in modo muscolare verso l’Occidente: questa è Storia ed anche, purtroppo, attualità…

 

I SUOI MERITI (ENORMI)

Così come si è scritto sopra che i russi non sono un popolo di babbei, a maggior ragione lo pensiamo per il quasi mezzo miliardo di europei più gli americani: se Gorbaciov veniva quasi idolatrato, politicamente discorrendo, qualche buonissima ragione ci sarà stata, per Zeus!

Si è trattato di un leader russo (e sovietico) atipico, originale al massimo grado: uno che, potendo usare la violenza per reprimere, ha preferito non farlo; da Lenin (ben compreso) in avanti, nessuno l’aveva mai fatto, dal 1917 in avanti: neanche il tanto decantato Krusciov (ucraino, peraltro), giacché c’era lui al potere, quando Napolitano esultava per l’intervento militare a Budapest (correva l’anno 1956). Un Nobel per la Pace più meritato di quello di Gorbaciov, crediamo sia difficile da trovare: diamo a Mikhail ciò che è di Mikhail.

Che poi il suo atteggiamento filo occidentale possa avere invece, per eterogenesi dei fini, alimentato l’ipernazionalismo putiano oggi imperante in Russia, può essere anche vero: ma, quanto a questo, il perché sarebbe da chiedere ad un popolo che – salvo pochissimi, meritori all’ennesima potenza, oppositori – gode interiormente nel vedere che i suoi militari bombardano, da più di sei mesi, palazzi di civili ed ospedali e scuole. Non certo per colpa di Gorbaciov, bensì nonostante la sua lezione…

 

 

Ps A 21 giorni dal voto (nonché nel giorno della ricorrenza della battaglia che “fece l’Arbia colorata in rosso”), come si fa a non dire qualcosina sulla campagna elettorale, in attesa di tornarci, molto più a lungo, in settimana? Fra i tanti spunti, scegliamo quello della Meloni – la quale, a scanso di potenzialissimi equivoci, in redazione NON verrà votata – di fronte all’attivista Lgbt che sale all’improvviso sul suo palco con lo striscione arcobaleno (complimentoni al servizio d’ordine: se avesse voluto fare un attentato, invece che un pacificissimo scambio di opinioni?): bisogna riconoscere alla Premier in pectore una consumata, consumatissima abilità nel gestire il fuori programma.

Va da sé che lo faccia – come tante dichiarazioni – per cercare una legittimazione politica e quindi elettorale, interna ed esterna: ma il fatto è che bisogna saperlo fare, e lei l’ha saputo fare al meglio…

 

43 Commenti su La domenica del villaggio: Gorbaciov (e Meloni)

  1. Giovanni scrive:

    1. Non sembrava un’ improvvisata, piuttosto un siparietto preparato, nel quale giorgia ha di fatto ammesso la sua contrarietà ai diritti civili.
    2.stessa scenetta ai gazebi ( si dirà così?) Di fdi, dove incappucciati( di nero vestiti..) hanno sbaraccato tutto, ma stranamente, non sono stati denunciati…chissà perché! Il manuale di Cossiga insegna!
    3. I sondaggi parlano, ma la gente sta iniziando a fare 2+2

    • Eretico scrive:

      Cari lettori,
      io non ho alcun elemento per dire se fosse o meno un siparietto concordato: di certo, se lo fosse, da evento favorevole alla Meloni, diventerebbe un autogoal clamoroso per il personaggio, così abile nell’autopromozione.
      Chi di dovere, dunque, si dia da fare (penso agli oppositori politici, ovviamente): non ci vuole neanche molto, basta indagare un po’ sul militante, e l’eventuale fuffa viene subito fuori…

      L’eretico

  2. Ics scrive:

    È abbastanza naturale rimuovere il ricordo di eventi traumatici.
    Per i russi, Gorbaciov è il simbolo della disfatta, della sconfitta.
    Il disgelo, la perestrojka sono narrativa benevola dei vincitori ma nella sostanza raccontano la resa di un popolo, la fine di un impero.
    A Gorbaciov toccò l’ingrato compito di prendere atto, di certificare la sconfitta per logoramento, per sfinimento del popolo russo.

    A maggior ragione, il processo di rimozione collettiva è amplificato in questi giorni dal crescente timore che l’Ucraina si stia trasformando in una nuova trappola degli USA, in un nuovo Afghanistan.
    Indipendentemente da come finirà questa guerra per la Russia si profila l’espansione dell’influenza cinese. Non il massimo per chi si racconta come la terza Roma.

  3. vittorio giugni scrive:

    Ma, pare, il cosiddetto incidente al comizio fosse stato preparato e/o concordato con il manifestante. Cambierebbe comunque poco. E rafforzerebbe tuttavia l’estrema capacità della Meloni (o/e del suo staff) di manipolare sapientemente i fatti e farne propaganda. Il che non mi pare un bel viatico (per noi cittadini intendo) per un suo futuro eventuale governo nazionale.

  4. Cecco scrive:

    Sulla guerra: leggo il libro autobiografico di Gino Strada e colgo un dato interessante: la prima guerra mondiale vede coinvolti il 10% dei civili, seconda guerra mondiale il 60%, guerre contemporanee il 90% (Jugoslavia, Iraq, Afghanistan, ecc..) . Pacifista o no nessuno dotato di un minimo di buon senso può favorire o incoraggiare la guerra come soluzione ai problemi internazionali. Su Gorbachev: senz’altro animato da ottime intenzioni ma è anche valido il proverbio secondo il quale la strada che conduce all’inferno è spesso lastricata di buone intenzioni. Buongiorno a tutti.

  5. UNO CHE ERA UN COMPAGNO scrive:

    Io la Meloni non la voto neanche alla lontana, ma devo concordare che sta facendo una campagna elettorale quasi perfetta. Certo che lo fa per legittimarsi in vista dell’eventuale incarico, lo capiamo tutti, ma preferiremmo che assumesse posizioni alla Salvini? Dopo l’intervento di Putin con minaccia gassificatoria, sono intervenuti in tre: Orban, la Le Pen e Salvini. Possiamo essere contenti che la Meloni non sia intervenuta a sostenere la tesi del Cremlino?

  6. GOLLUM scrive:

    Sentito Travaglio dalla Gruber (che se non lo invita una volta alla settimana non è contenta): analisi lucidissima e condivisibile sulla assoluta non novità della Meloni, attorniata dagli stessi personaggi che erano nel Governo Berlusconi del 2011 (in cui era presente anche lei), e su altre cose. Poi si arriva a Trump che elogia Conte, il suo amato Giuseppi, e inizia l’arrampicata sugli specchi…

    • Giovanni scrive:

      Non capisco di quale arrampicata parli: ha solo detto che se ci fosse collaborazione tra parrucca e Giuseppi non lo avrebbe chiesto al giornalista. Evidentemente al tycoon è rimasto più simpatico pochette del troglodita salvini, quello cHe ha salito la scalinata di Rocky a Washington!!!!

      • Pierpaolo scrive:

        Giovanni non se ne fa una ragione… oddio arrivano i tassisti…

        • Giovanni scrive:

          Te ne farai una ragione tu, quando ti accorgerai, tardi, di essere stato preso in giro e considerato un utile idiota.

          • Gp scrive:

            Esatto, come il piddino bolognese che manderà Casini in parlamento per la centesima volta

          • Pierpaolo scrive:

            Grande Giovanna… quando lo organizzate il prossimo carnevale?

          • Eretico scrive:

            Caro Pierpaolo,
            in questo blog si sono sempre combattuti gli eccessi, nefasti, del politically correct: ma non mi sembra che l’alterare, in modo sarcastico, il sesso di un commentatore sia una gran pensata, a dirla proprio tutta…

            L’eretico

  7. GOLLUM scrive:

    Non so se sia già in Rete, ma l’arrampicata sugli specchi era palese. Tu citi solo la prima cosa che ha detto Travaglio, che poi, fra una smorfietta e l’altra, ha aggiunto anche che i due (Trump e Conte) avrebbero perfino litigato, una volta: sulla questione della Via della seta. Cosa verosimile, visto che Conte è stato l’unico Premier occidentale a firmarla, nel 2019: “pochette” infatti è filo-cinese, filo-putiniano (ovviamente senza dirlo, ma sulle sanzioni la pensa come Salvini) e filo-Trump. In politica estera, mi tengo la Meloni, che almeno uno dei tre come amico non ce l’ha…

    • Giovanni scrive:

      Ah, tu conosci il,pensiero celato di Conte! La politica estera non è così semplice….e te ne accorgerai quando la tua meloni getterà la maschera!

  8. Daria gentili scrive:

    …..sono incerta su chi votare ( e se votare qualcuno), ma già so per chi non voterò : letta, Conte, Di Maio, Calenda Renzi, Berlusconi, Salvini

    • cherubino scrive:

      Sposo in pieno questa incertezza, soprattutto quella sul “votare qualcuno”, aggiungendo che una certezza la ho abbastanza granitica, da diverse settimane (precisamente dal giorno dell’annuncio della sua candidatura con il PD): non voterò MAI chi ha ha candidato l’attuale ministro della sanità!

      Candidare chi ha gestito la nostra vita (soprattutto quella dei nostri figli in età scolare) negli ultimi due anni, con poteri quasi divinatori, mascherando scelte politiche vergognose dietro il paravento della scienza, oltre a essere una manovra tristissima per accaparrarsi il voto della gran maggioranza di ipocondriaci che popola la nostra nazione, è un’offesa a chi, come me, pensa che certi diritti fondamentali non siano comprimibili con la leggerezza con cui lo sono stati.

      Vabbè che la guerra e lo sfacelo che ne conseguirà faranno impallidire i tempi del covid, ma alla memoria corta ci deve pur essere un limite…

    • Holden Caulfield scrive:

      A occhio e croce direi che ne rimane soltanto una…

    • Roberto scrive:

      Voleri per Fratoianni o per Rizzo?

    • Sara scrive:

      Se lei ritiene che giorgi a meloni sia la meno peggio( o la migliore) delle scelte le auguro di non doversi pentire, ancora, dopo l’ottima scelta di de mossi! Che ha fatto peggio( se era possibile) di chi lo ha preceduto!

      • Gp scrive:

        Il pd è 11 anni che governa (quasi) ininterrottamente, nel frattempo in italia sono raddoppiati i poveri e siamo l’unico paese ocse dove non crescono i salari reali. La Meloni probabilmente governerà malissimo (e poco), ma peggio è quasi impossibile.
        Un po’ come a Siena… quelli ‘bravi’ hanno spappolato 7 miliardi (solo di capitale della fondazione, oltre al resto naturalmente) e il De Mossi ha solo governato male dopo che i buoi erano già usciti.

        • Giovanni scrive:

          Vorrei ricordare, senza sminuire le sinistre responsabilità, chi fosse capo del governo, ministro del tesoro e ai vertici della Bce quando fu siglato lo scellerato patto mps antonveneta….sennò è troppo facile!

          • Eretico scrive:

            Caro Giovanni,
            in primis una precisazione: se uno vuole, usa il suo nickname, come è sempre stato in questo blog (anche il solo nome, peraltro assai comune, non ti qualifica di certo).
            Ti sei accorto che ho censurato un tuo commento (poi riscritto); se vuoi un consiglio, evita la parola “CLIENTELE”: facendo intendere un’ipotesi di reato, non vorrei poi dovere rientrare nelle visite alla Polizia postale, visto che mi ricomincia anche la scuola…se hai fatti specifici e documentabili, allora la cosa cambia: nel caso, fammi pure sapere…

            L’eretico

          • Gp scrive:

            Tutta gente che non ho mai votato e mai voterò, ma chi nominava la deputazione ed il cda è storia.

          • Giovanni scrive:

            La reverenza si paga, lo capisco…e non pensavo che clientele fosse perseguibile…riprovo ancora e chiedo scusa all’eretico:
            A Siena non si è governato male, semplicemente non si e governato: si sono subito circondati di un appararato di personaggi già visti in amministrazioni di sinistra, sono stati fatti fuori alleati validi( che io avevo sostenuto e votato) e sono solo date prove muscolari per poi rientrare con la coda tra le gambe facendosi ridere dietro da tutti, anche a destra( che infatti vedrebbero bene una non candidatura). Senza accennare ai favori e alle assegnazioni artistiche autocratiche .

  9. Vedo nero e basta scrive:

    Qualcuno bisogna votare anche mettendosi le dita nel naso per non odorare il cattivo odore. Preferisco, con tutti i limiti, il centrodestra, almeno spero che quelle ONG non potranno fare più il bello ed il cattivo tempo in mare portando tanti disgraziati in un Paese in crisi e dove dopo pochi mesi si troveranno abbandonati a sé stessi alimentando, volenti o nolenti, la criminalità organizzata. Spero che ci sia una equa distribuzione per quelli che dopo seri accordi trai Paesi Europei e quelli dell’altra sponda mediterranea. Non possono venire tutti in Italia. Poi io avrei un ipotesi pazza: quei miliardi di dollari ed euri che continuamente vanno spesi per missioni spaziali atte a cercare l’acqua su Marte sulla Luna potrebbero essere spesi per migliorare la condizione di miliardi di terrestri che l’acqua non la trovano a casa loro. Anche Gretina, sempre presente fino a poco tempo fa sui media, ne fece cenno in uno dei suoi discorsi; caso strano da allora è stata oscurata e se ne sente parlare molto di meno. Pensare male…

    • Vedo nero e basta scrive:

      Aggiunta: spero che il centrodestra metta fine agli sbarchi selvaggi aiutati dalle ONG, già detto, ma anche il termine delle speculazioni di molte cooperative umanitarie, di tanti buonisti PD, che con la scusa dei migranti incassano tanti nostri soldi ed ai veri destinatari lasciano le briciole.

  10. Anonimo scrive:

    Ahahahah….a Siena mancava la Boldrini a fare la giratina al mercato…..dopo padoan letta rossi un altra che parte e parla al territorio …..se uno aveva
    dubbi su chi non votare

  11. Paolo Panzieri scrive:

    Gorbaciov, a fronte della invincibile sfida economica di Ronald Reagan (e di quella religiosa – etica di Papa Giovanni Paolo II), avrebbe potuto fare benissimo al tempo quello che ha tentato di fare Putin oggi: staccarci il gas e poi mandare i suoi carri armati in gita in occidente. Magari d’inverno.
    L’ostpolitik tedesca, che per carità ha prodotto la riunificazione della Germania (Andreotti peraltro pare si rivolti ancora nella tomba), ci ha regalato questa dipendenza.
    I carri sarebbero stati gli stessi, ma parecchio più nuovi e non ci sarebbero stati i missili Javelin ed i droni di adesso.
    Saremmo sopravvissuti forse una settimana.
    Gorbaciov non lo ha fatto ed il mondo (soprattutto l’Europa) dovrebbe essergli grato per sempre.
    Tuttavia, come dicono in campagna (scusatemi la cultura contadina che riemerge sempre prepontentemente): gli è mancato un verso.
    Infatti, come ha avuto modo di affermare in una intervista postuma (rispetto alla sua destituzione) gli USA e la Nato a fronte della capitolazione dell’URSS gli avrebbero offerto assicurazioni (ma soltanto verbali) in ordine al rispetto della sfera di influenza russa nell’europa orientale.
    Quindi, non solo si spiega l’attegiamento di Putin riguardo ai suoi funerali, ma pure una certa freddezza del suo popolo rispetto ad un grande della storia.
    Infatti, da un punto di vista squisitamente russo la guerra in Ucraina potrebbe essere quasi colpa sua e del non aver stabilito in un trattato ufficiale quello che ne sarebbe stato dell’Europa orientale dopo il collasso dell’URSS.
    Però scripta manent, verba volant (scusate l’inevitabile latinetto).

    Sull’aggressione al banchetto dei Fratellini, invece, cosa per altro non nuova, perché già accaduta plurime volte pure a quelli di Lega o FI, non riesco ad immaginare cosa sarebbe accaduto se fosse successo a contrario se fosse stato assaltato un banchetto cosiddetto Democratico.
    Invocare un indimostrabile complotto mi pare, infatti, peggio la toppa del buco.
    Isolare e condannare i violenti (compresi quelli dei centri sociali) e smettere di coprire le proprie sacche di illegalità in favore dell’ordine costituito probabilmente potrebbe portare molti più voti alla sinistra, che coprirle o anche solo dare l’impressione di farlo (la famosa moglie di Cesare si dice fosse di assai facili costumi, ma almeno bastava non si sapesse troppo in giro …).
    Di certo, però, non vorrei dare consigli a chi è così bravo da sbagliare da sè.
    Seguitiamo pure a farci del male, diceva un tempo tale Nanni, non quello dell’allora Elettromercato.

  12. ginocacino scrive:

    … c’è una vignetta di Andrea Pazienza che mostra Papa Wojtyla su un balconcino con un calice in mano (se non ricordo male) che, rivolto al cielo stellato, dice: “…e se esistesse veramente?” poi “mah manvedi cosa vado a pensare” … ecco, a questo mi fa pensare questo post!

    Intanto quello che spero io è che a questo giro a votare ci vada almeno il 90% degli elettori e ehhhm al limite meglio la scheda vuota che la X con il naso tappato; per il resto è la solita pantomima e mi viene in mente un altro grande “Che cos’è la destra, cos’è la sinistra” (G. Gaber)

    Ormai è il nostro sistema, la nostra democrazia che è stanca, quasi malata terminale se mi passate l’orrida metafora, e fagocita chiunque; l’ha fatto con Draghi e come ha fatto miseramente con i 5 Stelle cosi farà, o meglio farebbe, con la Meloni.

    un saluto all’Eretico ed a tutti i lettori

  13. Giovanni scrive:

    Pierpaolo…i commenti si commentano da soli.
    Quando si arriva a stigmatizzare la persona anziché dibattere sui contenuti e sulle idee, significa che le idee sono esaurite.
    Le provocazioni, continue, non fanno altro che proiettare l’immagine del vuoto in uno spazio aperto e DEMOCRATICO. Ah già! Democratico…

    • Pierpaolo scrive:

      Ma te guarda che sollevazione popolare per aver digitato erroneamente una a al posto di una i. Ti consiglio di rileggere con attenzione i tuoi commenti, perchè mi sembrano molto offensivi contro la destra italiana. Tanti saluti dalla terra del tango.

      • Giovanni scrive:

        Caro Pier…si fatica a credere ad un errore di battitura, quando i tuoi commenti sono sempre provocatori e istigatori. Spesso a rimarcare le caratteristiche personali dei tuoi disattenti.
        In quanto alle offese al centrodestra, è la semplice realtà: una classe dirigente che strizza l’occhio ai neofascisti( reato in Italia, in Argentina non so) ai no Vas, a Putin, agli evasori fiscali,con una quantita di indagati e condannati( a cominciare dal silvio nazzionale)!
        Quindi inutile nascondere la mano!
        Salutami menem!

  14. Sara scrive:

    Il commento di Pierpaolo, provocatorio come nel tipico stile cossiga, la dice lunga sui modelli di comportamento e sulle proiezioni di amministrazione della destra.
    Mi stupisco come i moderati possano subire questi trogloditi ” pronti” a far rotolare indietro la civiltà italica di centinaia di anni.
    Alcuni stanno già aprendo gli occhi, quando accenderanno il cervello ci saranno delle sorprese

    • Pierpaolo scrive:

      Addirittura trogloditi? Io do lavoro a 25 persone, e te? Tanti saluti dal Troglodita!

      • Sara scrive:

        Chi è un troglodita resta tale se pensa da troglodita, a prescindere da quanto lavoro da!
        Poi, con calma, abbandonando le vesti di provocatore, ci darà, se vuole, anche i dettagli del come da’ il lavoro nella terra del tango….

    • Paolo Panzieri scrive:

      Scusami tanto, sei libera naturalmente di pensarla come credi, ma a qualcuno in Italia sfugge ancora un concetto: i voti sono voti e chi vince ha sempre ragione.
      A contrario se perdi la colpa è tua non degli elettori “trogloditi” che non ti hanno votato.

      Semmai mi pare che con la fine delle mezze stagioni, sia stata sancita la fine anche dei moderati, che semmai appaiono ogni volta più incazzati.
      E con chi ce la potrà avere mai il popolo italiano?

      Prima alle Europee ha dato il 40% a Renzi il rottamatore
      Alle scorse politiche, visto che non aveva rottamato davvero nulla, ha dato il 35% contro il partito di Bibbiano
      Alle Europee successive invece a colui che aveva contrastato le ONG e l’immigrazione selvaggia che qualcuno di qua e di là dal Tevere di fatto desidera
      Alle prossime politiche infine il 25% (sembra) a colei che ha evitato l’ammucchiata coi sedicenti migliori
      La risposta è molto semplice, direi quasi banale, anche per dei trogloditi

    • Fiamma Tricolore scrive:

      Obbiettivo maggioranza larga e cambiare la costituzione. Senza se e senza ma. La patria ce lo chiede. Arditi e Vincenti sempre.

    • Daria gentili scrive:

      Gran parte dei voti persi dalla sinistra piddina è che pretende di giudicare gli altri dall’alto di un piedistallo…..siamo i più bravi, i più ganzi, i più democratici. Tutti più che poi cozzano con il fallimento delle politiche adottate. Politiche per le famiglie? Zero. Politiche per il lavoro? Jobs act fallimentare. Riforma della scuola? Zero. Riforma universitaria? Zero. Regolamentazione flussi migratori? Lasciamo perdere.
      Meglio parlare dello ius soli e del ddl Zan
      Nel frattempo, leggevo noi giorni scorsi, gli stipendi italiani sono fermi al 1990 e che peggio di noi ha fatto solo la Romania.
      Se poi, come ho già detto, la civiltà italica da lei invocata è rappresentata dalla Sig.ra Boldrini al mercato di Siena…….altro che trogloditi

      • Giovanni scrive:

        Boldrini al mercato fa il pari con michelotti! In una città non appiattita avrebbero preso una quantità di ortaggi addosso : una per quello che ha fatto in parlamento, l’altro per quello che NON HA FATTO in palazzo comunale!

    • Falce e Martello scrive:

      La destra è giusto che vinca facile se la sinistra è rappresentata da gente come Sara. Francamente leggendo i commenti di gente come te e Giovanni capisco il motivo perchè la sinistra è in caduta libera. Meglio trogloditi che schikke fenomeno.

      • Giovanni scrive:

        Ok, accetto la tua opinione, ma prova a s rendere sui contenuti. Io non rappresento un bel niente( a evidente differenza tua), pongo delle critiche di sistema sulla base del mio pensiero. Del mio pensiero…tu con vari nickname ti limiti a dare delle etichette.

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