Eretico di SienaIl mercoledì scolastico: la tratta dei docenti - Eretico di Siena

Il mercoledì scolastico: la tratta dei docenti

- 10/09/14

 

Quest’oggi riprendiamo la rubrica settimanale dedicata alla scuolina ed alle sue innumerevoli problematiche, a maggior ragione dopo un’estate (fine della, soprattutto) in cui di scuola parecchio si è discusso, soprattutto a favore di telecamere (senza ovviamente arrivare a molto).

Certo, oggi ci sarebbe moltissimo da scrivere, per quanto concerne la cronaca giudiziaria, a livello locale – Brunellopoli 2 – ed emiliano: ma abbiamo domani, no?

La scuolina, dunque: in attesa dell’inizio delle lezioni (in linea di massima, lunedì prossimo, ma non per tutti), oggi affrontiamo il problema, gravoso alquanto, del reclutamento dei docenti.

Quest’anno – più degli scorsi – le graduatorie sono state rivoluzionate per l’arrivo, in massa, di docenti provenienti, in larghissima parte almeno, dal Sud; i quali, in virtù del loro maggior punteggio maturato negli anni pregressi (con contributi pagati come?), sono andati a sopravanzare i colleghi che erano in graduatorie provinciali da anni.

Lasciando di stucco precari storici e – se così si può dire – “geografici”, nel senso del legame con il territorio.

Sia ben chiaro: quello che stiamo dicendo prescinde dalla provenienza, meridionale appunto, dei colleghi. Se venissero in maggioranza da Dobbiaco o Vipiteno, vi assicuriamo che faremmo lo stesso, identico ragionamento. Aggiungo, e davvero non di facciata: le colleghe con cui meglio mi trovo sono rigorosamente meridionali.

Il nocciolo della questione è il seguente: posto che si tratta di una guerra fra poveri, l’essere presenti da anni in un territorio (vivendoci e, soprattutto, insegnandoci) è un valore in sé, o viceversa non ha nessun valore?

Per quella che è la nostra esperienza personale, conta, e parecchio, specie in certe materie (in Storia, per esempio, conoscere quella locale sarebbe fondamentale per un docente, ed è evidente che chi viene da zone remote non può avere conoscenze specifiche); ma è soprattutto un fatto, ad inquietare, senza pelose generalizzazioni: molto spesso questi colleghi foresti hanno maturato i requisiti in modo non proprio specchiato, come dimostrato in altre zone della Toscana. Per essere più chiari, non sempre i loro contributi sono stati regolari, in passato (leggasi alla voce “versamento personale”), e spesso spuntano certificati medici “generosi” che vanno a spezzettare la continuità dell’anno scolastico, una volta ottenuto l’agognato incarico (a Prato, tempo or sono, venne fuori uno scandalo in tal senso).

Non a caso, una decina di precari della provincia (forse aumenteranno di numero) si sono nei giorni scorsi riuniti in un gruppo, sono andati da un avvocato e stanno cercando di vederci chiaro, su certe carriere. Cercano di dare uno sbocco conoscitivo, lucido e razionale, alla loro rabbia.

Rabbia che – in questa triste, tristissima guerra fra poveri – ha delle buone ragioni per esistere.

Un paio di cose, senza neanche ricorrere all’avvocato, vanno comunque dette, in conclusione:

1) che il legame con il territorio di riferimento, da parte del docente, sia un valore in sé, è stabilito in diverse parti d’Europa (in Francia, il neoarrivato va in fondo alla graduatoria), e d’altra parte era così anche da noi. Ci sono categorie (i magistrati, per esempio) che è bene siano di provenienza la più lontana possibile (proprio per evitare mefitiche contaminazioni), mentre se il docente vive almeno da qualche annetto in loco è meglio per tutti;

2) i Presidi (Dirigenti didattici) sono voluti diventare manager: ubi commoda (leggi salari), ibi et incommoda. Un buon manager, tiene al reclutamento del proprio personale.  Altrimenti non è un buon manager.

Un buon Dirigente, dunque, quando arriva una new entry calata dall’alto – diciamo così -, si faccia mostrare i titoli, uno per uno, e non sia timido nel domandare: buona norma, sempre per tutti. A partire dai ragazzi…

 

Ps Venerdì scorso, fra i 500 senesi andati a Roma per accompagnare il dominus Sacco ed il Sindaco Valentini, c’erano molti bambini-alunni: avranno fatto una bella scampagnata, e Roma è sempre Roma.

Chissà se qualcuno gli ha detto che quello stesso Comune che li portava in giro e se ne pavoneggiava, non è in grado di garantire la manutenzione minima – dicasi minima – delle scuole in cui quegli stessi alunni stanno per iniziare a fare lezione…

22 Commenti su Il mercoledì scolastico: la tratta dei docenti

  1. Precaria inkazzata scrive:

    Caro Eretico, grazie per aver acceso i riflettori su noi poveri precari, messi gli uni contro gli altri in una tristissima guerra tra poveri, causata, non dico voluta, da chi ha reso possibile l’inserimento cosiddetto “a pettine” nelle graduatorie provinciali, rendendole di fatto nazionali e vanificando il lavoro pluriennale di chi in quella provincia vive ma soprattutto lavora da anni. Nel mio caso, sono tornata (precipitata) alla posizione che avevo 5 anni fa, grazie ai nuovi inseriti.
    Vorrei aggiungere 3 cose:
    1) anni fa, anche in Italia chi cambiava provincia veniva inserito in fondo alla propria graduatoria (salvo casi eccezionali);
    2) che è cosa nota che il punteggio dei titoli spesso, non sempre, deriva da quegli odiosi e farseschi master on line, vergognosamente riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione;
    3) mi arrivano i lamenti di molti genitori senesi i cui figli, dicono, imparano l’inglese con spiccato accento napoletano, calabrese, siciliano ecc.

  2. Terzofascista scrive:

    Laureato da poco, mi ero avventurato nella selva oscura dell’iscrizione alla cosiddetta “terza fascia”. Tralasciando la cavillosità delle procedure di iscrizione, approfitto del post per porre una domanda: è vero che verrà tutto vanificato e che, di fatto, non sarà più possibile iscriversi in “terza fascia”?

  3. Edoardo Fantini scrive:

    “…(in Storia, per esempio, conoscere quella locale sarebbe fondamentale per un docente ed è evidente che chi viene da zone remote non può avere conoscenze specifiche.” Cioè pensi che la Storia di un paese (la maiuscola è tua) la segnino le consuetudini locali e non le leggi dello Stato?

  4. Eretico scrive:

    Stavo in pensiero, paventando un non intervento di Edoardo…
    La Storia è composta da tanti elementi: le Leggi sono certo importantissime (ma uno storico dell’Italia di oggi dovrebbe scrivere che ci suono buone leggi, ma rispettate assai poco da molti cittadini), ma anche il dato locale lo è. Non tanto le “consuetudini”: i fatti! In particolare, in una realtà come quella senese che di Storia trabocca…

    L’eretico

    • Edoardo Fantini scrive:

      Ah, ora capisco: quando alludi alla materia della storia (e ci metti la maiuscola), secondo te è “fondamentale” riferirla agli episodi che si sono potuti apprendere perché qualcuno li ha raccontati. Come orizzonte non è male, da Siena si può arrivare a conoscere i fatti accaduti fino a Taverne d’Arbia o a San Dalmazio. Ma per il Medio evo come si può fare, Eretico, quei senesi lì sono tutti morti. Chi ce la racconta la storia del Medio evo?

  5. Anonimo scrive:

    A proposito di scuola interessante l’articolo di Nicola Morra Facebook

  6. Genitore incavolato scrive:

    Io per mio figlio non voglio insegnanti meridionali…

    • Federico Lenzi scrive:

      Io da insegnante non voglio allievi troppo biondi

      • Anonimo scrive:

        Credo che possa stare tranquillo, ormai le classi sono formate da studenti di tutte le razze – e non certo nordici – all’infuori che da italiani – e nel nostro caso particolare senesi – ma come nel resto della Toscana e delle altre regioni direi

    • Edoardo Fantini scrive:

      Ti dispiace scriverci quanti anni hai e che studi hai compiuto?

  7. Anonimo scrive:

    Bravo Federico Lenzi: lei è un docente davvero politically correct! Immagino non le sarà mai capitato di trovare una collega per la quale ogni scusa è buona per allungare il fine settimana (“sai, ho la famiglia a casa, giù”), che ha fatto punteggio pagandosi lei i contributi (“sai, lo fanno tutti, giù”), e alla quale non interessa per niente aggiornarsi (“tanto poi torno giù, con classi di 32 ragazzi, che vuoi farci”).

    • Federico Lenzi scrive:

      Il Sig. Lenzi vive in Francia, dove ha vinto un concorso nazionale per insegnare italiano nelle scuole. Qualche anno fa gli sarebbe piaciuto insegnare in Italia, ma era praticamente impossibile. Il Sig. Lenzi aveva commentato il genitore incavolato cercando di essere ironico, dato che ogni altra risposta gli sarebbe sembrata inutile. Continuate a scatenarvi sui blog, i burattinai senesoti possono dormire sonni tranquilli.

  8. Rocco scrive:

    OT: oltre che solo puntare ditini, due paroline su questo nulla?

    11-09-2014 TASI COMUNE SIENA | Il Centro Studi della Cgia di Mestre ha pubblicato nella giornata di ieri uno studio interessante sul passaggio dall’Imu prima casa alla Tasi. Secondo questo studio in oltre il 50% dei Comuni Capoluogo di provincia (circa 40 comuni su 76), la tassa sui servizi indivisibili (Tasi) sarà più pesante dell’Imu, soprattutto per le famiglie con figli o con rendite catastali più basse.

    I rincari maggiori saranno quelli dei comuni di Verbania, Mantova, Prato, Trieste, Ascoli Piceno e Lucca.

    Al contrario, invece, il comune Capoluogo di provincia italiano in cui il risparmio sarà maggiore è proprio Siena: per i proprietari di prima casa ci sarà un risparmio economico rispetto al 2012 di 374 euro ciascuno.

    «I dati del centro studi della Cgia di Mestre – sottolinea il Sindaco di Siena Bruno Valentini – dimostrano che stiamo cominciando ad ottenere i primi risultati nella riduzione della pressione fiscale: siamo il comune Capoluogo in cui, nel passaggio dalla Tasi all’Imu, si registra il risparmio maggiore per i proprietari di prima casa. Questa è la prova che l’incessante e duro lavoro che stiamo facendo sulla riduzione del debito sta dando i primi frutti. Ma è anche la dimostrazione che Siena può sopravvivere alla mancanza dei contributi della Fondazione Mps».

    «Il 2015 sarà ancora un anno complicato – continua il Sindaco Valentini – ma siamo sulla buona strada; dal 2016 puntiamo a diminuire ulteriormente il carico fiscale pur mantenendo, se non migliorando, i servizi per cittadini ed imprese. Equità sociale ed efficienza organizzativa sono i nostri obiettivi. Si tenga conto anche che questi dati non considerano ancora gli effetti del taglio di un milione e duecentomila euro sulle tasse per la prima casa, approvato recentemente dal Consiglio Comunale».

    • Cherubino scrive:

      Buon per il comune di Siena che se lo può permettere….

    • Anonimo scrive:

      A parte la discutibile pertinenza con l’argomento trattato qui.
      Ci mancavano le sbrodolate euforiche sul buon governo senese, dal punto di vista economico/finanziario/fiscale poi, con relativa aliquota tasi al 3,1 risultata fuorilegge, puerili giustificazioni e sbilanci di bilancio!
      Per completezza parlerei anche della differenza pagata per le prime case fra ici2010 e imu2012.
      Ma via via

  9. anonimo scrive:

    Caro Eretico
    Le tasse vanno messe solo per quei servizi indispensabili.
    Rigurdo alla scuola lo stato deve passare tutto, dai sei ai quattordici anni. Per il resto uno deve fare da se. E ci si arriva, tanto la maggior parte che escono dalla scuola rimarranno disoccupati. E finiamola con il buonismo, se una cosa da frutti si mantiene altrimenti si chiude. Tanto finisce cosi’ in barba alle anime candide e ipocrite. E se uno paga va dove impara e la selezione viena da se, senza graduatorie, concorsi, o quanto altro.

  10. Cherubino scrive:

    OT:
    Il nuovo main sponsor della Mens Sana si occupa di servizi di intelligence e investigazione a livello mondiale….
    Piero Ricci sicuro vincitore del “Premio sarcasmo 2014” …. a mani basse!

  11. Luca scrive:

    Questo post è meraviglioso!
    Misura infatti in modo perfetto la distanza fra le petizioni di principio à la gauche caviar e i sentimenti veri di chi si misura con le difficoltà quotidiane, quella doppia morale che fa amare le masse ma non la massa (o, se si vuole, i meridionali ma non il meridionale) e che in Italia è talmente apprezzata da essere resa Presidente della Camera.
    Poi, ovviamente, dove l’Eretico non arriva, o solo sottintende, o nasconde dietro il ditino della regolarità contributiva, ci pensano i commenti in calce.
    A tutto questo si aggiunge infine l’argomento, un po’ dadaista, per cui chi vive in un territorio ne conoscerebbe meglio la storia. O si confonde la storia con la cronaca, o a Siena la gente campo fino a mille anni.
    Io, per conto mio, alle ultime elezioni ho votato per la Lega.

  12. Marco scrive:

    Ma il Sig. Lenzi in che pianeta vive?

  13. Federico Lenzi scrive:

    Pardon, volevo scrivere un nuovo commento in fondo alla lista che venisse dopo quello di Marco, ma mi è uscito come risposta a un altro commento: pace.

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