Eretico di SienaCaivano, Biden, scuola (ed un Ps) - Eretico di Siena

Caivano, Biden, scuola (ed un Ps)

Eccoci al consueto appuntamento infrasettimanale del blog, che cercheremo di tenere al mercoledì: si scrive di Caivano (e ci sarebbe da aggiungere così tanto); poi si fa qualche considerazione geopolitica, che ci sta sempre bene; infine, come non augurare il buon anno scolastico a tutto il mondo della scuola, di grazia?

 

CAIVANO, FRA PATRICIELLO E SAVIANO

Ciò che è accaduto dal 5 settembre – giorno del blitz interforze contro la camorra locale – fino a queste ore a Caivano, ha francamente del surreale; perché se è corretto scrivere che si è trattato della “cronaca di un blitz annunciato”, è ancora più opportuno sottolineare come si sia comunque trattato del primo intervento statale, almeno su larga scala, da anni. Chiaro che non possa fermarsi lì. Ergo, benissimo criticare l’intervento “telefonato” (in termini calcistici), ma senza dimenticare l’aspetto della assoluta novitas.

In secondo luogo, sia lode a questo don Patriciello, traslato da icona della legalità per il centrosinistra ed i suoi intellettuali, a marionetta nelle mani della Premier dagli stessi che prima lo lodavano (vedasi Saviano, il quale ancora non si è ripreso dall’effetto Murgia, vale a dire dal suo volerla sostituire come opinion leader progressista); il prete di Caivano, infatti, ha ricordato a tutti che è ovvio che ci voglia anche un intervento strutturale e culturale (scuola, sport, servizi: le tre fondamentali S), aggiungendo però che, di fronte ad una reazione rabbiosa e stizzosa della delinquenza che controlla il territorio, ci vogliono in primissima battuta forze dell’ordine ben armate e determinate (e magari i militari, senza alcuna vergogna: ricordate l’operazione “Vespri siciliani”?).

Una considerazione ovvia, la quale rasenta la scontatezza, ma che diventa necessaria a fronte della assurda, e controproducente, campagna di ridicolizzazione del succitato blitz del 5 settembre scorso.

Ancora una volta, vorrei ricordare chi disse che “un padre di famiglia che non si senta sicuro di mandare in giro la propria figlia nel suo quartiere, deve essere anche una nostra priorità”; questa saggia frase, all’interno del suo discorso programmatico, la pronunciò Walter Veltroni, al Lingotto, nel momento in cui fondava il Pd (estate 2007).

A fronte della Schlein attuale, perfino il buon Uòlter appare – con la dovuta distanza storica – un gigante vero, un autentico statista: lui non era mai stato comunista (così diceva, almeno), l’attuale Segretaria piddina non era mai stata piddina: ma l’uno, almeno un po’, di politica masticava, l’altra parecchio meno…

 

GLI USA DA UNA PARTE, COREA NORDISTA E URSS DALL’ALTRA

Gli eventi di queste ultime ore, dovrebbero fare rinsavire i tanti dubbiosi e scettici, mostrando loro di fronte a quale bivio ormai siamo giunti: la ammaccatissima democrazia statunitense, con i suoi alleati europei, da un lato; il tonitruante cartello delle dittature dall’altro: la Russia putiniana, la Corea del Nord, la Cina.

Nel momento in cui un dittatore – figlio e nipote di dittatori – incontra a Vladivostok l’idolo di molti italiani (Putin, ovviamente), verosimilmente non per parlare delle problematiche gender, arrivano i risultati delle elezioni amministrative in Russia (che per Putin dovrebbe tornare ad essere l’Urss, in modo tale da farci ringiovanire tutti), considerate una sostanziale farsa financo dal portavoce del Cremlino Peskov.

Negli States, invece, il Presidente Biden inizia a sentire il fiato sul collo di un possibile impeachment (che farebbe gongolare Trump) per il suo verosimile coinvolgimento negli affari opaschi del figlio Hunter, e – come ben risaputo – l’ex Presidente e quasi certo candidato repubblicano alle prossime elezioni – per l’appunto, The Donald – è atteso da 4 o 5 imminenti Processi (e la dea Melania non gli appare più accanto, ma questo è un altro problema, comunque non solo privato).

Insomma, da un lato abbiamo le affinità elettive, sempre più evidenti, fra autocrati e dittatori, i quali tendono naturaliter a legittimarsi reciprocamente; dall’altro, abbiamo una democrazia in evidente sofferenza (con un sistema elettorale per le presidenziali, che andrebbe riformato in profondità), capace però di mettere sotto processo il suo Presidente in carica (quasi certamente) ed il suo sfidante: capace cioé di fare passare il messaggio che nessuno è al di sopra della Legge, e che i checks and balances (stampa e media compresi) funzionano ancora, pur se assai arrugginiti. A sfacciata differenza di ciò che accade di là, fra Corea del Nord, Russia e Cina.

Ciò che ci dovremmo domandare, è il perché molti italiani abbiano più in simpatia il modello russo-coreano-cinese che non quello, pur in evidente appannamento, americano: ma tanto – ormai lo abbiamo ben capito – chi è putiniano è come chi è razzista, non lo ammette mai…

 

SI TORNA A SCUOLA

Dopodomani, anche in Toscana e dunque a Sienina, si torna a scuolina (non lo scrivente, ancora sabbatico): dopo i consueti – lunghissimi, eccessivi – tre mesi di interruzione per gli studenti (salvo per coloro che hanno fatto gli esami, o i “rimandati”).

Fra le varie chicche di una istituzione per alcuni ormai “fallita” (Crepet, e non solo), e di certo in mostruosa difficoltà per i tanti motivi che abbiamo spesso trattato dalle colonne del blog, oggi vogliamo segnalare questa autentica perla, che fa capire molto, moltissimo della scuola di oggi. Il pesce, come si sa, puzza sempre dalla testa, no?

Ecco ciò che ha dichiarato, a proposito del tasso di contenzioso fra genitori e scuole, il Presidente dell’Associazione nazionale presidi, quell’Antonello Giannelli del quale ci siamo tante volte occupati. Una sorta di sindrome di Stoccolma, verrebbe da chiosare.

“Finalmente la scuola ha perso la sua “aura”, è vista come un servizio pubblico uguale agli altri e si chiede conto del suo funzionamento: i ricorsi delle famiglie contro alcune decisioni sono un segnale di maturazione della società” (dal “Venerdì di Repubblica” dell’8 settembre, pag. 44).

Invece di cercare di porre un argine ad un fenomeno che è devastante in primo luogo per i figli dei genitori che ricorrono al Tar – magari per fare promuovere la figlia con 6 materie insufficienti, per non farsi mancare alcunché -, il Preside loda il tutto come “segnale di maturazione della società”.

Che dire, se non l’augurare un buon anno a tutti, a partire dal sempre più compiaciuto Giannelli; rectius: BUON HANNO A TUTTI!

 

Ps Ieri sera, vittoria piuttosto convincente della Nazionale di Luciano Spalletti sull’Ucraina: 2-1 il risultato finale, che sarebbe potuto essere ben più rotondo; facciamo una domandina agli esperti: nel tempo del politicamente correttissimo (il quale, poi, genera il successo di Vannacci), qualcuno ha forse notato qualcosa di curioso a proposito del giocatore Gnonto, entrato nella ripresa? Vediamo se qualcuno ha colto, o se dovrà intervenire la redazione: diamo tempo diciamo fino a venerdì, suvvia…

 

 

23 Commenti su Caivano, Biden, scuola (ed un Ps)

  1. Roberto scrive:

    Sul blitz di Caivano il problema è un altro. Una cosa è la necessaria auspicata maggiore presenza dello stato sul territorio per renderlo sicuro, e su questo bisogna vedere cosa farà di concreto il governo, diamogli tempo. Altra cosa è un blitz estemporaneo, improvvisato e non programmato nelle finalità, che ha dato l’impressione (sbagliata?) di essere stato un mero colpo di teatro. Il governo farà sul serio? Vedremo. Intanto, a mio avviso, già il fatto di aver voluto nominare un commissario per Caivano, mi pare un’altra dimostrazione di incapacità: il problema è solo a Caivano? A che serve un commissario ? Mancanza di fiducia nella capacità del ministro degli interni?

    • Vedo nero e basta scrive:

      C’è da essere poco ottimisti quando, in un conflitto a fuoco, un rappresentante dell’ordine spara per difesa ad un delinquente armato e gli viene fatta subito un’inchiesta sulla ragione dello sparo, tanto da fare quasi passare il fuorilegge come vittima per eccesso di zelo.

      • Roberto scrive:

        Ma dai, siamo pur sempre un paese libero e democratico, e l’apertura di una inchiesta in casi del genere è d’obbligo. Poi nella maggioranza dei casi si va all’assoluzione.
        Io non mi sentirei sicuro in un paese dove le forze dell’ordine fossero automaticamente immuni dal vaglio del loro operato. È sempre bene accertare giuridicamente come avvengono i fatti.
        Il contrario avviene nelle dittature.

  2. Gp scrive:

    Non si riesce a parlare della guerra senza essere tacciati di ‘putinismo’ se ci si discosta dalla visione ufficiale. È la seconda volta che un ‘minculpop’ globale impone una riduttiva visione binaria (bene/male) su una complessa questione: durante il covid posizioni non perfettamente allineate, tipo Cacciari, sono state immediatamente relegate fra i terrapiattisti/negazionisti. Lo stesso sta avvenendo per il clima.
    Sinceramente non m’interessa quanta poca democrazia abbiano in Russia e in Corea, ma sono preoccupato da ciò che la guerra ha messo a nudo impietosamente: siamo una colonia Usa e su ogni ‘nostra’ decisione pesano 30000 militari e 100 bombe atomiche presenti sul nostro territorio. Draghi solo un paio di giorni fa auspicava ulteriori cessioni di sovranità (quindi minore democrazia); in Olanda gli allevatori contrari alla transazione green hanno vinto le elezioni amministrative in 19 province su 19, la transazione la faremo lo stesso, a nostre spere e non sarà democratica. Non importa, tanto staremo sempre meglio dei russi… abbiamo molto nargine di peggioramento da sfruttare

  3. Cecco scrive:

    Buongiorno, e come spesso accade mi ritrovo d’accordo con l’Eretico perfettamente a meta! Per quanto riguarda le questioni inerenti la scuola ed il caso Caivano direi che le mie riflessioni personali collimano con le sue, naturalmente su Caivano l’intervento governativo non può limitarsi ad un bliz di polizia altrimenti finirebbero per avere ragione quelli che sostengono che si tratterebbe solo di un “coup de theatre”, l’intervento delle forze dell’ordine è stato necessario ma deve seguire quello che tutti auspicano ovvero la presenza costante dei vigili urbani (come sostiene don Patriciello), quella degli assistenti sociali e dei maestri di scuola ovvero dello Stato in tutte le sue articolazioni. Sulla scuola poi sfonda una porta aperta, la mancanza riconosciuta autorevolezza degli insegnanti (che poi fa il paio con quella dei sanitari che vengono aggrediti nei vari pronto soccorso d’Italia) non denota certo una maturazione della società quanto piuttosto un definanziamento progressivo dell’istituzione scolastica da parte dei vari governi (di tutti i colori) che ha finito per rendere debole la scuola e quindi facilmente attaccabile, ma lo Stato spesso per fare cassa si è trovato proprio ad indebolire le articolazioni più prossime ai cittadini ovvero la scuola, la sanità e perfino le forze dell’ordine, mi verrebbe da citare quel tale che per fare un dispetto alla moglie ….Dove invece non mi trovo d’accordo con l’Eretico è sulla divisione del mondo in buoni e cattivi, è scontato (o almeno per me lo è) che il modello democratico è di gran lunga preferibile a quello oligarchico o peggio dittatoriale, ma non sempre i paesi appartenenti al blocco democratico si comportano in modo assennato. Continuo a pensare che una cattiva pace sarebbe stata meglio del disastro ucraino in corso, ritengo che le popolazioni avrebbero sofferto meno se l’occidente democratico avesse fatto ogni sforzo possibile per scongiurare il conflitto, anche arrivare ad un compromesso con il cattivo Putin, finanche a schierare delle forze di interposizione internazionali tra il Donbass e l’Ucraina pur di togliere a Putin ogni pretesto per invadere il paese, naturalmente parlo con il senno di poi. Quello che vedo adesso per l’Ucraina è solo un futuro nero, terreni agricoli svenduti alle multinazionali Usa, una futura ricostruzione da fare con una generazione sterminata dalla guerra o che si è accasata stabilmente ormai fuori dal paese, un debito accumulato per le spese di guerra che appena avremo il ritorno alla pace il Fondo Monetario imporrà piani di rientro con importanti tagli al Welfare e quindi in sostanza almeno vent’anni di miseria, ne valeva la pena? E chi ci ha guadagnato? Se rispondiamo onestamente a questa domanda non possiamo non vedere i limiti dell’occidente democratico.

  4. Ics scrive:

    Nella penisola alberga una folta comunità di residuati comunisti affezionati alla madre Russia ma che purtroppo ritiene un diritto acquisito farsi mantenere in Italia. C’è poi la variante finto pacifista che ha il riferimento nell’attuale papa pampero (quanto manca il polacco che finanziava solidarnosc)

    I migliori però sono i putiniani per ripicca: in genere no vax che nel mezzo del cammin di loro vita si sono accorti che lo stato non è il babbo. La colpa però è della cultura occidentale che ha fatto credere che l’individuo non sia sacrificabile.
    Basterebbe vedere qualche video di soldati russi mandati al macello (e di mogli rimborsate con un sacco di patate) per apprezzare la nostra malconcia democrazia…

  5. Vedo nero e basta scrive:

    A proposito della politica estera. Trump è un balzano, ma Biden ci sta mettendo tutti nei guai e non bastava l’Unione Europea come dal seguente collegamento. https://www.msn.com/it-it/notizie/politica/eurocomplotto-contro-l-italia-tradimenti-ue-sul-dossier-migranti-con-la-regia-pd/ar-AA1gGNBv?ocid=msedgdhp&pc=U531&cvid=1032e41abcf84310a2bd36e28b3a9241&ei=14
    Grazie buonisti che sabotate l’accordo con al Tunisia,dell’Unione Europea, grazie alla Francia e Germania, soci dell’UE ed anche alla Grecia e Spagna che respingono i disperati senza che l’Ente inutile della UE dica qualcosa.

    • Vedo nero e basta scrive:

      La sinistra europea stanno impedendo con vari cavilli burocratici l’accordo tra la Tunisia e l’UE. Stanno creando ostacoli ai soldi da destinare alle autorità tunisine per il controllo e razionalizzazione del flusso dei migranti.

      • Roberto scrive:

        Controllo e razionalizzazione,ahahah. Ora così si chiama il ricatto?. Siamo seri e meno ipocriti. Hanno capito che li paghiamo perché se li tengano. Ok, ci fa comodo, ma chiamiamo le cose con il loro nome. Erdogan quanti miliardi è riuscito a scucirci con questa storia?

        • Vedo nero e basta scrive:

          Un accordo con la Tunisia ci vuole anche per rallentare l’onda di disperati che ci stanno arrivando sulle nostre coste. Tutto questo però è dominato dall’ipocrisia. L’ipocrisia con Erdogan è la più evidente realtà; l’Europa è in balia del dittatore turco e dell’incapace arteriosclerotico americano. Il primo sta sterminando i curdi e tutto tace, a cominciare dall’Ente inutile ONU. Rimbanbaiden ci ha coinvolto in una guerra che si poteva evitare ed è sotto inchiesta per vari illeciti di suo figlio, proprio per la ricostruzione dell’Ucraina. Di dittatori ce ne sono a scelta e l’ipocrisia domina. Dato che ormai è appurato che l’Unione Europea vale quanto il due a briscola, ed in essa noi altrettanto, era forse meglio, se dovevano scegliere un dittatore, rimanere con quello precedente a questo triste situazione mondiale. Consideriamo che il nostro “amico” americano è sospettato di avere sabotato il gasdotto Nord Stream 2 per metterci in difficoltà, ma poiché abbiamo perso una guerra, siamo con le Basi Nato in casa, c’è poco da fare e dobbiamo scegliere la democrazia (sig) degli USA. Quindi tappandoci il naso dobbiamo accettare gli accordi con governi bastardi come quelli dell’altra riva mediterranea. Finora siamo stati ipocriti e poco furbi, ma facendo così potremmo razionalizzare, per quanto possibile, il flusso di quei disoperati.

  6. Paolo Panzieri scrive:

    Non sono mai stato un complottista, ma stavolta è inevitabile cercare di leggere la realtà USA per quello che non è …
    I Democratici sono corrosi dall’ideologia e dall’opacità del loro spregiudicato potere, ma non penso siano del tutto stupidi.
    Sanno benissimo che Biden (quello che dopo il G20: io non so voi ma io me ne vado a letto …) non è in grado di finire neppure questo mandato, figuriamoci il prossimo.
    Leggono anche loro i giornali e sanno benissimo che ogni volta che mettono sotto processo Trump i sondaggi schizzano (una specie di Berlusconi cogli steroidi, cose che dovrebbero far pensare …).
    Sanno bene anche che Trump con Biden, ormai allocchito, probabilmente vincerebbe a mani basse.
    Allora a che gioco giocano?
    Penso che vogliano che Trump, che è un candindidato comunque divisivo e scomodo, vinca le primarie, mettendo fuori gioco Ron De Santis, il vero cavallo vincente della scuderia avversaria.
    Soltanto allora scenderanno Biden (guarda caso adesso cominciano ad emergere anche i guai suoi e di Hunter …) e scopriranno le loro carte.
    Una tattica ineccepibile, con un unico problema serio: chi candidare?
    Kamala da sana fa quasi più danni di Biden rimbambito ed il giovane Kennedy, che forse sarebbe il loro cavallo migliore, non è controllabile …
    Quindi, vedremo a bocce ferme chi sfiderà il vecchio Trump al posto di Biden.
    Magari Crazy Nancy che non ne vuole sapere di essere pensionata?
    Insomma, assisteremo all’ennesimo palio dei ciuchi …

  7. Siamo pronti! scrive:

    ..o meglio, si pensava di essere pronti…in verità si diceva di esserlo per abbindolare i delusi omini della cooppe.
    Ad un anno dalla conquista del governo, è stato çonfermata linettitudine e l’incapacità dimostrata a livello locale: promesse propagandistiche non mantenibili e non mantenute, azioni muscolari senza risultato concreto,nessun progetto.
    Tuttavia ancora consenso…come gli anni d’oro della sx. Ma gente non è stupida, neanche quella più stupida, soprattutto se esclusa dal ritorno monetario dei ” familisti”.
    Piano piano anche a dx si comincia ad aprire gli occhi su una classe dirigente inadatta, sia centrale che locale, e si avvicina sempre di più il giorno della verità.
    A rendere lento questo cammino una sx lacerata, disunita, arroccata e piena di figure faccendarie .. sia localmente che centralmente.
    L’immagine che mi restituiscono sindaca e presidente del consiglio è quella di un burattino!
    Chi saranno i burattinai?

  8. Vedo nero e basta scrive:

    Riguardo a Gnonto. Che dire? Non sa stoppare la palla, corre sufficientemente veloce, ma cade sempre per terra e poi non essendo molto alto nei calci d’angolo i difensori avversari se lo bevono, viene dal campionato svizzero (?) come non ci fossero dei dignitosi attaccanti il Italia. Insomma non mi sembra adatto alla, per quanto scalcinata, nostra attuale Nazionale.

    • Eretico scrive:

      Allora, pur con un giorno di ritardo, eccoci a Gnonto ed al politically correct.

      Italia-Ucraina, pochi minuti dalla fine della partita; punizione dal limite dell’area per gli ucraini. Si forma la barriera italica: 3 o 4 giocatori in piedi, pronti a saltare, ed uno invece a terra, in caso di tiro rasoterra.
      Chi era quello sdraiato, pronto ad immolarsi per la Patria? Gnonto! Forse semplicemente perché il più basso, ma se qualche attivista delle cause politically correct lo avesse notato, avrebbe di certo eccepito sul fatto che, sdraiato per terra, c’era un giocatore di colore, e non altri…

      L’eretico

      • Vedo nero e basta scrive:

        Di colore o no, Gnonto mi sembra una pippa di giocatore.

        • Vedo nero e basta scrive:

          Ah, se quel bischero di Balotelli avesse avuto più cervello qualcosa in più avremmo vinto. Era un campione, anche se qualche volta il suo carattere pessimo lo fregava durante la partita.

      • Anonimo scrive:

        Figuriamoci, il “coccodrillo” (così si chiama) lo hanno fatto fare anche a Messi. È solo questione di utilità tattica in quella specifica situazione di gioco.

        • Eretico scrive:

          Caro Anonimo,
          non c’è dubbio alcuno, la mia era solo una considerazione dettata dagli eccessi del politically correct, stavolta mi pare (fortunatamente) non scattati.
          Sempre per sottolineare che lo straordinario successo di vendite del Generale Vannacci, nasce e si nutre proprio di queste follie, che tendono inevitabilmente a generare ripulsa (e non solo fra chi vota a destra)…

    • Roberto scrive:

      Certo, con rispetto parlando, a volte vi fate certe pippe mentali. Si fa per ridere eh!

  9. Vedo nero e basta scrive:

    Non sono un baciapile, ma noto una certa differenza di comportamento tra la Santa Sede che manda a giro Zuppi per cercare un accordo tra Russia ed Ucraina e il buffone ucraino che chiede prevalentemente armi invece di viveri e cibo per i suoi dando del filorusso (!) al Papa. Per il Vaticano sarà difficile cambiare le cose, ma almeno ci fa una buona figura al mondo, ci ha provato. Quante speranze deluse invece da Rimbambiden, doveva portare la pace, la democrazia, ecc. invece se le cose nel mondo, anche nel suo Paese, andavano male ora sono peggiorate.

  10. casmar scrive:

    Sarebbe auspicabile un utilizzo dello spazio dedicato ai commenti più cauto, ad evitare di trasformare il blog in una sorta di Bar Sport. Alle 20:42 del 18/09 erano 7 commenti su 18 riconducibili al medesimo nick

  11. Daria gentili scrive:

    Scuola: penso che la riforma del 6 in condotta potrebbe contribuire a ridare – forse – l’ autorevolezza perduta ai docenti.
    Mi piacerebbe comunque avere un tuo commento sull’impianto complessivo della ( ennesima) riforma scolastica .

    • Eretico scrive:

      Cara Daria,
      ci sarebbe da scriverci un pezzo intero, cosa che peraltro spero di fare (ma non assicuro niente, eh!).

      In ogni caso, ed in estremissima sintesi: per ridare un minimo di autorevolezza al corpo docente, più che norme scritte dall’alto (che possono aiutare, non risolvere), servirebbe il contributo concreto delle famiglie; è proprio in famiglia, infatti, che si crea l’autorevolezza dei docenti, prima ancora che in classe.

      Pubblicità last minute: alle 17,30, questo pomeriggio chi può venga in Comunale, si discetta, con Simonetta Michelotti, di un certo Gaetano Salvemini (non l’allenatore di calcio); in ogni caso, ci sarà anche la diretta Facebook (aperta, anche per chi non è “socialista”)…

      L’eretico

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