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Mps: i “Pisaneschi’s brothers”, Denis e 4 Ps robusti…

Ferie ormai prossime per il povero eretico (domenica sera ci sarà lo “sbarco” in Sicilia…), ma per intanto oggi un pezzo molto denso: tutti a parlare e scrivere della mancata nomina del Presidente della Fondazione (lo faremo anche noi), come è giusto che sia.

Non vorremmo però sfuggisse ai lettori una notizia davvero significativa, di quelle utillime (vezzo da Siena Capitale della Kultura) a comprendere come mai la banca sia caduta nelle mani degli speculatori esteri (cui bisogna ovviamente dire grazie…): nei giorni scorsi, c’è infatti stata la richiesta di rinvio a giudizio per una serie di personaggini mica da niente (fra i quali il padre della Patria Verdini Denis); a noi colpisce soprattutto il caso di due noti avvocati senesi, di una delle famiglie del patriziato senese: Andrea e Niccolò Pisaneschi.

Leggiamo insieme il pezzo del documento della Procura della Repubblica di Firenze:

“…in concorso tra loro (Andrea e Niccolò Pisaneschi, Ndr) determinavano, con l’inganno, Menchini Sergio quale legale rappresentante dello “Studio Menchini e Associati”, di cui faceva parte Pisaneschi Niccolò, ad emettere la fattura per operazione parzialmente inesistente…al fine di consentire a terzi l’evasione delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto”.

La fattura è la numero 291 del 22 dicembre 2008, del valore di 400mila euroni (!), più 81.600 di Iva.

Secondo l’accusa, il Pisaneschi Niccolò avrebbe fatto credere al Menchini che la “suddetta fattura ineriva la prestazione professionale oggetto di incarico commissionato a Pisaneschi Niccolò”; una parte dell’introito invece finiva nelle mani del fratello (tutto in famiglia, comunque), “per l’attività di lobbying prestata da quest’ultimo in favore del gruppo Fusi-Bartolomei (gli amici di Verdini, Ndr), nell’ambito della pratica di finanziamento attivata presso Mps”.

La banca che poi divenne – guarda un po’ il Fato – la principale finanziatrice dell’ormai collassato gruppo di costruttori fiorentini. Una storia davvero esemplare.

Un’ultima ciliegina, prima della rimbussolata di Post scriptum.

La Procura fiorentina ritiene di avere trovato una bella lista di fatture “per operazioni inesistenti”, create dalla geniale mente di Denis il Verdini prima di iniziare ad occuparsi della Costituzione con il tandem Renzi-Boschi.

A noi è cascato subito l’allenato occhio su una in particolare, chissà perché:

“fattura numero 4 del 12 novembre 2007 (subito dopo l’acquisto di Antonveneta, Ndr) nei confronti della spa “Cementerie Aldo Barbetti”, per l’importo di euro 104.000,00 oltre iva per euro 20.800″.

Una storia proprio da Groviglio armonioso, questa. Ah, per chi non lo sapesse o ricordasse: le Cementerie Barbetti erano gli editori del Corriere di Siena di Stefano Bisi…

 

Ps 1 Davide Rossi, Direttore di Fises (creatura del suddetto Groviglio), è stato appena nominato dal Sindaco Valentini a presiedere la partecipata Sienacasa. Si poteva non premiare uno che era stato Sindaco revisore dell’Ac Siena (mettendosi in salvo prima che crollasse tutto)?

Bravo dunque il Sindaco a NON nominare Polifemo Marzucchi, ma trovare uno fuori dal Sistema proprio non gli riesce…

Ps 2 A proposito di Marzucchi, si vocifera insistentemente di un incarico prestigioso nella Polisportiva mensanina per il figlio di cotanto padre (già in loco c’è la parentela Valentini-Ricci, a destare sospetto…). Pare Direttore sportivo. I meriti dei padri che ricadono sui figli, dunque?

Ps 3  I “martinellati” li seguo volentieri, e l’Orlandini è l’unico ceccuzziano con cui mi diverta a polemizzare, gli altri essendo troppo impreparati. Orlandini accusa l’eretico (scrivo per me) di non fare sarcasmo sulla vicenda del notevole ammanco (174mila euroni) della Zelig, come se si fosse bloccati per timore di pestare qualche piede. Te lo immagini?

Per inciso: la vicenda Zelig parte da una denuncia circostanziata dal “Sindaco dei bloggers”, il Superavvocato Luigi De Mossi, e concerne un dipendente fellone (che non mi risulta abbia coloritura politica). Capisco che interessi soprattutto lo scalpo del picciniano Renato Lucci, più che altro (al quale lo scrivente non ha MAI chiesto nulla, e dal quale niente di niente ha avuto): il quale Lucci di certo avrebbe potuto controllare meglio il suo dipendente. Volete che aggiunga altro, usando l’ironia? Boh: il Lucci ha il baffo da tabagista ed il ginocchio valgo. Altro adesso non mi viene, ma si accettano suggerimenti…

Ps 4 Lunedì pomeriggio, zona Porta Laterina: una macchina (proletaria, tra l’altro) di un lavoratore della zona viene multata dai Vigili urbani. Multa di 41 euro. Motivo? Aveva il finestrino anteriore aperto! Pare la Legge sia questa. Dovesse arrivare il caldo, cari lettori, okkio…

22 Commenti su Mps: i “Pisaneschi’s brothers”, Denis e 4 Ps robusti…

  1. Bastardo Senza Gloria scrive:

    Aggiungo al tuo ps sulla Zelig, che come abbiamo ampiamente illustrato, siamo stati i primi a tirar fuori la questione proprio per cercar chiarezza, non per vanto, per carità, siamo senza gloria, ma evidentemente…..sull’ironia che dire, ci proviamo in qualche modo anche noi: vediamo se da questa storia ne uscirà un “lucci piccino” o un pesce grosso (d’aprile)……mah….andrà bene così? Sappiamo già che a qualcuno andrà spiegata, pensaci te per favore….Un abbraccio.

  2. luce di topino scrive:

    ma il verdini – noto padre della patria – non è quello amico del babbino di renzino – lo spregiudicato farlocco – che faceva gli accordi con quel diabolik della chiana per il senese. Forse mi sbaglio …

  3. BASITO. scrive:

    a leggere tutto questo?…..viene solo il VOMITO.

  4. Edoardo Fantini scrive:

    Non è molto chiara la successione dei fatti che avrebbe portato la Procura ad individuare il reato a carico dei due Pisaneschi. Puoi spiegare meglio, per favore, magari rifacendo tutta la storia?

    • Eretico scrive:

      Caro Edoardo,
      la vicenda mi pare di averla sintetizzata benone, e ciò che più dovrebbe risaltare è l’attività di lobbying (pro-Verdini) di uno che – guarda caso – diventò il primo Presidente di Antonveneta, dopo lo scellerato acquisto a suon di miliardi…
      Ad ogni buon conto, nel mio libro su Mussàri Giuseppe puoi trovare maggiori dettagli sulla figura di Pisaneschi Andrea.

      L’eretico

      • Edoardo Fantini scrive:

        Scusa, ma come si fa ad emettere una fattura di modo ché terzi evadano irpef e iva? Qualcuno la fattura l’ha emessa e sarà questo che pagherà le tasse per aver riscosso i soldi. O no?

        • Francesco scrive:

          Riciclaggio?

        • Eretico scrive:

          Non è tanto un problema di tasse: è che quei 400mila euro per la Procura di Firenze rappresentano non il lecito profitto del lavoro svolto da Niccolò Pisaneschi, ma qualcosa d’altro in favore del fratello…

          L’eretico

          • Edoardo Fantini scrive:

            Ti dispiace scrivere qual’è il reato per il quale è stato disposto il rinvio a giudizio?

          • Eretico scrive:

            Caro Edoardo, sono in Sicilia, ed ho altre carte con me…

            L’eretico

  5. Alexandria Santorini scrive:

    Oh, finalmente!! Buongiorno. Vedo che ci siamo arrivati ai finanziamenti in nero alla Edib.
    Bisii!!!! E’ finito il tuo tempo.

  6. Anonomo scrive:

    Il figlio del Marzucchi nella Mens sana! Da matti. Speriamo di no.
    Ma quanti “debiti” ha da pagare, il Ricci, al sistema Siena?
    Tutto può essere, nello “spirito” del grande condottiero, mente (del fallimento) e poi salvatore della patria, Ricci.

    Tra una risata e l’altra, potrebbe far giocare il Marzucchi (padre) nella prima squadra in serie B, con quel fisico che ha!

  7. Cecco scrive:

    invito tutti a guardare la puntata di report rai3 dedicata a Denis Verdini,
    sarebbe stata da premio pulitzer…se fosse stato arrestato in diretta…
    invece continua a fare il Padre della Patria….ma la rivoluzione e le ghigliottine…arriveranno…un giorno….forse!!!!

  8. ma saperne di più no? scrive:

    Dagli addosso all’uomo che ride sempre…può essere giusto o forse no ma ormai del personaggio conosciamo tutto e di più. Che poi stia sempre lì, alla tolda di comando, è un altro discorso (che ben spiega le debolezze degli anticorpi senesoti). Piuttosto: leggo che tal antonio ponte, definito imprenditore svizzero, sarà colui che dovrà assicurare la rinascita della gloriosa Robur. Bene, benissimo. Ma com’è che sulla stampa senesota ed anche sui blog, scusa Eretico, nulla si è letto sulle attività biancocrociate (ovvero svizzere) del Nostro? Possibile che nessun giornalista abbia preso l’auto per fare un salto nel Canton Ticino e spiegare al popolo senesota chi è costui? Magari è davvero un paperon dei paperoni ma al momento , per noi semplici lettori, è un perfetto sconosciuto quanto ad attività e finanze. Insomma: imprenditore di che? Immobiliare, siderurgico, elettrodomestici o che? Possibile che non si riesca ad avere un minimo di informazione reale oltre a qualche foto opportunity e commento di maniera. Caro Eretico se ne sai di più diccelo

    • Eretico scrive:

      Prendiamo atto della soluzione Ponte per la Robur. E siamo contenti che per la Società – come dicono anche i tifosi – si sia trovato un leader senz’altro più sganciato dal Groviglio armonioso rispetto ai “cascinali” (che finiranno al basket): bene così. Ciò però non esime dal cercare di saperne di più, come giustamente esorti a fare…

      L’eretico

      • foloso scrive:

        Oh Eretico,
        su Ponte io ti consiglierei di farti raccontare , da lui stesso, come e per volere di chi fu estromesso dalla gestione della Robur negli anni della scalata dalla B alla A….

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  10. Renato Lucci scrive:

    Ho inviato ora a La Martinella il commento che segue. Lo invio anche a L’Eretico che pure ha dimostrato di non aver bisogno di queste precisazioni. Grazie
    “Della redazione de La Martinella conosco solo, e da lungo tempo, Alessandro Orlandini ed è a lui quindi che mi rivolgo sapendo di parlare a chi conosce come funziona l’informazione, quella istituzionale e quella “creativa”.
    Prima osservazione: se un dipendente del Monte sottrae somme ad un cliente, quale dovrebbe essere il giusto titolo di un giornale? Ti è sembrato corretto aver letto “I conti della Zelig non tornano”?
    Seconda: In Consiglio Comunale si attendeva di sapere se il Comune si era uniformato ad una sentenza del TAR che aveva bocciato gli esiti di una gara pubblica ed obbligato ad assegnarla alla Zelig. E’ stato pertinente tutto il polverone sollevato dal Sindaco nella risposta e ribadito nel suo comunicato stampa? E, se tutto fosse così chiaro, perché si è attesa questa occasione per rivelare un problema di questa dimensione?
    Terza: E’ normale che un Comune, il nostro, si accorga dell’esistenza di ammanchi 21 mesi dopo che il primo episodio è avvenuto e 9 mesi dopo che quell’appalto è cessato? Ma i controlli come li fanno?
    Quarta: Mi sfugge la logica per cui si ipotizza che la vicenda dell’ammanco “potrebbe arricchire di un altro episodio la telenovela del Sistema Siena”. Orlandini non ha l’anello al naso e sa bene che la vera telenovela, di cui tutti noi senesi paghiamo i prezzi, ha goduto di coperture e sostegni delle istituzioni, della politica e dell’informazione fin quando non ha potuto più nascondere la verità. Mi sembra una situazione ben diversa da quella di una cooperativa che per 28 anni molto ha dato a tanti cittadini ricevendone in cambio crescenti manifestazioni di ostracismo e ostilità, forse proprio per la sua estraneità al “Sistema Siena”.
    Quinta: Orlandini sa bene che prima regola di chi vuol fare informazione è informarsi e la seconda è di mantenere un minimo di equilibrio. Gli sembra una lezione di stile lamentarsi dell’assenza di “ironia e sarcasmo” rispetto ad una vicenda di cui non si conoscono le caratteristiche e le vicende personali che entrano in gioco? Non vede qualche differenza tra la voragine dell’Antonveneta ed un ammanco di biglietteria in via di sistemazione? Non gli viene il dubbio che l’assenza degli abituali conflitti verbali sui blog possa essere il segno di una maturità che sa distinguere tra ciò su cui ci si può misurare senza freni e argomenti che meritano una qualche cautela?
    Devo allora pensare che le motivazioni de La Martinella siano soprattutto personalistiche e essa tolleri con fastidio che persone orami appartate dalla politica osino partecipare, in nome proprio e senza l‘aiuto di nomine o di santi in Paradiso, ad un atto societario o continuino ad impegnarsi, come nel mio caso, per non disperdere un minimo di posti di lavoro sopravvissuti all’ondata di crisi che ha attraversato la città. Ma questo è perfettamente in linea con l’atteggiamento elusivo e sprezzante tenuto da Valentini in Consiglio nonostante avesse a disposizione ogni elemento per valutare le vere responsabilità.
    Non mi illudo di ottenere le vostre scuse, ma vi invito ad avere un po’ di pazienza e vedrete che presto, quando la fase delle indagini sarà conclusa, l’ironia potrà liberamente esprimersi.”
    Renato Lucci

  11. daria gentili scrive:

    Non riesco a commentare notizie che si commentano da sole. Chiedo solo, ma la DIGNITA’, è totalmente sconosciuta a queste latitudini?

  12. Rossana Lazzini scrive:

    I fratelli Pisaneschi determinavano con l’inganno Sergio Menchini……Niccolo’ Pisaneschi nel 2009 faceva parte della commissione d’esame per l’abilitazione alla professione di avvocato…..E’ stato condannato a 6 mesi in abbreviato, per abuso d’ufficio per aver aiutato uno degli studenti Antonio Menchini , figlio di Sergio Menchini….

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