Eretico di SienaLa domenica del villaggio: vince l'Argentina, o il Qatar? - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: vince l’Argentina, o il Qatar?

Con un giorno di ritardo, e nel trentesimo anniversario di uno che questo pezzo l’avrebbe scritto senz’altro meglio dello scrivente (Gianni Brera), eccoci a buttare giù qualche considerazione sul Mondiale in Qatar, vinto – come tutti sanno – dall’Argentina di Messi (terza vittoria, dopo il 1978 ed il 1986).

 

GEOPOLITICA DI UN MONDIALE

Purtroppo, sono uno di quelli che ha la possibilità di ricordare in modo personale il Mundial 1978 (ero un fanciullino, eh); spesso, in questo mese, si è tirato fuori quell’esempio, per dire che, alla fine della fiera, non ci sarebbe niente di nuovo: i generali-dittatori in Argentina, nel 1978; l’emiro-sceicco negatore dei diritti umani, nonché sfruttatore di lavoratori-schiavi, in questo finale di 2022. Eh no, invece: proprio no, per Zeus!

Per almeno tre motivi (tutti intrecciati l’uno con l’altro, come spesso accade), infatti, la comparazione fra 1978 e 2022 non sta proprio in piedi. Non regge.

In primo luogo, durante e dopo il 1978 nessuno, nel mondo democratico, si fece abbindolare: si sapeva benissimo che si giocava in una Argentina che era una dittatura, che buttava i giovani dissidenti giù dagli aerei (i tristemente famosi desaparecidos), e quella dittatura la si chiamava sic et simpliciter con il suo nome. A nessuno passava per la testa che si trattasse di altro.

In secondo, c’erano forze politiche che protestavano, almeno a livello di testimonianza, contro il Mundial (in Italia, i Partiti della Sinistra fecero manifestazioni). Nell’Italia odierna, si sarebbe potuto fare bella figura a costo zero, vista la non qualificazione italiotica: ma non si è fatto alcunché lo stesso. Calma piatta.

Last but not least, non si ricordano tentativi corruttivi del Governo di Videla verso qualsivoglia politico di Paese democratico, per ottenere parole dolci a favore dell’Argentina dittatoriale: non pare proprio che, a questo giro, sia andata nello stesso modo fra Qatar ed Unione europea, ahinoi.

A tutto ciò, si aggiunga che l’Argentina 1978 – per ovvi motivi di pregressa tradizione calcistica – i suoi stadi ce li aveva già, mentre in Qatar – ove lo sport nazionale è la caccia con il falcone, sic – sono dovuti partire dallo zero virgola, e fare anche in fretta: i 6mila e più immigrati che ci hanno lasciato le penne nel costruire le strutture che hanno ospitato il Mundial, nel 1978 fortunatamente ce li risparmiammo, in larghissima parte. Non pare cosa da dimenticare, anzi…

 

IL MONDIALE (INVERNALE): ARGENTINA VINCENTE

Per obiettiva mancanza di tempo, lo scrivente ha seguito solo poche partite di un Mondiale che ha avuto le sue partite belle e, soprattutto, emozionanti: il pareggio last minute dell’Olanda con l’Argentina, per esempio, con quell’incredibile schema su punizione, è una chicca autentica. E la finale – pleonastico il sottolinearlo – è stata a dir poco un tracimare di emozioni.

In questo caso, ho fatto come si fa con la grande Arte: dietro a Michelangelo, c’era Giulio II, eppure non per questo non ci dobbiamo gustare appieno i suoi capolavori; ovvero, per restare a contesti simili a quelli qatarioti, non si dovrebbero più visitare le egizie piramide, visto come anche quelle come furono costruite?

Quindi, onore a Messi: certo, e ci mancherebbe altro; ma onore anche ad un gregario davvero di gran lusso come De Paul, il quale forse polmoni ne ha tre, e a un Di Maria che sembrava spaccare la difesa francese, ieri pomeriggio, come niente fosse (solo per restare ai vincitori); ed onore financo al portiere Martinez: davvero efficace sui rigori, e non solo (quanto a simpatia e correttezza, stendiamo il consueto, pietoso, velo).

Certo, resterà nella Historia anche questo, di questo Mondiale: che lo abbia vinto una squadra, la quale nella prima partita aveva perduto contro l’Arabia saudita. Ma fosse solo questa, la stranezza di questo Mondiale (invernale)…

 

QATAR: IL VERO TRIONFATORE (VEDASI HOUELLEBECQ)

Dato all’Argentina di Scaloni ciò che era calcisticamente più che dovuto, in questo ultimo paragrafo non possiamo e non vogliamo esimerci dal parlare dell’autentica e più importante originalità di questo Mondiale: il primo giocato in un Paese arabo (fino al 2013, considerato finanziatore del terrorismo islamista: ergo nel 2010 – quando le fu assegnato l’evento – tale era!), nonché il primo in cui una squadra di fede islamica, il Marocco, arriva in semifinale (poi quarta, dopo la sconfitta contro la Croazia nella finalina); infine, con la caratteristica che i due protagonisti assoluti delle due finaliste (Messi e Mbappé, ovviamente) giocano a Parigi nella stessa squadra, la quale guarda un po’ il caso è di proprietà di un qatarota di un certo peso, lo sceicco Tamim bin Hamad Al Thani.

La premiazione di ieri sera – di uno squallore unico, sia consentito il dirlo – è stata una sorta di inveramento di un libro di Houellebecq: con accanto il Presidente della seconda potenza europea (nonché potenza atomica, si ricordi sempre!), lo sceicco ha premiato e stretto la mano (ricambiato da tutti, dal primo all’ultimo) ai giocatori, ai vinti come ai vincitori; i quali, giocando questa intensissima finale, gli hanno fatto un ulteriore regalo senza prezzo.

Lo scrittore francese, nel suo “Sottomissione” del 2015, aveva distopicamente preconizzato una Francia in mano ad un leader islamico democraticamente eletto, il quale aveva preso il potere a Parigi senza usare forza e violenza. Ieri, Macron ha fatto in re ipsa la spalla del dittatore qatariota (normale che sia restato a premiare anche gli argentini, di grazia?).

Nessun francese o argentino ha avuto il coraggio di non stringere la mano ad Al Thani: non è più tempo di gesti stile Olimpiadi 1972, rimasti nella Storia del rapporto fra sport e politica, ne prendiamo atto e non ne facciamo neanche un dramma: constatiamo, registriamo, e scriviamo, per l’appunto. Ma che un Presidente, il quale era entrato nella sala del Potere facendo risuonare l’Inno alla gioia, si metta a fare la spalla dello sceicco vittorioso – non potendo verosimilmente non farlo – non deve solo stupire: deve allarmare, e non poco. Chissà se siamo tutti d’accordo, su questo…

Houellebecq – con il suo libro pubblicato nel gennaio del 2015 – immaginava un Partito islamista che prendeva il potere vincendo pacificamente le elezioni francesi; le vicende del Mondiale appena concluso, dimostrano questo: che un Partito islamico, per vincere, oggi non solo non ha più bisogno di vincere le elezioni, ma gli basta organizzare un evento sportivo di rilievo mondiale.

Non solo per ripulirsi la reputazione, no (anche per quello, certo): proprio per fare vedere che il Qatar – con il suo gas e con il suo petrolio – può fare ciò che vuole, e l’Europa è pronta a coprirlo. Mica scemi, però, gli amici di Doha…

 

 

 

 

12 Commenti su La domenica del villaggio: vince l’Argentina, o il Qatar?

  1. Vedo nero e basta scrive:

    I commenti sul Mondiale ed il Qatar sono purtroppo condivisibili. La tendenza delle cose in questo mondo non è per nulla incoraggiante. Per un barile di petrolio sono stati calpestati i diritti umani di tanta gente. Io, comunque, non ho guardato nessuna delle partite. Per il dio denaro si passa sopra a tutto, tante belle parole dai vari politici, economisti e opinionisti del blabla, ecc., ma poi la storia non cambia.

  2. L'ANTI-MESSI scrive:

    Il senso della pagliacciata di Messi durante la premiazione finale si può spiegare non solo con il fatto che a premiarlo è stato il suo datore di lavoro (lo sarebbe stato anche con Mbappé, come scritto dall’Eretico), ma anche con la circostanza che il signorino, nel caso gli levassero il reddito di cittadinanza, ha visto bene di farsi fare un contrattino di circa 28 milioni per fare l’uomo-immagine dell’Arabia saudita (non della sua Argentina, o della Catalogna che gli ha dato la fama). Un personaggio davvero da Houllebecq, sì…e a Napoli, tutti a festeggiare, bravini…

  3. Vedo nero e basta scrive:

    Il fatto Qatar è un altro passo della decadenza dell’Occidente e dei suoi grandi ideali di libertà e democrazia (salvo qualche comoda eccezione) contro un Oriente sempre più trionfante ed insensibile ai diritti umani. L’ipocrisia e il cinismo sta prendendo il sopravvento su tutte le belle intenzioni. Ricollegandomi al libro di Houellebecq, se le cose non cambieranno nel futuro prevedo temi duri per le donne perché potrebbero perdere tanti diritti di cui ora, giustamente, godono.

  4. Ics scrive:

    Il problema di fondo non è il Qatar (o la Russia o la Cina) che, come sempre successo, cura i propri interessi con i mezzi a disposizione.
    Il problema vero è il nostro modello: debole, prezzabile e svuotato di valori condivisi.
    Se ne sono accorti tutti: è uno dei motivi per il quale a Febbraio Putin si è deciso per l’invasione.
    È il motivo per il quale molti in Italia invitano il popolo ucraino ad arrendersi, perché vedere qualcuno così combattivo, così diverso da quello che siamo diventati in fondo ci turba, ci infastidisce parecchio…

  5. Amico T scrive:

    Ottimo pezzo Eretico, davvero. Sottomissione di Houellebecq è a mio modestissimo avviso uno dei migliori romanzi dell’ultimo decennio e uno dei migliori dello stesso Houellebecq; curiosamente ricordo la discussione con un amico, che vota convintamente a destra, il quale all’epoca sosteneva che fosse un romanzo pro Islam, a riprova di quanto sotto questo cielo la confusione regni sovrana.
    Sui Mondiali che dire? Tifare Francia è sempre difficile, ma in tutta onesta questa Argentina piagnona, codina e oltremodo antisportiva proprio non la reggo.

  6. Holden Caulfield scrive:

    Off topic:
    Se la Giunta intitolerà (meritoriamente) ad Enzo Tortora il Campino di Via Aretina, come chiameremo la macchina piena di rifiuti lì abbandonata da almeno 3 anni? Enzo Tortora’s car? E i grill con i quali vengono improvvisati giorno e notte barbecue da piromani? Enzo Tortora’s grill? E la strada battuta da apini e macchine dei coltivatori di orti abusivi? Enzo Tortora’s street? E i suonatori di bongo che si esibiscono “all summer long”? Enzo Tortora’s band? E i caprioli, cinghiali , volpi, pantegane e zecche che imperversano? Enzo Tortora’s zoo?

  7. Paolo Panzieri scrive:

    Una Europa senza identità e senza valori e per questo debole, corruttibile ed effettivamente corrotta, non ha nessuna speranza nel confronto col mondo islamico, che pure avrebbe valori ed identità molto più discutibili e problematci di quelli ai quali abbiamo spontaneamente abdicato in funzione di non si è capito cosa.

    Tuttavia, queste commistioni artificiali, ueste distinzioni a volte stucchevoli e per lo più fasulle tra sport, economia da una parte ed i cosiddetti “diritti” dall’altra mi lasciano sempre perplesso, Qatar a parte.
    Una bella partita (come Argentina – Francia) è sempre una bella partita e pecunia non olet, a prescindere.
    Il nuovo puritanesimo politicamente orientato è pura sovrastruttura.
    Ma dove sono finiti i marxisti quando servono?

  8. Vedo nero e basta scrive:

    Vai ora arrivano i barconi anche in Toscana, a Livorno, di sicuro Sienina tanto buona ed accogliente sarà in prima linea ad accogliere altri ospiti sgraditi. Intanto 40 pakistani sono stati spostati ad Abbadia San Salvatore, mica rimpatriati col foglio di via, rimangono sempre in Italia. Ne arriveranno sicuramente altri e così l’invasione continua. Gli effetti cominciano a vedersi con l’annuale tiritera del Presepe si, del Presepe no. Siamo solo all’inizio. Ricordiamo che, in futuro, anche il Palio potrebbe essere contestato e variato dai soliti buonisti sinistrorsi perché ha molti collegamenti con la religione cattolica. Salvini e Meloni! Chi vi ha votato non vuole questa invasione di migranti, vuole una regolazione dei flussi e l’aiuto dei Paesi membri dell’UE, finora avete fatto la figura dei pifferi di montagna che volevano suonare ed invece finirono suonati. Solo quelli col diritto di asilo vanno per forza ospitati e distribuiti nell’UE, ma gli altri devono avere un foglio di via e relativo ritorno a casa. Mi chiedo perché questa gente paga molti soldi agli scafisti per venire qui a fare una vita grama invece di goderseli a casa loro. La risposta è che c’è il sospetto che quei soldi sono dati sia da organizzazioni malavitose ed anche da organizzazioni islamiche (ormai è evidente che hanno una marea di soldi a disposizione) per una subdola invasione a danno dell’Occidente, a maggioranza cristiana e principalmente più evoluto nei diritti civili. Quello che all’Islam non è riuscito in secoli di lotta e guerre si sta realizzando adesso. Brutti tempi ci attendono se l’Occidente non si sveglia.

    • ginotaleban scrive:

      … mi scusi, senza offesa, più che “vedo nero e basta” il suo nick potrebbe benissimo essere “sono nero e basta”; lei è davvero ossessionato da questi migranti e dai pakistani in particolare leggo (e non solo in questo post); quello che non ho capito proprio bene è se questa ossessione è riservata in ordine di importanza a Sienina sua, alla provincia, alla regione Toscana o anche all’Italia tutta! in ogni caso quello che emerge, e non fra le righe, è il suo livore , il suo astio verso gli immigrati e non ci fa una gran bella figura credo

      … questa di seguito poi è davvero incommentabile alla luce di quello che sappiamo su centri di detenzione, angherie, torture ecc. che questa gente subisce

      Mi chiedo perché questa gente paga molti soldi agli scafisti per venire qui a fare una vita grama invece di goderseli a casa loro. La risposta è che c’è il sospetto che quei soldi sono dati sia da organizzazioni malavitose ed anche da organizzazioni islamiche (ormai è evidente che hanno una marea di soldi a disposizione) per una subdola invasione a danno dell’Occidente, a maggioranza cristiana e principalmente più evoluto nei diritti civili

      con rispetto dovuto verso le opinioni altrui anche se non condivisibili ma con poca stima le auguro un buon natale

      un augurio anche a tutti i lettori e frequentatori del blog e all’Eretico capo!

      • Vedo nero e basta scrive:

        Non sono astioso, ma preoccupato per il futuro. L’ipocrisia domina il mondo. Un esempio: i francesi, quelli che elogiavano l’integrazione, la democrazia e blablabla, è bastato che il loro campione Mbappè avesse sbagliato il rigore nella finale di Argentina-Francia hanno cominciato ad offenderlo sui vari media nazionali con vergognosi commenti razzisti. Gli stessi francesi sono quelli che rifiutano l’aiuto per i migranti e non solo loro, ma anche gli altri soci europei. Andando nel cuore del problema, l’Europa non è abbastanza grande per ospitare tutta questa gente, di cui una parte non molto amichevole con l’Occidente. Non è possibile farli venire qui per poi fargli vivere male, anche da noi non si naviga nell’oro, pensiamo ai pensionati, la crisi economica che colpisce sempre più connazionali. La soluzione dovrebbe essere quella di aiutare questa gente nei loro Paese, ma a cominciare dall’ONU, la FAO e simili finora si sono dimostrati enti inutili. Però si spendono miliardi per andare a cercare l’acqua su Marte o sulla Luna. Con la tecnologia attuale e meno castelli in aria, anzi nello spazio, quei soldi spesi potrebbero essere dirottati a bonificare i numerosi deserti, cominciando dal Sahara. Invece per motivi politici ed economici da parte delle multinazionali, padrone del mondo, nessuno dei nostri politici l’ha lontanamente pensato, ma credo che non ci sia la volontà di farlo. Ecco dov’è l’ipocrisia e se continuerà questa tendenza, i prossimi decenni saranno molto brutti per tutti. Chiudo così e lo do anche ragione, sbaglio a prendermela tanto con i migranti, non è giusto, perché, riflettendoci, loro sono le vittime, speriamo che anche per noi le cose non peggiorino col tempo, una guerra tra poveri. Buon Anno, la speranza è sempre l’ultima a morire, beato chi ci crede ed io ci credo in fondo. Comunque da ora in poi non parlerò più di migranti, tanto nessuno di noi persone normali potrà cambiare il corso della Storia, comportiamoci bene almeno con chi incontriamo, senza distinzioni, nel cammino della vita così accendiamo una piccola luce nel tunnel in cui ci troviamo.

        • ginocacino scrive:

          … sbaglio a prendermela tanto con i migranti, non è giusto, perché, riflettendoci, loro sono le vittime, speriamo che anche per noi le cose non peggiorino col tempo, una guerra tra poveri.

          … ecco, lo dicevo io (e un po lo speravo) che non poteva essere davvero cosi “astioso” un lettore dell’Eretico; con questa frase mi “rimangio” (tanto, vero, s’è mangiato poco in questi giorni) quello che le ho scritto!

          sulla questione migranti si potrebbero scrivere “fiumi di parole” ma la prospettiva non può essere quella di fargli “la guerra” in mezzo al mare come tanti sperano e auspicano, con navi da guerra vs barconi malandati carichi di umanità disperata, chiamandola blocco navale

          mi piacerebbe tanto vedere le “anime pià nere” sul molo di Lampedusa quando approdano questi barconi magari carichi, fra gli altri, di donne e bambini … come farebbero a rimanere indifferenti e/o astiosi? noi siamo Italiani e siamo la somma di mille invasioni e popolazioni che nel corso del tempo vi si sono avvicendate e inoltre data la differenza abissale sia economica che anagrafica fra “noi” ei paesi del terzo mondo pensare di fermare questo esodo è come pensare di svuotare il mare con un secchio

          La saluto stavolta con molta più cordialità e stima

        • Anonimo scrive:

          Mbappè ha sbagliato un rigore in Argentina-Francia? Ma che partita ha visto, alla Playstation? Ora si capisce perché si fa chiamare “vedotuttonero”.

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