Eretico di SienaRussia-Ucraina: una aggressione, doppia (e 3 Ps) - Eretico di Siena

Russia-Ucraina: una aggressione, doppia (e 3 Ps)

Settimana incentrata soprattutto sulla politica estera, ed è proprio a quella che ci dedichiamo, nell’imminenza del terzo anniversario dell’aggressione russa all’Ucraina: la quale noi continuiamo a chiamare così – i trumpiani non ce ne vogliano -, e della quale parlerà, da par suo, il professor Daniele Pasquinucci (Unisi) in una sua lectio (lunedì 24, ore 17,30) in Sala storica. Un appuntamento davvero importante, anche vista l’attualità così cogente e le tante panzane che si librano nell’aria…

 

VITTORIA RUSSA? CHI SI ACCONTENTA, GODE…

Ci sia consentito di partire dal dato prettamente militare, per iniziare; gira voce che Putin (il liberaldemocratico leader russo, secondo Trump), lunedì prossimo 24 febbraio – in occasione dei 3 anni dall’inizio dell’invasione russa – voglia annunciare la sua vittoria militare.

La quale, peraltro, è data come assodata e trionfante da mesi e mesi, se uno legge gli Orsini della situazione (già: ovviamente lui – con le fredde e non faziose armi della sociologia – aveva previsto tutto).

Vediamo allora di portare avanti un ragionamento terra terra, visto che si parla di una guerra anche guerreggiata boots on the ground: la Crimea, non va neanche presa in considerazione, essendo stata annessa militarmente da Putin nel 2014 (semmai, in questo caso, l’Ucraina si è dimostrata incapace di riprendersela, su questo non vi è dubbio alcuno).

La domanda delle cento pistole da farsi, è la seguente: siamo proprio così sicuri che la Russia putiniana abbia vinto, o stravinto come vorrebbe fare credere gli Orsini della situazione?

Vediamo di fornire qualche elemento fattuale: sic stantibus rebus, siamo a circa il 20% di territorio portato a casa dall’aggressore (che già ne controllava una discreta porzione prima del 2022), contro ovviamente l’80% che resta all’aggredito.

Putin aveva come Piano A di prendere Kiev (se non oltre: ma fermiamoci pure alla Capitale), ammazzando Zelensky, e tutto ciò è miseramente fallito: basterebbe questo, per evitare toni trionfalistici a Mosca, e di tanti in Italia; il Piano B, poi, prevedeva di tagliare ogni accesso dell’Ucraina al Mar Nero, occupando in particolare Odessa: altra opzione del tutto fallita; il Piano C – questo, in buona ma non completa parte, portato a casa dagli aggressori – prevedeva il controllo delle zone minerarie del Donbass. Ergo – se la logica fattuale esiste ancora -, su tre opzioni che Putin si era prefisso con la sua “Operazione militare speciale”, l’autocrate moscovita ne ha ottenuta, ed in modo non completo, una.

Per ottenere il (parziale) successo del Piano C (dopo avere fallito di brutto il Piano A e B, lo ribadiamo), Putin ha dovuto chiedere aiuto ai droni iraniani ( sin quasi dall’inizio della sua aggressione), e poi, per cercare di rintuzzare la controffensiva ucraina di agosto 2024 nel Kursk (la quale peraltro, pur avendo perso metà circa di ciò che aveva conquistato, regge ancora, mentre Putin aveva detto che entro ottobre 2024 avrebbe ripreso tutto il territorio russo), ha dovuto chiedere aiuto financo al dittatore nord coreano, il quale – come sempre, in piena sintonia dittatoriale – gli ha mandato qualche migliaio di poveretti, i quali sono stati in larga parte ammazzati.

Per finire, una notazione geopolitica, con potenziali, ovvie, ripercussioni militari: dopo l’invasione putiniana del 24 febbraio 2022, sia la Finlandia che la Svezia hanno formalizzato l’adesione alla Nato, allontanando da se stesse una prolungata neutralità. Come già scritto altre volte, caso emblematico di eterogenesi dei fini, per Putin.

Questo – tralasciando altro per esigenze di spazio – giusto per dare un quadro dell’invincibile Armata putiniana, per come si è mossa da tre anni a questa parte: però la Russia ha vinto, eh, ci mancherebbe altro. Aspettiamo a gloria l’autocelebrazione putiniana.

Come si diceva una volta: chi s’accontenta, gode…

 

IL DISCORSO DEL PRESIDENTE MATTARELLA

Si può discutere fino a lunedì, sul fatto della opportunità politica, della tempistica e quant’altro, relativamente alla lectio tenuta dal Presidente Mattarella lo scorso 5 febbraio a Marsiglia, con relativo innesco della crisi diplomatica fra Russia ed Italia; ciò detto a premessa, dal punto di vista storico ciò che ha detto il Presidente non fa una grinza.

Fra l’altro, Mattarella ha ricordato un passaggio – uno dei tanti – del tutto espunti dalla narrazione putiniana, ricordando che l’Ucraina si privò – in un accesso di generosità e di ingenuità ad un tempo – di tutto il suo vasto arsenale atomico (che nel 2022 avrebbe bloccato sul nascere ogni tentativo putiniano), fidandosi dell’amicizia e della protezione russa (Putin ancora era un oscuro agente segreto). Molti italiani, verosimilmente, neanche sapevano di questo cruciale passaggio dei Novanta (peraltro, continuano a non saperlo, nell’ignoranza “socialista” dominante).

Inoltre, alle Zacharove – con contorno di utili idioti italiani: dispiace dovere usare questo termine, ma è tecnicamente così – che ribattono che l’Unione sovietica pagò un prezzo altissimo contro il Nazifascismo, ci sarebbero da ricordare – anche qui, all’insegna del repetita iuvant – almeno due cose, sempre sottaciute dalla propaganda putiniana.

In primo luogo, che moltissimi di quei 26 milioni di morti antinazisti fra il 1941 ed il 1945, erano proprio ucraini (il tributo di sangue più alto, dopo ovviamente i russi, lo pagarono loro, all’interno dell’Urss: non erano tutti collaborazionisti, come invece ci dicono le Zacharove); in secondo luogo: i sovietici – fino a quando Hitler ruppe l’alleanza, stipulata fra Terzo Reich e Urss il 23 agosto del 1939, con Stalin (22 giugno del 1941) – si erano spartiti, in una politica di potenza, la Polonia con i nazisti, con Hitler che aveva dato in simultanea il via libera a Stalin per la conquista della succitata Finlandia.

Ergo, grande eroismo sovietico, in occasione della Operazione Barbarossa, ma nessuna opzione morale: i sovietici combattevano per salvare se stessi, le proprie case, le proprie famiglie (come gli ucraini oggi, peraltro), non certo per un ideale antinazista o antifascista. Con i nazisti, erano stati alleati fino al giorno prima: chiaro perché oggi, in Russia, il Patto Molotov Von Ribbentropp non si studi più, nelle scuole?

 

“COLORO CHE L’AVEVANO DETTO”

Allora, coloro i quali sono filoputiniani non solo non l’ammettono (da Conte in giù), ma si offendono e sbraitano alla morte del free speech, se uno gli fa notare che hanno la tendenza a ripetere a pappagallo la propaganda putiniana.

Noi, rispettosi dei loro desiderata, dunque non li chiameremo più “filoputiniani”, ma li denomineremo – in ottemperanza con il trionfalismo che li sta accompagnando in questi giorni di trumpismo trionfante – “coloro che l’avevano detto”.

Spinti dallo Zeitgeist trumpista del momento – per cui Zelensky diventa la feccia dell’umanità e dell’autentico dittatore si tessono invece solo elogi -, “coloro i quali l’avevano detto” ormai vanno a briglia sciolta: non solo – a loro dire – avevano ragione su tutto, ma erano stati financo profetici.

L’operazione è davvero furbetta (non intelligente: furbetta, ma per i social basta ed avanza); facciamo giusto un esempio: “era chiaro che la Russia non poteva essere sconfitta, e noi lo diciamo da tre anni”, è uno dei loro mantra: come se qualche normodotato avesse mai pensato che le truppe di Kiev sarebbero un giorno arrivate a Mosca o a San Pietroburgo. Vincere, voleva dire “semplicemente” resistere all’invasione russa, cedere il minore terreno possibile: cosa peraltro – come scritto nella prima parte del pezzo – di fatto quasi completamente ottenuta.

Cosa accadrà, ora che gli States trumpiani hanno deciso di lasciare a se stessa l’Ucraina? Fino in fondo, non lo può sapere nessuno (neanche “quelli che l’avevano detto”); possiamo invece dire ciò che speriamo noi che possa accadere (e possiamo benissimo essere troppo ottimisti, ci mancherebbe): speriamo quindi che, all’interno della tanto bistrattata Europa (in attesa che le cose si possano sveltire e rendere più efficienti a livello di Unione europea), le uniche due forze atomiche – la Francia e l’Inghilterra – prendano in mano la situazione da par loro, e schierino forze di interposizione, con regole di ingaggio chiare, contro una eventuale ripresa delle operazioni di aggressione russa oltre la linea dell’auspicata demarcazione fra Russia ed Ucraina.

L’Unione europea, nell’hic et nunc, temiamo non possa davvero fare molto di più; Francia ed Inghilterra (più Polonia e Baltici, per esempio), sono invece in grado di farlo (gli italiani, ovviamente, barcamenandosi fra Trump ed Ue, staranno a guardare).

Molti dicono e scrivono che Putin non accetterebbe, mai e poi mai, una forza di interposizione composta da francesi ed inglesi: prima di tutto, la cosa andrebbe verificata sul serio; in secondo luogo, se anche fosse, Putin troverebbe pane ancora più duro per i suoi denti insanguinati.

Siamo insomma proprio sicuri che uno, il cui esercito non è stato capace di prendersi Kiev quando non c’erano truppe straniere in loco, avrebbe le forze per andare avanti lo stesso?

Ps 1 Diciamocela proprio tutta: il Caso Del Mastro, comunque la si pensi, non è un titolo di merito del Governo; mettiamo pure che il Sottosegretario sia stato condannato da un Giudice “comunista”: ma che dire della richiesta di assoluzione da parte del PM Ielo, richiesta motivata dal fatto che mancasse il cosiddetto “elemento soggettivo”? Per chiarire: per la Procura – che aveva chiesto l’assoluzione -, l’onorevole Del Mastro non si era accorto della non ostensibilità di quelle carte. E di mestiere faceva l’avvocato, mentre adesso è sottosegretario alla Giustizia…

Ps 2 Sinner ha dunque patteggiato una squalifica di un paio di mesi per il Caso Clostebol; godendo di stampa amicissima, la redazione mi ha segnalato che perfino Il Corriere della sera ha evidenziato come il patteggiamento sia stato un qualcosa che avvantaggiava più la Wada (Agenzia antidoping) – la quale rischiava di perdere in seguito -, che non il tennista monegasco-sudtirolese battente bandiera italiana. Insomma, Caso Toti docet: ormai si può tranquillamente patteggiare, facendo passare l’idea che il fatto non rappresenti una ammissione di responsabilità. Prendiamo tutti nota, mi raccomando…

Ps 3 Finiamo con un paio di cosine cultural-senesi: finalmente, da ieri sera ha riaperto il cinema Pendola, ad oggi il più vecchio della città; una settantina di posti in meno (per problemi di antincendio), ma tanta, tanta voglia di ricominciare…per quanto concerne la Sala storica, ancora due eventi in programma questa settimana: mercoledì, un libro sui tabernacoli, curato dal Comitato Amici del Palio. Lunedì, lectio del professore Daniele Pasquinucci sul terzo anniversario dell’aggressione russa all’Ucraina, come ricordato all’inizio. E chi vorrà, potrà dire la sua, alla fine: non essendo in Russia, noi ci possiamo permettere il lusso del non essere d’accordo, ed anche del dirlo in pubblico…

30 Commenti su Russia-Ucraina: una aggressione, doppia (e 3 Ps)

  1. ginocacino scrive:

    … buongiorno e buona domenica ai lettori del blog e, as usual, al redattore capo
    avevo già avuto modo di dire qui come dal momento dell’invasione o dall’inizio dell’operazione militare speciale Putin e la Russia fossero passati dalla parte del torto (mi ricordo che usai un paragone a suo tempo che citava più omeno cosi: è come nella lite fra due vicini nella quale uno di questi, quello che ha la casa piu piccola, ogni mattina passando lancia pietre alla finestre del vicino e questo lo redarguisse a smetterla fino a quando reagisce dando fuoco alla casa con tutti coloro che sono dentro quindi passando dalla parte del torto a prescindere) ma non credo assolutamente al mantra che Putin una mattina svegliandosi col piede storto abbia voluto invadere l’Ucraina cosi dal nulla ma semplicemente per smanie di grandezza
    Semmai e sempre secondo me quello che non si aspettava, forse, era la reazione del resto del mondo “occidentale” che fra equipaggiamenti, armamenti, know how, logistica et varie, e senza dimenticare tutte le sanzioni, hanno permesso (anzi illuso) agli ucraini di resistere per 3 anni (ma davvero qualcuno pensava alla possibilita di vittoria Ucraina fosse anche solo nel ricacciare i russi sul loro territorio? e senza mandare “stivali sul campo”?)
    ma qualcuno pensa davvero che nelle intenzioni dei russi, dopo l’Ucraina veniva e viene l’Europa? magari cominciando ad uno ad uno da tutti quei paesi che un tempo erano sotto la sfera sovietica? e nessuno pensa che è l’occidente USA e NATO in testa che hanno voluto cogliere l’occasione per testare la vera forza dei Russi i quali con Putin stavano pian piano riconquistando il loro potere di deterrenza come lo aveva l’URSS intaccando il predominio americano (un po’ come si sta concretizzando con la Cina)? e magari coltivando davvero l’illusione di sconfiggerli umiliandoli miseramente? … la prima potenza nucleare del mondo?

    E Mattarella? per quanto fin dal primo giorno dell’invasione non ha mancato mai di far sentire la sua voce in armonia con tutti gli altri paesi dell’UE quindi con una posizione precisa e netta, sicuri che abbia fatto bene a paragonare la Russia proprio al terzo reich? con tutto quello che questo comporta? (ancora oggi tutto cio che riguarda quella barbarie è molto sentita da tutti, anche se da taluni contestando i dati storici o arrivando a dire che è stata tutta una fuffa, tanto che noi festeggiamo il giorno della memoria e della liberazione Gli USA festeggiano lo sbarco in Normandia mentre i Russi festeggiano solennemente il giorno della vittoria … sul terzo reich)

    vero è che, come si dice, la storia la scrivono i Vincitori ma noi (occidentali) abbiamo il brutto vizio di “cantarcela e suonarcela” da soli dietro il vessillo della democrazia da esportare e imporre a tutti con ogni mezzo, lecito o illecito … il Marchese del Grillo ancora insegna … “noi siamo noi e voi non siete un cazzo”

    Buona domenica
    … dunque sono arruolato nelle file dei “filoputiniani” o fra “coloro che lo avevano detto”?

    • Eretico scrive:

      Caro Ginocacino,
      come ho scritto i “filoputiniani” non vogliono esistere, oggi impera piuttosto la categoria di “coloro che l’avevano detto”: alla quale tu – citando Travaglio e Barbero – ovviamente appartieni ad honorem.

      Quando mi citerai un loro intervento sul Patto Molotov-Von Ribbentrop, per esempio, fammi pure un fischio: uno è storico, l’altro giornalista laureato in Storia, ergo dovrebbero conoscerlo, chissà perché non ne parlano mai…e lo stesso – per stare al 2025 – valga per quando troverai una loro ammissione sul fatto che Putin per questa guerra, a prescindere da come andranno le trattative, militarmente non può cantare vittoria.
      Aspetto assai volentieri tue (loro) nuove, su questi due passaggi, i quali a me sembrano piuttosto cogenti…

      L’eretico

      • ginocacino scrive:

        … quindi secondo il tuo parere, la tua opinione, la tua conoscenza dei fatti questa guerra è ne più ne meno che una semplice aggressione e conseguente invasione del più forte sul più debole per ristabilire la perduta gloria sovietica giusto? e immanentemente dopo l’Ucraina tocca all’Europa quindi dobbiamo prepararci anche noi a respingere i perfidi Russi nelle loro terre e magari cogliendo la probabile possibile futura occasione per sottrargliene un po’ …. desiderio questo sempre presente e malcelato

        il patto Molotov-Von Ribbentrop è innegabile ma è stato fatto in un preciso momento storico quando le due superpotenze si guardavano in cagnesco e non perdevano occasione per azzannarsi sia direttamente che indirettamente e quando l’espansionismo americano/occidentale doveva essere controbilanciato da quello russo e per proteggersi, perchè no, dalla nascente grande Germania ma è altrettanto innegabile che poi la storia è andata al contrario ovvero che i tedeschi hanno rotto il patto e invaso anche la Russia e che per fermare i nazisti c’è voluto il loro intervento i quali infatti sono arrivati fino a Berlino …può il patto che menzioni soverchiare tutto il resto della storia? … allo stesso modo noi Italiani che coi Nazisti ci siamo alleati con tanto di contorno delle leggi razziali possiamo essere quindi definiti fascisti a ragion veduta cancellando tutto quello che ne è venuto dopo?

        … e dicci infine, anche tu pensi o sei convinto che dopo l’Ucraina i Russi muoveranno verso l’Europa come ci martellano ormai quasi tutti i media da 3 anni? … e che quindi sono giustamente paragonabili al terzo reich?

        • Eretico scrive:

          Caro Ginocacino,
          che Putin punti a rifare la ex Urss, lo sanno anche i muri: non vuole certo approdare a Lisbona – come qualcuno ha incautamento detto -, soprattutto visto che non è stato capace (per ora) neanche di arrivare a Kharkiv; ma in Polonia e Baltici, nonché Finlandia e Svezia, si stanno adeguatamente preparando, manu militari: forse sono tutti scemi là, mentre noi, da par nostro, abbiamo fior di intelligentoni a giro.

          Sul Patto, ho scritto non so quante volte (anche nel pezzo in calce); aspetto dunque che tu mi mandi qualche passaggio di Barbero e Travaglio che ne parli, magari abbozzando qualche critica, se del caso…

          Buona settimana, l’eretico

          • ginocacino scrive:

            … sul patto Molotov – Ribbentrop

            https://www.farodiroma.it/la-storia-piegata-allideologia-il-patto-molotov-ribbentrop-usato-per-mettere-sullo-stesso-piano-urss-e-terzo-reich-alina-vishnevskaya/

            è scritto da una Russa ma una lettura la darei comunque (e senno davvero ce la cantiamo e suoniamo da soli) se non altro per leggere dal loro punto di vista

            … certo si stanno preparando alla possibile invasione Russa … sinceramente non so quanti e quali segnali (a parte la guerra in corso) gli hanno dato a loro direttamente i Russi per indurli a credere questo ma so sicuramente quello che pensa e afferma la UE di questo, dato che lo martellano ormai da 3 anni quasi quotidianamente …. a sentire la UE arriverebbero proprio a Lisbona facendo il giro largo quindi passando da Helsinki, Stoccolma, Berlino, Vienna, Parigi, Roma (manco a dirlo), Madrid, Lisbona senza dimenticare di fare una capatina a Londra e naturalmente dopo essere già passati da Varsavia e dalle capitali Baltiche!! … meno male che ci sono gli Ucraini a fermarli senno a quest’ora probabilmente si stavano già preparando per attraversare l’atlantico
            partendo dalle coste portoghesi appunto!

          • Eretico scrive:

            Caro Ginocacino,
            di questo blog, puoi dire tutto, fuorché che “ce la cantiamo e suoniamo da soli”: fra l’altro, la posizione del dominus – che sarei io – è assai minoritaria, dunque…
            Forse guarderò il tuo contributo, per gentilezza, ma la realtà diplomatica e storica del Patto non la cambia di certo. Ti faccio altresì notare che – non certo a caso – il succitato Patto fra Hitler e Stalin (Patto di alleanza, checché ne scrivano i trombiettieri di Putin) nelle scuole putiniane è stato espunto dai programmi scolastici. Chissà perché, eh, chissà perché…

            L’eretico

          • ginocacino scrive:

            .. egregio Eretico il (ce la cantiamo e suoniamo da soli) non era certo riferito a te in quanto redattore del sito ma piuttosto ho ripreso il commento precedente (in cui l’ho riscritto) e comunque era riferito a noi occidentali non a voi dell’Eretico
            con immutata stima

  2. ginocacino scrive:

    https://www.youtube.com/watch?v=5MDnEb99NMU

    il buon Travaglio non mi è mai stato troppo simpatico (specie dal suo iddilio con Grillo) ma non si può negare che sa fare il suo mestiere

  3. Ics scrive:

    Le dichiarazioni di Trump sono state un insulto al popolo ucraino.
    Per combattere una guerra da tre anni è necessaria una volontà maggioritaria nella popolazione. Ci fossimo stati noi italiani, alle ore 12 del primo giorno di invasione si stava tutti in piazza a sventolare le bandierine russe.
    Zelensky è l’effetto e non certo la causa di questa volontà. Quale sarà la sua fine politica è irrilevante.
    Ad essere rilevante sarà la capacità di definire un accordo che garantisca stabilmente la sicurezza del popolo ucraino dall’aggressione russa.
    Nelle considerazioni americane l’Europa sembra ormai non essere più prioritaria.
    Giocoforza l’imbelle Europa sarà chiamata ad un atto di maturità’: meno pensioni più cannoni.

    • Roberto scrive:

      Secondo me gli USA attuali,in realtà sono molto contenti di quanto l’Europa sia attualmente molto divisa, e puntano ormai senza nessun possibile fraintendimento, su quelle forze che loro considerano più capaci di mantenere o accelerare la disgregazione dell’ Europa, che, guarda caso, è lo stesso obbiettivo del loro caro amico Putin.
      Più cannoni, meno pensioni? È molto triste pensarlo…..

      • Ics scrive:

        Sarà triste ma è concreto. Oltre il monte di debiti sarebbe il caso di lasciare alle future generazioni un minimo di sicurezza.
        A meno che un si pensi di costruire codesta Europa solida ed autonoma con le sbandierate arcobaleno.
        La verità è che alla maggioranza degli italiani interessa solo avere la mucca statale da mungere per il proprio tornaconto. Tutto il resto è rumore di fondo.

  4. Cecco scrive:

    Come accade quasi sempre le guerre non risolvono un bel niente, anzi, di solito negli ultimi decenni riescono solo a peggiorare le cose. Pensiamo solamente all’Afghanistan, all’Iraq o alla Libia giusto per citarne alcune, l’Ucraina purtroppo rappresenterà l’ennesima conferma e non certamente l’eccezione a questa serie di sconfitte inanellate da un Occidente incapace di trattative con chicchessia e subito pronto a sfoderare il suo arsenale bellico. Un’Europa incapace di autonomia politica dagli USA , incapace di rappresentare l’alternativa dialogante al bellicismo targato USA, una mancanza di visione globale che rischia di pagare molto cara in termini di costi economici, energetici e dunque sociali. E’ vero, Putin non ha stravinto come pensava anche grazie all’eroismo ucraino (pagato però a caro prezzo in termini di distruzione e morte) ma una volta terminato l’appoggio di Washington il castello di carte della resistenza ucraina rischia di sfaldarsi completamente. Questa è la verità sotto gli occhi di tutti, una Ucraina che forse entrerà nell’UE, non certo nella Nato (a meno che non venga ammessa anche la Russia, e guardate che Trump è capace di tutto) che manterrà una certa autonomia politica e territoriale ma che verrà impoverita e saccheggiata delle sue risorse dagli appettiti occidentali e russi. Se Putin non vince di certo non vincono i valori di cui gli occidentali si riempiono la bocca e soprattutto perde l’Ucraina privata di una generazione di giovani e di una possibilità autonoma di ripresa economica post-bellica. La guerra non è mai la soluzione e questo non vuol dire essere putiniani ma vuol dire essere realisti. Ricordiamocelo al prossimo conflitto (sperando che non ci coinvolga direttamente) che l’unica cosa per cui vale la pena fare il tifo è la Pace.

    • VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

      Concordo col commento. Le vere sconfitte sono l’Ucraina e l’Unione Europea. Un ringraziamento a Rimbambiden per averci coinvolto in una guerra che forse si poteva evitare, se fosse stata seguita la via della diplomazia. Ringraziamo anche i nostri governanti e tutti i membri della UE che non hanno fermato il vecchietto catetere dipendente americano. Pensare che ora per Rimbambiden l’unica prospettiva di vita è di godersi delle tranquille giornate nella sua proprietà, di sicuro in un’amena località degli USA, mentre altrove tante persone innocenti stanno subendo le conseguenze delle sue dannose iniziative da Presidente. Dato che non sarebbe una prima volta, starà conversando cordialmente con qualche personaggio storico o ex presidente ormai deceduto da tempo, ma lui tanto, bello e tranquillo, non se ne accorgerebbe nemmeno.

  5. Anonimo scrive:

    Complimenti per il pezzo!
    Ciò detto, mi sembra inverosimile che uno scafato e scaltro come Trump possa credere veramente alle cose che ha detto a proposito di Zelensky. Resta il mistero, per me, sul perché le ha dette.Forse per ingraziarsi Putin in ottica trattative.
    Ma, anche a tale fine, mi sembrerebbe un approccio del tutto inutile, visto che qualche boccone amaro a Putin dovrà essere fatto ingoiare, se di trattative si tratterà e non di una resa a tutte le richieste della Russia…..
    Non resta che attendere

    Fausto

    • Roberto scrive:

      Nella realtà dei fatti, nessuna differenza tra Trump e Biden sull’obiettivo vero. Solo che Biden pensava di estendere l’influenza degli USA in ukraina con l’opzione militare, Trump con l’accordo con Putin. Ti lascio vincere se mi fai accaparrare le risorse in Terre rare e infrastrutture. Bisogna capire quanto davvero Mosca vorrà concedere. Del popolo Ucraino se ne sbattono entrambi (Trump e Biden). Certo, quello di Trump è un approccio più pragmatico. E l’Europa? Smettere di accodarsi sempre e comunque alla presidenza Americana, ma metta davanti i suoi di interessi.

  6. Roberto scrive:

    Trump sta facendo secondo me un’opera meritoria. Ha svelato finalmente a tutti quelli che non lo avevano capito ancora, che gli USA agiscono militarmente e no, soltanto per fare i loro interessi. La difesa dei valori e delle libertà occidentali sono state sempre il paravento dietro il quale offuscare le loro politiche predatorie. Spero che lo abbiano capito tutti, ormai.
    Come finirà in Ukraina sinceramente adesso è impossibile da prevedere soprattutto per un motivo: Putin sarà veramente disposto a cedere terre rare e controllo delle infrastrutture agli USA?
    Avrei più di qualche dubbio.

  7. VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

    Sull’Ucraina esiste una marea di confusione, ipotesi contrastanti. L’unica cosa che io vedo è un Paese devastato in cui tutti si stanno approfittando da Trump e Putin. L’Unione Europea sta facendo la solita figura velleitaria senza nè capo nè coda, chi amici di Trump, chi sottobanco fa l’occhiolino a Putin. Gli USA hanno iniziato la guerra ed ora dopo avere fatto i danni vuole anche un indennizzo con le terre rare. Trump ha confermato di essere una mente balzana, fuori di testa. Putin una volpe che si diverte a veadere i litigi di quelli che dovevano atiutare l’Ucraina ed ora che non c’è più l’appoggio americano gira a vuoto con tante ipotesi speso contrastanti. Sbaglierò, ma prevedo un’Ucraina neutrale cuscinetto tra la Russia ed i Paesi dell’UE. Trump, in fondo filoputiniano, si prenderà un bell’indennizzo con lo sfruttamento delle terre rare. Putin si terrà i territori già occupati e festeggerà la vittoria, anche se incompleta e lontana dagli obiettivi prefissati all’inizio del conflitto, ma nelle dittature una mezza sconfitta è sempre una vittoria. Il cerino acceso della ricostruzione se lo prenderà l’Unione Europea con le conseguenti polemiche e malumori trai membri. Il problema è che qualche capo della UE, la signora Ursula, sembra non aver capito la situazione annunciando il proseguimento della fornitura degli armamenti all’Ucraina, non ha capito che ormai la guerra è persa e si deve salvare il salvabile, non espandere il conflitto. La Ragione di Stato dice di smettere la guerra se non siamo in grado di vincerla e mediare, ricorrere al compromesso, alla diplomazia. E mettere un bel bavaglio alla bocca di Mattarella che parla poco o nulla, ma quando lo fa, sarebbe meglio stesse zitto, pensi di più alle malefatte dei suoi colleghi giudici che, con sentenze discutibili ostacolano, il Governo nella gestione dei migranti. Qualcuno ha nominato il sociologo e storico Orsini; ebbene mi sembra uno dei pochi che ci abbia capito qualcosa nella guerra Russia-Ucraina; sono d’accordo con lui.

  8. VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

    Travaglio non mi è mai stato simpatico, ma in questi due video, che parlano della guerra Russia-Ucraina, dice cose molto chiare e giuste:
    https://www.youtube.com/watch?v=KUEtxjdon4Q
    https://www.youtube.com/watch?v=CSgA9QQ4u74

  9. Roberto scrive:

    Nissim Vaturi, vice presidente della Knesset, deputato del Likud:”I palestinesi sono subumani” “i bambini e le donne vanno separati, e gli adulti eliminati”. Una vera attuazione della dottrina nazista sugli ebrei. E’ sempre una giusta risposta al 7 ottobre?
    Vediamo se il suo capo lo caccia dal partito o lo smentisce.

    • ginocacino scrive:

      …”Vediamo se il suo capo lo caccia dal partito o lo smentisce.” secondo me Roberto, nella Knesset, non è l’unico a pensarla cosi .. sono convinto che lo pensa anche il suo capo anche se ha perlomeno la decenza di non farsi sentire in pubblico!!

      … vicepresidente del “parlamento” Israeliano … e Knesset quasi tutta … ma vergognatevi!!! al contrario tanto di cappello agli ebrei latori del seguente https://www.repubblica.it/esteri/2025/02/26/news/gaza_appello_ebrei_italiani_pulizia_etnica-424028858/ … e, a scanso di equivoci, le parole “pulizia etnica” le hanno usate loro, gli stessi che hanno firmato l’appello!

      • Roberto scrive:

        La mia conclusione era “ingenua”. La penso come te. Neta non lo può dire ma lo pensa. Difficile credere che i potentissimi servizi Isrealiani non si fossero accorti di nulla su quanto hamas preparava…….hanno ammesso che hanno sottovalutato…..quindi lo sapevano….

    • VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

      Effettivamente sarebbe da costringere alle dimissioni e condannarlo all’oblio politico, ma dubito che il suo capo farà qualcosa per punirlo.

  10. Chicchero scrive:

    Vado fuori dal discorso e me ne scuso ma penso possa essere utile per una discussione futura, mi riferisco alla condanna penale per i fronteggiamenti.
    Quello che vorrei dire è che anche se ormai a livello nazionale e politico non si conta più nulla, sarebbe perlomeno una forma di rispetto per la città e di testimonianza di dissenso legittimo se gli esponenti politici del territorio e i senesi illustri, ma anche i personaggi della cultura o dello spettacolo che pur venendo da fuori hanno imparato a conoscere e apprezzare le nostre tradizioni, si facessero promotori di un appello per difenderle queste tradizioni.
    Poi si dirà che non serve a nulla ma i commenti stringati delle autorità cittadine o del magistrato delle contrade servono anche meno, e allora visto che la voce e la possibilità di esprimersi esiste ancora sarebbe dignitoso farlo.
    Non è esclusiva degli zeffirelli e delle brambille, si può parlare anche noialtri ogni tanto.

    • Eretico scrive:

      Caro Chicchero,
      ieri lo scrivente, in Sala storica, ha lanciato una sua provocazione su questo tema, di cui scriverò sabato, Deo Juvante.
      Se a qualcuno interessa, la registrazione è disponibile sul nostro sito Facebook (in chiaro), ed è stata postata anche dal Comitato Amici del Palio…

      L’eretico

  11. Roberto scrive:

    Battere i pugni sul tavolo in Europa e baciare le pantofole alla casa bianca….quanti successi internazionali

  12. VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

    Sull’Ucraina: “Matto Billera” Trump ha trattato a pesci in faccia il comico fallito. L’americano sta facendo la figura di uno sciacallo, anche se non è stato lui a fare partire la guerra disgraziata contro la Russia dovrebbe fare un esame di coscienza perché tutto è partito dagli USA e da Rimbambiden presidente. Noi pecoroni vassalli ci siamo uniti. Il risultato sarà una bella crisi economica, grazie anche ai dazi americani sulle nostre esportazioni, ma il “balzano” dovrebbe sapere che anche gli USA avranno degli svantaggi economici. In un sistema protezionistico non ci sono vantaggi per nessuno. L’Europa dovrà cominciare veramente a fare l?unione Europea, farsi valere ed essere veramente unita senza cadere in nostalgie antiquate, la grandeur francese, l’eterna spocchia dei tedeschi di essere dominanti. Sembra che presto avremo di nuovo nell’UE anche la pentita Inghilterra; che anche lei metta da parte il ricordo del suo ex impero. Tutti uguali e concordi senza sgambetti; abbiamo due colossi che ci circondano. E’ una speranza debole perché mi sembra che qualche membro europeo con viaggi o da Trump o da Putin cerchi già di tirare l’acqua al proprio mulino; le risposte invece dovrebbero essere date in concordia tra tutti i membri UE. E pensare che il maggiore responsabile di questa jattura se ne sta tranquillo in qualche amena villa negli States disteso su una comoda sdraio a parlare con qualche grande personaggio americano ormai defunto, ma tanto Rimba non se ne accorge ed è contento, lui si, noi no.

  13. Superciuk scrive:

    Angosciante quanto avvenuto ieri sera durante l’incontro tra Trump e zelensky, credo ogni commento sia superfluo. Sottolineo che mentre la maggioranza assoluta dei commenti dei lettori del new York times spruzzavano letteralmente non imbarazzo, ma vergogna completa (stiamo parlando quindi di un opinione mediamente neutra e moderata), nei commenti degli italiani ho trovato moltissimi che non so in base a quale metro di giudizio, trovavano accettabile il comportamento di Trump. Per non parlare poi del solito Travaglio, che si prende gioco del povero Zelensky. Si possono avere le opinioni più diverse, ma Zelensky merita come minimo rispetto, in primis perché in tutta questa vicenda è l’Ucraina la vittima, e in secundis per come si è speso per il suo paese. Avrei voluto vedere al suo posto certi fenomeni italiani, sovranisti e non. Banalità, ma è meglio che qualcuno continui a ripeterle

    • Eretico scrive:

      Caro Superciuk,
      dal mio punto di vista, hai ragioni da vendere, ma – come detto tante volte – dobbiamo rassegnarci ad essere in minoranza, nel pensarla così.
      Stasera, Deo juvante, pubblicherò il pezzo: mi manca ancora qualche elemento…

      L’eretico

    • VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

      A me rode che un rincoglio..ti di presidente, ora tranquillo pensionato, non abbia avuto un minimo di giudizio negativo dall’opinione pubblica mondiale, almeno confermare apertamente che è stato un incapace, una rovina per tutti. E’stato lui il principale colpevole della guerra Russia-Ucraina dato che ha spinto il comico fallito al conflitto contro Putin senza cercare di mediare tra le due parti. Colpa anche nostra, vassalli ossequienti agli USA. Ora c’è un Paese in rovina con “Matto Billera” Trump che urla che i danni di guerra li dovremo pagare noi, mentre lui si prende le terre rare dalla povera Ucraina; becchi e bastonati.

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