Eretico di SienaGaza, Putin, Referendum (e 3 Ps) - Eretico di Siena

Gaza, Putin, Referendum (e 3 Ps)

Eccoci giunti – dopo il ponticino di inizio estate e l’ingolfamento di impegni di inizio settimana (ieri, stimolantissima conferenza, in Sala storica, del filologo classico di Unisi Tommaso Braccini, come sempre visibile nel sito ella Biblioteca comunale) – al consueto appuntamento con il pezzo settimanale: tre argomenti su tutti, tutti e tre i quali sarebbero stati ben meritevoli di un approfondimento monografico, ma tanto è, suvvia…

 

IL REBUS REFERENDARIO

Domenica e lunedì prossimi, dunque, si vota per i 5 Referendum (più qualche ballottaggio amministrativo, lungo la penisola): 4, in buona sostanza, concernono prettamente il mondo del lavoro, ed il restante è un quesito  – assai importante, peraltro – sulla cittadinanza (passaggio dai 10 ai 5 anni di residenza per potere accedere alla cittadinanza italiana).

Inutile girarci intorno, perché chiunque si occupi di politica lo sa benissimo: tutto si gioca intorno a quel 50% più uno (che alcuni “giornalisti”, specie giovani, continuano a confondere con il 51%: sentito con le mie orecchie, assicuro ai lettori, sic); e quanto a questo, è altrettanto chiaro che nessun Partito può tirare la prima pietra, per quanto riguarda la campagna sull’astensionismo tattico: non solo né la Destra né la Sinistra, ma neanche la Chiesa, se qualcuno ricorda la campagna – apertamente, sfacciatamente astensionista – orchestrata da Ruini e dalla Chiesa tutta per il Referendum sulla procreazione assistita. Correva l’anno 2005, per chi non lo ricordasse più (o facesse finta di…).

I quesiti sul mondo del lavoro sono troppo tecnici per essere proposti al “popolo sozzo”, e soprattutto pieni di pro e contro (parere dello scrivente, ovviamente: comunque pensate al Pd di oggi, che vota contro il Jobs act del Pd renziano di ieri l’altro, eh); quello sulla cittadinanza, invece, è chiaro e netto, ma ci credete che il blogger il quale è in me non riesce a decidere cosa votare? Saremmo, in linea di principio, per il dare diritti ed includere (anche per interesse collettivo, fra l’altro), ma i 10 anni non sembrano poi troppi, per ottenere una cittadinanza (avendo già i servizi garantiti).

In ogni caso, e pur sapendo che l’astensione è un pieno diritto costituzionale (Articolo 75 della Costituzione, per dire), in redazione tende a prevalere come sempre la pedagogia nazionale (siamo inguaribili fan del D’Azeglio), specie in tempi perigliosi come questi, in cui la maggioranza assoluta dei votanti è a rischio a priori, in ogni tipo di elezioni; la politica, insomma, dovrebbe cogliere ogni singolo pertugio, per cercare di spingere alla partecipazione popolare: affrontando il dibattito sui temi dentro l’urna, non fuori dalla stessa…

 

MANIFESTARE PER GAZA

Sabato ci sarà una grande – ed immaginiamo assai partecipata – manifestazione per Gaza (di Kiev – come noto – non frega niente a nessuno): la Sinistra si trova unita (a parte Renzi e Calenda, che appartengano a questo schieramento o meno, e ampi pezzi del Pd, i quali saranno all’evento, ma anche a quello calendiano).

Ancora una volta, ribadiamo la nostra posizione: siamo del tutto contro l’escalation su Gaza (iniziata nel novembre 2023, di fatto), ergo contrari all’operato di Netanyahu, tanto duro ed implacabilmente crudele da essere in parte inefficace. Come lo sono tanti, tantissimi politici ed intellettuali israeliani; si consiglia per esempio l’intervista di Manuela Dviri all’ex Premier di Israele Ehud Olmert, su Il Fatto odierno: può succedere, nelle democrazie. Quindi, potremmo essere presenti anche noi alla manifestazione, secondo la scrematura pretesa dalla onorevole Piccolotti in Fratoianni. Di più: concordiamo con la tesi della storica Anna Foa, secondo la quale questo Governo israeliano sta attuando una sorta di suicidio – morale e politico, in prospettiva -, esponendosi ad una condanna quasi generalizzata che non potrà non lasciare amari, anzi amarissimi, frutti in futuro.

Ciò scritto in premessa, restano inevase (per la Piccolotti in Fratoianni, vediamo per i lettori) le due consuete domande, le quali per un manifestante non potrebbero essere eluse: perché il 90% (a stare bassi) di coloro che brandiscono la bandiera della Palestina, non hanno mai brandito quella ucraina, di grazia? In più: siccome un’ampia fetta della società israeliana è contro il modus operandi di Bibi, perché non si è cercata la collaborazione dei tantissimi israeliani (a partire dagli atenei!), i quali scendevano in piazza contro Netanyahu ben prima del 7 ottobre? Perché sabato non si invitano politici – ebrei ed israeliani – come il prima citato Ehud Olmert? Qualcuno li ha forse chiamati, fra una bandiera israeliana (mai di Hamas) bruciata e l’altra?

Infine: en passant, non si potrebbe – con il massimo rispetto, certo, ma al contempo con nettezza – chiedere agli “amici” di Hamas di smettere di comportarsi come una Anonima sequestri di massa?

 

ATTACCO IN RUSSIA (SACROSANTO)

Giugno si è aperto con il clamoroso strike dei droni ucraini sulle basi aeronautiche russe, in pienissimo territorio russo: secondo fonti ultranazionaliste russe, la “nostra Pearl Harbor” (forzando parecchio, peraltro: e fra l’altro ci pare che la guerra fra Russia ed Ucraina sia già iniziata, eh, a differenza che nel 1941 fra USA e Giappone…).

Inutile nasconderci: secondo la dottrina della deterrenza putiniana – aggiornata, non certo a caso, due anni or sono -, gli estremi per una risposta all’insegna dell’atomica tattica ci sarebbero tutti (per quanto valgono i documenti per Putin: zero di zero); staremo dunque a vedere, non potendo fare molto di altro…

Resta il fatto che maggio doveva essere il mese della Pace, ma Putin ha continuato a fare bombardare l’Ucraina (con obiettivi anche, se non soprattutto, civili), nonché a fare fallire (lui, consegnando un memorandum che è più che altro uno sfacciato ultimatum) le residuali speranze di tregua, se non di altro: in maniera provocatoria, ha avuto financo la faccia di chiederla – una due giorni di tregua – per stare ancora più tranquillo in occasione della Parata – in pieno stile neostaliniano – della Vittoria nella Seconda guerra mondiale (Grande guerra patriottica, per i russi, ex alleati di Hitler).

Quanto al qui ed ora, dunque, non ci si può aspettare alcunché di buono: anche Trump – il quale si fa prendere in giro dalla tattica dilatoria di Putin, ma guaio a farglielo presente – ha detto dopo l’ennesima telefonata (farsesca) che Putin sta preparando una adeguata risposta contro l’attacco ucraino (attacco del tutto legittimo: magari i russi, in questa guerra, colpissero solo obiettivi militari, magari!).

L’agenzia ex sovietica Tass (che bello, ci fa ringiovanire) ci offre il verbo putiniano di ieri: “La tregua servirebbe solo all’Ucraina per armarsi (figuriamoci la pace, Ndr)…chi è che negozia con coloro che fanno affidamento sul terrore? Con i terroristi?”. Mediateci voi, con uno che chiama “terroristi” coloro che si difendono, con coraggio nonché ovvie difficoltà: l’impresa – si converrà – è sempre in salita…

 

Ps 1 Elon Musk si allontana dalla Casa bianca e dalla presidenza Trump: è durato più o meno quanto un po’ tutti si aspettavano, ergo più di un gatto in tangenziale e meno di un discorso di Fidel Castro. E come previsto, non appena mette piede fuori dalla White house, si mette a scrivere cose durissime – e condivisibili – sulla gestione politica di Trump. Quanto all’uso di droghe, ammette di avere davvero esagerato con la ketamina (i funghi allucinogeni, per esempio, erano solo un divertissement fra una Tesla e l’altra, si capisce), dicendo di avere avuto qualche conseguenza alla vescica: e giusto a quella, si lascia immaginare…

Ps 2 Il professore che aveva augurato la morte alla figlia di Giorgia Meloni, lunedì pomeriggio ha portato avanti un tentativo di suicidio: peraltro – ci sia consentito lo scriverlo – un tentativo un po’ “telefonato”, visto che subito prima aveva per l’appunto telefonato alla sua Preside, dicendole che stava assumendo alcol e farmaci. C’è chi si scandalizza per la eccessiva pressione mediatica sul malcapitato: la quale pressione, di certo, c’è stata, visto che in tanti (Corriere della sera in primis, non solo i quotidiani orientati politicamente a favore della Premier) hanno pubblicato il suo nome e cognome, peraltro rintracciabilissimo da fonti ben aperte. Scelta deontologica opinabile quanto lo si voglia, certo: ma che chi fa il leoncino da tastiera, almeno qualche volta, venga poi sputtanato coram populo, francamente va messo in conto. Fra l’altro, questo è un leoncino da tastiera con vari precedenti anche su altri politici e figli di. Insomma, non stracciamoci le vesti per la punizione cui andrà incontro il professore: le cazzate si devono (dovrebbero, almeno) pagare. A maggior ragione, se una bischerata simile proviene da una persona salariata, anche per insegnare ai giovani un uso consapevole e serio dei social…

Ps 3 Aggiunta pomeridiana, alla quale si ammette di non potere resistere, dopo avere letto l’intervista della famiglia Poggi sul Corriere della sera odierno: a differenza che in altri casi, lo scrivente non ha alcuna certezza sul tandem Stasi-Sempio, più eventuali correi: wait and see; ma sa di certo che il servizio ad hoc delle Iene di domenica scorsa è stato giornalisticamente inaccettabile (lasciamo stare altro). Un testimone registrato anni fa – ora passato a miglior vita -, intervistato per strada, butta là che, forse, la povera Chiara aveva un amante (ovviamente ben più grande di lei); il giornalista presenta il tutto, dicendo lui stesso che è cosa probabilmente falsa, ma insomma perché non verificare? Ma sì, che male c’è?

 

23 Commenti su Gaza, Putin, Referendum (e 3 Ps)

  1. Anonimo scrive:

    ……il referendum sul jobs act ( che ho sempre criticato, anche per la modifica portata all’art 2103 c.c. sulla modifica delle mansioni) dà la dimensione di che partito sia il PD, che prima approva una riforma e poi, facendo marcia indietro, fa campagna elettorale per abrogarla. Roba da ridere se non ci fosse da piangere.
    Poi consentimi di esprimere un sospetto, e vengo alla manifestazione su Gaza, che questa la manifestazione sia anche una chiamata alle armi in funzione raggiungimento del quorum referendario.
    Per quanto mi riguarda io non andrò a votare.
    Putin? Niente di nuovo sotto il sole, la porta per le lunghe perché, intanto, vuole sfruttare l’estate per lanciare un offensiva e cercare di conquistare più territori possibile….

    Fausto

  2. Gp scrive:

    Non comprendo il tuo ‘non frega niente a nessuno’ sull’Ucraina visto che la ue per sostenere quello stato ha inviato 120 miliardi di aiuti (metà armi) e si è autotagliata gli approvvigionamenti energetici con conseguente inflazione che ha massacrato irrimediabilmente il ns potere di acquisto…
    Per quanto riguarda Gaza, parlo per me, ho una specie di molla naturale che collega la mia indignazione in maniera direttamente proporzionale al numero dei civili e dei bambini uccisi. Il che mi rende particolarmente odioso Nethaniau che finora ha massacrato in un anno e mezzo 55000 persone (15613 minori oltre ad altri 33000 minori feriti) a fronte di delle 1300 vittime del 7 ottobre. Una bazzecola rispetto a Putin che ne ha fatti fuori 10000 (oltre agli 8000 uccisi dagli ucraini in donbass durante la guerra civile).

    • Eretico scrive:

      Caro Gp,
      il mio “non frega niente a nessuno”, riferito all’Ucraina, è ovviamente relativo alla capacità di scendere in piazza: in Italia, la meno affollata delle (sono decine e decine) di manifestazione pro-Gaza, è ben più partecipata e rumorosa di quella sparuta manciata di eventi organizzati dai filoucraini dichiarati (e questo anche nel periodo febbraio 2022-ottobre 2023, tanto per capirsi: è che l’Ucraina proprio non riscalda i cuoricini dell’italiano medio, inutile girarci intorno).
      Eppure, i bambini e le donne muoiono anche in Ucraina (meno che a Gaza, ma ne sono comunque morti a centinaia, più quelli allegramente deportati in Russia), ed in più non risulta che le case e le scuole e gli ospedali bombardati dai droni iraniani usati dal macellaio Putin contengano “terroristi”, pronti ad usare – come fa Hamas – luoghi civili per nascondersi…

      L’eretico

    • Roberto scrive:

      Caro GP, parole sacrosante. Condivido 100%. Quanto alle manifestazioni, dico al buon Eretico, se il mio governo non fa nulla di concreto per difendere i palestinesi dalla politica aggressiva di Netanyau (come fa per esempio Sanchez in Spagna) mentre invece sta facendo tutto il possibile per difendere l’Ucraina dell’aggressione di Putin, mi pare naturale organizzare manifestazioni pro Palestina per influenzare il nostro governo, non certo per spaventare Netanyau, che ovviamente se ne sbatte delle proteste, come Putin se ne sbatterebbe delle proteste contro di lui.

      • Gp scrive:

        Ricordo anche che tra le gravi ed innumerevoli violazioni del diritto onternazionale perpetrate da Nethaniau, c’è anche il reiterato attacco alla base italiana unifil in Libano

  3. Cecco scrive:

    Carissimo Eretico, due parole sul referendum se permetti: sono quasi sicuro che il quorum non verrà raggiunto, la tattica astensionista (legittima) delle varie destre unita alla solita ignavia popolare rischia seriamente di far fallire la consultazione. Personalmente andrò e anche convintamente voterò i primi quattro sì perchè, al di là della complessità dei quesiti (ma in quale referendum precedente i quesiti non erano complessi? Solo che questa volta è mancata, più di altre, la spiegazione televisiva dei singoli quesiti) la questione della deregolamentazione del lavoro va avanti da decenni con il risultato che il lavoro è sempre più precario e sempre meno tutelato. Invertire la rotta, peraltro intrapresa dai governi di centrodestra, di centrosinistra (Renzi docet) e tecnici, tutti uniti nella convinzione che i “lacci e lacciuoli” posti a protezione dei lavoratori rendano il sistema meno competitivo, ecco, riuscire a riportare alcune tutele nell’ambito del lavoro tramite una consultazione popolare sarebbe un bello schiaffo per i soloni liberisti ormai presenti in ogni area del parlamento. La Schlein ha dovuto imporre la disciplina di partito per convincere l’area liberal del PD, probabilmente la pagherà al prossimo congresso, ma questa è un’altra storia. Sul quinto quesito francamente avrei preferito la cosiddetta ius culturae ma in mancanza di meglio, per favorire la cittadinanza di tutti quei bambini che vanno a scuola con i nostri figli, parlano italiano (meglio senz’altro della lingua di origine dei genitori), sono di fatto italiani, voterò sì. La società civile è, secondo me, molto più avanti della politica, anche se quest’ultima continua volentieri a soffiare sul fuoco per qualche voto in più, del resto quella della paura è una tecnica politica molto redditizia in assenza di un contraltare credibile capace di smontarne la narrazione.

  4. Superciuk scrive:

    Andró a votare, perché sono lavoratore dipendente, e devo tirare acqua al mio mulino: nel paese delle corporazioni chi non difende i propri interessi col coltello tra i denti è un uomo morto….detto questo il indire un referendum sapendo che sicuramente non raggiungerá il quorum è un autentico suicidio politico, e attesta la scarsa intelligenza dei suoi promotori. Si dice che verrà comunque usato dal PD per fare una conta interna..e se fosse così non siamo in presenza di scarsa intelligenza ma di idiozia vera e propria…sconfortante vedere che l’opposizione ad un governo sostanzialmente immobile per 2 anni non riesca a cavare un ragno dal buco

  5. Gianna fratagnoli scrive:

    Il jobs act renziano fu contrastato all’interno del partito e da tutto il sindacato! Lo sciopero del 5 maggio 2005 fu l’inizio dell’abbattimento della riforma renziana che piaceva alla destra.
    Ora si chiede di dare maggiori tutele ai lavoratori correggendo un errore di 20 anni fa. Cosa c’è di sbagliato? Dovremmo continuare l’errore? Sarebbe meglio che questo governo pensasse agli errori che sta commettendo adesso( ultimo decreto sicurezza) !
    E poi siate sinceri, non andate a votare perché non ve ne frega niente dei lavoratori e delle fasce più deboli, ma soprattutto perché avete paura che si risveglio le coscienze e si riaprono gli occhi sull’incapacita delle destre! Se dovessero vincere i si con più del 50% ci vorrebbero tanti pannolini!

  6. Ics scrive:

    Non è un problema di forma, quanto di sostanza: c’è gente che neanche dopo 50 anni avrebbe i requisiti per la cittadinanza.
    Quante altre Beko saranno necessarie per capire che non sarà una legge sui licenziamenti a creare o mantenere i posti di lavoro?
    Si pensa di poter continuare a mungere il settore privato per mantenere pensionati e dipendenti pubblici.
    Il lavoro si tutela alleggerendo i costi e snellendo la burocrazia.

    Non potrà esserci pace senza l’eliminazione di Hamas

    • Superciuk scrive:

      Francamente sembri un disco rotto, che ripete sempre la stessa canzone stonata…i lavoratori non sono solo lavoratori pubblicità anzi, e reclamare più tutele, vere o presunte che siano, non c’entra una mazza con l’assistenzialismo. Ogni tanto prova a variare tema, ti svagherá dall’ossessione che in Italia nessuno lavori

  7. Maurizio scrive:

    Tanti soldini dei contribuenti buttati via per un Referendum che vedrà al voto la solita minoranza del paese. Vi seguirò con divertimento da sotto l‘ombrellone.

  8. m.c. scrive:

    Personalmente (per quanto possa valere un’ opinione personale) mi sento di dar ragione a Massimo Cacciari quando dice “come si fa a dare in pasto all’ opinione pubblica puttanate simili!” in riferimento alla vulgata mainstream che disegna Putin come un “Hitler” che vuol conquistare tutta l”Europa. È una guerra russo-ukraina. Buttare benzina sul fuoco per accendere gli animi e invitare la popolazione a un terzo conflitto mondiale non mi pare un grande furbata, ecco. A volte penso che ci siano forti interessi da parte dell’ industria bellica per vendere i suoi “prodotti”.
    Per quanto riguarda il conflitto a Gaza, non posso che esprimere la mia costernazione. Un genocidio inaccettabile. Interessante il saggio di Travaglio “Israele e i Palestinesi in poche parole”, che ricostruisce la storia e gli eventi della Palestina che in un secolo, o poco più, hanno condotto alla situazione attuale.
    Sulla questione referendum ci sarebbe troppo da dire. Ma vorrei soffermarmi sul quesito referendario che accorcerebbe a 5 anni la procedura per la cittadinanza. Ho colleghi e amici che vivono e lavorano qui da molti anni, alcuni hanno addirittura passato qui la maggior parte della loro vita, altri sono venuti qui per studiare e hanno conseguito laurea magistrale. Questo è il tipo di immigrazione che arricchisce il tessuto sociale, non è che gli immigrati siano tutti “maranza” e delinquenti. C’è anche parecchia gente perbene. E mi domando se sia giusto che gli immigrati perbene, debbano essere penalizzati, assimilandoli a quelli meno perbene. In una visione ottimistica, mi piace immaginare che le politiche di integrazione potrebbero indurre molti a sentirsi più italiani e quindi a trasmettere l’italianità anche alla futura progenie. C’è chi invece vede l’integrazione come una catastrofe che distruggerà la ns cultura. Non lo so. Però voglio essere ottimista.

  9. Ottavio scrive:

    Eretico, ma ancora guardi le Iene, con tutta la macelleria giornalistica che hanno fatto sul “Gomblotto David Rossi”?

    • Eretico scrive:

      Caro Ottavio,
      oltre ad un innegabile masochismo personale (ma riesco ad ottemperare al mio stesso monito: mai più di 15 minuti!), c’è anche la insaziabile curiosità intellettuale, quella – tanto per capirsi – di vedere il fondo spostato sempre un po’ più giù…faccio peraltro notare – visto che tu citavi il Caso Rossi – che la succitata trasmissione è alla base di ben due Commissioni parlamentari sul suicidio del povero Rossi: finanziate da soldi pubblici, e si vede bene con quali risultati (ed il meglio deve ancora arrivare, tranquilli)…

      Meno male, comunque, che c’è l’Italia del calcio a darci qualche soddisfazione, suvvia…

      L’eretico

  10. VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

    Domenica e lunedì andrò in tanti luoghi dal mare, alla montagna, passando dalla campagna per finire a casa. Ovunque, ma lontano dalla zona voto referendum, non deve essere raggiunto nessun quorum. Quello che mi infastidisce è che con queste inutili votazioni referendarie vengono spesi tanti soldi. Il referendum per la cittadinanza degli extracomunitari, in particolare, io sarei per aumentare da 10 15 gli anni di residenza in Italia prima di ottenere la cittadinanza e quindi figuriamoci se andrò a votare. Palestina ed Israele due governi canaglia e poi, riconosciuto che Nenanyahu è un delinquente, anche i fedeli di Hamas non sono da meno. Se l’Ente inutile dell’ONU e le varie Potenze mondiali facessero il loro dovere la cosa si potrebbe risolvere, ma c’è tanta ipocrisia, tante parole e pochi fatti. Anche il fanfarone Trump tra le figuracce dei dazi, pesci in faccia da Putin per l’Ucraina e mattate varie è sempre più una marionetta che un presidente. Gli USA, un Paese in decadenza che sta trascinando anche i suoi vassalli, l’Europa, alla rovina. Una repubblica geriatrica fondata sul catetere e Valium.

  11. VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

    Fuori argomento, ma attuale. Oggi una persona responsabile di attentati contro lo Stato ed i suoi rappresentanti, assassino spietato di numerosi omicidi, tra cui anche di bambino innocente, è tornato libero alla pari di un qualunque normale ed onesto individuo. I media hanno fatto molti più commenti su tanti casi meno gravi di questo. C’è da stare poco allegri, delusione e tristezza.

    • Eretico scrive:

      Caro Vedo nero,
      il tuo riferimento è ovviamente per Giovanni Brusca, la notizia della cui libertà piena è stata fornita in settimana: per il macellaio Brusca, per meglio dire.

      La Legge sui dichiaranti fu voluta dallo stesso Giovanni Falcone, come ha ricordato la sorella del grande magistrato: in sè, nulla quaestio, quindi; ci sono però due fatti (almeno), su cui speriamo che chi di dovere abbia riflettuto fino allo sfinimento, prima di renderlo libero: oltre ad essere un autentico macellaio, Brusca, dopo l’arresto (1996), iniziò a dire a verbale cose false, fino poi a ravvedersi (dal 2000); non è stato un “pentito” coerente e lineare, per così dire.

      In secondo luogo, non sono pochi a dubitare che la spinta propulsiva a delinquere sia del tutto abolita, in lui. Speriamo bene, ordunque…

      Concordo con Marco Burroni, sul decoupling delle piazze, fra Gaza ed Ucraina: e la cosa, più passa il tempo, più mi pare stridente…

      L’eretico

  12. Marco Burroni scrive:

    Da residente all’estero ho gia’ votato NO ai quattro referendum sul lavoro. in Italia il lavoro e’ gia’ abbondantemente tutelato, il vero problema in Italia non e’ la precarita’ ma semmai gli stipendi bassi e la mancanza di lavoro qualificato; per risolvere i problemi veri non serve una legge, serve una classe imprenditoriale diversa da quella attuale, gretta ignorante e ferma agli anni ‘50.

    Ho invece votato SI’ a quello sulla cittadinanza. 5 anni sono adeguati, e’ il periodo comunemente adottato in molti paesi Europei, in Canada e in USA. Poi tanto con la burocrazia italiana resteranno 10 lo stesso…

  13. Marco Burroni scrive:

    Dimenticavo… riguardo a Gaza l’eretico si chiede come mai si protesta per i palestinesi e non per gli ucraini… ma e’ evidente, la sinistra ormai e’ come un pollo senza testa che razzola per riflesso condizionato. La Russia attacca l’ucraina? Per la sinistra Russia= URSS= amici e allora si sta zitti.
    I palestinesi invece sono da decenni le “mascotte” della sinistra internazionale e terzomondista e allora ci si schiera con loro senza se e senza ma. Se poi ci mettiamo la copertura mediatica sproporzionata ecco spiegata la mobilitazione per Gaza.

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