Eretico di SienaSanità senesota: galeotto fu il Desideri (e David Rossi) - Eretico di Siena

Sanità senesota: galeotto fu il Desideri (e David Rossi)

Torniamo a scrivere di Sanità senesota (rectius: toscanota), cercando di smaltire una parte del tantissimo materiale di cui abbonda lo scrivente (se avessi tanti fogli da 500 quante sono le carte sulla Sanità, sarei a posto per qualche anno…); quest’oggi parliamo del nuovo Superdirettore generale della nuova (e mega) Asl Toscana sud-est (Arezzo, Siena, Grosseto), dottor Enrico Desideri.

Buonissima lettura, dunque!

 

GALEOTTO FU IL DESIDERI

Il neodominus della megaasl Toscana sud est che raggruppa, appunto, Siena, Arezzo e Grosseto, è il dottor Enrico Desideri; classe 1951 (come la mettiamo con la questione dei 65 anni appena compiuti, che dovrebbe essere ostativa per nuovi incarichi?), laureato a Siena nel 1976, medico del Lavoro, molteplici esperienze amministrative e sanitarie alle spalle, da Careggi a Grosseto a Pisa. Considerato politicamente molto vicino a Rossi Enrico. C’è però qualcosa che nel suo Curriculum vitae non risulta esserci…

Maxi-premessa: la carcerazione preventiva è cosa opinabilissima (però è anche l’unico modo di fare parlare certi benefattori dell’umanità, vedasi Lady-dentiera per la Sanità lombarda, di matrice formigoniano-leghista); nel caso del neo dominus dell’Area vasta, dottor Enrico Desideri, dopo l’arresto è arrivata una duplice assoluzione: nel maggio del 2009 in I grado; in Appello, a Firenze, nel luglio 2012. Assoluzione con formula piena, vale a dire perché i “fatti non sussistono”.

Assoluzione giudiziaria piena, dunque, per colui che – al tempo dei fatti contestati – era Direttore generale dell’Azieda ospedaliera universitaria pisana; da accuse pesantissime, peraltro, avanzate dal Procuratore Capo di Pisa (dottor Enzo Iannelli), e dal suo vice dottor Antonio Di Bugno, che nel 2006 ne chiesero l’arresto, e lo ottennero dal Gip Murano. Dalle cronache, risulta che il grave provvedimento cautelare fu richiesto l’11 ottobre 2006, e che il 30 il Magistrato preposto abbia dato il necessario via libera all’operazione di Polizia giudiziaria. Verosimilmente per pericolo di inquinamento probatorio.

Le accuse erano – si diceva – pesantissime (e difatti la richiesta della Procura ammontò a 2 anni ed 8 mesi): peculato, abuso di ufficio nonché violazione del diritto di autore. Il tutto, nasce da un’inchiesta della Procura locale concernente lo spostamento dell’ospedale pisano di Santa Chiara al polo ospedaliero di Cinisello.

Furono attenzionate soprattutto due fasi: l’iter progettuale (da qui l’accusa di violazione del diritto d’autore), e soprattutto la condizione per l’acquisto dei terreni necessari al suddetto trasferimento, a detta della Procura della Repubblica troppo onerosi per l’erario pubblico.

Insomma, il dottor Desideri – poi assolto, come scritto sopra – è stato uno dei pochi pezzi grossi della Sanità toscanota che sia andato effettivamente al gabbio, in carcerazione preventiva; ma, a differenza di Lady-dentiera, tutto è iniziato e finito con lui. Nel senso che pare proprio che, per una questione così complessa ed articolata, il dottor Desideri abbia fatto tutto da solo: va bene che era Direttore generale dell’Azienda ospedaliera universitaria pisana, ma possibile che la politica non c’entrasse un fico secco? Un’operazione così articolata e complessa, gestita da un tecnico senza alcun collegamento con la politica regionale?

Ah, dimenticavamo, sbadati come siamo: chi era allora l’Assessore alla Sanità, nella Toscana Felix?

 

Ps 1 Finiamo con la Sanità senesota, dicendo qualcosa (purtroppo tutto ciò che sappiamo, al momento) sul dottor Francesco Ghelardi; da quando è iniziato – a fine 2015 – il di lui rapporto con la Giustizia, c’è un costante intervento di un anonimo che scrive che il buon Francesco (che lo scrivente in effetti conosce da molti anni) sia reticente sulle sue disavventure.

Il 31 dicembre è uscita la notizia (sul Tirreno): Ghelardi Francesco indagato dalla Procura della Repubblica di Grosseto, con l’accusa di Falso ideologico: da Direttore amministrativo della suddetta Usl, secondo l’ipotesi accusatoria il Ghelardi avrebbe creato artifici contabili (legati ai cosiddetti “proventi straordinari”), per imbellettare i Bilanci (periodo 2009-2011). Il lavoro sembra partire dalla Maxinchiesta sui Bilanci della Sanità toscanota della Procura di Massa (quella dell’Avviso a Rossi Enrico, del quale più niente si sa…). Chi vivrà, vedrà.

Ps 2 Domenica prossima (ore 17, 30, piazza Salimbeni), manifestazione a 3 anni dalla morte di David Rossi; anche chi lo aveva criticato con veemenza in vita (come era inevitabile che fosse), può testimoniare la sua volontà di chiarezza e Giustizia su quel 6 marzo di tre anni or sono.

Anzi, forse a maggior ragione proprio chi l’aveva criticato e sbeffeggiato quando era davvero potente.

Ps 3 Chissà se all’evento ci sarà – fra gli amici di quando Rossi era potente – il Gran maestro Bisi Stefano; il quale, intanto, è attivissimo: diventa editorialista per l’Unità (sarà orgoglioso, Antonio Gramsci!), e lunedì prossimo (Palazzo Patrizi, ore 17,30) andrà a presentare un libro del fedelissimo di Denis il Verdini, Massimo Parisi. Oggi, ce lo segnalano a Matera. Una “primavera bisiana” è all’orizzonte?

Ps 4 Orgoglio municipalistico: il senesissimo Paolo Lorenzi, intorno al 50 posto nel ranking mondiale, rappresenta l’Italia contro la temibile Svizzera in Coppa Davis. E vince una partita-maratona di quasi 5 ore. Da Vico Alto con furore, tifiamo per lui!

Ps 5 Antonio Degortes è stato archiviato (su richiesta dello stesso Pm Natalini) dall’accusa di infedeltà patrimoniale, legata alla compravendita di immobili di peso. Notizia importante, sulla quale torneremo.

Ps 6 A proposito dell’articolo sulle biciclette urbane: nella valanga di commenti, spicca l’assenza di quello dell’Assessore Maggi. Peccato, perché una volta il professor Maggi interveniva, ed ora ha cambiato strategia, si vede; ripeccato, giacchè il pezzo non solo era documentato, ma era documentato attingendo a piene mani da fonti filobiciclette, sia il reportage che il libro preso in esame. Un’occasione perduta.

Ps 7 A proposito di città bike friendly: ieri l’altro, a fine pomeriggio, lo scrivente arrancava con le residuali energie podistiche per la parte più buia del Fosso di Sant’Ansano, quando all’improvviso un biker – a faretto spento! – gli si è quasi fiondato addosso (lui in discesa, noi in salita). Per un mezzo pelo ci siamo evitati: lui rischiando di schiantarsi contro una una macchina parcheggiata (lì per lì, non mi sarebbe dispiaciuto troppo), l’eretico invece sul muretto (a rischio crollo). Il problema è questo: il faretto lo devono usare, i bikers? E soprattutto: se ci si faceva del male, chi pagava?

15 Commenti su Sanità senesota: galeotto fu il Desideri (e David Rossi)

  1. Lo Smemorato scrive:

    Premetto che non conosco il tizio di cui parla il post, ma che se veramente è vicino a Rossi c’è poco da sperare.
    Detto questo, mi sembrerebbe giusto che, soprattutto in un blog tanto letto come questo, un minimo di civiltà giuridica andrebbe salvaguardata sia nelle parole che nei sottintesi.
    Questo signore è stato assolto perché ha fatto tutto quello che doveva fare, e in regola. Per cui, secondo le evidenze processuali, lui ha assolutamente diritto di stare dove sta, il Pm pisano – dopo un abbaglio di tal guisa – un po’ meno.
    Essere carcerati ingiustamente deve essere motivo di vergogna per la società, non per chi l’ha subita, a meno di non voler aderire a quel fine principio giuridico secondo cui dove c’è fumo c’è anche l’arrosto.
    Mi scuso degli errori, ma il cellulare non aiuta.

  2. Capitan Harlock scrive:

    Niente di nuovo sotto il sole, purtroppo l’intreccio fra ruoli di potere (spesso nella sanità) e vicende giudiziarie è una costante.
    Evidentemente c’è qualcosa che non va, forse anche nella magistratura.
    Il problema è il peso politico e mediatico che viene dato alle vicende, amplificato quando gli esponenti appartengono agli “altri” partiti, accuratamente coperto con metodi simil-mafiosi quando si tratta del partito padrone (chiaramente il PD)
    A tal proposito, che fine hanno fatto le inchieste riguardanti la Dott.ssa Benedetto in Rossi, il Dott. Saragosa e gli altri compagni della belle èpoque della USL 7? Chi visse sperando purtroppo sappiamo bene come finì…ma è anche vero che la pazienza è la virtù dei forti, io sono uno dei (pochi?) che spera di avere almeno delle risposte. Senza pretese di essere forte, mi affido alla pazienza.

  3. mencaraglia scrive:

    Anche fare sport richiede una attenta conoscenza della legge. Le prescrizioni necessarie per rendersi più “visibili” mentre si è alla guida della bicicletta non sono poche: servono per tutelare il ciclista, ma anche per garantire la sicurezza sulle strade. Eccole. 1. Il faro anteriore della bicicletta deve essere bianco o giallo 2. La bicicletta deve essere munita di faro o catarifrangente posteriore rosso. 3. I pedali o ai lati del mezzo vi devono essere i catarifrangenti gialli sui lati. 4. La bicicletta deve essere munita di freni indipendenti e di un campanello udibile a 30 metri. 5. I ciclisti devono indossare un giubbotto retroriflettente o delle bretelle riflettenti (simili a quelli che si devono tenere in macchina per usarli nel caso di fermate di emergenza o incidenti). Tal obbligo scatta: – fuori città nelle ore notturne. Per “ore notturne” si intende 30 minuti dopo il tramonto fino a 30 minuti prima del sorgere del sole; – in tutte le gallerie in qualsiasi orario del giorno. – See more at: http://www.laleggepertutti.it/18991_ciclisti-e-sicurezza-obblighi-di-legge-per-non-farsi-investire#sthash.0sthk50f.dpuf

    • il Giaguaro scrive:

      Mencaraglia,cognome storico che rimanda ad anni lontani.E ad un simpatico episodio che,se ben analizzato,ci spiega molte cose sulle mutazioni genetiche di un partito.
      Erano gli anni infuocati della vertenza sui “Patti Agrari,scioperi e bandiere rosse svettanti sugli “stolli”dei pagliaii durante la trebbiatura. Conflittualità sana,da una parte il capitale-latifondo,dall’altra la forza lavoro-mezzadria.
      Un sabato il capoccia di una numerosa famiglia di mezzadri fu delegato a recarsi a Siena ad ascoltare il comizio che il Senatore Mencaraglia avrebbe tenuto in Piazza della Posta.
      Sulla strada del ritorno,agli amici di osteria che gli chiesero cosa aveva detto il Senatore,dopo aver sorseggiato un “gottino” di ottimo rosso,questo fu il suo sintetico resoconto:”Che ha detto? ha detto che unguanno ( quest’anno n.d.r.)ci tocca il 50 (%),un altr’anno il 70(%) e poi,maremma maiala tutto,anche la terra !”(veramente la parola esatta non fu maremma..).Fine del comizio.
      Per il mezzadro tutto ciò che gli interessava era la “Roba”, non le dotte disquisizioni sui massimi sistemi della storia…La Roba,quanta letteratura su questa parola !

      • FRANCESCO AVERANI scrive:

        divagare per divagare, raccontero’ un aneddoto che conosco sul personaggio, il senatore Mencaraglia, totem e maitre a penser del comunismo del dopoguerra ( prodromo in continuità di pds, ds e pd ), che conferma il germe di vigliaccheria nel rifarsi sui piu deboli, caratteristica costituiva del comunismo, cui il Mencaraglia non era esente ma perfetto interprete come si evincee da quanto vado a raccontare: un giovinetto liceale nel 42-43, assiste all’ arrivo al Piccolomini di un supplente di latino e greco. Cito a memoria, puo’ essere riletto e verificato nel numero unico commemorativo del 150mo del Liceone. “..di lui niente si sapeva, se non l’ essere fervente comunista ( come ben presto si rilevò – questa frase nella pubblicazione è stata stralciata dall’ originale ). Mi interrogò a Greco, e mi chiese: ‘parlami delle origini della Tragedia’. Io riuscii a pronunciare 5 parole sole ‘le origini della Tragedia Greca’ fui interrotto dal Mencaraglia ‘lei non sa niente, Averani, vada a posto, 2′”. La colpa di quel timido liceale era solo quella di portare un cognome, quella di essere figlio di Pietro Averani. Una vendetta postuma verso un morto, ritenuto nemico politico personale, vile ed esemplificativa del personaggio. Il Mencaraglia in seguito ha fatto grande carriera e lasciò il Liecone, con grande sollievo di mio Padre, al quale, una volta tornato l’ insegnante di ruolo, fu sanato il torto subito: conoscendo la natura di scolaro diligente e brillante di mio Padre, l’ insegnante in classe, commentando il registro, disse: ‘sentite ragazzi, io Alberto lo conosco, non può aver preso questo voto: si sarà sentito male! io lo stralcio’. Penso non ci sia da aggiungere altro.

  4. VEDO NERO scrive:

    Sono e sarò sempre dello stesso parere: Siena non è e non sarà mai adatta alla bicicletta. Troppe salite e poi, chi l’ha usate, le bici elettriche del Comune hanno poca autonomia. E poi ci vorrebbe anche una maggiore educazione stradale da parte degli stessi ciclisti perché sovente qualcuno di loro me lo sono sentito passare vicino con una discreta velocità nel mezzo del Corso e se mi prendeva andava male per ambedue. E poi non solo stato il solo perché da quanto ho letto il nostro amico Eretico ha rischiato molto di più di me. L’unica soluzione per il traffico a Siena è l’incentivo ad usare di più il mezzo pubblico, magari i soldi spesi per le elettrobici potevano essere stati dirottati per comprare qualche altro pulmino a metano o praticare tariffe agevolate per chi vuol abbonarsi ai mezzi pubblici, ma si, troppo semplice. E poi la foto, apparsa tempo fa, del Valentini, del Mancuso e corte annessa sorridenti sulla bici elettrica per la spianata di Via Curtatone fa tanto ‘verde ecologico’! E poi, troppo facile, dovevano invece andare su per Via Fontebranda!

  5. Sodoma e Gomorra scrive:

    Il Desideri l’ho conosciuto per un. caso di malasanita’ che ha riguardato un mio familiare che, essendo invalido. e residente in provincia di Arezzo, voleva andare in un centro riabilitativo situato in provincia di firenze e quindi in altra asl: il dr. .Desideri non lo concesse, adducendo .controlli della Corte dei Conti……ora pero’ mi punge una curiosita’, ma se davvero avesse avuto qualche responsabilita’nell’affare pisano,l’amicizia con Rossi sarebbe stata necessaria e sufficiente per farlo assolvere e reintegrare nella dirigenza?

  6. VEDO NERO scrive:

    Sono fuori argomento, la notizia è importante, ma tutti i mass media ne hanno parlato pochissimo o niente: l’Italia ha perso un bel pezzo di Tirreno, pescoso e ricco di pesce pregiato, passandolo alla Francia. Tutto questo in barba dell’Unione Europea ed alla economia peschereccia italiana. Eppure è tutto regolare, abbiamo firmato il trattato nel 2015 senza sapere cosa si stava facendo. La cosa si trascinava da circa nove anni e sempre portata avanti da governi di sinistra, a partire da ‘mortadella ‘ Prodi in poi fino a Renzi. Italia becca e bastonata grazie ai sinistrorsi, ma tanto agli ‘omini degli orti’ cosa vuoi che interessi, a loro basta l’orto bagnato, andare a Follonica e dintorni prendere il sole e sciaguattare i piedini nell’acqua, bassa, del mare. Se sequestrano poi i pescherecci italiani a loro che vuoi gli importi, il ‘partito’ ha sempre ragione!

    • anonimo scrive:

      Caro Vedo Nero
      A volte sogno di poeter vedere la mia patria libera da traditori. Ma per ora quando mi risveglio le cose sono sempre uguali. Qualche manciata di soldi e non importa fare nemmeno le rivoluzioni colorate. Qui è tutto in vendita anche l’onore. Sono riusciti a mettere le sanzioni a chi ci manda il riscaldamento. Vietano. di esportare in Russia tutti i nostri prodotti. Rovinando moltissime aziende. Ora la Russia compra da qualche altra parte e noi perdiamo il mercato. Hai visto in Siria tre mesi e guerra vinta. E non solo ha tirato cinque o sei missili dicendo che per ora erano armati con testate normali. Ma se ci fosse stato bisogno sarebbero stati armati con armi nucleari. I nani si son trovati con tanti profughi e con reticolati in tutte le nazioni. Europa finita……..Mentre i telegiornali ci riempono la testa con le primarie americane,
      ma a noi che ce ne importa? Addirittura per sapere cosa succede alle nostre coste, ci illumina una corrispondete da New York. Caro Vedo nero speriamo di poter uscire dall’EUROPA.

  7. Francesca Tommasi scrive:

    Ma il silenzio inizia da ben prima, ovvero dall’arrivo del succitato senese bene a benedire la sanità suddestese (ora gode anche Arezzo mentre Grosseto ha gia così goduto da rispedire al mittente comunale): assunzioni di sorelle famose (a Siena ), incarichi semplici che diventan complessi (retribuzione di conseguenza ) perché li hanno amici del Pd, pubblicità al medesimo Pd (ed alla sua riforma ) fatta con il logo usl, gente che ricopre incarichi senza titoli (ma di quelli seri, tipo la laurea … ). In altri tempi almeno qualche sana inchiesta bloggeristica (diciamo urla e strepiti per molto meno).
    Ma non è importante. La vera domanda è: il citato ancora più sopra eccellente professionista (perché Enrico Desideri lo è) rischierà la faccia per contentar i pruriti della Siena bene (e ad Arezzo cosa dicono?

  8. Anonimo scrive:

    Sul megadirettore andrebbe approfondita la questione anagrafica. Se è ostativa alla nomina perchè non dice niente nessuno?

    Se la bici ti veniva addosso c’è chi ti avrebbe accusato di correre contro mano e di essere te in torto perchè non ti sei fatto vedere. L’arte di rigirare la frittata

  9. Duccio scrive:

    Stasera alle 17,30 sotto un acqua a catinelle ci sara’ stato credo 500/600 persone a manifestare per la morte di David Rossi. La cosa che mi ha turbato e’ stata la presenza del valentini, io penso che oltre per David si manifestava anche contro questi piddini che ormai tutto hanno distrutto a Siena ma il valentini si vede si sente piddino diverso. Mancava l’orlandni con i martinellati, la compagna marianna col basco rosso il fanali/lorenzini, pora Siena si va dritti come pendoli. E nenneno di vergognano i citati. Nemmeno, gomitoli a gogo

    • VEDO NERO scrive:

      Ma come il Valentini si perde un’occasione per la sua presenza a un evento pubblico. Mai! Lui presenzierebbe, se esistesse, anche la ‘agra della Salciccia’di Monsindoli, magari non si rende pienamente conto di cosa si tratta, ma a lui piace tanto elargire sorrisi a tutti e fare il suo bel discorsino senza né capo, né coda. E’ un genio nel parlare del niente.

  10. Anonimo scrive:

    Forse Desideri in quanto ad opportunità delle nomine e’ in buona compagnia! Direttori generali e direttori di programmazione sono, con la nuova organizzazione , in gran parte dipendenti in aspettativa delle aziende che dirigono o programmano. Vale per Giovannini, per De lauretis, per lo stesso Desideri.

  11. Maurizio scrive:

    In merito al processo in corso nei confronti della Dott.ssa Hadjistilianou, il prossimo 14 marzo ore 13, giudice Innocenti, si terrà una nuova udienza. Già ce ne sono state diverse con risultati interessanti. Lo strano è che prima del processo tutti a strapparsi i capelli sulle sciocchezze, sugli strafalcioni, insomma tutti a difendere l’imputata. Adesso che il popolo, (dottori, baroni ecc.) hanno la possibilità di assistere al dibattito, noto che neppure un topo è presente in aula. Vorrei aggiungere qualche parola più piccante, ma per quanto possa, ciò che vedo, sono poche palle da parte di molti. Cordiali saluti.

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