Eretico di SienaReferendum: considerazioni sparse... e 4 Ps, specie uno... - Eretico di Siena

Referendum: considerazioni sparse… e 4 Ps, specie uno…

- 18/04/16

Articolo denso assai, in questo lunedì di aprile (scusandomi per avere saltato la rubrica culturale della domenica, per motivi referendari): un commento sull’esito del Referendum sulle trivelle è davvero necessario, tanto a livello nazionale quanto locale; in più, qualche Ps d’ordinanza: in particolare, ne segnalo uno che proviene dalla Corte d’Appello di Firenze…

Buona lettura, dunque!

 

REFERENDUM: L’ITALIETTA NON VA A VOTARE

Che fosse pressoché impossibile raggiungere l’agognato quorum, era chiaro anche a chi poco di politica mastica, figuriamoci a chi ne consuma ad libitum; certamente qualche punto percentuale in più (rispetto al 32%)  sarebbe stato preferibile, per quanto il Governatore pugliese Emiliano abbia enfatizzato un risultato, a suo dire, molto positivo (anche perché era partito da un’asticella bassina, quella dei 10 milioni di votanti).

Non c’è invece molto di cui essere contenti, invece: al di là dei tecnicismi referendari (ma il cittadino avrebbe il diritto-dovere anche di informarsi, specie quando poi inizia a lamentarsi), francamente ci si aspettava qualcosa di più, soprattutto dopo l’emersione della maleodorante commistione Governo-lobbysti vari (con sguattere guatemalteche di contorno e marinai da fare tremare la pelle) legata proprio alla questione petrolio.

Anche sul blog, in giornata sono arrivati commenti di lettori sfavorevoli alla consultazione in oggetto: con motivi più che plausibili (troppo tecnica, non risolutiva sull’Ambiente). Ma uno poteva ben votare No, o financo annullare la scheda; se è per i soldini pubblici, chiedete al Governo perché abbia rifiutato l’accorpamento con le vicine Amministrative. Credete che sia causale?

Questo astensionismo – ancora una volta – dovrebbe preoccupare, inquietare, scandalizzare: per la tenuta democratica di quel che resta dell’Italietta a noi tanto cara.

Ed a maggior ragione dopo che – con inusitata arroganza – il Premier in carica (con l’Emerito a dargli subito dopo spago) aveva esplicitamente battuto per l’astensione, inaugurando un precedente gravissimo (Craxi nel 1991 non era Premier, quando invitò ad andare al mare invece che a votare; Ruini era Presidente della Cei, nel 2005 in occasione del Referendum sulla procreazione assistita: più importante del Governo, dunque, ma carica altra).

Proprio qui si vede la differenza tra l’Italia di una ventina di anni fa, e l’Italietta berlusconian-renziana di oggi: allora c’era una società civile capace di indignarsi e di scendere in piazza; allora, se un politico di primissimo piano invitava con arroganza a non votare, si andava alle urne ANCHE – qualcuno soprattutto – per punirne l’arroganza.

Oggi, tutto questo non c’è più: il berlusconismo – di cui Renzi è degnissimo, e sottile, continuatore – ha vinto, ha forgiato l’italiano medio del XXI secolo.  Ancora più disinteressato di prima alla cosa pubblica (dunque siamo proprio caduti in basso); capace di digerire anche l’indigeribile, purchè non riguardi in modo diretto ed esplicito il suo “particulare” (Guicciardini, do you remember?); sempre più restio ad andare alle urne (affluenza bassa? Meglio per il Pd, come ben sa Renzi: e non si parla solo di consultazione referendarie, si pensi alle Regionali in Emilia-Romagna).

C’era chi chiamava “Italietta” quella giolittiana, poco più di un secolo or sono; viene da dire, senza alcuna ironia: ridateci il “Ministro della malavita”, per piacere!

 

Ps 1 Nel magico mondo delle banche italiote, ecco spuntare il fondo Atlante; dal Sole 24 ore di ieri: Mps contribuirà con 50 milioncini (Intesa ed Unicredit con 1 miliardino, Cassa depositi e prestiti con 500 milioni…). Si fa un fondo per salvare una ex bancona, poi la si fa anche pagare, seppure pochissimo: è da maleducati, perdinci…

Ps 2 Siena Attiva si mobilita: il bocciodromo della Tuberosa – da sempre luogo di profonda elaborazione politologica – accoglierà un brain storming sull’Urbanistica. Roba da non perdere…

Ps 3 Non c’è pace per la Robur calcio: tanto adesso ci pensa l’avvocato Amato, tranquilli. Possiamo dormire sonni sereni.

Ps 4 Eccolo, il Ps gadollo: il Superavvocato De Mossi mi ha reso edotto giusto stasera che è arrivata una sentenza (siamo nel Civile, eh) dalla Corte d’Appello di Firenze, che riprende, con tanto di condanna, quella clamorosa sentenza del Giudice Cavoto (2011), scritta da un Giudice PENSIONATO (non a caso la suddetta sentenza era già stata sospesa dallo stesso Tribunale fiorentino, ed era in odore di nullità). Poi il Giudice, a Firenze, è cambiato…

Sabato mattina, alle 11 allo studio legale De Mossi in vicolo della Manna, conferenza stampa per evidenziare, nel dettaglio, l’errore tecnico del Giudice fiorentino; resta una domanda (per ora): ma il cittadino comune, ovviamente inesperto di Legge e senza un Superavvocato dietro, come fa a difendersi da errori così marchiani? Dallo Stato, semmai, ci sarebbe da attendersi delle scuse, in casi come questo.

Ah, per chi non lo sapesse: tra le varie amenità, questa è la sentenza nel quale il Giudice-pensionato condannava il sottoscritto perché non aveva scritto dell’assoluzione di Acampa.  Lo scriveva però nel gennaio 2011 (da pensionato): quando il Processo contro Acampa era ancora del tutto IN CORSO ( la sentenza è del luglio 2011). Un Giudice- pensionato visionario, capace di antivedere le sentenze?

33 Commenti su Referendum: considerazioni sparse… e 4 Ps, specie uno…

  1. Magico Vento scrive:

    Caro Eretico, sull’argomento occorre ricordare che in origine i quesiti referendari depositati erano 6 (http://www.parlamentiregionali.it/dbdata/news/pdf/560bae26dd5e1i-6-quesiti-referendari-depositati.pdf). Di questi 5 sono stati recepiti dal Governo mentre l’ultimo è quello che si è consumato ieri.
    Renzi ha cinguettato “Risultati ottimi. I lavoratori hanno vinto, qualche consigliere regionale ha perso.” ma io onestamente non so dire se abbia motivo di gioire. Se si analizza la vicenda nella sua completezza credo che si possa affermare, senza timore di essere smentiti, che i referendari hanno vinto. Per cui, goliardicamente, sono loro a fare un bel ciaone a tutti coloro che in questa mattinata si sono specchiati sul risultato del 32% sull’ultimo quesito.
    Non so se questa prova debba essere considerata per l’eventuale referendum di ottobre. Voglio sperare che l’argomento costituzionale sarà più sentito. E speriamo che il monello di Rignano non riesca a dare una spallata al lavoro di De Gasperi.

    • Armandilla da coroncina scrive:

      Non sai proprio da che parte rifarti!!!
      Riparti da Coroncina come me, vedrai avrai più fortuna!

  2. A.B. scrive:

    Ma non è vagamente offensivo e legato a qualche strascico di complesso di superiorità post-comunista confinare il non voto al menefreghismo e addirittura alla tenuta democratica? Il mio non voto è ben consapevole e legato ad una mia visione dell’Italia. Io penso che anche qui, come in tutto il resto del mondo, se c’è petrolio o gas nel sottosuolo, lo si debba estrarre. Non mi sento meglio a sapere la mia casa riscaldata dal gas azero (democrazia?) o da piattaforme egiziane (che se si sversa lì o da una petroliera attraccata nel mar ligure invece i disastri ambientali non li abbiamo). Per me l’italietta è quella bloccata da chi, magari in buona fede e pensando di fare il bene del paese, finisce per bloccarlo e purtroppo non all’etá giolittiana.

    • Eretico scrive:

      Caro A.B.,
      credo che tu rientri in toto in quell’ampio fronte composto da coloro che sono favorevoli allo sfruttamento dei fossili, e va benino (anche se il mondo va verso un ALTROVE, come di certo saprai); ma credo che anche a te non piaccia per niente un Governo che regala 800milioni alle multinazionali, anzi spero vivamente che ti metta a disagio.
      Ed in ogni caso, potevi benissimo – stante la tua posizione – andare al seggio, fornire i documenti e mettere poi la croce sul NO…

      Importante la precisazione iniziale di Magico vento, sul numero dei quesiti referendari.

      L’eretico

      • A.B. scrive:

        Compito dei politici è decidere se un regalo da 800 milioni di euro contribuisca a dare un’idea di paese nel quale si possa investire senza paura, compito mio è delegare dei politici a rappresentarmi in parlamento per prendere queste decisioni. I referendum abrogativi per loro natura rappresentano un fallimento per la politica, un’interruzione del filo che dovrebbe unire elettori ed eletti, e creano un vuoto legislativo che comunque va colmato. Per questo non mi piacciono e per me si dovrebbero limitare a questioni di enorme rilevanza. Altra cosa sono quelli confermativi o propositivi.

    • anonimo scrive:

      Sono d’accordo con te. Io non sono andato a votare con cosapevolezza. E riterei giusto far pagare le spese a chi ha perso. Detto questo io non voto più da tempo e non perché sono un menefreghista. Ma perché non trovo rappresentanza. Comunque il tempo non passa inutilmente e il governo cadrà ,ma non su i referendum,
      o sulle sfiducie di qualche benpensate. Ma sull’immigrazione. Le istituzione non sono adatte per i tempi attuali e non sono state modificate in tempo utile per reggere
      a un simile impatto. Non ci credi? Basta attendere…….

  3. Anonimo scrive:

    Mi pare di aver letto in un tuo vecchio post , che nel 2016 volevi chiudere il blog .
    Ma è vero ? Mi pare che di argomenti da affrontare ce ne siano tanti

  4. maestro Camarri scrive:

    si spendono tanti euro per un referendum su 3 trivelle nell’adriatico e poi ci si meraviglia se vanno a votare 3 italiani su 10…..geni assoluti

  5. Marco Burroni scrive:

    Mi spiace non essere d’accordo con te questa volta; al di là della sparata sul’italietta che trovo retorica e storicamente sbagliata ( l’Italia che “scese in piazza venti anni fa” era la stessa che 26 anni fa fece mancare il quorum al referendum sulla caccia, per dire…) il quesito di questo referendum era decisamente troppo tecnico per suscitare entusiasmo. Dimmi la verità, fino ad un mese fa qualcuno ne sapeva qualcosa di piattaforme petrolifere entro le acque territoriali? Questo referendum era semplicemente un problema di attribuzione dei poteri tra stato e regioni, eppure nell’ultimo mese tutti a caricarlo di significati che non aveva:“un voto contro le multinazionali”” un voto contro i combustibili fossili” “ un voto per dimostrare la sensibilità ecologica” “un voto contro Renzi” e via di questo passo… ecco, io non ho votato proprio perchè non voglio che il mio voto sia preso in ostaggio e interpretato in modo distorto.
    Vogliamo dare un giudizio sul governo Renzi? Ci sarà tempo e luogo. Vogliamo ridurre l’uso di combustibili fossili? I partiti cosiddetti ecologisti presentino in parlamento dei progetti seri. Ma temo che l’ondata di ecologismo sia già finita Domenica sera.

  6. Daniele Vivi scrive:

    il referendum era tutt’altro che tecnico. Uno dei più semplici di sempre.
    La frase “incriminata” è (art 6 comma 17 DLgs 152/2006): I TITOLI ABILITATIVI GIA’ RILASCIATI SONO FATTI SALVI PER LA DURATA DI VITA UTILE DEL GIACIMENTO, NEL RISPETTO DEGLI STANDARD DI SICUREZZA E DI SALVAGUARDIA AMBIENTALE.
    Se fosse passato il referendum sarebbe diventata: I TITOLI ABILITATIVI GIA’ RILASCIATI SONO FATTI SALVI.
    Mettere un limite temporale di “salvezza” PER LA DURATA DI VITA UTILE cosa significa? Chi lo dice quanto è la durata utile? Ma voi affittereste mai una vostra proprietà con il termine temporale così fissato? Volete dirmi che sareste così cretini (mi riferisco a chi non è andato a votare consapevolemente)? non ci posso credere che ci siano così tanti coglioni (citazione).
    Per inciso l’art 6 del DLgs 152/2006 è stato modificato ben 12 volte dalla sua approvazione. Chissà perché?

    Ecco l’argomento tecnico per spiegare come mai tanta disinformazione. Bisogna leggere l’art 19 del Dlgs 625/1996 che è citato nel Dlgs 152/2006 ed oggetto del referendum. In particolare il comma 3 dice che per ciascuna concessione è concesso annualmente l’esenzione dal pagamento dell’aliquota di un determinato quantitativo di prodotto estratto. Mica qualche litro.

    Et voilà il gioco è fatto. Grazie al governo in primis e agli astenuti abbiamo “affittato” gratis casa nostra in eterno.
    Naturalmente salvo dal mio pesante giudizio gli azionisti delle compagnie concessionarie.

    • A.B. scrive:

      Ovviamente salvi anche te stesso, che nel tuo non tecnico commento hai schiaffato dentro una raffica di articoli e commi di legge. Vai tranquillo, presentati nelle consultazioni web dei 5 stelle, fatti votare dai tuoi parenti e da qualche amico tuo, pregno del tuo stesso fanatismo, che tanto il quorum e il senso della decenza lì non ci sono. Così diventerai parlamentare e poi ministro dell’ambiente e modificherai l’articolo famigerato per via parlamentare. Io sono coglione, quindi andró a lavorare, per pagare lo stipendio anche ai geni come te, che hanno scoperto che solo in Italia esistono dei pozzi inesauribili.

    • Anonimo scrive:

      Girala come ti pare, non è argomento da referendum. Le regioni promotrici qui hanno abusato delle loro prerogative.

    • Francesco Aldo Tucci scrive:

      Il referendum era tecnico eccome, tanto è vero che nessun rappresentante dei comitati referendari per il “sì” è riuscito a spiegare con certezza cosa sarebbe accaduto in caso di vittoria del “sì”, ossia se sarebbe stato possibile estendere le concessioni in un secondo momento oppure no (dato che alcune di esse, che ora saranno di fatto rinnovate in automatico fino ad esaurimento del giacimento in sostanza – per inciso: la “vita naturale” di un giacimento dipende dal suo grado di sfruttamento, in teoria significa finché non viene completamente svuotato, e sono già previsti controlli da parte dello Stato per verificarne lo stat, sarebbero scadute).

      • Daniele Vivi scrive:

        Dai ce la potete fare. E’ solo lingua italiana.
        Che differenza c’è tra la frase :

        I TITOLI ABILITATIVI GIA’ RILASCIATI SONO FATTI SALVI PER LA DURATA DI VITA UTILE DEL GIACIMENTO, NEL RISPETTO DEGLI STANDARD DI SICUREZZA E DI SALVAGUARDIA AMBIENTALE

        e la frase

        I TITOLI ABILITATIVI GIA’ RILASCIATI SONO FATTI SALVI.

        Non ci credo che non riusciate a vedere e capire la differenza.

        Mi sapete dire quanto tempo è la durata di vita utile di un giacimento?
        Non è detto fino all’esaurimento del prodotto da estrarre. E’ usata l’espressione DURATA DI VITA UTILE. Questa in effetti è una domanda tecnica. Ma nessun tecnico può rispondere; perché la risposta non c’è. Potrebbe anche essere INFINITO.

        Possibile che una cosa così elementare sia difficile da capire?

        Molto tempo fa qualcuno disse …”se non puoi convincerli, confondili”.
        Siccome la faccenda era elementare, in effetti è stata fatta una tale confusione (ad arte) che tutti i polli han cominciato a dire: ma come è tecnico questo quesito!.

        In ogni caso considero con tutto il rispetto chi è andato a votare. Qualsiasi sia stato il suo voto (Si, no, astenuto anche scheda nulla).

        Scusa Eretico se sono così arrabbiato. Secondo me è arrivato il momento di dire basta. Non so convincere gli sciaborditi e non li voglio confondere.

        Ora fatemi dire una cosa sul suffragio universale. Ma avete presente da quanto tempo tutti noi, senza restrizioni di alcun tipo a partire da quelle di carattere economico e culturale e altre quali ceto, censo, etnia, grado di istruzione, intelligenza , orientamento sessuale e genere, possiamo esercitare il diritto di voto?
        Scusate, spiego meglio per quei personaggi che ritengono l’andare a votare inutile e che non posso definire (se non con insulti) .
        Suffragio universale = diritto di voto per tutti.

        Qualcuno ha scritto che i referendum abrogativi non gli piacciono. Altri non hanno votato al referendum perché non si sentono rappresentati…. in un referendum?!?!

        I referendum di qualsiasi natura servono a correggere o confermare o indirizzare le persone “elette” a fare qualcosa. Nel recente caso l’attuale legislatore ha fatto una scelta; qualcuno l’ha ritenuta una scelta sbagliata e chiamato colui che detiene il potere, cioè il popolo, ad esprimere il parere.
        E il popolo, chiamato direttamente a dare il parere, che dice? (alcuni)…. non mi sento rappresentato da nessuno. Oh sciabordito!! non ti senti rappresentato da te stesso?!

        In ogni caso l’italietta di questi stupidi (chi si sente stupido è con la coda di paglia senno non vi sentirebbe stupido) si è già mossa a togliere il suffragio universale.
        Per le Province succede già così. Le province non le hanno abolite ma il Presidente è eletto a suffragio ristretto. Ve ne siete resi conto o sciaborditi?
        Voi sciaborditi, servi sciocchi del potere, con parole e azioni (non votare) state dicendo che volete perdere il diritto di voto e tornare al sistema del suffragio ristretto o di censo. Come alcuni paesi mussulmani e il Vaticano.

        In effetti voi sciaborditi non meritereste il diritto di voto. Ma non offendetevi: sto dicendo quello che voi già dite solo con differenti parole. Perché vi offendete dunque? Chissà se capite.

        Mi fate tanto arrabbiare perché la vostra ignavia annulla il mio di voto.
        Si in effetti il mancato quorum andrebbe fatto pagare proprio a voi sciaborditi.

        • A.B. scrive:

          Rispondere o non rispondere, questo è il problema.
          Vabbè, un ultimo tentativo prima di arrendermi.
          Lei scrive:”I referendum di qualsiasi natura servono a correggere o confermare o indirizzare le persone “elette” a fare qualcosa”. Bene le persone elette da me hanno deciso qualcosa che a me sta bene ed io, forse obnubilato dal mio scarso senso civico, non vedo quindi motivi per partecipare al referendum.
          Mi dispiace, ma se da quindici anni arrivano al voto referendum che costantemente portano ai seggi il 30% delle persone un problema ci dovrà pur essere. Si può ridurre il tutto alla demenza del 70% dei non votanti ed è una risposta, ma dal 30% degli intelligentoni che invece hanno votato, mi aspetterei qualcosa di più maturo delle sue (passo al “lei” che è meglio) considerazioni sulle scarse capacità di comprendonio di chi ha fatto una scelta differente dalla sua.
          Una postilla finale, ci sono persone, come per esempio il camerata Fantini, che pur esprimendo delle opinioni quasi sempre contrarie ai miei convincimenti, riescono a far trasparire nel loro modo di esprimerle una umanità francamente simpatica. Lei invece riesce nell’effetto contrario, scrive di idee che in qualche modo possono essere rispettate e qualche volta anche condivise, ma nell’esprimerle, lo fa in una maniera tale da rendersi umanamente sgradevole. Insomma, poco gentile Daniele Vivi, forse è intelligente come afferma di essere, ma sicuramente è molto ma molto antipatico.

          • Daniele Vivi scrive:

            eccolo il “personaggio” che scade nell’ argomentum ad personam. Egregio A.B. le mie qualità non sono pertinenti agli argomenti (due) toccati nel discorso.
            Il primo argomento era il tema referendario vero e proprio: e’ opportuno impedire di “regalare” lo sfruttamento gratuito ed eterno dei giacimenti marittimi di gas e petrolio entro le dodici miglia?
            La mia risposta convinta era ed è: SI. Al margine di tutto questo bailamme è la notizia recente che l’Arabia Saudita collocherà in Borsa circa il 5% del colosso petrolifero di Stato Aramco e si doterà di un fondo sovrano da 2 mila miliardi di dollari (il più grande al mondo, due volte e mezza quello norvegese, al momento il maggiore). Il vice principe ereditario Mohammad bin Salman Al Saud, spiegando il piano «Saudi Vision 2030» approvato ieri dal Consiglio dei ministri dell’ Arabia Saudita, ha assicurato che il Paese «potrà vivere senza il petrolio a partire dal 2020».
            A.B. sei riuscito a comprendere le differenze tra le due frasi della legge com’è e come si proponeva di emendare?
            Il secondo argomento è l’opportunità di andare a votare al referendum.
            Se davvero una persona era convinta e pienamente consapevole della sua opinione, poteva benissimo andare al seggio, fornire i documenti e mettere poi la croce sul NO…
            Non andare è sintomo di un complesso di superiorità; e di una scarsa consapevolezza.
            Se il votare no al referendum è indice di scarsa coscienza di dove si sta muovendo il mondo (come le scelte di un paese privo del parlamento dimostrano), il fatto di non andare al referendum è un comportamento TOTALMENTE censurabile.
            Questi ultimi soggetti i servi sciocchi del potere, di qualsiasi potere.
            C’è chi dice che non è andato a votare “perché il voto non serve a niente”; prima, magari, dice che non si riconosce negli “eletti” perché sono tutti uguali, che tanto è già tutto deciso prima (quindi si suppone non voti alle elezioni politiche?); poi, magari, dice che le scelte fatte dagli eletti in questo caso vanno bene.
            I “migliori” sono quelli che definiscono se stessi coloro il cui “compito è delegare dei politici a rappresentarmi in parlamento per prendere decisioni”. E se i delegati sbagliano che si fa?
            No guarda A.B. che la Costituzione definisce i compiti del cittadino in modo diverso. La costituzione dice che la sovranità appartiene al popolo che lo esercita nei modi previsti dalla Costituzione. Il referendum abrogativo è uno dei modi previsti. Poi ci sono anche i referendum confermativi (regionali) e consultivi (comunali).
            I referendum abrogativi rappresentano una messa di discussione dei politici eletti. L’esito del referendum può rappresentare il fallimento del politico eletto.
            Il fallimento del referendum purtroppo rappresenta il fallimento del senso civico e un pericoloso prodromo del percorso verso la perdita dei diritti civili faticosamente conquistati in secoli di lotte fatte e ingiustizie subite dai nostri avi. IL percorso è già iniziato, come dimostra il metodo di elezione amministrativa provinciale.
            L’italietta è quella bloccata da chi è obnubilato dal proprio intelletto che non gli impedisce esporre se stesso all’umiliazione di dire cose assurde; che non disputano con la ragione e quindi non sanno apprezzare la verità perché non sanno ascoltare le buone ragioni, anche quando provengono dalla bocca di avversari, e siano abbastanza equi da saper sopportare di ottenere torto quando la verità sta dall’altra parte.
            Lo scarso senso civico è conseguenza di tale inconsapevolezza.

  7. GIOVANNI scrive:

    Caro eretico, sul referendum ho già dato il mio parere nel commento al precedente articolo, adesso la mia domanda è: da chi è rappresentata e cosa ha prodotto la “Società Civile”? Dal Corriere della Sera? Da Repubblica? Da quelli che mistificavano l’essere favorevoli alla ricerca sul nucleare con l’essere favorevoli alla bomba atomica, gli stessi che oggi preferiscono comprare il petrolio dagli altri piuttosto che estrarlo o produrlo? Dai giudici come De Magistris e Di Pietro o da chi lo ha eletto nel Mugello? da coloro che si indignano a corrente alternata per le vicende internazionali a seconda che siano al governo o all’opposizione, vedi vicenda libica, come se la politica internazionale fosse retta dall’etica e non dall’interesse? Dal volontariato che purtroppo non è quello dei volontari ma quello di chi percepisce un tanto a viaggio ed usa le ambulanze come Taxi perchè tanto pagano i contribuenti della regione? e via dicendo..E’ vero il pessimismo puro e semplice e l’astensione non è la soluzione adatta e occorrerebbe avere ancora il tuo entusiasmo, la voglia e la speranza di cambiare, soprattutto per i nostri figli, e che tutto sommato se qui ci esprimiamo, magari anche in dissenso, tutti noi apprezziamo. Non interpetare il nostro non voto come espressione di ignavia, siamo solo sull’Aventino e speriamo in tempi migliori..non mollare.

  8. Paolo Panzieri scrive:

    Il fatto che questo fosse l’unico referendum superstite dei sei originari la dice lunga.
    La meraviglia di Rignano si è scelto accuratamente questo particolare tema energetico e solo questo, sul quale sapeva di poter contare sulle divisioni dei suoi avversari, per regolare alcuni conti interni al PD (Emiliano in primis) e nel resede di casa sua adibito ad orto (Sinistra Ecologia e Libertà etc.).
    E bisogna dargli atto anche di esserci riuscito.
    Tutto il resto è lolla.

  9. foloso scrive:

    Buongiorno,

    un pregunta….ma sarebbe possibile raccogliere le firme per un referendum che abolisca la PRESCRIZIONE dei reati penali e civili??

    • A.B. scrive:

      La prescrizione è una conquista della civiltà. A voi piacerebbe rimanere sotto giudizio per 20 anni?
      Il referendum lo farei per una magistratura che decida entro 10 anni

      • foloso scrive:

        Caro A.B. ,

        intanto leva la garanzia della PRESCRIZIONE e poi vedrai come la classe politica sarà interessata a riformare in modo SERIO la MAGISTRATURA.

        • A.B. scrive:

          Caro foloso, non mi piace quando si deroga a dei principi irrinunciabili di civiltà solo per spirito di vendetta. È vero, il livello politico e morale del paese è veramente minimo, ma purtroppo una “causetta” almeno civile prima o poi ce la becchiamo tutti, e vivere sotto schiaffo e con le ansie legate a tali eventi non è facile nè giusto. Pagassero i magistrati penalizzando le prescrizioni da un punto di vista economico e poi vediamo se la giustizia si snellisce. Non si possono dare le colpe solo ai politici.

      • Edoardo Fantini scrive:

        La prescrizione non inizia a decorrere con le indagini ma dal giorno in cui si è consumato il reato. Sarebbe giusto che si interrompesse alla prima sentenza di condanna perché con questa lo Stato si è pronunciato. Se si vuole adire a nuovi gradi di giudizio si faccia pure, ma non facendo prescrivere una sentenza che c’è già stata. Se nei successivi giudizi viene riformata niente galera, ma se viene confermata, beh, allora…

  10. Cecco scrive:

    Premetto che ho votato SI convintamente per un sacco di buone ragioni, ma a me non preoccupa chi ha votato NO e nemmeno chi si è astenuto magari condividendo il pensiero di Renzi o per altri e ben motivati motivi. Non condivido le opinioni dei NO e degli astenuti ma avevano le loro ragioni Quello che non riesco a strozzare è l’atteggiamento di chi dice che non ha votato perché il voto non serve a niente, che sono tutti uguali, che tanto è già tutto deciso prima … e questi sono sempre di più e sono i servi sciocchi del potere, di qualsiasi potere.

    • A.B. scrive:

      Guarda un pó, pensavo ci guadagnasse Emergency. Non si finisce mai di imparare, superscoop. Mi sa che voteró Renzi per almeno 20 anni, e poi come il camerata Fantini difenderó il ventennio renziano per tutto il resto della mia vita (sempre che sopravviva).

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