Eretico di SienaIl ballottaggio in rosa: Fabio vs Ferretti...(con aggiornamentino) - Eretico di Siena

Il ballottaggio in rosa: Fabio vs Ferretti…(con aggiornamentino)

- 17/05/23

Eccoci a scrivere – come promesso – qualche commento sul primo turno delle elezioni Comunali del 2023: turno dopo il quale si assisterà, comunque vada, ad una novità di portata storica, vale a dire una donna alla guida del Comune di Siena.

PRIMO TURNO: I VINCITORI

Sin troppo facile dire che le due vincitrici sono le due candidate alla poltrona di Sindaco: con la differenza che Nicoletta Fabio era data, in tutti i sondaggi che giravano da settimane, come seconda, mentre poi è arrivata prima con il 30,5%, mentre Anna Ferretti si è fermata al 28,7; sappiamo benissimo che si riparte da zero, e ricordiamo altrettanto bene che spesso chi è arrivato secondo poi ha vinto (come De Mossi nel 2018): però, alla fine del primo turno, questo è elemento certo segnalando.

Francamente, è piuttosto difficile trovare altri autentici vincitori, a parte alcuni “principi” delle preferenze: Masi (Pd), Lorè (Forza Italia), Bianchini (Lega), vale a dire gli over 300 (in un quadro di cotanta frammentazione, risultato oggettivamente eccellente), con ottimo quarto Campanini, fra i quarantenni schierati con la Ferretti.

I più di 600 candidati (l’elemento più dirompente della tornata elettorale) allo scranno di Consigliere comunale, non potevano non creare delusioni, anche cocenti e sonore, oltre che – in qualche caso – davvero inattese…

 

PRIMO TURNO: GLI SCONFITTI

Questo sugli sconfitti è il passaggio senza dubbio più corposo: se per scrivere di chi ha vinto si fa assai presto, per scrivere chi ha perduto, bisogna invece ricorrere alla brevitas, perché ci sarebbe da scrivere moltissimo.

Nonostante i tantissimi voti raccolti (il 22,6%, oltre 6mila voti), e nonostante il signorile riconoscimento della sconfitta, sin dal pomeriggio di lunedì, da parte di Fabio Pacciani, la sua coalizione civica – non essendo arrivata al ballottaggio – esce dall’agone elettorale oggettivamente sconfitta: con l’onore delle armi, ma la sconfitta resta, ed a maggior ragione bruciante visto che, nei mesi, si erano vieppiù consolidate fondate speranze di ballottaggio. A nostro parere, l’errore più evidente di Fabio Pacciani non è stato – come molti invece dicono – quello di essere partito troppo presto con la campagna elettorale: questa è stata cosa buona e giusta, per non dire inevitabile, non avendo l’odontoiatra senese alle spalle i Partiti, con la loro struttura, e neanche una minima esperienza politica pregressa. L’errore decisivo, o comunque senz’altro più grave, è stato invece quello di imbarcare, sulla sua già variegatissima nave, una figura come quella di Pierluigi Piccini; ancora di più grave, il non essere Pacciani riuscito a dimostrare una sua piena autonomia rispetto al modus operandi politico del Piccini stesso (se ne riparla anche sotto).

Tutti gli altri, poi, sono sic et simpliciter sconfitti: di più, costretti alla sostanziale irrilevanza, in qualche caso mitigata dal tentativo di contare qualcosa al ballottaggio; certo, assai meglio Montomoli, come voti, che i sempre più tracollanti pentastellati o il neocalendiano Bozzi.

Un discorso davvero a parte, infine, lo merita la coalizione guidata da Castagnini: arrivata, in modo certo deludente, solo quarta, con l’ondaiolo che ha ottenuto addirittura meno voti di quelli delle sue stesse liste, cosa realmente singolare; e poi, a proposito delle liste, resta clamoroso l’insuccesso di quella demossiana, penultima in assoluto nel mare magnum che si è offerto al pubblico votante. Un risultato che, oggettivamente, stride per esempio con l’amplissima maggioranza che la Giunta De Mossi aveva al momento del suo insediamento, nel giugno del 2018.

 

PRIMO TURNO: UN ERRORE,UNA DOMANDA

Entrambi gli schieramenti, in queste intense ore, stanno valutando il da farsi in vista del ballottaggio di fine maggio: flirtando con la coalizione guidata da Fabio Pacciani, come è inevitabile che sia. Siccome lo scrivente – il quale di ciò non si rammarica di certo – non ha da chiedere voti a nessuno, si può ben permettere una considerazione, a bocce ferme (nel senso della sconfitta elettorale della coalizione paccianiana): come hanno anticipato alcuni acuti commentatori del blog, non è arduo arrivare a dire che una gran bella mano, per approdare alla succitata sconfitta (con tempestività ammessa dal candidato Sindaco, come già detto), sia stata data a Fabio Pacciani da Pierluigi Piccini e da Luciano Peccianti, con il loro modus operandi di questa campagna, teso a cercare di azzoppare gli altrui candidati (complimentoni per la riuscita: i due più attaccati nelle ultime settimane, sono approdati entrambi al ballottaggio…).

L’ho già scritto, e lo ribadisco: con un elettorato tutt’altro che giacobino come quello senese, questa è una tattica che proprio non paga, anzi spesso è controproducente. Sia consentito un ricordo di quando, in un’altra vita, si faceva giornalismo d’inchiesta (serio, però): campagna elettorale 2011 (c’era già stata Antonveneta, per dire), lo scrivente portò avanti una campagna durissima contro Franco Ceccuzzi, candidato Sindaco del Pd (blog, libro e quanto altro); alla fine, che successe? Che il piddino stravinse al primo turno, con il 54% dei consensi, a dimostrazione del fatto che quel tipo di campagna, su un elettorato come quello senese, tende a non pagare. Era la Siena ancora egemonizzata dal tandem Pd-MPS, con il tris Mussari-Rossi-Bisi a decidere chi poteva parlare e chi no, certo: ma insomma andò così.  Si aggiunga poi il fatto che, ormai, il brand Piccini è del tutto respingente, elettoralmente parlando: ma il buon Pacciani, purtroppo per lui, non lo ha capito in tempo. In ogni caso, se proprio uno vuole attaccare a testa bassa gli avversari, gioverebbe almeno il saperlo fare, questo sì: cosa che, in questo caso di specie, non è stata, neanche di striscio.

Un esempio, ed una domandina (davvero delle cento pistole), a cotal proposito; l’esempio è quello del quale si è già scritto a lungo, su questo blog: il sito gestito da Luciano Peccianti (ed anche da altri monitoranti, altrimenti si offendono) ha pervicacemente provato a dimostrare che Nicoletta Fabio non si era dimessa, con la tempistica e le modalità corrette, dal Cda della Biblioteca comunale, dallo scrivente presieduto; anche dopo che gli era stato detto, papale papale, che la Consigliera Fabio era diventata ex addirittura il 10 marzo (e che lo scrivente aveva fatto verbalizzare la notizia il pomeriggio stesso del 10 marzo, in occasione di un Cda) – ergo più di un mese prima di quando avrebbe dovuto -, i monitoranti hanno voluto testardamente insistere sull’argomento (guardandosi però bene dall’andare da chi di dovere a denunciare il presunto fallo), invece di ammettere di avere preso un granchio da competizione. Un autogoal degno di un Niccolai d’antan…

La domandina, infine: dopo avere fatto uscire la notizia  dell’appartenenza massonica (GOI) dell’allora candidato del centrodestra Montomoli, e a seguito del putiferio romano che ne era scaturito (con cambio in corsa del candidato: esce Montomoli, entra Fabio), uno potrebbe concludere che comunque – dal punto di vista di ciò che si era prefisso chi aveva fatto uscire la notizia -, il botto c’era comunque stato. E fragoroso. Quello che si voleva ottenere, si era ottenuto.

Ciò detto, proprio a proposito di questo botto, ecco la domandona: perché fare uscire questo “botto” ben prima del 15 aprile (data della ufficializzazione formale delle candidature, dopo la quale indietro non si torna), invece che dopo quella cruciale data? Se la notizia fosse uscita – per dire – il 20 aprile, o il 1 maggio, a candidature ormai bloccate e non più cambiabili, il centrodestra si sarebbe dovuto presentare ai nastri di partenza, domenica scorsa, con un candidato in cui non credeva più, con compattezza di coalizione a forte rischio. Invece, in piena eterogenesi dei fini, la mossa dei monitoranti ha fatto in modo che il centrodestra trovasse una candidatura – quella per l’appunto della Fabio – compattante, in cui soprattutto la coalizione credeva. Il centrodestra rischiava davvero di non andare al ballottaggio, per intendersi. Ai solerti monitoranti picciniani, insomma, la coalizione di centrodestra dovrebbe erigere monumenti bronzei di genuino ringraziamento, per come è andata a finire…

L’esperienza aiuta, anzi è fondamentale, quando si fanno questo tipo di battaglie: ma evidentemente, all’interno del variegato arcipelago paccianiano, in questa campagna elettorale, ci si è fatti guidare, più che dalla saggezza che dovrebbe scaturire dall’esperienza, dal risentimento di chi sgomita e sbraita, ormai da decenni, per vincere a tutti i costi. E questa smania ha vanificato un lavoro prolungato e serio, portato avanti con serietà da tanti cittadini di valore: i quali hanno visto vanificare il loro impegno, e le tante energie profuse in campagna elettorale, per il goffo tentativo, di due o tre persone, di arrivare in Comune attraverso pertugi, dai quali loro stessi non hanno più saputo come uscire…

Ps Domani – giovedì 18, Sala storica, ore 17,30 -, in occasione dei 150 anni dalla morte di Manzoni, lo scrivente terrà una lectio sulla Peste nei Promessi sposi (Capitoli XXXI-XXXII in particolare), riletta alla luce della recente esperienza pandemica da Covid-19…

Ps 2 (scritto ovviamente il lunedì mattina): ieri pomeriggio, estrazione delle Contrade (anticipata per motivi elettorali), nonché definitiva chiusura della possibilità di apparentamento (ufficiale) degli sconfitti con una delle due candidate a Sindaco. L’apparentamento non s’aveva proprio da fare, evidentemente, come il noto matrimonio manzoniano: quel che succeda dietro le quinte, chiunque dotato di senno lo può almeno intuire.

Grandissima partecipazione popolare, ieri, nel Campo di Siena: ci auguriamo che lo stesso valga per i seggi elettorali, domenica e lunedì prossimi; anche perché – forse è bene ricordarlo a qualche smemorato – il Sindaco (a) lo faranno o Nicoletta Fabio o Anna Ferretti, non il Tittia (o gli facciamo fare anche quello?)…

36 Commenti su Il ballottaggio in rosa: Fabio vs Ferretti…(con aggiornamentino)

  1. Cecco scrive:

    Buonasera, una piccola considerazione, i politologi dovrebbero studiare le dinamiche senesi per capire come funziona la politica italiana. Da noi Calenda e Renzi si sono separati già prima che questo avennisse a livello nazionale e, per continuare con le similitudini, al ballottaggio due donne rispettivamente ai vertici dei raggruppamenti di centrodestra e centrosinistra. Insomma altro che “…centomila volte meglio!” ma come nell’originale: “Siena tu sei di Roma specchio gentile e bello”. E non è che c’è troppo da vantarsene ma mi verrebbe una domanda alla Marzullo: siamo noi semplicemente una provincia italiana o è l’Italia stessa una provincia? Vabbè, vado a letto.

  2. Paolo Panzieri scrive:

    Concordando pienamente con la tua lucida analisi, mi permetto di aggiungere qualche riflessione buttata lì.
    La prima è banale: un candidato che per quanto tu lo spinga (e spinto è stato spinto tanto …) prende meno voti delle sue liste è un candidato sbagliato.
    La seconda è chi glielo ha fatto fare al mio amico Luigi, che aveva fatto il beau geste di fare un passo indietro di fronte alla sua maggioranza divisa, di rituffarsi nell’agone, tra l’altro non da protagonista? Non è da lui.
    La terza è una lista che porta il nome di un non candidato sinceramente non mi pare possa avere alcun senso. E probabilmente non lo ha avuto.
    La quarta è che questo civismo con la sorpresa (tipo ovino kinder) ha un po’ fatto il suo tempo; forse le varie soprese del tempo che fu (e sono diverse …) potrebbero valutare di passare finalmente la mano.
    La quinta sono i candidati usa e getta (eran seicento eran giovani e forti …), tutta carne da cannone da qualche decina di voti (se va bene) cadauno, ma perché? A che pro immolarsi inutilmente in questo modo? Per cosa? Siamo seri.
    La sesta è il recupero dei partiti rispetto a tutto questo magma informe di movimentsmo.
    La settima è che la attesa restaurazione non c’è stata.
    L’ottava è che le donne – non c’è nulla da fare – in questo momento sono sulla cresta dell’onda.
    La nona è la chiarezza e la semplicità dei loro messaggi che evidentemente ha pagato.
    La decima è “Un Anello per domarli, un anello per trovarli, un anello per ghermirli e nel buio incatenarli” … ovvero la brama del potere (anche di un piccolissomo scampolo dello stesso) che dilania e trasforma molti soggetti di questa storia.
    Speriamo non le nostre signore.

  3. Michele scrive:

    Elementare considerazione, mi sembra di capire che gli elettori non abbia gradito la gestione De Mossi (a meno che, come dice Calenda, gli elettori “sbagliano”). Poi mi sia consentito come una coalizione con a capo un Castagnini dove voleva arrivare. Ciò risponde anche al fatto che il detto abbia racimolato meno voti delle liste. Una nota positiva finalmente una donna Sindaco di Siena. Auguri a chi sarà comunque vincitrice.

  4. UNO CHE ERA PER PACCIANI scrive:

    Avendo in qualche misura anticipato in un mio commento quanto scritto da te, caro Eretico, non posso che concordare con la tua analisi, al 101%: con la gestione De Mossi si è persa un’occasione storica, e con la candidatura di Pacciani-Piccini domenica scorsa anche. Mi dicano i lettori se hanno mai visto Pacciani, in questi mesi di campagna elettorale, smarcarsi da qualche uscita del Piccini…

  5. Daria gentili scrive:

    Concordo con l’analisi dell’Eretico e guardo oltre, al futuro ballottaggio.
    A tal proposito e per convincermi ancora di più a non votare per la Sig.ra Ferretti, mi piace leggere le uscite quotidiane del segretario provinciale del PD, Valenti. E mi chiedo, quando costui parla dell’ amministrazione demossiana come della più disastrosa amministrazione avuta da Siena o del fatto che la destra vuole solo occupare posti di potere, dove abitava e/o da dove viene, dopo quello che la città sconta e sconterà per colpa del PD e quando ancora oggi – sottolineo ancora oggi -ci sono reduci del passato ad occupare importanti poltrone?

    • Simone carmignani scrive:

      La signora Fabio ha già imparato il mestiere tipico della dx. Mentire, come quando definisce la cesura con de mossi.
      Dato che i suoi partiti lo hanno appoggiato fino ad oggi in consiglio, di che cesura si tratta?
      Avrebbe avuto più credito se si fosse presentata civica( davvero) con la dx che l’avesse appoggiata fuori di coalizione, ma così è veramente menzogniera.
      E i bugiardi, come crosetto e, pare, la meloni, devono stare fuori dalla cosa pubblica

      • Daria gentili scrive:

        Caro Sig. Simone, non replico in merito alle opinioni personali che ognuno, legittimamente, ha, ma per quanto riguarda Sienina nostra ora mi spiego meglio, io sono anti PD a prescindere, per cui chi si fosse trovato al ballottaggio con Ferretti avrebbe avuto il mio voto…..

        • Simone carmignani scrive:

          la capisco…si legge bene il suo risentimento e il suo rancore, al punto che pur di non votare PD è disposta a vedere a palazzo clientele e faccenderie, isolazionismi e prevaricazioni, dato che in 5 anni non ha mai accennato ad una minima critica verso chi ha rovinato la siena, il camposcuola, la franci, ecc… per lei si può affondare tutti, basta che non amministri il PD.
          È un atteggiamento che capisco e che avevo anche io, all’asilo, ma che da un pochino non condivido. Preferisco basarmi sui programmi e sulle persone, e alla fine votare il menopeggio, come ho fatto con DM( che poi mi ha deluso, con il suo circo al seguito)!

          • Daria gentili scrive:

            Ahahahah……il Partito Distruttore, il più clientelare ed affaristico che la storia di Siena abbia conosciuto, al cospetto del quale gli ultimi inquilini di palazzo sono novelli principianti e poi ri ahahahah per la novità ed i programmi dell’ex assessore di Ceccuzzi e Valentini.
            Comunque ognuno la vede come vuole, voti sereno.

          • Gp scrive:

            Si, ma nella ricerca del ‘meno peggio’ non so può scordare che quello che ha fatto il pd è talmente grosso da essere irripetibile

  6. Ics scrive:

    Proposta per una futura lectio manzoniana: Dall’elezione del Ceccuzzi alla guerra in Ucraina. Il donabbondismo italico

  7. Stryx5 scrive:

    Caro eretico, sottoscrivo in toto la tua analisi.
    A me sembra che comunque un cambio di passo ci sia stato e non solo nel risultato comunque al femminile. Potrei sbagliarmi ma ci leggo, da parte dell’elettorato, un averne abbastanza di certe modalità. Per me il ritorno ai partiti è sano. Mi sembra un riposizionamento giusto sulle competenze. E Pacciani, hai ragione tu, è stato penalizzato da quello che dici. Ritengo che sia una persona valida, accompagnata da persone valide, che, casi specifici a parte, erano lì perché a Siena ci tengono. Magari non basta, ma va bene. E credo che, in questo, siano in buona compagnia con le due candidate del ballottaggio.

  8. Stryx5 scrive:

    PS, scusa, quanto ai giacobini, se devo scegliere preferisco Babeuf, che non c’è peraltro. Robespierre mi piace addirittura meno di Carlo D’Angiò…
    Autore del proprio destino però, va detto…

  9. SANDOKAN scrive:

    Leggere i giornali senesi in questi giorni è davvero stimolantissimo. Faccio per esempio notare questo elemento, in aggiunta alla lucida analisi dell’Eretico: oggi sulla Nazione sia la candidata Ferretti (sin dal titolo), che la candidata Fabio dicono di essere aperti al dialogo con tutti gli sconfitti, fuorché con Castagnini, cioé con i demossiani. Messo insieme al fatto che la lista De Mossi ha preso un “bottino” di voti che neanche Nostradamus avrebbe potuto immaginare, il lascito di popolarità del Sindaco ancora in carico si commenta da sé…

  10. Luciano Peccianti scrive:

    Se accettate anche i commenti non allineati, osserverei
    1)il monitoraggio civico non fa calcoli di opportunità temporale: abbiamo visto che Montomoli era massone e l’abbiamo detto. Lasciamo ad altri le furbatine
    2) Paolo Panzieri non sa fare i conti: Pacciani ha preso 6.123 voti mentre le liste collegate (si compri una calcolatrice) ne hanno ottenuti 5.436
    3) sulla ineleggibilità, caro Raffaele, se avessi letto questo https://www.ideeincomunesiena.it/2023/05/17/la-storia-completa-ed-oscura-dellineleggibilita-della-prof-fabio/ avresti capito che ti abbiamo lanciato una SFIDA.

    • Eretico scrive:

      Caro Luciano,
      per intanto i “commenti non allineati” sono sempre stati i benvenuti, come sapresti se leggessi il blog con maggiore continuità (liberissimo di non farlo, ci mancherebbe: ma eviteresti di scrivere incipit come questo).

      L’avvocato Panzieri, se lo vorrà, risponderà da par suo alla tua osservazione.

      Quanto a me (noi, perché la cosa è di pertinenza anche della Direttrice, dottoressa Sara Centi), le porte della Biblioteca comunale ti sono sempre aperte: proprio perché non c’è niente di niente di niente da nascondere. Vista la tua doverosa attenzione alla forma (che è anche sostanza, come mi insegni), non ti resta che fare formale domanda (non si può fare tramite blog, ad occhio e croce), e ogni dubbio ti sarà finalmente tolto. La Direttrice potrà spiegarti – senz’altro meglio di me – ogni singolo passaggio di questo inesistente caso da te sollevato (e non a caso ritenuto tale anche dall’Ufficio elettorale).
      Nessuno, comunque, ti considera un “fessacchiotto”, ma solo una persona che ha preso un gran bel granchio, e ha qualche remora ad ammetterlo: ma continua pure, figuriamoci; da una parte, ormai io mi ci diverto anche…

      A presto, Raffaele

      • Luciano Peccianti scrive:

        Non dico che i commenti non allineati non siano i benvenuti, dico invece che non se ne trovano. Del resto, è naturale, tu pigli i critici per i fondelli e loro smettono di frequentarti.
        In tema di “errori” sei … meraviglioso: non ti degni di obiettare sui tuoi e consideri “un gran bel granchio” il presunto errore degli altri. Il cittadino che esprime dubbi verso la pubblica amministrazione non prende mai granchi, esprime solo il suo sacrosanto diritto di avere delle RISPOSTE.
        Grazie comunque per la disponibilità. Non mancherò di chiedere un appuntamento alla direttrice.

        • Eretico scrive:

          Benissimo, caro Luciano, davvero benissimo: e visto che ci siamo, dopo che avrai ricevuti dalla Direttrice tutti i chiarimenti del caso (inesistente), da buon monitorante innamorato della trasparenza, sono certo che, sul tuo sito, farai una compiuta sintesi di ciò che avrai sentito e visto, per tabulas.
          Se del caso, ammettendo di avere per l’appunto sbagliato di grosso, magari financo con scuse annesse: non certo per i singoli, quanto per l’istituzione…

          Ad majora et meliora, Raffaele

        • Holden Caulfield scrive:

          Non è esattamente così, puntualizzazioni, distinguo e polemiche (accompagnati spesso anche da idiozie adolescenziali) hanno continuato a popolare i commenti del blog, ma sicuramente è più difficile avventurarsi in accese discussioni su Manzoni, Leopardi o sul Risorgimento. Il nuovo corso divulgativo ha fisiologicamente ridotto la platea di frequentatori interessati a dibattere sulla vita cittadina e il tempo ridotto che evidentemente il gestore dedica a questo spazio, con aggiornamenti rarefatti non può che smorzare i contrasti.
          C’è anche da dire che ideeincomune, che poteva essere uno spazio alternativo, fatica ad assumere il ruolo avuto dall’eretico fino a qualche anno fa. Sul perché questo non accada probabilmente sarebbe necessario porsi qualche domanda e cercare di cambiare qualcosa.

          • Eretico scrive:

            Caro Holden,
            trovo davvero stimolanti le tue considerazioni sul “nuovo corso divulgativo” del mio blog (anche divulgativo, certo, ma direi soprattutto più interessato a tematiche nazionali ed internazionali, che non a quelle cittadine, come da lettore attento tu sai).
            Soprattutto, trovo ovviamente ulteriormente stimolante il finale del tuo intervento, che tocca un argomento tante volte trattato in questi ultimi anni, interpretati da me in modo istituzionale: a parte il fatto che lo scrivente è troppo bravo (c’è anche autoironia, sia chiaro), francamente la domanda che poni è sacrosanta.

            Perché, insomma, non c’è stato un successore, a livello di lavoro di inchiesta e denuncia, rispetto al blog gestito dallo scrivente? La Martinella, che peraltro aveva sempre avuto un taglio ben più pacato, ha proprio smesso di scrivere; il sito Ideeincomune – al di là della polemica di cui sopra – a mio modesto parere non attecchisce per svariati motivi, che non starò qui ed ora ad elencare: ma gli auguro un radioso futuro, soprattutto se sarà capace di ammettere i propri errori; quando lo si fa, sono gli stessi lettori, almeno in maggioranza, ad apprezzarlo…

            L’eretico

    • Paolo Panzieri scrive:

      Caro Luciano, non parlavo certo del Pacciani … commentavo, effettivamente da umanista senza calcolatrice (anche se ormai uso il PC …), il ns Eretico Ospite: “l’ondaiolo che ha ottenuto addirittura meno voti di quelli delle sue stesse liste”.

      Magari prima di rizzare polemiche con chicchessia sarebbe opportuno che il monitoraggio civico per non prendere inutili padelle monitorasse per bene le cose …

      Tuttavia per il principio di non contraddizione, visto che le mie modestissime considerazioni non hanno per il resto (…) suscitato alcuna reazione da parte tua, direi che stavolta è andata benino, dai.

      Ti abbraccio.

  11. Il resiliente scrive:

    Il civismo può vincere solo se duro e puro (quindi in Italia mai).
    Quella del De Mossi fu vittoria di “reazione” ma quando il civismo si appiattisce sui partiti o è foglia di fico di vecchi mestieranti della politica è destinato inevitabilmente al fallimento.

    L’è stato il mercato finanziario cinico e baro, l’è colpa del climate change…
    Dalla gestione della banca alla gestione del territorio (Emilia Romagna) il PD si conferma marchio DOC di qualità

  12. MAZINGA Z scrive:

    Una settimana dopo il voto, e come era prevedibile il mercato dei voti trionfa, immorale, senza che nessuno abbia neanche il coraggio di dichiararsi (oggi scadono gli apparentamenti, che a quanto pare non ci saranno). E stasera tirano su le Contrade, evento davvero catalizzatore di un popolo che ha quel che si merita…

  13. Alba scrive:

    Credo che Siena abbia perso la sua occasione di riscatto con De Mossi. Doveva essere il cambiamento, era colui che aveva difeso la libertà di parola da avvocato, era la figura in cui tutti hanno sperato. Ha fatto peggio degli altri. Anche perché le aspettative erano notevoli. Non è colpa del Covid o della guerra che ha tanto voluto sottolineare. Per fortuna noi la guerra non sappiamo cosa sia. È stato una delusione punto. Si è fatto manovrare come un burattino mentre altri facevano i propri affari. Colui che tanto ha proclamato di aver portato la libertà di pensiero è stato in realtà il primo a non accettare mai opinioni diverse dalle sue, sia mai critiche. Ma a Siena i giornalisti sono tornati quelli degli anni del Ceccuzzi, quando il tuo libro veniva tolto dagli scaffali. Nessuno che abbia avuto il coraggio di chiedere domenica un commento sul suo flop mai visto prima. Nemmeno quando il cdx candidava gente a perdere come Nannini. Gente che è andata all’assegnazione domenica contenta perché era l’ultima volta del sindaco. Con la sorte che ha ristabilito giustizia facendo uscire la Civetta. Come dimenticare la scena orribile del sindaco con le bretelle che attorniato dai suoi fedeli che dovevano “proteggerlo” da figure meschine, uno addirittura dell’ufficio stampa del comune che dovrebbe far uscire una bella immagine del comune, guardava a sfida i Contradaioli della civetta che per la prima volta nella storia del Palio avevano improvvisato una alquanto capibile protesta davanti all’entrone. Si è visto di tutto con De Mossi. Faccendieri tornati in auge messi a comandare e gestire di tutto e di più. Quanti capitani, priori, gente comune si è sentita dire in questi anni “qui comando io, se vuole comandare si candidi e faccia il sindaco”. Però, se ne parla solo sottovoce. Abbiamo lasciato tutti correre. Come abbiamo sempre fatto. Lui per colpa del suo ego smisurato si è fatto distruggere dai suoi amici. Non avrebbe lasciato come vincitore ma così è stata davvero una figura pessima. Voleva restare nella storia. Bene, ci è riuscito. Ha detto aspetterà il ballottaggio per analizzare il voto. Tipico. Se vincerà il Pd il discorso è già pronto “la destra ha perso perché si è divisa e mi ha fatto la guerra. Io invece nel 2018 ho vinto e messo fine 70 anni di” regime” della sinistra”. Insomma il suo classico dare la colpa ad altri del proprio insuccesso. E dire che lui è quello vincente. Sbaglia. Ha perso. Ha fatto perdere ai senesi la possibilità del vero cambiamento. Ha voluto fidarsi di chi lo stava chiaramente usando in attesa del prossimo citrullo. E ora? Ora lui mesto mesto torna a fare il suo dicendosi che è stato bravo e un buon sindaco. Noi dobbiamo scegliere tra un partito che ha distrutto la città e altri che sino a oggi sono in maggioranza ma han fatto campagna elettorale come fossero stati all’opposizione, sulla scia della campagna elettorale del 2018. Come fidarsi di chi ha permesso al sindaco del cambiamento di farsi manovrare? A chi ha preso nel 2018? A chiè stato assessore, anzi lo è ancora oggi, ma parla di cambiare? Come? La bocciatura non può essere solo di De Mossi. Perché De Mossi ha avuto in giunta e maggioranza i partiti del cdx che ora chiedono cambiamento. Una follia tutta senese.

  14. Pierpaolo scrive:

    Andrea Valenti porta fortuna, è risaputo… Anna Ferretti vincerà il ballottaggio!

  15. Vedo nero e basta scrive:

    Rispetto tutti i commenti. Tutte brave persone meritevoli della mia stima, ma io domenica me ne andrò al mare. Sono sfiduciati di tutti e qualunque candidata vinca non vedo grandi cambiamenti. Con De Mossi vedevo una luce, una speranza per un cambiamento invece Siena è peggiorata, piccolo esempio le strade pre De Mossi mulattiere, dopo pure se non peggio (c’è una buca nella salita di Via delle Province alla rotonda dello Stellino, quasi un cratere che se ci passa sopra una moto un po’ più veloce non so come potrebbe finire) e tanti altri problemi di manutenzione e sicurezza mai risolti, anzi peggiorati. A Siena ci sono poche attività ludiche e quelle che ci sono vengono ridotte, ultimo esempio il Luna Park sempre meno presente. Ci salva solo l’Eretico con le sue iniziative culturali e speriamo che al meno il Bastione di San Domenico venga usato anche quest’anno per iniziative culturali e ricreative, intanto però non ho letto nulla. Va bene gli esempi posti sono molto superficiali, ma se penso che i sinistrorsi buonisti sono stati nel passato colpevoli di tanti errori, a cominciare dalla perdita del Monte dei Paschi, mentre i nuovi, quelli del cambiamento, non hanno fatto niente che abbia fermato la decadenza della Città, mi fanno capire che ormai non c’è più futuro quindi, se sarà bel tempo, è meglio se me ne andrò a godere una bella giornata al mare così per un giorno non penserò a nulla di negativo. Vedo nero per Siena, per l’Italia, siamo in mano a dei pazzi. Ormai ci aspetta il diluvio -unica consolazione che quello che arriverà da Siena sarà una pioggerella- per colpa di presidenti rimbambiti, comici falliti ed un’associazione europea che conta quanto il due a briscola. Buona giornata e non prendetela a male con me, siamo tutti nella stessa barca: carpe diem!

  16. MAZINGA Z scrive:

    Sono in sostanza d’accordo con Alba: ho appena visto il confronto su SienaTv delle due candidate, e ho avuto la sicura conferma che nessuna delle due diventerà una Golda Meir senese, ma nello stesso tempo che entrambe potrebbeero essere Sindache disponibili al confronto, senz’altro più del De Mossi (o del Piccini quando c’era, il secolo scorso).
    Spero che chi vincerà saprà valorizzare le persone giuste (come non affidare la gestione culturale al gestore di questo blog, dopo l’instancabile attività di questi anni in Comunale?), che a Siena, solo a saperle cercare, ci sono.
    Vi prego, care candidate: non deludete i vostri elettori. Si è sbagliato in tanti, nel 2018, a votare per De Mossi: non ci fate pentire ancora una volta!

    • Paolo Panzieri scrive:

      Caro Mazinga forse pure Z,
      ogni candidato soltanto dopo essere stato eletto disvela veramente la propria indole, sempre che poi non prevalga il partito oppure il gruppo di potere che lo sostiene e lo condiziona più o meno palesemente.
      Nel confronto obbiettivamente si è visto e capito pochissimo.
      Non ci serve, comunque, una Golda Meir (!?) e neanche probabilmente una novella Margaret Thatcher, ma solo una persona libera e per bene.
      Nel 2018 quando l’alternativa era tra il dinamico duo Valentini – Piccini e De Mossi, mi pare che la scelta – scusami – fosse quasi obbligata.
      Quindi, definirla a posteriori “sbagliata” mi pare una vera forzatura.
      Indipendentemente, poi, dal giudizio che ognuno di noi può dare di questi ultimi 5 anni, mi pare che la città nelle urne del primo turno abbia in qualche modo premiato almeno una parte di coloro che avevano concorso a dar vita a questa nuova esperienza di governo della città. I numeri sono numeri ed anche soltanto fino a 5 anni fa impensabili.
      E’ stato, invece, semmai punito il c.d. ricciarello magico, che all’esito infausto turno elettorale pare proprio che come Lassie sia tornato a casa, cioè a sinistra da dove proveniva, pronto ancora una volta a posizionarsi sotto l’insegna della presumibile vincitrice (un po’ come la Juve di qualche anno fa) della tenzone.
      Se questo fosse effettivamente confermato e se l’altra candidata per converso non decidesse di suicidarsi come il Valentini accogliendo Piccini, pure questa volta la scelta potrebbe essere abbastanza semplice.
      Ho letto peraltro che in Alaska gli elettori scelgono il governatore indicando una prima ed una seconda scelta …
      Noi in questo ballottaggio in pratica potremo fare lo stesso, valutando non tanto le due candidate, che obbiettivamente erano le migliori dell’intera batteria, ma semmai i loro mangini, i veterinari, i priori ed i capitani (uno peraltro con la “c” minuscola, l’altro ovviamente con la “C” maiuscola).
      Ne rimarrà una sola …

  17. Vedo nero e basta scrive:

    Tra le notizie tristi di questi giorni una che invece mi rende allegro: dopo la dipartita dalle Reti Rai della nefanda coppia Fazio-Littizzetto, anche Lucia Annunziata lascerà Rai 3. Finalmente un giusto e gradito rinnovamento da persone zerbino della sinistra buonista, arroganti, presupponenti ed inutili. Finalmente si cambia aria nelle reti nazionali. La bella (sic) e simpatica (risic) Lucia Annunziata non sarà di certo rimpianta!

    • Cecco scrive:

      Premesso che personalmente Fazio, Littizzetto e Annunziata mi lasciano abbastanza indifferente, è il metodo che non mi piace, come ai tempi di Berlusconi con Biagi, Santoro e Luttazzi, il governo entra a gamba tesa in Rai e sostituisce gli indesiderati, mentre i Vespa, buoni per tutte le occasioni, vengono lasciati al loro posto con qualsiasi governo. Personalmente, questo mettere le pedine allineate al potere del momento nei posti chiave dell’intrattenimento politico, mi sembra una roba che puzza di illiberale e che per giunta non sposta nemmeno un voto. Vabbene, ci metteranno qualcuno di destra, che poi verrà rimosso appena al potere ci sarà un governo di sinistra? Ma se invece si mettessero delle regole più stringenti in Rai (modello BBC) e si lasciassero quelli bravi a condurre i talk show invece di quelli fedeli?

      • Paolo Panzieri scrive:

        Togliere quelli di sinistra (anche se per adesso trattasi di esito volontario $$$) per quelli di detra è sbagliato, hai ragione.
        Il servizio pubblico, però, non esiste e forse non è mai esistito.
        La TV di stato (prima della DC e poi per successione legittima del PD) va abolita, non occupata dai destrorsi.
        Basta RAI, basta canone.
        Ognuno a procacciarsi lo stipendio sul libero mercato.
        Con uno stipendio adeguato al loro valore effettivo …
        Ne vedremmo delle belle.

    • Pierpaolo scrive:

      Secondo me la presenza di questa gente creava consenso per la destra. Comunque bene lo stesso! Il paese deve tornare in mano ai legittimi proprietari!

  18. Vedo nero e basta scrive:

    Forse voterò per il ballottaggio. Ovviamente la Ferretti non la considero, troppi danni hanno fatto i sinistrorsi nel passato; speriamo che la Fabio sia migliore del De Mossi che mi ha veramente deluso ed è bene che la lista dell’avvocato non sia passata alla seconda fase. Pensierino della sera: che bel trio la Meloni, Bonaccini e l’oca giuliva Von der Leyen sull’elicottero che salutano e benedicono le popolazioni alluvionate e di sotto tutti felici e contenti. Io personalmente un grande cartello con scritto l’invito di andare dove mettono il rosmarino ai piccioni, l’agnello… ci siamo capiti, l’avrei esposto per salutare come meritano i tre individui. La prima la Meloni, la ex sovranista che doveva cambiare e fare qualche rospata all’Ue, Bonaccini che ha la faccia di bronzo a farsi vedere dopo non aver saputo spendere diverse decine di milioni di € per opere di bonifica e prevenzione nei territori allagati e poi lei, la Leyen, la biondina volante sempre bonariamente sorridente, ma diabolica, che finora ha sempre agito contro l’Italia con provvedimenti inutili mentre per i soldi del Pnrr ha speso tante parole e promesse con pochi fatti. Mancava la Schlein, sarebbe stato un bel quartetto, che si è sempre opposta con la scusa di un ecologismo selvaggio a costruire dighe ed altre opere di contenimento delle acque dei numerosi corsi d’acqua romagnoli colpevoli dell’alluvione attuale. Tutti colpevoli e non meritevoli di rispetto.

  19. ginocacino scrive:

    buongiorno a tutti i lettori del blog e naturalmente al suo redattore

    devo confessare che osservare “da fuori” le beghe politiche locali e nazionali è uno spasso, una tragicomica commedia che ben rappresenta il popolo italico sempre interessato alla “pagnotta”, sempre allineato a questo o quel potente di turno, sempre pronto a puntare il dito su questo o quel personaggio su cui scaricare la “colpa” ma fondamentalmente indifferente a quello che succede poi davvero (prova ne sono le percentuali risicate di elettori che ormai vanno a votare sia a livello nazionale che locale)

    ormai siamo arrivati al punto che la corsa per le elezioni, l’investire nelle elezioni è attività molto redditizia se poi si concretizza vincendole;

    non si tratta più di pensare alla cosa pubblica, al bene pubblico, di amministrare una comunità più o meno grande ma piuttosto occupare i posti di potere per poter ottenere un tornaconto, fondamentalmente economico prima che politico “a me e ai miei primi e a mia parte” come diceva Farinata a Dante nel VI cerchio dell’inferno (anche se nello specifico descriveva l’avversione di Firenze per la sua famiglia)

    mi fa sorridere ancora l’abbinamento disastro MPS col PD (che da sempre aleggia in citta ed in queste occasioni rispunta fuori prepotente) come se fosse una vicenda imposta al popolo senese, raggirato e defraudato del suo gioiello più splendente da questo miserabile partito, come se a votare i loro esponenti siano stati altri, non i senesi, come se lo stesso non vincesse con percentuali “bulgare” e dimenticando che tutte le azioni della banca passavano con minimo l’assenso del 96, 99% del capitale (quando la fondazione ne deteneva poco più del 51)

    a suo tempo, sono stato molto contento della vittoria del De Mossi ma non per il personaggio in se o per la parte politica che rappresentava quanto piuttosto per l’aver dato il via all’alternanza che è, secondo me, la vera essenza della democrazia almeno ad un certo livello di concezione; la questione dovrebbe essere molto semplice e quindi efficace … se una amministrazione ha deluso e/o tradito le aspettative di chi l’ha votata l’unica contromossa valida ed efficace è votare per la parte opposta e questo è vero (sempre secondo me) sia a livello locale che, tanto più, a livello nazionale (sono stato contento della vittoria della Meloni per la stessa ragione … e ve lo scrive uno che più a sinistra non si può) anche perchè se è vero l’assunto di cui sopra questa è la cosa che temono di più … perdere la poltrona e tutto ciò che questa comporta

    concludendo dunque andate a votare serenamente tanto, per come stanno le cose, sarà come dice Tancredi nel Gattopardo …. “se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”

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