Eretico di SienaIl rinvio a giudizio? Per il Pd non importa (e 4 Ps)... - Eretico di Siena

Il rinvio a giudizio? Per il Pd non importa (e 4 Ps)…

- 13/01/15

 

Ciò che è accaduto nel Pd ligure – ampiamente nell’aria, peraltro, e da tempo – dimostra non solo che il Pd NON sa più gestire le Primarie, ma che, se il partito non reagisce con forza all’andazzo, farà come il Psi craxiano, con scorno dei votanti e militanti onesti (la larga maggioranza, ovviamente: lo si dice dell’Islam sulla violenza, lo si ribadisce sul Pd a proposito dell’onestà…). File di cinesi, marocchini e rom a votare, alle Primarie liguri: con qualcuno che poi, in un empito di sincerità, pretendeva di riscuotere l’obolo subito dopo il voto. Un po’ di pazienza, per Dio…

Come avevamo vaticinato, è sempre più prossimo il tempo in cui l’epiteto di “renziano” non avrà più l’appeal dell’ormai lontano 40,8% (peraltro Europee, tieniamolo sempre presente, non Politiche): in parte, ci siamo già. Se la rampantissima (e strenua sostenitrice dell’ex Governatore Burlando) Paita si dice renziana convinta, il punto di rottura è ormai in limine.

Tutti sono concentrati sul caos Primarie, inevitabilmente, ma così rischiano di passare sotto silenzio delle frasi perlomeno curiose proferite da notabili – di livello nazionale o regionale -, frasi che fanno capire come l’ipergarantismo peloso (sempre, immancabilmente pro-potenti) di cultura berlusconiana sia ormai parte integrante del Pd.

Il Pd è ormai più sfacciatamente ipergarantista del Pdl, ma ha una base differente cui dovere rendere conto della propria sfacciataggine: that’s the problem, ladies and gentlemen.

Il Segretario regionale del Pd si chiama Dario Parrini, e ha la barba; viene da Vinci (di cui è stato a lungo Sindaco): Dario da Vinci, dunque. Ha 42 anni, ma in vita sua ne ha lavorati non più di tre, in una cooperativa (chi l’avrebbe detto, eh?).

Sentite un pochino cosa ha detto il Segretario regionale (renzianissimo) del Pd sabato scorso, in occasione dell’Assemblea regionale che ha incoronato (seppure a scoppio ritardato) l’indagatissimo Rossi Enrico (del quale in settimana si riparlerà, e in modo iperdocumentato, facendo fischiare le orecchie a qualcuno).

La domanda verteva sull’ipotesi di un rinvio a giudizio (probabile) dell’indagatissimo Governatore in piena campagna elettorale (si voterà a maggio): che si fa, si va avanti uguale?

“Lo statuto e il codice etico del Pd stabiliscono l’obbligo di non candidarsi solo per i reati legati alla criminalità organizzata o che prevedono l’arresto in flagranza. Non dispone invece niente per le richieste di rinvio a giudizio”.

Dichiarazione agghiacciante, da parte di questo Parrini: a parte ciò che dice lo Statuto-Pd (ma dice davvero questo? Io ero rimasto che il rinvio a giudizio era cogente anche per reati contro la Pubblica amministrazione, ma si vede è cambiato…), resta il dato eminentemente politico:ormai nel Pd si possono candidare alle massime cariche regionali (e – si immagina – nazionali) TUTTI, a parte Toto Riina, Bernardo Provenzano (anche perché molto malato), Matteo Messina Denaro (anche perché latitante), Massimo Carminati (chissà, se non l’arrestavano il 2 dicembre) ed una pattuglia di stupratori incalliti e serial-killer notori. Il resto, todos caballeros…

Questo sarebbe il partito delle occhettiane “mani pulite”?

W il macellaio Denis: in Forza Italia c’è una fronda, contro Verdini. Perché non si candida nel Pd, dove già de facto impera?

 

Ps 1 Ciò detto, come sempre: se esistesse un’opposizione coesa e determinata, in città il Pd verrebbe messo all’opposizione alle prossime elezioni. Non a caso, si è usato il condizionale…

Ps 2 Articolo shock di Marco Sbarra, sul Cittadino on line. Si parla di tangentoni Antonveneta ANCHE al Pd senese. Se son mazzette, fioriranno…

Ps 3 L’eretico è passato alla manifestazione del Pd in piazza Tolomei dedicata ai fatti di Parigi; vedendo che gli esponenti piddini si sono (improvvisamente) convertiti alla libertà di informazione e soprattutto di satira, mi è venuto da sorridere, e non poco. Gli stessi che derubricavano a gossip i miei libri, denigrandoli, ora si battono per il giornalismo libero?

Voglio però fare l’ingenuo fino in fondo, e credere alla svolta: a breve (il prossimo 11 marzo: save the date), in un’aula del Tribunale di Siena, proprio della libertà di informazione ed anche di satira si dibatterà, e si andrà a sentenza. Ci saranno tutti, come stasera, i piddini pro-satira?

Ps 4 Emma Bonino ha un cancro al polmone sinistro. Nei nostri laicissimi pensieri, ci sia spazio per lei: se lo merita, e per tanti motivi. Forza Emma!

 

13 Commenti su Il rinvio a giudizio? Per il Pd non importa (e 4 Ps)…

  1. Maurizio Montigiani scrive:

    i legali di Mussari dicono che sarebbe pronto a sporgere querela: lo sappiamo, il conto allo ior lui non lo ha mai avuto, anche se a Report tramite un anonimo lo hanno voluto ribadire.

    Noterete però che nè Sposetti, nè Fassino nè tantomeno il il PD senese da via Rosi 34 hanno osato smentire…

  2. BARBICONE72 scrive:

    Dopo aver letto la circostanziata denuncia di Sbarra mi pongo un quesito, alla luce anche della giuistissima richiesta fatta da Bastardo senza gloria a Valentini. Viste le promesse fatte in fase di campagna elettorale dal “nostro” sindaco, gli si chiede di recarsi presso la Procura della Repubblica facendosi portavoce della popolazione perché tutte le vicende riportate nella lettera vengano chiarite e sviscerate e ■chiedere al presidente della Fondazione Mps, in qualità di rappresentante della comunità senese, di costituirsi come parte civile nel processo di Milano Mps-Antonveneta.
    Allora mi domando: ma fra tutte le forze di opposizione, i movimenti civici, quelli che da anni pontificano, non c’è nessuno che può iniziare una raccolta di firme per mettere alle strette Valentini su questo argomento e costringerlo ad andare in Procura come rappresentante della città? Oppure tutti si dilettano soltanto a fare chiacchiere e tutto va bene così?

    • Maurizio Montigiani scrive:

      Come forza di opposizione abbiamo fatto molto di più che esortare il sindaco, contro il quale ero candidato nel 2013 e che nei confronti tv pareva più giustizialista di me… ma i Senesoni hanno fatto rivincere il PD, adesso non c’è altra soluzione che giudiziaria, vero, ma dipende solo dalla’autonoma Procura di Milano. Valentini al massimo potrebbe organizzare un pullman come ha fatto per la Capitale della Cultura e trasbordarvi cittadini che perorano la causa… ma la questione non è più municipale, da oggi è continentale.

  3. Anna G scrive:

    Leggendo il tuo post mi è venuta spontanea una considerazione: Dario da Vinci in 42 anni ha pur sempre lavorato parecchio di più di Franchino da Montepulciano in 49

  4. Edoardo Fantini scrive:

    Caro Eretico, hai fatto quasi centro circa il codice etico che si trova nel regolamento del Pd. Dato che sono a letto malato, mi sono letto tutta quella “sbobba”. Agli artt. 20 e 21 ci sono riportati i motivi di non candidabilità. Ebbene c’hai azzeccato quando hai dubitato che il divieto fosse solo per i reati riportati dal Parrini, il contrario quando hai ritenuto che anche i reati contro la pubblica amministrazione fossero sufficienti a quel partito per non candidare. In realtà nessun reato di tutto il codice penale italiano è riportato come ostativo, in quello che pure definiscono “codice etico”. Hanno sicuramente ragione a non giudicarsi in base alla legge: dall”oro di Dongo” (1945) per finire alla gestione del Monte dei Paschi, passando attraverso ai “contributi” giunti dalla Russia, Primo Greganti…fatti che parlano da soli. E sai di quanti non abbiamo saputo?

  5. Alphyerow Champholinney scrive:

    Il Dottore Parrini se lo ricordano bene nel Circondario Empolese-Valdelsa (all’origine, terra non propriamente “renziana” come, del resto, non lo era la banca cooperativa tuttora imperante in zona).

    Si ricordano molto bene di Lui e di tutti gli altri miracolati/e poi trasferiti in Regione o a Roma per inattesi sopraggiunti meriti.

  6. Klaus Biancucci. scrive:

    Civetta de La Nazione di ieri mattina:
    “Ragazza senese si unisce all’Isis.”
    “………nata a Torre del Greco,residente a Milano.”

    • SCEMO DEL VILLAGGIO scrive:

      Mi riferisco al post di Biancucci. Per fare cassa questo ed altro. Comunque non c’è da stare tanto tranquilli con tutti i barboni e donne col cencio in testa a giro per Siena.

  7. Anonimo scrive:

    A Monteroni alle primarie trombarono il Caldi, che da capogruppo del PD vendeva gli immobili della Sansedoni, ora al fallimento. Che combinazioni………………

  8. Giova scrive:

    Nel PD farebbero votare anche i morti se potessero. Inutile stupirsi se fanno votare un po’ di clandestini. Li fanno venire apposta per quello. E per dar lavoro alle loro cooperative.
    Rossi dopo lo scandalo della Asl di Massa avrebbe dovuto dimettersi. In un qualsiasi altro paese occidentale al suo posto chiunque avrebbe rassegnato le dimissioni. Siamo nell’era Renzi. Tutto è permesso a gente come loro, almeno fino a quando il popolo bue non si sveglierà dal letargo.
    Per quanto riguarda la libertà di espressione ricordiamoci cosa fece D’Alema con Forattini quando disegnò la vignetta dove sbianchettava il dossier Mitrokhin: una denuncia con richiesta risarcitoria per tre miliardi di lire. Questo sono i compagni di merende. Questo erano. Questo sempre saranno.

  9. sul ruolo della satira e i fatti di Parigi scrive:

    Raf, vorrei segnalare l’incontro con gli studenti all’ auditorium del Santa Chiara martedì 20 gennaio ore 10 , relativo ai fatti di Parigi:

    “Le parole e i simboli. Riflettendo sui tragici fatti di Parigi e sulla libertà di espressione”. Interverranno Luca Verzichelli (Liberté); Marcello Flores (Egalité); Maurizio Bettini (Fraternité); inoltre “Conversazione sul ruolo della satira” con Giannelli, Sergio Staino, Maurizio Boldrini.”Matite e kalashnikov” Tarcisio Lancioni.

    margh.

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