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Sanità senesota:la strana assenza della dottoressa Briani…

- 22/07/14

 

Anche in pieno luglio, questo blog si occupa di Sanità senesota: la salute non andando mai in ferie, no? In particolare, torniamo ad occuparci delle Scotte, ormai sempre più in mano ad un gruppetto di persone che fa e disfa a suo piacimento.

La storiella che andiamo a raccontare meriterebbe un attenzionamento da parte di qualcuno che lavora dalle parti della Lizza, diciamo a fianco del monumento all’Eroe dei due mondi: salvo che – come diremo a breve – non ci troviamo di fronte ad un clamoroso caso di omonimia.

La Direttrice sanitaria delle Scotte è la dottoressa Silvia Briani: su questo, nulla quaestio.

Il 6 giugno 2014, con la Deliberazione numero 308, parte una “collaborazione/consulenza” con la ditta I+ di Firenze. “Per l’innovazione tecnologico-domotica della sala chirurgica”.

La Deliberazione in oggetto – guarda caso – ottiene il parere favorevole del facente funzioni, quel giorno, della dottoressa Brioni, cioè del dottor Pietro Manzi (oltre che del Direttore amministrativo – senza Curriculum adatto – dottor Centini Giacomo).

Va beh, diranno i lettori: e che ce ne frega? La robotica è fondamentale, eh, mica si opera più come ai tempi in cui appunto Garibaldi fu ferito ad una gamba sull’Aspromonte! Giustissimo.

Con un solo problema, cioè che la ditta che beneficia di questa consulenza (10mila euro più Iva) ha come dominus tale Riccardo Briani. Il quale – salvo clamorosi casi di omonimia – è proprio il fratello della Direttrice sanitaria delle Scotte.

Va da sé che davvero di un clamoroso caso di omonimia si tratterà: la cosa sarebbe troppo grossa anche per gente scafata come l’eretico.

Attendiamo dunque che la dottoressa Briani ci conforti, ci faccia capire che, con i soldi dei contribuenti, non si può beneficiare un fratello, e via dicendo: siamo pronti quindi a dare il massimo risalto possibile al suo intervento, in cui lei chiarirà di non avere NESSUNA PARENTELA con questo incolpevole Riccardo Briani.

E visto che c’è, la Direttrice amministrativa potrebbe fare un secondo, ed ultimo, sforzo: la consulenza l’ha firmata il facente funzioni, dunque la dottoressa quel 6 giugno non era fisicamente in ospedale. Conferma tutto, dottoressa Briani?

17 Commenti su Sanità senesota:la strana assenza della dottoressa Briani…

  1. Anonimo scrive:

    A pensare male si fa peccato, ma avolte ci si azzecca!

  2. Anonimo scrive:

    Il fatto che la delibera non l’abbia firmata lei (la potenziale sorella), sembra sia strumentale per dire: “non sono stata io a decidere tale operazione”, io c’ero e non ne sapevo nulla!

    • Eretico scrive:

      Concordo ovviamente sul fatto che puzza lontano un miglio nautico di furbata! Speriamo che chi di dovere verifichi quanto prima se l’assenza sia stata effettiva o meno, da parte della dottoressa Briani. Il cui intervento di smentita sulla parentela incriminata stiamo aspettando con “viva e trepidante” attesa…

      Ps All’ottimo Robertino: riformula, altrimenti dalle Scotte partono querele sicure…

      L’eretico

  3. Mandrake scrive:

    Questi incalliti ex? compagni sono veramente arrogantemente vergognosi! Ad essi è consentito tutto. Anche le cose più deplorevoli e schifose fatte da loro, diventano magicamente legittime. Purtroppo hanno distrutto non solo Siena ma, scientificamente, l’Italia intera!

  4. Anonimo scrive:

    Caro Eretico
    Non entro in merito alla sanità locale perché non me ne servo e spero proprio di no. Quindi potrei dire cose non adatte. D’altra parte uno si cura dove vuole. Ma ti racconto un fatto. Un amico mi disse che doveva fare una tac e che gli ci voleva del tempo. -Bene- gli dissi -domani cerca di di essere pronto alle sette-
    Partenza alle sette
    Tratto un pò più complesso fino a Sasso Marconi
    Poi cominciano le tre e le quattro corsie fino al confine, che attraversammo alle ore 11,30.
    Ore 12,00 già in clinica
    Ore15,00 tutto fatto con risposta
    Ore 20,00 a casa
    Spesa 80 euro di benzina, 44 euro di autostrada, trentanove il bollino estero che vale tutto l’anno. duecento di tac.
    Ora lo so che te la prenderai con me, ma ti ripeto ognuno ha il diritto di curarsi come vuole e dove vuole.

    • Anonimo scrive:

      Questo concetto l’hai già espresso, almeno, altre due volte! Non capisco perchè lo ripeti sempre, quando si parla di sanità senesota.
      Ma che cavolo c’entra? Si parla di favoritismi a parenti, amici di partito, ecc.
      Ma poi, che vai all’estero per farti curare? Tu avessi un’urgenza che fai?
      Mah! Alla prossima ripetizione.

      • Edoardo Fantini scrive:

        Non concordo con te, Anonimo delle 19,56, perché l’altro Anonimo ci racconta di come è possibile organizzare la sanità per i cittadini. Cioè dove si lavora e si organizza sul serio, in tre o quattro ore si ottiene una TAC. Dove si briga, si trama, ci si accorda per questo o per quello, insomma si intrallazza (cioè da noi) per il medesimo esame occorrono molti mesi.

      • anonimo scrive:

        Vedi caro anonimo, ogni persona ha la sua visione di vita, se ho un urgenza so dove andare. Ti ripeto Io mi curo dove voglio. Detto questo chi vi è nella sanità non me ne importa nulla. Ci possono stare parenti, amici e tutto quello che la comunità vuole, a me basta che quando mi presento, soddisfino la mia esigenza e se non mi soddisfano vado altrove, dato che è possibile. Piuttosto vorrei anche la facoltà di pagare o non pagare questa sanità. In modo che se non fossi soddisfatto farei un assicurazione a conto mio. Tengo anche a farti presente che le macchine diagnostiche e la robotica diventano obsolete in poco tempo. Quindi occorre sostituirle velocemente e non è ammissibile nessun guasto. Poi sarò anche ripetitivo, ma quando uno vede fare anche in altri modi, il raffronto viene per forza. Comunque quello che ho espresso , può servire da battistrada anche ad altri. Senza nessuna presunzione che tu mi segua ti saluto cordialmente

        • Anonimo scrive:

          Se ti piglia un ictus alla Lizza, devi stasare l’arteria entro tre ore in una Stroke Unit che lo sappia fare…. Corri caro, corri che al confine dalle sette sei arrivato alle 12!!!…. e magari se l’ictus ti piglia la parola voglio vedè come glielo spieghi all’ambulanzieri dove ti devono portà! E se continui con questi commenti demenziali, a forza di fà lo sborone, alla fine ti piglia davvero l’ictus. Poi l’unica cosa che potrai sceglie co tu soldi è la faccia della badante pe pulitti il deretano a vita con mezzo cervello spappolato!

          • Anonimo scrive:

            Caro Amico
            Ti faccio presente che io non faccio commenti demenziali. Comunque se sei contento così, io non ti impedisco di andare alla Stroke Unit che vuoi ma lasciami a me la decisione sulla mia salute. Mi pare che la medicina in certi luoghi abbia sostituito la religione e spesso quello che viene sia parola di Dio. Si dal il caso che io non sono credente e non credo ne ai miracoli ne alle parole. A questo preferisco le prove e le azioni strumentali Ti spiego meglio, se viaggio in macchina e voglio sapere la velocità guardo il contakilometri. Se la voglio esatta guardo il il navigatore e se voglio anche le coordinate guardo il tablet. E se il tablet è di ultima generazione ed anche costoso mi fa accedere a delle funzioni come il soccorso ecc. Capito il concetto: non vince il pubblico o privato, idea del novecento, ma chi ha gli strumenti migliori…chiaro

        • L'Anticlericale scrive:

          Caro Anonimo, lei ha il diritto di curarsi dove vuole, ma per fortuna ha l’obbligo di contribuire ugualmente alla sanità pubblica, cosicché possa fregiarsi il merito di aver contribuito a rendere effettivo il diritto alla salute previsto dalla nostra Costituzione e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Diritto che spetta a prescindere dalla propria etnia, dal proprio orientamento religioso o sessuale e soprattutto a prescindere dalla ricchezza.
          Ringrazio L’Eretico per la preziosa opera di monitoraggio, ma mi preme segnalare che la sanità italiana, a dispetto delle impressioni individuali percepite, è tutt’ora in ottima salute, come possono testimoniare gli studi ISTAT: http://www.istat.it/it/archivio/128176. D’altronde le nozioni aneddotiche come “una volta mio zio ha aspettato sei mesi per una lastra” lasciano il tempo che trovano quando si esce dalle chiacchiere da bar.
          Naturalmente non si deve mai abbassare la guardia, ma non si deve nemmeno incorrere in pericolose iperboli che potrebbero far crescere la voglia di un sistema all’americana. Sistema che consiglio di provare con mano prima di caldeggiare una sua applicazione.

          • Anonimo scrive:

            Caro Anonimo che si vuole curarsi dove vuole.
            Riguardo a commenti demenziali, vorrei precisare che ogni scelta di curarsi dove uno vuole è assolutamente legittima.
            L’argomento non è però questo ma si tratta di ben altro.
            E’ infatti il pensare che tutte le malattie siano programmabili e gestibili a piacimento è un commento di per se demenziale.
            Ti suggerisco di passare una giornata al Pronto Soccorso e ti renderai conto che gran parte di quelle persone è stata obbligata da una patologia improvvisa e potenzialmente fatale a trovarsi lì in quel momento e suo malgrado.
            E’ ovvio dunque che alcuni servizi, sopratutto d’emergenza, in un paese civile debbano essere erogati capillarmente cosìcchè anche il tedesco in ferie a Siena possa essere salvato da un malore improvviso come dovrebbe succedere ad un senese in ferie ad Amburgo. Tutto ciò non ha ovviamente nulla a che fare con la scelta dell’ospedale di eccellenza in patologie o diagnostica programmabile che ciascuno può e deve fare, anche in base all’empatia con il medico di riferimento.
            Ho un amico che è stato salvato da un infarto recentemente in Slovenia dove era in ferie…vedi un pò te!

    • clemente riccardo scrive:

      Breve storia personale. Per gastroscopia chiamo a marzo Campostaggia e Scotte, prime date Ottobre. Chiamo Firenze: maggio in clinica ulivelli convenzionata, 34 euro.
      Va bene, ho trovato alternativa, va ma a Siena che tra Scotte, Campostaggia e Nottola non ci fosse un posto prima di Ottobre?

  5. Compagno di niente scrive:

    Siena cambia: quando mai ?
    Nome straordinario per una lista civica. Bravissimi.
    Mi auguro solo che fermino il palio : ma questi cambisti sono furbissimi, non lo fermeranno mai. Un applauso.

  6. massimo scrive:

    ma ha quando l’entrata in funzione della Pet Tac
    Purtroppo ?

  7. Marco scrive:

    E pace sia. Complimenti a lor signori e a lordame. Il Siena in serie D la mensana i serie B l’universita’ e’ prima nella lista ..o senesi ma che volete di piu’, queste sono le conclusioni dei soliti piddini convinti che tutto fila liscio e questa e’ la giusta dimensione della citta’. Alla faccia di chi ci vuole male…Siena e’ questa e, come. Detto anche dal sindaco rinciccione….’va tutto bene ed e’ tutto a posto’. L’unica cosa stonata e’ la perdita della banca ..ma mica e’ stato licenziato nessuno ..o bravi ..continuate….. E soprattutto continuate a votarli…

  8. Caterina scrive:

    Abbiamo appreso che alle Scotte c’è una dirigenza così composta :Un Direttore Generale che ha sistemato il figlio ,un Direttore Amministrativo che ancora non ha dimostrato di avere i titoli per il ruolo che riveste ,una Direttrice sanitaria che pensa a dare lavoro al fratello.E’ logico che tutto questo lo fanno nei tempi morti ,tra problemi grandi da risolvere dove le loro grandi teste danno il meglio.
    Hanno organizzato per il personale un grande corso di formazione ,l’argomento era: ANTICORRUZIONE. Ai giudici l’ardua sentenza.

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