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Gran finale 2014: scoop sanitario, Napolitano et alia…

- 31/12/14

 

Nell’intervallo tra l’ultimo, soporifero discorsetto di Napolitano alla Nazione e la festeggianda mezzanotte, l’eretico verga l’ultimissimo pezzo di questo intensissimo 2014 (in sottofondo, Danielito Magrini, per Siena tv, fa la telecronaca della serata in Piazza del Campo, con tanto di zumba, manco si fosse al Santa Maria…).

 

L’AVVOCATO SILIPO, COGNATA DELL’ASSESSORE

Lo scoop sanitario, in attesa di quelli dell’anno prossimo, si riassume così: lo sapevate che la cognata dell’Assessore alla Sanità della Regione Toscana, Marroni, lavora in qualità di legale all’ospedale di Siena? Niente di strano, se non ci fossero, magari, motivi di opportunità che forse andrebbero considerati. O no?

Vediamo meglio: l’avvocato Nicoletta Silipo, dopo vari contratti pregressi di collaborazione con l’AOUS, con la Delibera numero 360 del 31 maggio 2012 (Direttore amministrativo, l’ottimo dottor Centini Giacomo; Direttore generale, dottor Paolo Morello Marchese), viene assunta con contratto “eventualmente rinnovabile”, scadente il 31 maggio del 2015.

Nella graduatoria finale, gli avvocati presenti erano ben 17: ma è la Silipo a vincere ed a ottenere l’incarico. In seguito, viene indetto un concorso per due posti a tempo indeterminato: ma il tutto è già bloccato dal Tar…

Chi vivrà, vedrà, come sempre; certo, pensare che questa seratina di 31 dicembre magari l’avvocato Silipo se la stia trascorrendo con l’Assessore regionale alla Sanità, e che brindino insieme, fra cognati, dovrebbe fare inquietare.

O forse no, perché la Repubblica di Siena ha cancellato, e da tempo, il conflitto di interesse dal suo vocabolario specifico…

Visto infine il clima di festa, facciamo i nostri migliori auguri al dottor Giulio Tarditi, grande amico del Direttore amministrativo Centini Giacomo: lo scritto del concorso che, per molti, lo vede grande favorito, l’ha avuto ieri l’altro. Il più è fatto, via…

 

IL DISCORSO DEL PRESIDENTE NAPOLITANO

Discorso del Presidente Giorgio Napolitano: come avrà notato chiunque non si sia addormentato in itinere (Napolitano ha lo stesso carisma magnetico di Papa Ratzinger), almeno due cose, tra le tonnellate di retorica quirinalizia, si sono notate.

1) Napolitano è curiosamente sfasato rispetto alla realtà politica di questo fine 2014: ha battuto forte sull’elemento dell’Unità nazionale. Proprio ora che perfino la Lega ha messo da parte la pregiudiziale secessionista, per approdare ad un appeal nazionale. Forse il particolare è sfuggito al nonuagenario: qualcuno lo avverta, magari.

2) Il Presidente lascia per il peso, il fardello degli anni: lo dice lui stesso, ed alla sua età ci può stare benissimo. Ma Napolitano è invecchiato tutto insieme, tra gli 88 ed i 90 anni? Perché ha accettato l’incarico numero due nel 2013, allora? Ah, già: gliel’hanno chiesto in ginocchio, e lui non poteva rifiutare…

Il Presidente che applaudiva i carri armati sovietici a Budapest (e che non ha mai detto alcunché su Antonveneta, se non per raccomandare prudenza, cioè silenzio) dunque se ne va a casa; non ha indicato il giorno esatto: quel giorno che – quale che esso sia – sarà un giorno di festa…

 

Ps  Nell’augurare buon 2015 a tutti i lettori (con un grazie particolare a chi ha fatto munifiche donazioni), ricordo che il blog chiude per ferie fino al 7 gennaio; i commenti verranno caricati con ritardo, anche grave (ma ci saranno gli altri bloggers, ad informarvi): l’eretico espatria, fino a quando resta a piede libero…

13 Commenti su Gran finale 2014: scoop sanitario, Napolitano et alia…

  1. SENESE CONTROCORRENTE scrive:

    Mangia poco panettone, moderati nel panforte, bevi quanto basta, leggi un buon libro, consiglio di rileggere,e poi scordati per un po’ di Siena e ricaricati spiritualmente con un buon libro, ché il prossimo anno sarà molto impegnativo, suggerisco lo Zibaldone di Leopardi…..e tanti auguri di un buon 2015.

  2. Edoardo Fantini scrive:

    Non ha mai raccontato, Giorgio Napolitano, perché lui, figlio di un avvocato liberale, quando si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza nel 1942, si mise a militare nei Gruppi Universitari Fascisti, visto che la cosa era facoltativa. Nè sappiamo come mai solo due anni dopo, nel 1944, cominciò a frequentare gli ambienti comunisti. Verrebbe da pensare che in quel frattempo si era formata in lui la convinzione che la proprietà privata era da vietare, ma sarà vero? Comunque sia, Napolitano fin dal 1944 entra nel partito di Togliatti, cioè quel comunista che contattato nel 1943 da Vincenzo Bianco, al fine di provare a salvare i soldati italiani chiusi nei campi di concentramento di Stalin, rispose che lui non avrebbe fatto alcunché per quei poveretti, perché quelle probabili morti gli facevano comodo per convincere le loro famiglie che il fascismo era un’ideologia sbagliata (la lettera di Bianco è reperibile su internet). Il 29 aprile del 1945 il PCI dà prova di sé stesso a Milano, in Piazzale Loreto. Cosa avrà pensato Napolitano di quello spettacolo non si sa, ma dentro a quel partito continuò a starci. Di che pasta fosse fatto il PCI, anche con i suoi, ce lo racconta l’ex segretario di Togliatti, Massimo Caprara, nel suo libro “Quando le botteghe erano oscure”. Scrive di un amore che era nato fra lui e una certa I.P. di Figline Valdarno, ma la cosa non poté andare avanti perché il partito aveva deciso altrimenti. Antonio Cicalini da Imola era il responsabile di quei quadri e così si rivolse al giovane Caprara:” Il Partito per te ha già deciso. La tua compagna sarà Giuliana De Francesco. Oppure sua sorella Marcella. Puoi scegliere tu. Fra l’altro, una ce l’hai già in ufficio.” Così i due si lasciarono, ma siccome I.P. era incinta dovette abortire con i soldi che le prestò il babbo. Nel marzo del 1953 morì Stalin e così titolò l’Unità: ” Stalin è morto. Gloria eterna all’uomo che più di tutti ha fatto per la liberazione e il progresso dell’umanità.” In Parlamento ci furono delle dichiarazioni a dir poco vergognose da parte dei comunisti (si trovano su internet). A queste senz’altro non prese parte Napolitano perché a quegli scranni fu eletto per la prima volta tre mesi dopo, ma il partito era lo stesso. Quindi l’invasione Russa dell’Ungheria del 1956. il 24 ottobre l’Unità scrisse al proposito: “Grave tentativo di distorcere il processo di democratizzazione.” Cioè c’era un “processo di democratizzazione” in atto, qualcuno lo aveva distorto, in Russia la cosa era stata ritenuta grave e perciò i carri armati erano stati mandati a Budapest, evidentemente per raddrizzare la stortura. Cosa avrà pensato Napolitano al riguardo non si sa, ma il PCI ha continuato ad essere il suo partito. Valerio Riva nel suo libro “Oro da Mosca” ha valutato che dal 1950 al 1987 il PCI ha ricevuto seimila miliardi di lire dell’epoca, basandosi su una provvigione media dell’1,5% su 400.000 miliardi di lire, che rappresentavano il giro d’affari che le società riconducibili al PCI avevano in Russia. Il tutto in nome del popolo, s’intende…

    • A.B. scrive:

      Le letture storiche del camerata Catenacci sono sempre dei capolavori di ottusitå ideologica monomaniacale. Nel ’42 il povero Napolitano non poteva iscriversi al partito comunista per un semplice motivo, esisteva un unico partito al quale potersi iscrivere e gli altri erano vietati. Certo , per un patito del corporativismo fascista, la cosa non poteva che essere positiva. Auguri di buon 2015, XCVI anno dell’era fascista. Roba da necrofili.

      • Edoardo Fantini scrive:

        La curiosità, caro A.B., è dovuta a due aspetti delle scelte di Napolitano. La prima è perché lui, figlio di un colto liberale, si sia inscritto ai GUF che appartenevano ad un sistema politico che aveva affossato il liberalismo. La seconda come mai sia entrato, nel 1944, in un partito che nella sua ideologia escludeva la proprietà privata, dato che sia nei principi che “di famiglia” che nei GUF, questa era tutt’altro che negata. A parziale recupero della tua ignoranza: 1) i partiti in Italia furono messi fuori legge al quarto attentato al Duce, nell’autunno del 1926, quando ancora non esisteva il corporativismo, che infatti iniziò nel 1930; 2) la necrofilia è “psicopatia erotica consistente nell’attrazione di cadaveri”. Spero per te, per come non ti firmi e per quello che scrivi, che tu non abbia più di diciassette anni.

        • A.B. scrive:

          Non accetto alcuna correzione riguardo alla mia presunta ignoranza, anche se effettivamente un apologeta del ventennio con un livello di conoscenza pari al suo è difficile da trovare. Peró tra le mie sinapsi si affacciano vaghi ricordi di un Mussolini socialista (quando i comunisti ancora non c’erano), e da un’altro neurone mi viene fuori addirittura una direzione dell’Avanti. Perché allora non concedere la possibilitá, ad un Napolitano minorenne di cambiare idea, quando anche il Duce lo ha fatto, ed in etá ben più avanzata.
          Caro Catenacci, la realtá, triste per tutti noi che non abbiamo più 17 anni, é che il passato è passato e purtroppo non è con le ricette che sono state cucinate dal ’22 al ’43, pur ammettendo che alcune non fossero affatto male, che si placa la fame di buona politica degli italiani.

        • Gianni Meiattini scrive:

          L’evento di piazzale Loreto, che e’ certamente crudo, ha ripagato con la stessa moneta chi, negli anni precedenti, ha usato la violenza come strumento di persuasione!!!! Molti Italiani non vedrebbero male molti attuali amministratori messi alla loro merce’ in pubblica piazza per qualche chiarimento…….

          • Edoardo Fantini scrive:

            Ma cosa scrivi Meiattini? Il PNF poté mettere in pratica la sua politica dopo le elezioni del 6 aprile 1924, quando riportò il risultato elettorale del 63,4% dei voti. Pensi che tutti quei voti siano stati estorti con le botte dentro le sezioni elettorali?

  3. Anonimo scrive:

    Rimango sempre incuriosito dal termine “Scoop”.
    Mi aspetto chissacchè. Poi, quando leggo mi si “sgonfia” l’attesa.
    Caro Eretico, l’unico vero Scoop degno di questo nome, è raccontare di una persona onesta oppure di una procedura trasparente.
    Ma stai tranquillo. Non ne parlerai mai. Il tuo sarà un continuare a raccontare di semplice, banale, ordinaria e noiosa corruzione, nei secoli dei secoli.
    Buon anno!

  4. Eretico scrive:

    Caro anonimo,
    mi dispiace molto che la tua attesa si sgonfi, credimi: ma credimi ancora, si fa quel che si puo (manca l’accento, ma dipende dalla tastiera spagnola!).

    Tra l’altro, oggi qualche “benedizione” nei miei confronti deve essere arrivata a compimento: durante una corsettina su percorso acciottolato, ho messo un piede su una pietra, e mi sono preso una sonora storta. A caldo, ho celebrato i 500 anni dalla nascita di Santa Teresa d’Avila…

    L’eretico

    • Anonimo scrive:

      Ovvio che la mia non voleva essere una critica al tuo operato. Lungi da me!. Solo un’amara considerazione di quante energie devi sprecare per partorire un topolino. Ascoltavo in tv delle motivazioni con cui i magistrati hanno reintegrato a lavoro un infermiere licenziato per aver malmenato un paziente (uno scatto d’ira si concede a tutti), o di un ferroviere licenziato perchè ha fatto vedere le sue nudità in pubblico (non aveva la divisa)…Mai fu vero il principio che ogni popolo ha i governanti che si merita. Dunque anche l’attività di opposizione a cotanto malcostume è inutile, se non per un giorno passare al governo (spero che tu non lo faccia mai e spero che tu non senta l’impotenza che prova gran parte dei tuoi lettori nello scorrere i tuoi scritti). Curati la caviglia.

    • Anonimo scrive:

      Beh, prima o poi, almeno una storta ad una caviglia è il meno che poteva capitati!

  5. SENESE CONTROCORRENTE scrive:

    Io ho scritto una letterina a Babbo Natale e alla Befana, a tutte due insieme. Ho chiesto solo una cosa per il trio Mussari, Vigni, Baldassarri. Tanto, ma tanto bene secondo i meriti. Lo stesso augurio per la loro salute futura. Se poi i due personaggi non esistessero spero che Qualcuno molto in alto provveda a pareggiare le cose secondo i meriti di queste tre ‘brave’ persone. Intanto io mi aggrego alla opposizione del regime dominante a Siena, sperando di avere ancora più forza e coraggio e compattezza dimostrata finora. Io sarò sempre presente a qualunque iniziativa contro chi ha rovinato la nostra Città. Non resta che augurare al nostro Amico Eretico di guarire presto. Ha il mio appoggio morale. e penso, anzi spero, che non sia il solo, ma tanti altri buoni senesi.

  6. SENESE CONTROCORRENTE scrive:

    Se non hanno strappato la lettera, è tuttora attaccata all’albero di natale in Piazza del Monte.

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