Eretico di SienaIl Covid, i Processi, i responsabili - Eretico di Siena

Il Covid, i Processi, i responsabili

 

In un’Italia che non riesce ad andare avanti rispetto alla tragedia di Cutro – con il Governo, Piantedosi in primis, oggettivamente criticabile per molti aspetti, ed al contempo l’opposizione che, fiutato il colpaccio, esonda in critiche e, per esempio, non spende una mezza parola sui “trafficanti di uomini” -, a noi sembra invece che la notizia più importante degli ultimi giorni, a livello prettamente italiota, sia la chiusura dell’inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione della prima fase del Covid: a proposito, giusto tre anni or sono iniziavamo a “goderci” un lock down fra i più duri dell’Occidente, e di certo – come è stato ormai acclarato – di gran lunga il più schizofrenico…

 

LE INCHIESTE

Dall’inchiesta della Procura di Bergamo, è scaturita quella oggi al vaglio della Procura di Roma ( sul mancato aggiornamento del Piano pandemico, fermo a quello influenzale del 2006, per capirsi: con indagate, oltre a Speranza, anche le ex Ministre della Salute Lorenzin e Grillo).

Nel frattempo, il Tribunale dei Ministri ha archiviato – a tempo di record – la posizione dell’ex Premier Giuseppe Conte e degli altri ex Ministri per quanto concerne l’ipotesi di reato di epidemia colposa.

Molti hanno contestato l’essenza, la ragione stessa di questa inchiesta, in re ipsa: e che ci sia un concreto rischio pangiudiziario, non vi è dubbio alcuno. Però va anche detto che, a nostro sommesso parere, qualche ragione seria e concreta c’era, per fare nascere questa inchiesta: e non solo per i morti – che comunque ci pare meritino qualche mezza risposta -, ma anche per molto altro.

Facciamo un esempio, fra i tantissimi possibili: nel momento in cui l’Oms aveva avvertito – sin dal 5 gennaio 2020! – dell’imminente, gravissimo, rischio pandemico; dal momento che le autorità di Governo avevano in mano lo studio di Stefano Merler – fra i massimi esperti mondiali di previsioni epidemiologiche -, il quale ben prima di marzo aveva avvertito chi di dovere (come ricostruito, con la consueta acribia, da Milena Gabanelli e Simona Ravizza sul Corriere della sera di ieri, pag. 7); e dopo dichiarazioni tipo questa: “Siamo prontissimi. L’Italia ha preso misure cautelative all’avanguardia rispetto agli altri” (Conte, 28 gennaio 2020), beh, visto che in Italia si fanno inchieste doppie (con annessa Commissione parlamentare, forse anche bis), su un normalissimo suicidio, che dire?

Forse, a pensarci bene, lo scandalo è ciò che accadde in quel marzo 2020, non che – dopo tre anni – una Procura abbia concluso una corposissima indagine…

 

IL NODO LOCK DOWN

La questione cruciale, a parere della redazione, è nei fatti questa: perché in Val Seriana furono prima mandate le forze dell’ordine – che si acquartierarono in vari hotel, per circa tre giorni -, e poi fu ordinato il clamoroso dietro front? Ben diverso sarebbe stato se non fossero state mobilitate tout court.

Questo, in tutta franchezza, sembra essere il punto di palla: se sono state inviate, vuol dire che c’era piena contezza della gravità del problema, con conseguente interventismo; se però poi c’è stato il dietrofront, ciò significa che il pericolo non era così grave o imminente (mentre invece era assolutamente devastante, e per tabulas oggi sappiamo che chi di dovere sapeva, eccome se sapeva): le due cose – inutile girarci intorno – non stanno assolutamente insieme, giacché l’una contraddice l’altra. In altri tempi, si chiamava principio di identità o di non contraddizione.

Al netto della questione giudiziaria – di cui sopra -, una risposta dunque ci vorrebbe: politica ed ancora di più morale.

Il penoso scaricabarile, l’uno sull’altro, dei vari personaggi coinvolti, è un autentico insulto alle vittime. Anche perché tutti concordano, anche i critici del consulente Crisanti: tanti morti ci sarebbero stati lo stesso, in quelle zone della Bergamasca, ma moltissimi sarebbero stati evitati. Non pare proprio che sia la stessa cosa…

 

DA UN ECCESSO ALL’ALTRO

Ciò che emerge dall’inchiesta bergamasca, purtroppo, è ciò che si era ben capito già in tempo reale (e lo avevamo anche scritto, su questo blog: controllare per credere), ma che adesso emerge in maniera documentale, nella sua insopportabile evidenza: per esempio, che non era per niente vero, che la politica andasse inevitabilmente a rimorchio della scienza (argomento sottilmente ricattatorio: che si può fare, contro la Scienza?), essendo anzi il Governo (nazionale e regionale) a volere sistematicamente imporre la sua linea (ondivaga assai, peraltro).

Oppure che la stessa politica – da Speranza a Gallera: rigorosa par condicio – cercava in tutti i modi di imporre una sua narrazione (all’inizio, del tutto tranquillizzante; in seguito, esageratamente drammatizzante) della pandemia: non necessariamente coerente con ciò che stava accadendo, però. Con l’esilarante effetto di fare apparire “eversive”, comunque pericolose, anche voci (Michele Bocci di Repubblica, per esempio), certo non abituate ad essere considerate come tali.

Chi gestiva il Potere – e la gestione del Potere, mai come allora in tempo di pace, ha significato incidere sulla sfera della libertà individuale dei cittadini, financo sull’uscio della propria casa – è dunque passato da un eccesso all’altro: come se la foga di rassicurazione iniziale (con i tranquillizzanti aperitivi consumati sul far della sera, tutti insieme, a favore di like), seguita dai conseguenti disastri, abbia poi prodotto l’eccessivo allarmismo chiusurista successivo, con i deliranti divieti dell’attività fisica all’aperto come esempio più lampante e scandaloso.

Godiamoci questo altro, amarissimo, florilegio:

“Possiamo parlare di modello italiano non solo per il contenimento del contagio sul piano sanitario, ma anche per quanto riguarda la politica economica per fare fronte a questa grande emergenza” (Giuseppe Conte, detto “Giuseppi”, marzo 2020);

ovvero questa:

“Rifarei tutto allo stesso modo” (Giuseppe Conte detto “Giuseppi”, 30 marzo 2020): ma se ha fatto tutto ed il contrario di tutto, fra il prima ed il dopo, cosa rifarebbe, di grazia? Il prima o il dopo?

Quando, insomma, si doveva chiudere dove davvero, chirurgicamente, si doveva (Val Seriana), non lo si è fatto; poi, per non ripetere l’errore pregresso, si è chiuso troppo (tutto), per coprire goffamente anche ciò che non era stato fatto prima.

Giudiziariamente, forse non si arriverà ad alcunché, ne prendiamo atto; resta però inevasa questa domanda: i Conte, gli Speranza, i Sala, i Fontana, i Gallera, come fanno la mattina a guardarsi allo specchio (senza neanche mascherina, tra l’altro)?

 

12 Commenti su Il Covid, i Processi, i responsabili

  1. Ennio bartali scrive:

    Come faranno a guardarsi allo specchio?
    Faranno come meloni, salvini, crosetto, berlusconi, letta, zingaretti tutti quelli che hanno votato ruby nipote di mubarak, chiti, pugliese, benini, demossi, ceccuzzi, cenni, valentini,pisaneschi, bruschelli( fantino), piccini,marzucchi….io stesso….che sono il peggio di tutti!

  2. Ennio bartali scrive:

    una domanda ,eretico, mi verrebbe da chiederti: ma delinceneritore di cadaveri del laterino che ne pensi? Forse meriterebbe un approfondimento , un indagine, dato che i fumi ricadono su una scuola primaria, una scuola d’infanzia, un parco pubblico, una università, su case private….e in certe giornate anche nel giuggiole e in quella stradina…

    • Eretico scrive:

      Caro Ennio, anche se il tuo è un off topic, ti rispondo: e ti dico che sono un po’ preoccupato anche io, visto che, per dirla tutta, in zona oltre a ciò che hai ricordato ci sarebbe – anche se un po’ più distante – la mia casetta…

      L’Arpat ha consegnato dati che, in tutta franchezza, non sono rassicuranti, quindi speriamo che l’attuale Giunta, ovvero quella che ci sarà fra poco più di due mesi, risolva lo spinoso problema.

      Detto da uno ovviamente a favore della cremazione, pur “foscoliano”…

      L’eretico

      L’eretico

  3. Pierpaolo scrive:

    La gestione della pandemia è stata disastrosa. E poi che dire dell’ obbligo dei vaccini… altra vergognosa vicenda! I responsabili vanno processati!

  4. Paolo Panzieri scrive:

    “I Conte, gli Speranza, i Sala, i Fontana, i Gallera, come fanno la mattina a guardarsi allo specchio?”
    Mi pare intanto che all’appello manchi soprattutto il subcomandante Arcuri, il quale sembra essersi astutamente defilato, sgusciando via al momento opportuno.
    Non dimentichiamoci, poi, il fratello di Montalbano, che beccò il Covid sui navigli facendo aperitivi e poi è stato protagonista di una gestione dell’acquisto delle mascherine che meriterebbe indagini approfondite e pure la Ministra Azzolina ed i suoi pregevolissimi banchi a rotelle già tutti smaltiti.
    Ultimo, ma non ultimo, il BisPresidente garante, quando gli pare, della Costituzione più bella del mondo, che ha consentito a costoro di operare una simile dissennata gestione inutilmente autoritaria del paese senza formulare mai mezza riserva sul loro operato.
    La risposta, però, è semplice: non fanno una piega, lo stato (con la s minuscola) si autoassolve, sempre.
    Magari, dopo il processo mediatico soltanto a costoro già inflitto, sotto processo andranno solo Fontana (uno che si mette la mascherina senza permesso ed i camici li regala …) e Gallera (che faceva troppo lo splendido).
    Un capro espiatorio o due ci vogliono.
    Tutti gli altri santi subito.
    Roberto Speranza, poi, un giorno al posto di Giuliano Amato.
    Padri della patria.

  5. Ics scrive:

    Quando la collettività pretende una visione paternalistica dello stato (mi deve garantire la paghetta, la casa, la potta o la fava, in base ai gusti personali) si finisce per accettare indirettamente l’intrusione della politica nei diritti, nelle libertà individuali ed è un problema che nessun magistrato potrà risolvere

  6. cherubino scrive:

    Le ultime due righe e mezzo sono le sottoscrivo con il sangue, ed il fatto che quando questi personaggi si guardano allo specchio vedono (con compiacimento) politici capaci che hanno agito per il meglio, tanto da candidarsi alle scorse politiche con velleità per nulla celate, tende a spiegare per quale ragione la gente abbia poca voglia di recarsi alle urne…

  7. Andrea Lodoli scrive:

    Questa inchiesta è una farsa. Una inchiesta seria (sulle mancate autopsie, sulle cure precoci negate, sui “vaccini” sperimentati direttamente sulla popolazione, sui rapporti tra aziende produttrici e politica e i vari “virologi” cabarettisti, sulle dichiarazioni mendaci sulla efficacia dei vaccini, sui numeri falsificati per giustificare obblighi e chiusure, sul perché si continuino ad ignorare i danneggiati dai “vaccini” e potrei continuare) non verrà mai fatta e verrà data la possibilità di autoassoluzione a dei faccendieri criminali responsabili di STRAGE e di prendersi pure dei meriti.

  8. Daria gentili scrive:

    Un fatto emerso dalle indagini è che l’Italia allo scoppio della pandemia aveva un piano pandemico fermo al 2006 (!). Come già evidenziato illo tempore, quando su input delle autorità si perseguivano i runners isolati o i cercatori di asparagi, già l’adozione di un piano nazionale aggiornato avrebbe permesso di salvare tante vite…..
    Vediamo cosa dirà il Tribunale.

  9. Roberto scrive:

    A proposito di processi, ma si può nominare alla vigilanza RAI un/una condannato/a in via definitiva per peculato?
    Avere la faccia come il di dietro, senza rispetto per la cosa pubblica. DIO, PATRIA FAMIGLIA, non conta in questi casi?

  10. Chicchero scrive:

    L’età media dei 5 maggiori candidati a sindaco è 66 anni. Si tornerà all’ancien regime. Ancien in tutti i sensi.

Rispondi a Pierpaolo Annulla risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.