Eretico di SienaLa vittoria di Sardelly (e soprattutto della Meloni) - Eretico di Siena

La vittoria di Sardelly (e soprattutto della Meloni)

Negli ultimi giorni, tre distinti eventi hanno catalizzato l’attenzione, a livello italiano: l’elezione di Elly Schlein a Segretario del Pd, di cui scriviamo; la tragedia di Cutro, con la settantina di morti a 100 metri dalla riva (con annesse le indegne parole del Ministro dell’Interno Piantedosi), e poi finalmente – fresca fresca di ieri – la chiusura delle indagini sulla non istituzione della zona rossa in Val Seriana nel 2020 (la Procura di Bergamo è quella competente), della quale scriveremo senz’altro nei prossimi giorni: intanto rallegriamoci che si sia messo un primo punto fermo  (vale a dire l’ipotesi accusatoria di epidemia colposa aggravata, che non è robetta da poco) per il tandem Conte-Speranza.

 

IN DIFESA DI ELLY

Prima di fare qualche considerazione politologica (e critica) sulla sua elezione, consentite alla redazione di solidarizzare con Elly Schlein rispetto agli attacchi sul suo aspetto fisico, oppure sulle origini ebraiche paterne: solidarietà tanto più sincera, in quanto proveniente da un suo tutt’altro che fan (noi si era per Bonaccini, per l’appunto).

La Schlein non sarà quel che si dice una bellezza apollinea, né sprigionerà – nel maschione italico medio – chissà quali reconditi desideri: ma l’arrivare dove si è arrivati, purtroppo, è inevitabile segno della decadenza dei tempi. Le battute da bar – lo diceva Umberto Eco, prima che la cosa dilagasse -, con i social hanno assunto una diffusività mai conosciuta prima nella storia dell’umanità. Non c’è da rallegrarsene.

A proposito, è proprio all’interno di un bar, che un amico ieri mattina mi ha mostrato il meme (si chiama così, pare) in cui in pratica – mostrando una foto della Schlein – si dice che con soli 2 euro pagati, non c’era certo da aspettarsi di trovare Belen. Siccome non ci piace fare i sepolcri imbiancati, si ammette di avere riso di gusto, di primo acchito: la battuta è in stile goliardico, politicamente scorretto e quant’altro. In ogni caso, stamattina abbiamo visto che nelle stesse ore il Sindaco di Grosseto l’aveva ripresa e condivisa sui suoi social: e questo ci pare francamente cosa poco degna del ruolo istituzionale ricoperto, e se il notarlo è atto conformistico, in questo caso sia lode al conformismo.

Che poi, se proprio la vogliamo dire tutta, proprio basandoci sul piano prettamente estetico: a parte le foto, da mega cartellone, con tutti i giochi di luce annessi, allo scrivente non pare, in tutta franchezza, che anche Giorgia Meloni ricordi Ursula Andress che esce dall’acqua. Proprio per dirla tutta, eh…

 

LE PRIMARIE BIPOLARI

Capendo bene di scoprire l’acqua calda, come si fa a non stigmatizzare il metodo del Pd di gestire le sue Primarie? Come è possibile che un Segretario – chiunque sia – venga eletto con il 65% dei suoi iscritti che gli ha già votato contro, di grazia? Certo, poi uno guarda gli altri – che non le fanno tout court, ovvero le fanno on line come i pentastellati -, ed allora quelle piddine diventerebbero una autentica palestra di democrazia: si deve però usare il condizionale, per il semplice motivo che il Pd, anche quando fa le cose giuste, vuole complicarsi la vita, fino al suicidio. Perché fare queste Primarie, con queste modalità – prima gli iscritti, poi chi gli pare – come si fa a non definirla una modalità bipolare, di grazia?

Questo scorcio finale di febbraio, ci ha consegnato dunque un assoluto primum: un Partito che ha un Segretario che, all’interno della cerchia dei suoi tesserati (fra i quali è entrato solo a dicembre!), è in netta minoranza, ma è votatissimo quando al seggio va chiunque lo voglia (quanti saranno stati, quelli di centrodestra o i grillini o i calendiani recatisi ai seggi per fare vincere la Schlein, facendo implodere il Partito?). Ci si rende conto del vicolo cieco in cui si è infilato il Pd?

Quos vult Iuppiter perdere, dementat prius: Giove prima toglie il senno a coloro i quali vuole mandare in rovina, recitava un opuscolo politico dell’Inghilterra della prima metà del XVII secolo (curioso, eh). Frase migliore, in tutta franchezza, crediamo non si possa trovare per descrivere la situazione interna al Pd: un Partito che – su questo diamo piena ragione a Maurizio Belpietro – si è condannato a diventare un Partito radicale 4.0, senza avere né il carisma di Pannella, né la coerenza (a livello di base) per rivendicare certe battaglie.

E senza avere ancora capito – neanche dalla lezione del 25 settembre 2022 – che certe battaglie identitarie riempiono di like i social, in parte gonfiano le piazze, fanno godere di buona stampa complessiva, ma non riempiono di certo le urne: il Governo guidato da Giorgia Meloni – la quale non a caso si è complimentata con la nuova leader del Pd – domenica sera avrà bagordato, perché davvero meglio di così non poteva andare.

LA VITTORIA DI SARDELLY

La clamorosa vittoria di Sardelly (crasi fra Sardine ed Elly, per chi non l’avesse capito) è dunque il miglior regalo che la Meloni potesse ricevere: dove la potevano trovare una che, non appena prende la parola per ringraziare i suoi sostenitori (qualcuno, qua e là, sarà stato anche del Pd), usa espressioni – rivolte al Governo – come “Non li faremo passare”, rubando il lessico a Dolores Ibarruri, la pasionaria della Guerra civile spagnola? Se non l’avessero costruita in vitro alcuni geniali marpioni piddini (Franceschini e Bettini in primis), per perpetuare se stessi sotto schelliane spoglie, ci avrebbero dovuto pensare i Fratelli d’Italia (ma con il gruppo dirigente che hanno, dubitiamo che ci sarebbero riusciti), a creare una figura come quella di Sardelly…

Si vuole aggiungere un’altra cosina: queste nostre amare considerazioni non sono affatto vergate da un anti-Pd a prescindere, anzi; in redazione, tutti credevamo che la vittoria di Bonaccini (il quale – lo si ribadisce – ha vinto le Primarie interne, quelle autentiche, con un vantaggio netto), pur con tutti i distinguo (e i De Luca) da fare, avrebbe portato comunque aria se non nuova, almeno diversa, all’interno del Partito; di più, il Presidente emiliano avrebbe potuto ragionevolmente traghettare il suo Partito verso un’area riformista davvero credibile, capace di dialogare con i ceti effettivamente produttivi, ed al contempo cercare di recuperare almeno una parte della working class. Questo, solo per stare al mondo del lavoro, che Bonaccini – da amministratore con grande esperienza – conosce assai bene.

La vittoria della Schlein, crea un certo alone di entusiasmo nel momento, certo (insieme ad incazzature tanto solenni, quanto giustificate: io, se tesserato e votante, straccerei subito la tessera e magari porterei il Pd in Tribunale); per il medio e lungo periodo, però, sarà notte fonda: la traversata di Sardelly sarà lunga, e porterà solo, o prima o poi, all’elezione di un nuovo Segretario (vedasi il passaggio fra Corbyn e Starmer in Inghilterra: se vuoi provare a vincere le Nazionali, Corbyn lo devi mettere da parte).

La novità di peso, sarà che il Pd della Schlein si dovrà abituare ad essere un Partito di (prolungatissima) opposizione: ma forse, con piena realpolitik, per Franceschini e Bettini è meglio fare qualche tempo di opposizione gridata (con poltroncine per chi di dovere), che continuare a fare i governanti: fa sentire più giovani, e si continua a gestire una rilevante quota di potere potere lo stesso…

 

Ps Il nonno materno di Elly Schlein è stato un luminare, senesissimo, del Diritto: Agostino Viviani – nel 1972 eletto in Parlamento nelle file dei socialisti – era uno che aveva il migliore garantismo dentro (ben diverso da quello, interessato ed ipocrita, di tanti politici e commentatori odierni); avendo vissuto sulla sua pelle il Fascismo, era sacrosanto che così fosse. Fra l’altro, fu uno dei pochi universitari senesi a non iscriversi ai Guf (Gruppi universitari fascisti).

Una figura, quella di Agostino Viviani, la quale merita di essere conosciuta, senz’altro non dimenticata: vediamo se la nipote – smentendo tutto ciò che abbiamo scritto – saprà stare, o meno, sulle orme dell’augusto nonno…

21 Commenti su La vittoria di Sardelly (e soprattutto della Meloni)

  1. Chicchero scrive:

    Sarei curioso di sapere al netto di chi è stato portato al seggio dal sindacato, dall’arci o dalle varie asd o cooperative quanti sono quelli che si sono presentati di sua sponte.
    Non sapevo comunque delle parentele della compagna segretaria, dunque bisnipote di un altro grande senese, Arturo Viviani. Anche lui era stato deputato come il fratello ed era un uomo di valori importanti. Tutto all’opposto della tegamata green-arcobaleno di questo PD per intendersi.

  2. Daria gentili scrive:

    La Schlein aveva tutto per essere oggi un candidato very modaiolo, la
    fine dei partiti, o almeno del partito PD ha determinato la sua elezione.
    Sembra, addirittura, che avesse la tessera del PD da pochi mesi…….come se in una azienda un neo assunto andasse a fare dopo poco l’ AD.
    Chissà cosa pensano della sua elezione le gerarchie vaticane?

  3. Vedo nero e basta scrive:

    La Schlein eletta segretaria del PD? Calenda e Renzi si fregano le mani, pensano o sperano a quanti andranno nel loro partito. Con la Schlein il PD ha raggiunto il punto più basso l’ideologia delle sardine, poche idee e confuse, ha vinto. Con la sempre più usurata foglia di fico della chiamata all’antifascismo, il PD è destinato all’ennesima sconfitta. La segretaria dovrà vedersela con i suoi compagni, ha la minoranza tra gli iscritti, Bonaccini aveva vinto, quelli della seconda tornata del gazebo, i non iscritti, l’hanno rilanciata alla vittoria. Ha già iniziato con i proclami veterocomunisti e non vedo un grande futuro per la sua carica, con a fianco le ex-sardine, tutti slogan buonisti e poche idee concrete, vai poco lontano. I vecchi marpioni PD la marcheranno stretta. Sulla morte dei migranti tutti i buonisti contro il Governo, la Guardia Costiera, pochissimi contro gli scafisti.

  4. Paolo Panzieri scrive:

    Innanzy tutto devo dire che la vera Sardelly la conosco bene, è una persona seria, che non fa né primarie mé secondarie, perché brillantemente al tempo ha preso la maturità, la laurea e pure l’abilitazione … secondo me forse ti potrebbe anche querelare.
    In secondo luogo la tua protetta non parrebbe affatto una outsider (o underdog come va dy moda ormay in questi tempi ancora inconsapevolmente meloniany) visto chy la appoggia (Orlando, Franceschiny & signora, Zan, Zingaretty, Bersaany, Prody, Dalema, Boccia, Occhetto, Speranza, Soumahoro etc. etc.).
    Infine costey sembra quasy costruita in provetta (senza offesa) come la pecora Dolly, visto che oltre alle obbiettivamente illustri ascendenze senesi, leggo: svizzera, americana, ma anche ucraina (!), pro palestinese, ma di discendenza ebraica, LGBTQ friendly, volontaria nelle due vincenti campagne elettorali di Obbama, amica di Pippo Civaty e Mattia Sartory.
    La segretaria ideale del PDY.
    Come avrebbe potuto l’uomo dalle sopracciglia (tatuate), che ridono, sopravanzarla?
    Ah non saperlo …
    [si fa per scherzare eh …]

  5. Un ammiratore di Pistoia scrive:

    Sono totalmente d’accordo con il nostro Eretico: è stata una vittoria di Giorgia Meloni! Il centrosinistra ha vinto quando ha presentato gente come Prodi (unico a battere due volte Berlusconi), o al limite Renzi, che comunque viene dalla Dc e dagli scout (poi si è un po’ perso).
    Qui si andrà avanti con un insopportabile antifascismo fuori tempo massimo, qualche proposta qua e là contro la precarietà per fare vedere che si è di sinistra (da parte di una che non è mai stata tanto precaria, mi pare), e tanti gay pride: se si schioda il 20% è grassa, ma grassa parecchio…

  6. Marco Burroni scrive:

    Sono d’accordo con te a meta’; se infatti la Schlein e’ la foglia di fico di una classe dirigente PD interessata solo all’autoconservazione, d’altra parte da quanto tempo non si vedeva un segretario cosi’ carismatico ed assertivo? Capace di infiammare e dare fiducia all’elettorato come e piu’ che ai tempi di Renzi ( e senza in realta’ dire nulla di rilevante, simile in questo ad Aldo Moro…).

    Per questo io credo che La Schlein sara’ una grossa gatta da pelare per la Meloni e tutta la destra al governo. Grossa parte dell’elettorato italiani infatti ragiona in modo infantile e favolistico “ ecco, ora arriva Lui – o Lei- e risolve tutti i problemi!” pensano in molti. Poi i problemi restano tutti li’ e l’elettore tradito si rivolge ad altri. E’ successo cosi’ con Renzi, poi e’ successo con il M5S. Poi con Salvini, che sono durati 2-3 anni e poi si sono sgonfiati quando il pubblico si e’ accorto che non cavavano un ragno da un buco. Ora la Meloni ha il vento in poppa ma tra un anno? Tra 2 o 3 anni?

    Ecco, se la Schlein riesce a cavalcare l’onda della disillusione sara’ lei la prossima protagonista della politica italiana. Che poi una volta al comando sia capace di combinare qualcosa io ho grossi dubbi.

    PS. Anni fa girava un filmetto erotico con protagonista Belen, in cui la celebre modella appariva sensuale come una bambola gonfiabile… ecco, tra le due trovo piu’ intrigante proprio la Schlein. Del resto un uomo adulto e con un po’ di esperienze sa che quando si parla di sessualita’ la bellezza e l’aspetto fisico sono ampiamente sopravvalutati.

    • Pierpaolo scrive:

      Dai Burroni, la Schlein porterà avanti le vostre battaglie sui diritti LGTBQ+! Dovresti essere contento!

  7. Ics scrive:

    La sconfitta di Bonaccini, rappresentante di una regione dignitosamente produttiva, è anche simbolicamente la sconfitta dell’uomo operaio (specie ormai protetta dal wwf).
    La paracadutata Schlein sarà il “pangolino” utile per il salto di specie: l’accoppiamento dell’impiegato statale con il percettore di reddito di cittadinanza, il partito dei servitori dello stato (ovvero di coloro che si servono dello stato per il loro sostentamento).
    La domanda centrale è: riuscirà la giovine a convincere la casta dominante di questo malconcio paese? Otterrà la fiducia degli highlanders? Scalderà i cuori degli amati nonnini?

  8. casmar scrive:

    La pulchritudine come requisito per il successo elettorale ? lascio volentieri ai greci Eva Kaili e mi tengo Rosy Bindi.
    Non sono andato a votare in occasione di queste primarie, e delle altre tenutesi in precedenza, perché ritengo fallimentare e suicida la loro organizzazione. L’esito del voto è fortemente inquinabile da parte di soggetti terzi. L’affluenza è talmente bassa che una parte avversa, anche modestamente provvista di peculio, potrebbe investire, chessoio, 2 milioncini per inviare in cabina gente (anche disperata) e consentire il successo di un candidato che:
    1) Potrebbe portare alla spaccatura del partito con numerose fughe verso altri lidi
    2) Potrebbe cambiare la linea del partito verso obiettivi diversi da quelli perseguiti in precedenza.

    Non solo, ma ancor più probabile è che uno stato estero, chessoio, il Principato di Curlandia, dotato di ben diverse risorse, provenienti da fondi sovrani, scopra quanto questo giochetto sia banale.

    Più preoccupante la prospettiva di una sempre più massiccia diserzione delle urne nel caso di consultazioni politiche (quelle vere). Se si scende sotto i 10 milioni di elettori, anche quelle diventerebbero facilmente inquinabili

  9. Cecco scrive:

    Bonaccini rappresenta l’usato sicuro, riferimento della classe sociale che attualmente vota PD ovvero operai sindacalizzati, piccola e media borghesia professionale ed impiegatizia, piccoli e medi imprenditori, insomma quella categoria di persone che crede nelle istituzioni e si sente da queste garantita e che ancora non ha smesso di frequentare le urne elettorali. Ma esiste anche un’altra categoria di persone (purtroppo sempre meno minoritaria) che non si sente garantita dallo stato, che ha contratti precari, che vive ai confini dell’indigenza e che appunto non vota. La Schlein probabilmente ha una sola possibilità ovvero rendersi credibile a questa fascia di popolazione preda di volta in volta del fenomeno di turno, o che più semplicemente diserta gli appuntamenti elettorali. Non sottovaluterei la Schlein come non era da sottovalutare la Meloni, le donne quando sono motivate riescono a tirare fuori energie impensabili per un uomo, secondo il mio modesto parere nell’immediato futuro assisteremo ad una bella sfida tra due visioni di società e nella quale non ci saranno esclusioni di colpi … già ci sono le prime avvisaglie (la Schlein per adesso è inesperta ma sono sicuro imparerà in fretta) e ne vedremo (e sentiremo) delle belle. Buona giornata!

  10. Ennio bartali scrive:

    Oggi abbiamo capito quanto spessore abbia lex candidato a sindaco del cdx, che ha fatto bene a a scaricarlo e a presentare la Fabio, così come bene hanno fatto a stigmatizzare l’atteggiamento autarchico e autoritario del sindaco che senza consultarsi con la sua maggioranza ha nominato il nuovo assessore.
    Questi sono i soggetti che abbiamo votato e ci hanno nonamministrato x 5 anni.

    Era difficile fare peggio di chi c’era prima: ci sono riusciti!

    • Eretico scrive:

      Caro Ennio,
      nell’interesse mio e soprattutto tuo, ti ho censurato l’ultimo commento: la parola “f………i” va modificata, per evitare inopinate e spiacevoli problematiche giudiziarie.

      L’eretico

  11. Pierpaolo scrive:

    Ieri ero a Firenze a straviziare e francamente mi sono fatto due risate a guardare quella buffa manifestazione. A malapena saranno state 10’000 persone. Ho visto tanti pensionati benestanti ex dipendenti pubblici, pochi studenti (quasi tutti dei licei in di Firenze) che parlavano soprattutto di Fiorentina, centri sociali (gli stessi che hanno occupato GKN e la rendono inappetibile al mercato), professori delle scuole in, e poi ANPI, alcune sigle sindacali con i soliti personaggi al seguito che si spostando da tutta Italia, e poi le associazioni Arcobaleno, gay, lesbiche, fluidi, trans, etc etc… Il meglio del meglio sono stati i discorsi dal palco in Santa Croce… Prossimo evento della sinistra a Firenze sarà il Gay Pride del prossimo luglio… Avanti popolo alla riscossa…

    • Lucia scrive:

      Lo sappiamo Pierpaolo, tu preferisci quelle manifestazioni in cui prima si grida, poi si offende e minaccia e alla fine si irrompe devastando luoghi di libertà .
      E la cosa peggiore è che non te ne vergogni ma te ne vanti.
      Ho pena per chi ti sta vicino( se ce l’hai!)

      • Pierpaolo scrive:

        Ciao Lucia, perchè scrivi queste cose infamanti sul mio conto? Chiedi scusa immediatamente!

      • Daria gentili scrive:

        Praticamente, come hanno fatto gli anarchici a Torino proprio l’altro……….per l’abolizione del 41 bis a Cospito, visitato alcuni giorni fa da un trio simil medusa..
        Aspettasi contro-manifestazione per stigmatizzare simil violenza.

        • Lucia scrive:

          Concordo in pieno e stigmatizzò ogni degenerazione violenta.
          La violenza, anche verbale è sempre sbagliata!!!

      • Fiamma Tricolore scrive:

        Dai Lucia queste sono offese belle sode. Spero che tu abbia le prove a dimostrazione di quello che hai scritto, altrimenti il nostro amico di Buenos Aires ha fatto bingo alla slot.

  12. Spettatore critico scrive:

    Il problema secondo me è che si è escluso dalla segreteria una persona con certa esperienza di governo (Bonaccini). Ed io non penso, guardandomi dentro, che le posizioni della Schlein tengano unito il partito o facciano unità della sinistra. Troppa sinistra divide. Ricorrendo in questi giorni la nascita di Lucio Battisti ciò che avverrà … lo scopriremo solo vivendo. Certo è che Renzi e Calenda sono seduti sulla sponda del fiume… Io la più bella che ho letto è che … il PD è l’unico partito che è riuscito a perdere anche le sue elezioni interne…

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