Eretico di SienaCaso Gozzini: eravamo tre amici in radio... - Eretico di Siena

Caso Gozzini: eravamo tre amici in radio…

Siamo dunque tornati – intendo come residenti nel Senese – alla zona rossa: dire che fosse nell’aria, sarebbe riduttivo: dobbiamo portare (ancora) pazienza, come si dice; certo, il lassismo comportamentale, lo sbraco totale visto da tutti soprattutto nei fine settimana – e segnalato plurime volte sul blog, dallo scrivente e da alcuni commentatori – fanno pensare, fra le altre cose, che questa overdose di senso civico fra molti senesi non sia così presente. Un annetto or sono, si colpivano i runners solitari, sbagliando clamorosamente bersaglio; in queste settimane, si è detto ben poco contro gli iperassembramenti alcolici: da un eccesso all’altro, non vi pare? Certo che per i cinquantenni (ed oltre) malvissuti, le chiusure hanno un impatto assai minore, rispetto ai giovani, i più penalizzati: ma non cadiamo nell’eccesso opposto, della giustificazione aprioristica. Noi, comunque, ci occupiamo del Caso-Gozzini, solo anticipato nel pezzo domenicale.

NON GENERALIZZARE, PLEASE

Prima, fondamentale, avvertenza d’uso: non generalizzare; mai, ed a maggior ragione in questo complesso contesto: non tutti gli accademici, non tutti gli storici contemporaneisti, sono come il professor Gozzini; questo deve essere ben chiaro, perché esiste un’onda lunga (o lunghissima, forse: trumpianamente d’oltre Oceano) che tende, in nome dell’antielitismo, a sdognanare il rutto libero e a guardare con diffidenza, per non dire con aperto sospetto, chiunque sappia accostarsi alla consecutio temporum. Questa pulsione antiaccademica, ed anticulturale tout court, non solo non è opportuna: è proprio deleteria, per il vivere civile.

Per contrastare – almeno provare a – l’ignoranza vieppiù diffusa, la tendenza a vedere complotti in ogni pertugio dell’umana convivenza, per affrontare l’emergenza pandemica nel modo migliore (o meno peggio: ci si potrebbe accontentare, suvvia), il Sapere, la dantesca canoscenza non possono e non devono fare a meno della accademica sapienza. Mi tocca fare il Burioni della situazione, ma nel campo del Sapere, l’opinione dell’uno NON vale quanto quella dell’altro, se per “altro” si intende un qualcuno che ha studiato per anni o decenni un certo, determinato, argomento. Almeno questa cosa – la quale fino a qualche anno fa non sarebbe stata neanche da mettere nero su bianco -, cerchiamo di ricordarcela sempre: e bene, e tutti.

ERAVAMO TRE AMICI IN RADIO: PALUMBO, GOZZINI, VAN STRATEN

Se non vi è dubbio che la responsabilità di ciò che si dice è sempre e rigorosamente personale, va detto altresì che il contesto conta, eccome se conta; e se il professor Gozzini ha detto ciò che ha ignobilmente detto, lo ha fatto perché non solo non è stato interrotto, bensì lusingato e vellicato in modo chiarissimo dal conduttore della trasmissione radiofonica (Raffaele Palumbo), e dalla spalla Giorgio van Straten, il quale ha l’onore e l’onere di presiedere una istituzione culturale fiorentina come la Fondazione Alinari (a titolo gratuito: come sempre in questi casi, vedasi lo scrivente per la biblioteca Comunale). Van Straten non è un pivellino, cosa che rende più pesante la sua situazione: classe 1955, di professione fa l’amministratore culturale (beato lui, lo dico con sincerissima invidia), sin da quando – negli Ottanta – fu chiamato a dirigere l’Istituto Gramsci; fra il 2009 ed il 2012, per dirne un’altra, è stato nel Cda della Rai, e, per dirne un’altra ancora, dal 2015 al 2019 ha diretto l’Istituto di cultura italiana a New York City (invidia che raggiunge la vetta massima). Questo, in estrema sintesi, il curriculum vitae di colui che definisce brillantemente “peracottaia” colei che – piaccia o meno – è la leader dell’opposizione al neonato Governo Draghi.

Al professor Gozzini, pensi ovviamente l’Università, peraltro fresca dal caso Castrucci; agli altri due, chi pensa? Il tentativo del Pd è chiaro: sacrificare l’indifendibile Gozzini, per salvare van Straten. E questo inizia subito a fare emergere il nocciolo della deflagrante questione: il rapporto fra la Sinistra (si fa per dire), con i suoi intellettuali organici, ed il popolino sozzo, quello dei “pesciaioli” e degli “ortolani”. Perché, a differenza di ciò che alcuni dicono, la questione è proprio questa: gli odiatori (gli haters, che è più figo), insomma i minus habentes ci sono davvero da tutte le parti, a tutte le latitudini, con le simpatie politiche le più diverse; il mezzo – i social – ha dilatato a dismisura le loro capacità di penetrazione, come Umberto Eco per anni ha detto e scritto (in questo, arrivando prima di altri). Ma proprio in virtù di quanto vergato nel paragrafo superiore, l’opinione dell’uno, non ha lo stesso peso specifico di quella di un altro; e ciò, per l’appunto, rende particolarmente grave l’affaire Gozzini (e Van Straten, e Palumbo). Dei tre amici in radio.

ANDIAMO AL DUNQUE…

Chi cerca di minimizzare, dunque, sbaglia: sbaglia, perché non vuole bene al fronte progressista, sia chiaro; perché, oltre al sessismo, ci sono indubbiamente due altri elementi da tenere in conto: il distacco, ormai sempre più evidente, fra la Sinistra ed il popolino sozzo (essere proletari, invece che rivelarsi un merito, è ormai una vergogna, e non si hanno neanche più remore a dirlo, da parte della caviar gauche), nonché – ma tutto, con ogni evidenza, si tiene – il senso di malintesa superiorità intellettuale.

Ed è proprio su questo aspetto, che vorrei sommessamente focalizzare la mia attenzione, attenzione che viene da un “terzo”, rispetto ai due fronti (come i lettori, del blog e dei miei libercoli, sanno da sempre, lo scrivente si sente un azionista nel senso storico dell’accezione politologica, dunque oggi un non rappresentato): su quali basi, un intellettuale orientato in senso progressista, nell’Italia (non parliamo nella Siena) del 2021, potrebbe o dovrebbe sentirsi superiore rispetto a chiunque altro? Non rispetto ai buzzurri del web, presenti in parti non omeopatiche da ambo le parti: rispetto ad intellettuali conservatori, che insomma non votano di certo a Sinistra. Un Gozzini o un van Straten, per l’appunto, in cosa, e su quali basi, potrebbero dirsi superiori ad altri accademici, o a figure come Sergio Romano, Marcello Veneziani, Pietrangelo Buttafuoco, per scrivere giusto i primi tre che mi sono venuti in mente?

A livello di rappresentanza politica, poi, la “scrofa” Meloni, la quale “con tutta evidenza non ha mai letto un libro in vita sua”, a me non pare tanto più allergica ai libri, rispetto ad uno Zingaretti il quale, giusto in questa settimana, invece di mobilitarsi per i riders italiani, ha scritto un memorabile tweet a favore della sempiterna Barbara D’Urso, per il suo straordinario programma che è a rischio chiusura; per non parlare dei pentastellati: ma sulla biblioteca degli alleati Di Maio e Bonafede, guarda caso, i van Straten ed i Gozzini non mettono più bocca. Prima che il Pd si alleasse con loro, per gli intellettuali progressisti erano “il bibitaro del San Paolo” e “Dj Fofò”, subito dopo sono diventati politici maturi, se non financo statisti. E Toninelli, per Zeus? Pare che, nel tempo libero, abbia preso un Master in Filologia classica, anche se i più lo ignorano.

Insomma, si torna al problema di sempre, dell’intellighentsia comunista e post-comunista: la faziosità, lo spirito di parte spinto fino al settarismo impietoso. Siamo sempre al Migliore, in buona sostanza, che esultava su Rinascita per la morte di Elio Vittorini; il quale, da intellettuale serio, si era semplicemente rifiutato di continuare a “suonare il piffero” per il Pci: e pensare che lui, forse, qualche libro l’aveva letto, avendolo anche scritto…

Ps 1 Governo Draghi, purtroppo continua la fase deludente della scelta dei politici, a questo giro i sottosegretari; fra gli impresentabili, ad occhio e croce, mi permetto di segnalare questo tris: la leghista Borgonzoni alla Cultura (lei sì, a digiuno di libri), il forzista Francesco Paolo Sisto alla Giustizia (preparatissimo, ma è uno di quelli per i quali i potenti in galera non vanno mai), la pentastellata Floridia all’Istruzione, perché temo farà rimpiangere l’Azzolina. Molto bene, invece, ed in netta discontinuità con il Conte bis, la scelta di Franco Gabrielli ai Servizi segreti.

Ps 2 Oggi Giuseppe Conte torna a fare il professore (a Firenze, non nelle università stars and stripes che infiorettavano il suo Curriculum vitae), in attesa di diventare il lìder maximo dei pentastellati; come sarebbe bello, se qualche studente gli chiedesse conto della Costituzione…

21 Commenti su Caso Gozzini: eravamo tre amici in radio…

  1. UNO DI STROVE scrive:

    Altro pezzo da incorniciare dell’Eretico. Con i van Straten e i Gozzini come punte di diamante intellettuale, il Pd si conferma Partito della Ztl: gli fanno schifo i pesciaioli e tutto il proletariato in quanto tale, delle donne si riempie la bocca ma non le manda al governo, dei diritti dei diversamente abili se ne frega. Ancora un annetto di cura-Zingaretti, e il Pd finisce.

  2. A.C scrive:

    Concordo ampiamente su tutto, però certo che, le prime righe sono in stile Robertino Speranza eh! Lui dice che siamo all’ultimo miglio, peccato che, un annetto dopo, le soluzioni non appaiano ancora all’orizzonte (a proposito qualcuno sà quali siano?). Che a colpi di lockdown si voglia convincere il covid 19 (o 20?, o 21?) a ritirarsi mestamente da dove è arrivato (a ri-proposito qualcuno lo sà?).
    Certo dovrebbe far drizzare le antenne che dopo UN ANNO questo virus è ancora il “virus del tutto può essere”….

  3. Il resiliente scrive:

    La politica piddina di questi ultimi due decenni, supinamente europeista, è stata la principale responsabile dell’ondata populista di questi ultimi anni.
    La risposta allo svuotamento del proprio bacino elettorale è stato il livore elitario.
    In concreto, grosso modo da D’Alema/Veltroni in poi, il PD è stato un partito di pseudo competenti. L’avvocato calabrese esperto di finanza internazionale, lo storico esperto di finanza pubblica, l’odontotecnico fine stratega politico solo per citarne alcuni.
    Grattato il primo superficiale strato di presentabilità il più delle volte trovi lo stesso scappato di casa 5s

  4. Luca scrive:

    Il partitino degli Scikke colpisce ancora… sono sempre più girotondosi e bellacciaosi

  5. Paolo Panzieri scrive:

    Hai risposto elegantemente anche ad alcuni commenti, invero poco opportuni, apparsi sulla precedente pagina del blog. La dignità delle persone e delle donne in particolare, non può essere mai negoziabile, né in alcun modo giustificabile, neanché adducendo una inesistente reciprocità. Basta doppiopesismo, basta disonestà intellettuale. Non è più il tempo. Bravo Raffaele.

  6. Daria gentili scrive:

    Applausi all’ Eretico!!!
    Rimanendo in tema, consiglio, per chi vuole – anche agli amici di Gozzini e co. – la lettura di un intervista, rilasciata nel 2018 e pubblicata nuovamente oggi nel sito “ Intellettuale dissidente” del Prof. Carlo Formenti.

  7. Gp scrive:

    I partiti di sinistra in senso economico, diciamo pure socialisti, sono stati scientificamente svuotati dei loro contenuti ideali tramite le connivenze con il potere capitalistico di loro esponenti e leader. Fino agli anni 80 non sarebbe mai esistito un dirigente del PCI con la barca di 18 metri, e quel partito e la sua base non avrebbero mai accettato tre banchieri di Goldman Sachs come premier, anche se avevano già il complesso della superiorità intellettuale e parecchi esponenti col portafoglio ‘di destra’. Qualcosa di simile è successo a molti partiti di sinistra europei ed oggi ci ritroviamo un capitalismo spietato che detta legge, e con manager che guadagnano come 3000 operai. Ci sarebbe bisogno di partiti interessati veramente alla riduzione delle disuguaglianze, ai diritti dei lavoratori, alla questione salariale… altro che gay e clandestini e Greta, unici paravento dei sedicenti partiti di sinistra.

  8. Gp scrive:

    Per spiegare meglio l’assurda metamorfosi pc/ds/pd, solo a titolo di esempio, immaginate di parlare di Soros (lo speculatore che ha condanne in tutto il mondo, non il filantropo che ha la laurea ad honorem conferita a Bologna dal mortadella…) con un piddino di oggi o con suo padre (o co lui stesso) ai tempi del PCI. Da nemico ad eroe… la base si è fatta abbindolare ma è rimasta incredibilmente fedele… io li preferivo prima

  9. Amico T scrive:

    Mi concentro sull’incipit del pezzo, perché il resto è assolutamente incontrovertibile.
    Se dopo un anno siamo ancora allo “State a casa, si chiude tutto, lockdown, zona rossa”, vuol dire che c’è qualcosa che non va. Quasi centomila morti, vaccini che non ci sono, servizi essenziali ridotti all’osso, DAD che fa ridere (e penso tu ne sappia qualcosa): questo è il risultato, inutile girarci intorno. In Italia, si sa, siamo fenomeni nel non assumersi responsabilità, la colpa è sempre degli altri. Lo scorso marzo (un anno fa, già) ho vissuto sulla mia pelle l’assurda crociata contro i runners: ero da solo in una strada vicinale! Poi sono venute le scuole, le spiagge, i ristoranti, perfino i cinema e i teatri. Siamo senza speranza (sostantivo femminile con la lettera minuscola, di quello con la maiuscola faremmo volentierissimo a meno)…

    • Eretico scrive:

      Caro “Amico T”,
      quella che definisci correttamente “l’assurda crociata contro i runners”, in questo blog, siamo stati fra i primissimi a stigmatizzarla: in tempo reale, direi!
      Ognuno ha il suo ricordino personale: io mi ricordo bene assai di quel signore, il quale pretendeva che corressi con la mascherina in una Via del Capitano in cui c’eravamo solo io e lui…Zeus abbia di lui pietà…

      L’eretico

  10. Roberto scrive:

    Questo blog è sempre più pieno di quelli che dicono che il pd è il peggio di tutti. Di sicuro tanti di voi erano innamorati di Berlusconi o di Fini, o prima ancora di Andreotti di Forlani e di Craxi, Ora tutti Salviniani e Meloniani. Tutti i difetti sono del PD, gli altri tutti bravi e onesti, o solo fortunati perché il PD non è più il partito comunista dei proletari e quindi i proletari si sono buttati a destra. O forse mi sbaglio e siete tutti vetero comunisti proletari delusi dal PD?

    • Paolo Panzieri scrive:

      Caro Roberto, il PD è oggi il partito dell’establishment, una specie di nuova DC, con la differenza che la balena bianca al tempo aveva molti più voti e, pur facendo la stessa attività di sottogoverno, la faceva molto meglio, di regola con molto più stile.
      Ormai è partito dei ricchi, dei pariolini, degli stipendi garantiti, quelli che intascano pure il cashback, mentre agli altri arrivano “ristori” ridicoli.
      No non credo che oggi sia facile difenderlo come provi a fare tu, te ne devo dare atto.
      Certo se tantissima gente, di ogni estrazione e provenienza politica, effettivamente ritiene che sia “il peggio di tutti” forse qualche domanda bisognerà cominciare a farsela.
      Probabilmente se l’è fatta pure Mattarella quando ha liquidato il Bisconte ed ha messo in campo Draghi.
      Tutto ciò senza alcuna vena polemica, soltanto riflessioni di un politicamente ateo.

    • Gp scrive:

      Ci sono persone, raramente piddini, che non si innamorano di un politico o un partito, ma che gli danno fiducia e sono comunque pronti a non rivotarlo ed a criticarne gli errori.

    • Ma dove l hai lette tutte queste sperticate lodi a salvini e alla meloni?
      Qui sul blog?
      Te nini hai l allucinazioni,o meglio se leggi critiche al pd , di riflesso
      immagini che chi le ha fatte sia un fan del duo meloni/salvini.
      Ma ,quando fai cio’,in pratica descrivi il manicheo funziamento del tuo malandato cervelluccio

  11. E famo r punto de sta situazione
    Voo dico,’r viaggio e’ quasi terminato
    E poco ammanca a la destinazione

    Er popol oramai s’e’ rassegnato
    Se sta avvezzando a questo tira e molla
    E ogni pochino ad esse’ rinserrato

    Che pe’ nun fa’ scoppiare n artra bolla
    De questa sterminante pandemia
    Ringrazia chi soo ncula e lo controlla

    Chi avea previsto questa mala via
    Dale citta’ e’ da mo’ che s’ e’ fuito
    E nun rimpiagne certa compagnia

    Ovvero il cittadin rincoglionito
    Che s’e’ aridotto a parla co’ alexa
    E piu’ nun move lui nemmanco er dito

    Ormai je piace sta’ postura flexa
    Come direbbano gli spagnoli
    Via de salida pare ser complexa

    Ormai ‘n citta son tutti bucaioli
    Direbbe un rustico contadinaccio
    Poco propenso a dare consoli

    Un contadino e poi fiorentinaccio
    Che ad i termostato e riscardamento
    Ha preferito pe’non stare a i diaccio

    Di leccio bono fa’ rifornimento
    E vi va’ n culo a voi civili genti
    Ed al cittadino rincoglionimento

    Codice rosso e n casa tutti quanti
    Voi che spregiate i vispi contadini
    E che da’ loro amate sta’ distanti

    State serrati da bravi cittini
    Appezzolati anche pe’ fa’ du’ passi
    L avete scelto voi d esse’…..cretini

    E state attenti che potrebbe dassi
    Che con le robe che vu’ ci chiappate
    I deretano presto…vi prolassi

    Partito n romanesco stile Belli
    E terminato n stile alla Bertelli ( vamba)

    Manzoni si si , ao utilissimo pe’ fasselo tronca’ ner culo sperando poi che vi ce lo venga a cava’ la divina provvidenza.
    Ma poi tanto diciamocelo, manzoni voi mandria vaccina v avea nquadrato bene, sapeva pe’ che verso pigliavvi,( pe’ i culo) e sapeva anche che ,pe’ i culo, in fondo in fondo, ma mooolto in fondo vi garba di chiappaccelo.
    Basta che uno vi convinca, che tanto…vi c’ entra.

    • Eretico scrive:

      Buona domenica a Manunta, oggi financo in versione romanesca (parziale); quanto al Manzoni (che sarà ovviamente ben presente nella odierna rubrica, addirittura abbinato ad un certo Caravaggio), al nostro antimanzoniano maior consigliamo un pezzo, pieno di antipatia per il Gran lombardo, di Cesare Lanza su La verità di oggi (non so se sia on line, francamente).

      W i lecci, abbasso il termostato, allora!

      • None a sor Lello ,co’ sto lanza nun me convinci.
        Er lanza n questione dopo esse stato l autore dei puttanai tv mediaset
        ” la fattoria” e ” la talpa” ner 2008/9 , ner 2011 s’e’ nventato a trasmissione “socrate” paa rai, dice lui , pe’ ariporta’ a meritocrazia ‘n televisione. Robba da strippasse da e risate.
        A me sto’ budellone caa faccia paciosa nun me ‘ncanta.
        C annasse affanculo lui mediaset e arai.
        De Lanza leggo solo Adriano,punto.

        Lellooooo!! Fuggi daa citta’ te fanno core caa mascherina, rischi de pijatte no sturbo mentre aranchi appezzolato n salita, poi che te devo di’
        si te sei aridotto a leggete a verita’.
        Come diceva a Caselli,
        La veritaaaa’ ti fa maale , lo sai.

  12. alberto bruttini detto "il Cacaccia" scrive:

    Quando verrò a trovatti nelle selve senesi spero tu mi faccia trovare una bella pappa col pomodoro

  13. MARIO ASCHERI scrive:

    MESSO IN FACEBOOK
    L’incredibile Van STRATEN (e i suoi difensori), ben peggio dell’ineffabile GOZZINI: leggere l’Eretico, che ho un po’ trascurato negli ultimi tempi…
    PROSSIMO QUELLO SUCCESSIVO….