Eretico di SienaI soldi del Duomo (e i guai giudiziari del Valentini) - Eretico di Siena

I soldi del Duomo (e i guai giudiziari del Valentini)

- 27/01/16

Ieri è arrivata la ghiotta notizia (per i piddini alla canna del gas) concernente l’alleggerimento della posizione giudiziaria del bisindagato Valentini Bruno per la questione del campo da baseball a Castellina scalo: come non dedicare al tutto almeno un Ps?

L’argomento succulento di oggi, però, è un altro, e concerne la destinazione dei soldi che migliaia di turisti pagano per il Duomo. Siamo così sicuri di sapere dove finiscono? O meglio: lo sappiamo benissimo, ma nessuno dice niente. Forse, i giornalisti tesserati – a cena con l’Arcivescovo per l’annuale banchetto – potevano chiederglielo, invece…

 

IL TRIANGOLO DELLE BERMUDE SENESE: DOVE FINISCONO I SOLDI DELLA CATTEDRALE?

 

La Opera metropolitana onlus ha (avrebbe) il divieto assoluto di distribuire utili o avanzi di gestione, anche in modo indiretto. Sin dall’ormai lontano 2011 c’è un rapporto (che potremmo definire “contronatura”…) fra la suddetta onlus e Opera laboratori fiorentini spa. Che sia “contronatura”, dal marzo 2015, lo ha stabilito il Giudice del Lavoro: sappiamo dunque che la famosa cessione del ramo d’azienda non è stato nient’altro che “una mera cessione di fattori produttivi, primi fra tutti il capitale d’impresa”. Non è un Avviso di garanzia, è una Sentenza: teniamolo ben presente.

Arriviamo al concreto della bigliettazione (la fonte, è l’Atto di querela che un gruppo di dipendenti dell’Opera metropolitana ha sporto nei giorni scorsi, affidandosi – poteva essere altrimenti? – al Superavvocato De Mossi): Opera laboratori fiorentini – non titolare di alcuna concessione – incassa, per conto di Opera Metropolitana onlus, l’intero importo derivante dalla cessione ai turisti (italiani e stranieri) dei biglietti di ingresso.

Biglietti su cui la onlus non paga mezzo euro di tasse, tanto per chiarire. Di più: non solo Opera (fiorentina) si tiene i dindini, ma si avvale del lavoro dei dipendenti della onlus senese e della Coop “Siena viva”.

Quindi il biglietto di ingresso è emesso dalla onlus (che non è società per azioni, come Opera fiorentina); ed il giochino sarebbe stato lo stesso anche per la buffonata estiva (leggasi occupazione manu militari di Piazza Jacopo della Quercia) della “Divina bellezza”: i biglietti emessi erano della onlus – dunque esentasse – , ma i denari erano di Opera (e gli unici a farlo presente erano stati i benemeriti del Comitato Cittadini sovrani, vox clamans in deserto).

Torniamo al Duomo (ma nell’atto di querela ci sono altre chicche); il 31 gennaio del 2012, infatti, la Conferenza episcopale permanente affronta il problema del pagamento per i luoghi di culto: si riafferma in generale il principio che l’accesso alle chiese dovrebbe essere gratuito (sic); si stabilisce altresì (figuriamoci se i Vescovi non sono attenti al dindino…) che può essere chiesto il pagamento per la visita a parti del complesso, chiaramente distinte dalla chiesa stessa (cripta, il tesoro, il Battistero, una singola cappella).

In tutta Italia funge così: uno va a San Petronio a Bologna (cito l’ultimo caso che ho avuto modo di appurare), e paga l’accesso ad una singola parte del complesso. A Siena, invece, no: si paga proprio per l’ingresso tout court. Il cittadino-vecovo Antonio Buoncristiani NON ha infatti imposto il rispetto della nota della Conferenza episcopale permanente. Per il luogo di culto, c’è giusto la cappella della Madonna del Voto (e solo dalle 7,30 alle 10,30).

Ci rendiamo conto di quanti soldi stiamo parlando? Forse no, e forse è davvero meglio così…

 

Ps 1 Dunque due ipotesi di reato su tre sono state archiviate dal Pm Boni (vedremo il Gip, peraltro), quanto a Valentini Bruno; le chiarine dei piddini valentinati suonano a festa: qualcuno in modo più cauto e prudente, qualcuno in modo più plateale (qualcun altro, furbescamente, in modo falsamente asettico).

Resta un fatto: due se ne vanno (compresa quindi l’accusa di truffa), ma una ipotesi resta (Falso in atto pubblico, cosa gravissima per un amministratore, per quanto senese). Questi garantisti-panfortai usano una variante senesota ad una forma mentis che ben conosciamo: quando arriva la sassata, si minimizza e si relativizza; quando una parte delle accuse decade (ma non certo l’inchiesta), allora si enfatizza il tutto, cercando di abbuiare il tutto. Ognuno lavori con la sua testa, ancora una volta.

Aveva ragione da vendere il buon Mauro Aurigi, comunque, quando disse – alla presentazione de “La Casta di Siena” – che “una volta Siena era il meridione del Nord, oggi è il settentrione del Sud”. Aveva ragione da vendere: e la penosità del tripudio per un Sindaco plurindagato (in due inchieste diverse), cui la Procura “cancella” un paio di ipotesi di reato, lo conferma in pieno.

Ps 2 Mi arriva notizia – e non da lui – che banca Mps avrebbe richiamato il leghista Maurizio Montigiani per una sua intervista sullo stato delle cose. Se la cosa è vera, mi auguro che il  mondo sindacale intervenga. Me lo auguro…

Ps 3 Pistoia Capitale italiana della Kultura: come abbiano fatto a vincere, non avvalendosi del mitico professor Sacco, è un mistero! Neanche tanto buffo, però; e chapeau ai pistoiesi, dunque!

Ps 4 Oh, visto che ci siamo: la “casa-fantasma” in Via dei Fusari (di proprietà della Chiesa senesota), è sempre lì. Cioè SENZA NUMERO CIVICO affisso. Chissà se i giornalisti tesserati – al suddetto banchetto – hanno chiesto qualcosa al dominus…

23 Commenti su I soldi del Duomo (e i guai giudiziari del Valentini)

  1. Lo Smemorato scrive:

    Anche se qui è O.T., vorrei intervenire anch’io (e come non potrei!), nella Giornata della memoria, sulla questione dell’ascesa di Hitler al potere.
    A mio avviso, è giusto e doveroso ricordare, purché questo ricordo non si riduca ad una sterile cerimonia, ma ampli gli strumenti di interpretazione del presente. Chi vota Hitler, a novembre 1932, l’iperinflazione weimeriana quasi non se la ricorda; di contro, è appena stato vittima di anni di austerità, deflazione salariale, imposte esose, costo della vita in aumento anche a causa di dazi su qualsiasi merce, tutte misure volute da quell’anima candida di Bruning per ripianare il debito estero della Germania. Il quale Bruning, per mettere in atto questo simpatico piano, si era fatto dare dal Presidente della Repubblica poteri molto al di là dell’ordinario.
    Chi non vede che si tratta della stessa china della Grecia, del Portogallo, in misura (non tanto) minore dell’Italia o è cieco o è in malafede. Poi ci stracciamo le vesti di determinati risultati elettorali.
    Altra considerazione. La Giornata della memoria è sicuramente un modo per ricordare la vergogna della Shoah, dunque dell’antisemitismo, cioè del razzismo e infine dell’intolleranza in genere, ma è anche un modo per dire no a tutti i fascismi. Intendiamo qui, con la parola “fascismo” (con buona pace del sig. Fantini), “regime che conculca la democrazia e opprime i lavoratori”. Quello di Pinochet, per dire, era un regime fascista. Bene: non è fascismo modificare la Costituzione e la legge elettorale al solo fine di permettere ad un partito minoritario (che sia il PD o il M5s, poco importa) di governare come fosse maggioritario? Non è fascismo utilizzare in modo abnorme la decretazione di urgenza e delegata su materie vitali come il diritto del lavoro, e azzerare addirittura il dissenso delle opposizioni parlamentari con interpretazioni zoologiche (canguri, zebre…) dei regolamenti assembleari al limite del colpo di stato? Non è fascismo aver tolto al popolo, cui mi risulta apparterebbe la sovranità, il diritto di avere una propria moneta, di avere una propria politica fiscale, di decidere se finanziare o meno il proprio welfare? Anche in questo caso, le storie strazianti che arrivano dalla Grecia dovrebbero aprire gli occhi.
    Finisco (e mi ricollego all’altro tema del precedente post). Il PD è ormai il partito di Maastricht, cioè dell’apogeo del liberismo monetarista più becero (quello, per capirsi, che invece di svalutare il cambio deflaziona i salari); ma anche gli altri, non sono meglio. Riempiono le piazze pro o contro il diritto ai matrimoni gay ed agli uteri in affitto (che, oggettivamente, sono un abominio, ma costano centocinquantamila Euro, dunque – come tutti i diritti dei ricchi – non rappresentano un grosso problema), mentre se ne fregano degli sfregi che, giornalmente, subisce la nostra democrazia.

    • Edoardo Fantini scrive:

      Caro Smemorato, con soli 20 euro puoi comprare il libro “Fascismo:stato sociale o dittatura?” e una volta conosciuto sarai al riparo dalla marea di cazzate che hai in testa sul Ventennio e che ti fanno scrivere ciò che ho appena letto. Sempre che tu voglia migliorare, beninteso.

      • bankor scrive:

        allora nel suo libro parlerà pure di economia e della difesa della quota 90 della lira, della politica autarchica e deflazionistica(taglio dei salari del del 20%) conseguente a partire dal 1926, successivamente, grazie alle leggi fascistissime, del nazionalismo autarchico ideologico degli anni 30, in un climax di bieca sopraffazione dei minimi principi liberali sfociati poi nella disumanità delle leggi raziali del 1938.
        Fascismo: stato sociale e dittatura.
        Basta cambiare la congiunzione per togliere da ogni imbarazzo!

        • Edoardo Fantini scrive:

          Sei profondamente ignorante in tema di fascismo e non possono rispondere esaustivamemte alle tue affermazioni perché ci vorrebbe un tempo che non ho. Comunque se sei certo delle tue conoscenze ti consiglio di firmarsi con nome e cognome e di sfidarmi ad un dibattito pubblico per polverizzare il contenuto del nostro testo. Sono sicuro che non lo farai.

    • a.b. scrive:

      Gentile smemorato, nella sua disamina non riesco a capire una cosa: mi puó fare un esempio di democrazia su questa terra che possa corrispondere alle sue idee? A me non me ne viene in mente uno. Del resto come ha giustamente scritto lei, la sovranità appartiene al popolo, che fortunatamente è in buona parte composto da persone ragionevoli che si accontentano non del meglio, ma del meno peggio. Di raffinati analisti, seguaci della corrente del “tutto sbagliato, tutto da rifare”, ne ho già letti troppi, e molti li ho purtroppo pure visti all’opera. Staró diventando vecchio, ma ormai anche io me ne frego degli sfregi portati da non si sa chi a non si sa quale concetto astratto di democrazia. Per me democrazia è solo cercare di darci tutti da fare per vivere in un paese civile nel quale, senza estremismi, possa immaginare un fururo decoroso per i miei figli. Il resto è fuffa.

      • Edoardo Fantini scrive:

        Se la sovranità appartiene al popolo, qualcuno riesce a spiegare perché in Italia ci sono quattro milioni e mezzo di poveri, la disoccupazione giovanile è compresa fra il 30 e il 40 per cento, le pensioni d’anzianità sono fra le più basse d’europa, gli stipendi pubblici pure, la sanità non funziona come dovrebbe e cosi’anche la giustizia…Tutto questo lo si deve al popolo o è qualche altro organismo che decide per lui?

      • Lo Smemorato scrive:

        L’Italia prima di creare un quarto potere autonomo dal processo democratico (1981, divorzio tra Tesoro e Banca d’Italia) e di cedere la propria sovranità in materia fiscale e monetaria, che poi vuol dire in materia di politica economica (vari passaggi, ma direi soprattutto 1992).

        • Lo Smemorato scrive:

          Faccio un esempio per essere più chiaro.
          Oggi il governo italiano può decidere che per tutelare la salute dei suoi cittadini è bene aprire un punto-nascita in ogni comune? No, perché “mancano i soldi” (ammesso che questo significhi qualcosa). L’art. 32 della Costituzione è in sostanza violato. Oggi il governo italiano può dire che il bail in è una cazzata e quindi sospenderlo? No, è una normativa europea. L’art. 47 della Costituzione è in sostanza violato. Oggi il governo italiano può nazionalizzare imprese strategiche a fini di tutela del patrimonio industriale del Paese e di occupazione? No, perché è aiuto di Stato. Non scrivo quanti articoli della Costituzione sono violati.
          Questa è democrazia? Stracciate la Costituzione e non rispettare la volontà popolare (che, credo, richieda salute, lavoro e sicurezza) è democrazia? Se sì, forse sono io che non ho capito qualcosa.
          Le consiglio questo: http://www.amazon.it/s/?ie=UTF8&keywords=la+costituzione+nella+palude&tag=slhyin-21&index=aps&hvadid=80033504723&ref=pd_sl_705ac5g2ls_e

    • Marco Burroni scrive:

      “Non è fascismo modificare la Costituzione e la legge elettorale al solo fine di permettere ad un partito minoritario é […] di governare come fosse maggioritario?”
      No, non è fascismo, anzi è così che funziona nei sistemi maggioritari anglosassoni che hanno inventatola democrazia moderna: chi viene eletto per governare un paese deve avere la possibilità di farlo in maniera efficiente, senza doversi logorare per mesi a mediare con partitini dello 0,1% ( Si ricorda l’ultimo governo Prodi? E non parliamo della repubblica di Wiemar, prototipo di tutti i regimi proporzionali). A me pare invece che in Italia si considerino le elezioni solo come un grande sondaggio che serve a mandare in parlamento tutte le più variegate sfumature politiche espresse dal paese, dimenticando che poi chi vince alla fine deve poter attuare il suo programma e deve avere i mezzi per farlo.

    • bankor scrive:

      Guardi Lei mi sembra tutt’altro che Smemorato, aggiungerei a proposito del regime di Pinochet una curiosità non banale:
      i Chicago boys,
      economisti cresciuti sotto l’egida di MF della chicago university, autori del programma economico del governo di Pinochet degli anni 70, il famoso “miracolo cileno”, che miracoli ne fece ma non per tutti, ecco quei ragazzi ne hanno fatta di strada anche in europa.

  2. Francesca Tommasi scrive:

    Ritornando su un tema negletto ma fondamentale per il nostro futuro, ed alle voci inascoltate nel passato, ecco cosa Alessandro Antichi scriveva al Direttore Generale della Asl 9 Fausto Mariotti. Una lettera aperta, quella del consigliere regionale del Popolo della Libertà con la quale si chiede al dirigente grossetano di lasciare rispondere “politicamente” l’assessore regionale alla sanità rispetto anche alle critiche mosse dal Pdl sul pareggio di bilancio dell’azienda sanitaria maremmana.
    «Caro Direttore,
    visto che Lei si chiede se “non comprendo o faccio finta di non comprendere”, Le posso chiedere se Lei c’è o ci fa».
    «Si indigna per le osservazioni che ho mosso al consuntivo della Asl 9 (come prima di me avevano fatto i revisori dei conti), ma conferma che il pareggio è raggiunto grazie a partite straordinarie (il contributo in conto capitale della Regione) e che il fenomeno delle fughe verso altre Asl ha comportato un incisivo aumento di costi».

    «Perché, dunque, tanta veemenza nella Sua risposta?»
    «Mi sarei aspettato da Lei, dipendente della Regione Toscana, maggiore rispetto delle istituzioni, toni appropriati e rispetto dei ruoli. Se c’è qualcosa che mi pare debba essere segnalata all’opinione pubblica è mio dovere di Consigliere regionale farlo. Se c’è qualcosa che non si è capito, è Suo dovere di dipendente regionale spiegarlo. Ciò che invece non Le è consentito è di reagire con stizza all’esercizio del diritto di critica; soprattutto quando, nel merito, non può far altro che confermare la fondatezza delle critiche. In futuro, lasci all’Assessore competente il compito di rispondere ai Consiglieri regionali. Queste Sue continue “discese in campo” non giovano all’immagine di imparzialità che qualunque pubblico funzionario (persino quelli di nomina politica diretta, come Lei) dovrebbe gelosamente perseguire e minano la Sua credibilità ‘tecnica’».
    «Cerchi di comprendere che la funzione di controllo di chi comanda è essenziale in democrazia, e reagire con disappunto a chi la esercita per mandato popolare è segno di scarso senso delle Istituzioni».
    «Cerchi di capirlo. O, almeno, faccia finta di averlo capito».
    Meditate, gente meditate … ci vogliamo ritrovare tra qualche anno a ricordarcelo per la futura asl di area vasta, per aver assecondato ora le consuete logiche di “filiera ” (proprio di figli si parla, e mariti delle figlie, Scaramin Scaramelli senza saperlo ha proprio preso nel centro … o forse lo sa). Avanti così Siena generosa (=dei generi) trasciniamo alla rovina Arezzo e Grosseto , sarà la nostra vendetta (povero direttorone, e già che lui in galera c’è già stato, alla seconda non regge).

  3. Francesco scrive:

    Caro Eretico, condivido in pieno il tuo scritto relativo all’Opera Metropolitana e alla vicenda Valentini, ma consentimi di segnalarti un fatto macroscopico al quale la città intera non ha dato la minima importanza, avvenuto nei giorni scorsi, e che avrebbe potuto cambiare il volto di Siena in poche ore. Avrai certamente notato che dopo diversi giorni di speculazioni al ribasso le azioni del M.P.S. erano scese, pochi giorni fa, alla soglia del fallimento (peraltro impossibile per la complessità operativa e il patrimonio della banca), raggiungendo il valore di 0,55 euro ad azione. In un giorno, improvvisamente le citate azioni hanno cominciato a salire arrivando nella giornata ad un aumento record del 42%, pari a euro 0,82 ad azione. E ora il fatto gravissimo. Se a dirigere la Fondazione ci fossero stati dei tecnici accorti invece dei soliti NOMINATI POLITICI, avrebbero potuto acquistare azioni (come hanno fatto semplici e numerosi uomini della strada sulla spinta delle notizie giunte da tutti i media specializzati, guadagnandoci cifre impressionanti), e con soli due milioni (tra l’altro nella disponibilità delle casse della Fondazione) avrebbero riacquistato il 10% delle azioni complessive del MPS tornando, di fatto, ad essere il maggior azionista e conseguentemente il nuovo proprietario della Banca. Banca che si avvia, anche grazie agli accordi europei sulle sofferenze bancarie, ad essere nuovamente competitiva. La Fondazione sembra non essersi accorta di nulla e l’incompetenza della sua dirigenza ha fatto si che questa occasione unica sia svanita nel nulla. Ma a Siena tutti zitti. Come al solito. Grazie e scusa la divagazione del tema principale. Francesco.

    • bankor scrive:

      Scusi se mi permetto di risponderle,
      al valore minimo segnalato da Lei di 0.55 euro per azione mps capitalizza in borsa circa 1,5 mld di Euro, pure ammettendo di poter comprare ingenti pacchetti azionari a quei prezzi, cosa per altro tecnicamente impossibile, per acquistare il 10% del capitale la Fondazione avrebbe dovuto sborsare circa 150 milioni di euro e non 2 come da Lei asserito, detto questo tutto si può fare ma mi permetto pure di rimarcare il fatto che se i titoli bancari italiani si stanno deprezzando un motivo di fondo ci dovrà essere e infatti c’è e non è detto che comprare titoli a braccio solo perchè scendono sia un buon affare ne per il singolo cittadino tanto meno per la Fondazione.

      • Lo Smemorato scrive:

        …oltre a tutto questo, le fondazioni bancarie devono essere previamente autorizzate dal Tesoro per operare sul titolo della propria banca conferitaria. Non è cosa che si fa intraday.

  4. duccio scrive:

    avete visto cosa è accaduto all’amico Montigiani per aver fatto, peraltro innocue dichiarazioni, sulla banca MPS. Prendano nota i cultori del “metterci la faccia” ovvero non mettere nick ma il nome e cognome. Da sempre chi non è aggrovigliato paga le conseguenze per le proprie affermazioni non allienate ai soliti noti piddini.Oltre tutto sia il valentini che lo scaramelli, dipendenti della banca anch’essi, hanno sempre fatto dichiarazioni sulla banca, anche fuori luogo ma nessuno si è sentito in dovere di richiamare o sospendere questi signori. Come al solito due pesi e due misure. Bravi piddini continuate cosi ma verrà il giusto giorno che sparirete dalla Terra di Siena. Io ci credo.

    • duccio anche io ! scrive:

      concordo, ahimè anzi ahinoi, pienamente
      lo dico con cognizione di causa, da dipendente “non allineato” di una pubblica amministrazione e cioè quindi quanto di più politicizzato ci possa essere (per sua stessa natura).
      conosco bene i mi’polli….ci sarebbe da aver letteralmente paura a esternare tutto ma proprio tutto mettendoci la faccia, e vomitargli nel muso quanto loro del PD sono
      incompetenti
      incapaci
      inetti
      inaffidabili
      intellettualmente disonesti
      ecc. ecc. ecc.

      e infine sia consentito di rilevare come il problema di cui in parola (come scrivono i funzionari forbiti) sia il secondo in ordine di gravità che affligge, E AFFOSSA, la nostra città !!!
      cioè al primo posto metto ovviamente il “corpus” delle malefatte politiche che hanno portato alla rovina che tutti conosciamo (quindi da suddividere in tante sottocategorie e corollari, non dimenticando ovviamente che c’è scappato perfino il morto).
      ma subito dopo, al secondo posto, metto il clima di assoluta omertà/indifferenza/menefreghismo/voto di scambio/insomma chiamiamolo come ci pare ma gira gira non è altro che un sistema il quale ha letteralmente COMPRATO la dignità e la materia grigia di una parte ddi cittadini, e che CON METODI MAFIOSI METTE A TACERE LE EVENTUALI VOCI FUORI DAL CORO

      ma tanto ce la faremo a levarli dai coglioni !
      sempre troppo tardi, ma ce la faremo

  5. Duccio scrive:

    Chissa’ se tale clarich, presidente della fondazione Mps visto che prospetta uno scenario laddove la direzione generale della banca presto potrebbe sparire da Siena, ci spiega anche cosa ci sta a fare a capo di una struttura che non ha davvero motivo di esistere se non come stipendificio piddino? Ci potrebbe dire quanto prende l’anno di stipendio pagato con le misere disponibilità’ della fondazione. Vale anche per tutto il consiglio di amministrazione consiglio a mio avviso disutile. Chissa’ se sapremo.

  6. investor scrive:

    Oh Eretico, qui con la perenne crisi della città serve un brainstorming (tempesta di cervelli) per una iniziativa che potrebbe veramente rilanciare Siena in maniera definitiva e su scala internazionale.

    Dato che, oramai appare palese, pure la Direzione generale di Mps sarà azzerata e Siena non vivrà più di banca, io punterei sul business museale.

    Perchè non trasformare Rocca Salimbeni in Museo delle Cere e ci mettiamo, ben cerati, tutti i benefattori che negli ultimi 12-13 anni hanno fatto così bene alla città.

    Direi di lanciare un concorso tra i lettori del Blog, ognuno propone un nome di da cerare. Quello che riceve più consensi sarà messo al centro della sala denominata: Tutti gli uomini che fecero l’impresa. Gli altri cerati invece saranno collocati a ridosso delle pareti.

  7. Marco Burroni scrive:

    Commento solo per dire che il Duomo di Siena non è un’eccezione: anche a Venezia l’ingresso nelle 19 chiese più importanti è a pagamento e mi sorprende sapere che questo modo di agire è sconsigliato dalla conferenza episcopale; evidentemente le loro parole contano solo quando si parla delle politiche familiari mentre non contano al cospetto del Dio quattrino…

  8. uno scrive:

    o raffaele la casa fantasma di via dei fusari è al numero zero.

  9. NON DIRE GATTO ... scrive:

    E’ bene essere precisi.
    Il PM Boni ha richiesto l’archiviazione. Il GIP si deve pronunciare sulla richiesta. Vi potrebbero anche essere opposizioni. Inoltre, il GIP potrebbe non condividere ed ordinare un supplemento di indagini oppure disporre l’imputazione coatta.
    Staremo a vedere.
    Non dire gatto …

  10. Anticlericale scrive:

    In Italia ho pagato per visitare Santa Croce a Firenze e la Collegiata di San Gimignano (anni or sono), in Spagna nelle cattedrali di Siviglia, Granada e Girona. Le dichiarazioni e gli indirizzi di facciata provenienti dall’alto sono un conto, quanto avviene nei fatti è tutt’altra cosa. Se non altro all’OPA – prima dell’avvento dei Laboratori fiorentini, adesso non ho la minima idea di come funzioni – tutti i soldi che entravano dalle biglietterie venivano usati, oltre che ovviamente per l’ordinaria amministrazione, per i numerosi interventi di restauro effettuati sul Duomo: dalla pulizia della facciata alla sostituzione della copertura del tetto e la restaurazione degli ambienti ad esso sottostanti (dove oggi è la “porta del cielo”); per non parlare degli scavi archeologici che hanno portato alla scoperta e apertura della cosiddetta cripta.

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