Eretico di SienaIl Minculpop olimpionico (e Oliviero, e 4 Ps) - Eretico di Siena

Il Minculpop olimpionico (e Oliviero, e 4 Ps)

Questo pezzo è dedicato alla memoria di Oliviero Brogi (per lo scrivente, “Oliver”), il quale ci ha lasciato nelle scorse ore: era stato, con grande passione, un autentico uomo di sport, di podismo in particolare. A pochissimi altri come lui si deve, infatti, la creazione del mitico “Cross dei rioni”, connubio fra podismo (7 km solamente, ma percorso tagliagambe come pochi altri) e sana vita contradaiola. Era uno che dava il meglio di sé in salita: mi ricordo una cena, in cui dettagliò, una per una, tutte le salite amiatine che si era concesso in preparazione di una edizione del settembrino Cross. Credo mi abbia insegnato non poco. Una persona buona: e se lo scrivo io, date retta che era buono davvero.

Un abbraccio, sincero e non di facciata, a tutta la famiglia.

GAUDEAMUS IGITUR (E SPERIAMO BENE)

Sgombriamo subito il campo: chi scrive, due domeniche or sono, sdraiato sul divano, ha gioito ad abundantiam dell’uno-due Tamberi-Jakobs, ed è stato felicissimo della vittoria nella staffetta veloce (con Jakobs secondo frazionista: illo tempore sarebbe stato impossibile). Se non si gode di questo, a livello di Atletica leggera, di che ci si rallegra?

Ciò detto, arriviamo subito al dunque: dietro queste vittorie c’è il lavoro, evidentemente eccellente, degli specialisti del Coni, che hanno saputo risollevare l’Atletica leggera italiana, a livello di medagliere ridotta a puro ectoplasma (un bronzo in due Olimpiadi, Londra e Rio!); lasciamo stare il livore anglosassone (peraltro comprensibile: cosa dicemmo in Occidente quando nei Novanta arrivarono gli atleti cinesi, imbottiti, a loro iniziale dire, di brodo di tartaruga?), se hanno prove le tirino fuori (quella del nutrizionista dopato nella palestra di cui era testimonial Jakobs qualche brivido lo fa correre, ma ci vogliono per l’appunto le prove). Solo un consiglio: il fatto che, per ora, sul doping sia scivolato proprio il primo frazionista britannico, non è assolutamente una prova a discarico di alcun altro: elementare, Watson, ma con i cervelli all’ammasso che girano (anche in molte redazioni di quotidiani), va detto a chiarissime lettere…

UN SUCCESSO DEL VERTICE, ASSOLUTAMENTE NON DELLA BASE (PURTROPPO)

Una cosa è certa, però: questo successo non è in alcun modo frutto dello sport di massa, dell’Atletica diffusa, a partire dalla scuola; chiunque frequenti, a Siena, il Campo scuola intitolato a Renzo Corsi, benissimo lo sa. E chiunque frequenti la scuola per qualsivoglia motivo, sa bene in quali condizioni (a dir poco pietose) sia l’attività sportiva di base (ed anche come galoppi l’obesità giovanile, come si può vedere ictu oculi in qualsiasi spiaggia italiana, sic).

Su questo, nessun dubbio, lo ripetiamo: è un successo arrivato nonostante l’assenza dell’Atletica diffusa, non certo in virtù della base.

Forse, da adesso in avanti ci sarà un boom di iscrizioni, come sempre per le ondate di questo genere (ricordate “bisteccone” Galeazzi ai tempi di Tomba: “siamo tutti sciatori e sport invernali”…).

IL MINCULPOP OLIMPIONICO: EJA EJA JAKOBSA

In conclusione, poi, il lato politico-mediatico: e in questo caso davvero parlare di “Minculpop olimpionico” sarebbe del tutto corretto. Era forse dai tempi del “triplete” calcistico del ventennio fascista (Mondiali 1934-1938, più Olimpiadi nel 1936, mai più accaduto), che non si legava così direttamente un successo sportivo alla (presunta) gagliardia dell’italico popolo: dalla camicia nera, alla camicia di forza?

Queste cose, una volta, facevano discutere e soprattutto preoccupare la parte, ovviamente prevalente, dell’intellighentsia di Sinistra, la quale intravedeva in nuce germi di potenziale neofascismo in ogni rivolo di trionfalismo sportivo a carattere nazionale, mentre oggi avviene assolutamente il contrario: felice approdo alla sponda del nazionalismo sportivo, o altro?

In ogni caso, ormai l’inno nazionale di Goffredo Mameli (chi era costui? E Novaro, poi) ci va davvero stretto; è il momento di gridare, di urlare a squarciagola, di berciare a più non posso (tanto in questi casi il virus non si diffonde: se è per la draghian Patria, il droplet non avviene, come per gli Europei), il nuovo, tonitruante, grido identitario: Eja, eja, Jakobsa!

 

Ps 1 Il sottosegretario leghista Durigon dovrebbe dimettersi, dopo le sue infelici frasi concernenti la intitolazione del parco di Latina (Littoria): non solo per il discorso relativo ad Arnaldo Mussolini (e c’è chi ha fatto peggio, inneggiando direttamente ad Hitler), quanto soprattutto per anche solo avere pensato di eliminare l’intitolazione a Falcone e Borsellino. C’è già la Riforma Cartabia, che ci apre la strada per diventare, in modo definitivo, un “narco-Stato” di stampo olandese: lasciateci almeno gli eroi, quelli autentici, che hanno pagato con la vita per il loro impegno contro la criminalità organizzata.

Ps 2 Questo è l’agosto degli incendi (non grande novità, ma l’estensione in svariati luoghi è davvero pazzesca); a dimostrazione che il Covid non ci ha di certo resi migliori, decine di criminali (impuniti) continuano – o per guadagno, o per mero divertimento – ad appiccare il fuoco ai boschi. A proposito: per appiccare un incendio doloso (attività all’aria aperta), ci vuole il green pass o no, di grazia?

Ps 3 Ovviamente ne riparleremo, e a lungo, ma la situazione in Afghanistan è davvero devastante; ricordiamo – e per adesso non si aggiunge altro – che se si tratta di un nuovo Vietnam per gli USa (e lo è), allora per noi Italiani cosa è, sempre di grazia?

Ps 4 A proposito di Afghanistan, per chiudere: ieri è morto Gino Strada, fondatore di Emergency. Aveva 73 anni. Sempre stato, con piena coerenza, contro la guerra in quanto tale; il caso ha voluto che sia morto in Normandia: lui nel giugno del 1944, dunque, lo sbarco in loco non l’avrebbe fatto? Come titola Domani, comunque, “Ora che è morto, sono tutti d’accordo con lui”…

47 Commenti su Il Minculpop olimpionico (e Oliviero, e 4 Ps)

  1. alberto bruttini detto "Il Cacaccia" scrive:

    Ps1 ce n’è ce n’è di cretini, e non solo a Latina.

    Aspetto si plachi questo popo’ di caldo e scrivo due righe sulla Olimpiade che mi è rimasta nel cuore: Roma 1960

  2. Daria gentili scrive:

    Sono sempre stato un podista amatoriale/amatoriale, nel senso che la corsa per me ha solo e sempre rappresentato svago e relax, non avendo amato neppure partecipare alle gare amatoriali.
    L’unica eccezione è stata la partecipazione per la mia contrada al Cross dei rioni, edizione 2000, che si tenne di dicembre in quanto nella data canonica della gara venne effettuato il Palio straordinario……percorso completato sotto i trenta.
    L’eccezione è dovuta al fatto che il Cross è un corsa bellissima e ciò rende onore a chi ha avuto l’idea di pensarla.

    Fausto

    • Eretico scrive:

      Caro Fausto,
      non mi ricordo perché, ma nel 2000 non partecipai, da atleta almeno (sarò andato a frecciare il percorso, come facevo illo tempore, avendo iniziato a farlo proprio con il grande Oliver).
      Sotto i 30 minuti? Buonissimo risultato, il tuo: ad majora!

      Aspettiamo il Cacaccia per il suo ricordo delle Olimpiadi del 1960 (se ci vuole dire qualcosa anche su quelle del 1936, su Ondina Valla per esempio, siamo tutt’occhi).

      Buon Ferragosto (altro clamoroso “furto” del sincretismo cattolico ai danni di noi pagani, peraltro)!

      L’eretico

  3. Il resiliente scrive:

    Draghi ha parlato giustamente dello sport come uno degli ultimi ascensori sociali ancora disponibili. Certo con il calcio si fatica meno e si guadagna di più ma, visti i tempi, per molti giovani il posticino fisso derivante dai gruppi sportivi di stato è diventato uno stimolo più che sufficiente per intraprendere questo percorso.

    In Afghanistan mi sembra più che altro che gli Usa vogliano replicare il modello Isis di Iraq-Siria.
    Si incentiva il caos per provare a scomodare la Cina.

    Buon Ferragosto a tutti!

  4. Gp scrive:

    L’uso politico dello sport di questi mesi mi ricorda la ‘migliore’ Ddr o i filmati dell’istituto luce. Qualche genio aspirante deputato ha anche approfittato dei successi sportivi per promuovere lo ius soli, ragionamento che tra l’altro porterebbe a pericolose implicazioni genetico/razziali.

    • Holden Caulfield scrive:

      Certo, ius sanguinis invece è esente da “pericolose implicazioni genetico/razziali”…

      • Paolo Panzieri scrive:

        Strumentalizzare politicamente una vittoria sportiva a me pare in ogni caso una operazione molto discutibile.
        Citare Jacobs in tema di jus soli, poi, come una sorta di testimonial una minchiata colossale.
        Costui, infatti, è nato in USA ed è italiano in virtù dello jus sanguinis, che nella fattispecie – mi pare – abbia dimostrato di funzionare egregiamente.
        Quindi, non c’entra proprio nulla ….
        Infine, inneggiare allo jus soli d’agosto con sbarchi in corso di migliaia di persone, almeno a me, parrebbe da irresponsabili …
        Quante donne incinte in più si imbarcheranno e rischieranno la vita loro e dei propri figli?
        Quanti indecisi saliranno sui barconi incoraggiati dal miraggio della cittadinanza immediata (invece che ai 18 anni) ai loro figli?
        Ma d’altronde il pisano – per adesso – a sua volta è medaglia d’oro di minchiate in alto, in lungo e pure di lato.

      • Gp scrive:

        È il collegamento coi risultati sportivi che mi fa ribrezzo, non lo ius soli in se che trovo semplicemente discutibile

        • Holden Caulfield scrive:

          Sono d’accordo, però i medagliati sono solo la punta di un iceberg che segnala un problema bello grosso: impedire di avere la cittadinanza a dei minorenni nati e cresciuti in Italia, che parlano un italiano migliore della stragrande maggioranza dei nostri connazionali e che sentono un legame di appartenenza con la terra in cui vivono, è un’ingiustizia. Se poi aggiungiamo che invece la concediamo a persone che non hanno mai messo piede in Italia e che se spiccicano tre parole in “broccolino” è già tanto, solo perché un trisavolo due o tre secoli prima era nato sul patrio suolo e concediamo loro il diritto di eleggere dei parlamentari per lo più imbarazzanti, oltre al danno si aggiunge una beffa, e quella sì dal sapore vagamente razzista. La cittadinanza dovrebbe essere una soltanto, corrispondente al luogo al quale si sente di appartenere. Rimuovere la questione o legarla indissolubilmente al problema dei migranti per me è sbagliato.

          • Paolo Panzieri scrive:

            L’elezione dei parlamentari all’estero è un’altra inutile sciocchezza puramente demagogica, hai pienamente ragione.
            La modalità di voto, poi, si presta – è dimostrato – a brogli in stile voto postale USA e forse anche oltre.
            Ma gli elettori sono comunque cittadini italiani.
            Immigrazione selvaggia e jus soli, invece, sono temi asssolutamente connessi.
            Se non vedi la correlazione significa proprio che non la vuoi vedere …
            Ad ogni buon conto già con la legge attuale (cittadinanza ottenibile a 18 anni) l’Italia è già il paese che concede più cittadinanze.
            Non sarebbe meglio, quindi, occuparsi d’altro?
            Tipo la tutela reale del lavoro senza distinzione tra italiani ed immigrati, soprattutto di quelli non garantiti dai sindacati, di tutti i colori possibli, dipendenti o autonomi che siano.
            Troppo di “sinistra”?
            Ma non sarà mica diventato nel frattempo di “destra”?
            (Tutto ciò, beninteso, a beneficio di coloro che ritengano ancora attuale una tale distinzione).

          • Lorenzo Mistretta scrive:

            In Francia, schematicamente, la cittadinanza si acquisisce :

            – sia in applicazione dello “ius sanguinis” : cioè, se uno almeno dei genitori è francese (per nascita o dopo aver chiesto e ottenuto la “naturalizzazione”), il nascituro è, automaticamente e con pieno diritto, francese sin dalla nascita ;

            – sia in applicazione del cosiddetto “doppio ius soli” : cioè, se uno almenno dei genitori stranieri è nato in Francia (seppur non avendo egli stesso acquisito in qualsiasi modo la cittadinanza francese), il nascituro è, automaticamente e con pieno diritto, francese sin dalla nascita ;

            – sia in applicazione di uno pseudo o quasi “ius soli” (sono io a qualificarlo “pseudo o quasi”, perché non trattasi d’un vero e proprio “ius soli”, il quale “stricto sensu” dipenderebbe unicamente dal luogo di nascita del bambino) : cioè, se entrambi i genitori sono stranieri, il nascituro non acquisisce la cittadinanza sin dalla nascita, ma la ottiene automaticamente e con pieno diritto quando diviene maggiorenne (compiendo i 18 anni).

            Sinceramente, questo sistema non è del tutto soddisfacente (specie lo “pseudo o quasi ius soli”) perché la pressione migratoria che subiamo da un po’ più d’una quarantina d’anni è essenzialmente di natura economica e demografica, e da questo punto di vista, vi sono troppe disparità fra il continente di accoglienza (l’Europa) e il continente di provenienza (l’Africa) di tutti questi migranti. E i molteplici problemi che ne derivano sono innegabili.

            Quindi, si fatica proprio a comprendere come, in una situazione cosi’ critica, vi possano essere alcuni esponenti politici italiani che, essendo vissuti a lungo in Francia e avendoci insegnato la scienza polititica, osino proporre (in “autentica” buona fede) di istituire lo “ius soli” in un paese come l’Italia, il quale è geograficamente il primo a dover affrontare da solo le ondate di immigrazione “selvaggia e prepotente” (e non del tutto “clandestina” come viene impropriamente qualificata dai media europei).

            Al modestissimo parer mio, lo “ius soli” è assolutamente inconcepibile se non sono prima soddisfatti i seguenti requisiti :

            1/ Ogni stato di accoglienza deve essere in grado di stabilire discrezionalmente le quote annue di migranti che considera essere in grado di accogliere ;

            2/ Ogni stato di accoglienza deve essere in grado di offrire a ogni migrante accolto (o famiglia di migranti accolta) le condizioni minime d’una vita decente, cioè un lavore e un alloggio ;

            3/ Ogni migrante accolto deve sapere la lingua dello stato di accoglienza, o per lo meno impegnarsi ad impararla entro un certo termine.

            E’ evidentissimo che nessun paese europeo è in grado di applicare tali ciriteri.

            Pertanto, concedere (ai figli dei migranti) il beneficio dello “ius soli” in mancanza di uno qualsiasi di questi requisiti, è un mero nonsenso.

            Ogni stato deve esser libero di attribuire (e rifiutare) la cittadinanza a seconda dei suoi propri interessi, e non certamente in considerazione dei desideri delle persone che intendono eleggervi domicilio per le loro convenienze personali.

      • Gp scrive:

        Ius soli = tanti italiani neri = tante medaglie

        (E. Letta)

        • Vedo nero e basta scrive:

          Se dovessimo considerare il benessere di una nazione con le medaglie olimpioniche vinte nel passato, la Russia, molti suoi Stati satelliti e altri Stati sotto il regime comunista, hanno goduto un grande benessere generale, delle vere locomotive economiche.

  5. Cecco scrive:

    Buongiorno e basta (nonostante l’assenza di Palio parlare di Ferragosto non mi viene naturale), sono un amante del calcio di provincia (da pochi giorni amante del calcio di serie C) e della famigerata serie A mi è veramente importato qualcosa solo quando ci militava con onore la rimpianta A.C.Siena. Faccio questa premessa giusto per ribadire che, sebbene la vittoria della Nazionale agli europei mi abbia fatto contento, di certo mi ha stuccato la quantità di melassa che si è riversata poi sull’impresa da parte sia dei media e dal risalto dato alle dichiarazioni, spesso stupidotte, al limite dell’infantile, dei calcianti autori della stessa. Invece le Olimpiadi mi hanno lasciato subito un altro sapore in bocca, complice forse la trasmissione della De Stefano con le sue storie di famiglia tese a renderci gli atleti più vicini, ma all’arrivo del centrometrista Jakobs ho fatto un bercio che nessun gol degli azzuri mi ha fatto fare. E poi è vero che la politica è subito pronta a metterci il cappello, ma non è certo una novità di queste olimpiadi, mi vengono in mente fior fior di politici pronti a mostrarsi con le sciarpe al collo delle squadre più blasonate, dichiarare di essere tifosi da sempre della squadra cittadina ecc.. Cosa avvenuta puntualmente per alcuni anni anche alle nostre latitudini, al tempo del Siena in A era pieno di politici tifosi che si dichiaravano tali fin dai tempi oscuri di Grifo Cannara … Insomma via, niente di nuovo sotto il sole (dai tempi appunto del Minculpop e forse anche prima), ma almeno abbiamo ascoltato interviste fatte a persone vere, fossero queste arcieri, ciclisti, velisti, vogatori, nuotatori, ginnasti o corridori, invece delle solite dichiarazioni sgrammaticate e stereotipate dei calcianti. Sullo sport di base poi hai ragione da vendere, speriamo almeno che i successi del vertice siano uno stimolo per la Politica a finanziare strutture di base, palestre e scuole, non siamo un popolo di sportivi (come lo siamo invece di santi e navigatori) ma chissà, in futuro potremmo diventarlo, o almeno ce lo auguriamo. Cecco

  6. alberto bruttini detto "Il Cacaccia" scrive:

    In effetti mentre cercavo nei meandri della mia ormai logora memoria ho trovato “LA GRANDE OLIMPIADE” un film-documentario girato nei giorni dei “giochi” e montato qualche mese dopo.

    Scaricatelo – è legale – e godetevelo.

    Merita

  7. alberto bruttini detto "Il Cacaccia" scrive:

    Onore a Don Sergio, ma mi pare che anche quest’anno si siano dimenticati di Ciro Castelli.

  8. A tutti i dipendenti Mps scrive:

    Unicredit: Ilaria Dalla Riva nuovo Responsabile Risorse Umane dal 1° di ottobre p.v..
    Tempismo perfetto.

    • Vedo nero e basta scrive:

      Si puo’ dire che il cerchio si sta chiudendo. Il cerchio si potrebbe anche definire il cappio dell’impiccato. Chi è l’impiccato non è difficile capirlo.

    • Gp scrive:

      In effetti ha dato discreta prova di se come tagliatrice di teste in esubero ed ottima prova nella distruzione del senso di appartenenza dei montepaschini. Per Siena brutta notizia, per Orcel buona scelta, col rischio di vedersi però qualche vecchio ‘amichetto’ godere di immeritati favoritismi.

    • Vedo nero e basta scrive:

      C’era una volta il Monte, c’era una volta una pioggia di soldi elargiti dalla Banca all Fondazione che poi distribuiva…male. Quante associazioni farlocche hanno beneficiato di quei soldi che potevano essere usati per progetti più utili. Il Bengodi. Ora abbiamo delle strade piene di buche che fanno schifo, non abbiamo una ferrovia minimamente dignitosa, come pure le vie stradali e via dicendo. La colpa è della vecchia amministrazione di sinistra, anche se quella attuale non brilli molto di più, eppure anche stavolta Letta, D’Alema e compari vari avranno un pieno di voti a Siena. La ragione è che molti senesi devono restituire i favori passati, Siena è da molto tempo una città da Basso Impero inutile illudersi, allungavi la manina e la Mucchina dava quello che volevi. Viziati da un benessere senza nessun progetto per incentivare il reddito, ma per conservare la randita che non sarà mai eterna. Anche adesso e per un decennio vivremo abbastanza bene con le varie buoneuscite degli esodati e poi fine della benzina. Intanto i giovani se ne stanno andando via, resteranno gli anziani che foraggeranno, finché in vita, i nipotini, ma poi la pacchia finirà. La colpa vine dall’esterno, certo, ma non solo anche molti miei concittadini ne sono colpevoli, l’ignavia è il male di Siena. In altre città qualche mobilitazione organizzano se qualcosa non piace qui ci stiamo angustiando se ci sarà il Palio che è soltanto l’appendice della Storia senese, solo retorica. Per come è messa Siena regna la pace, nessuno si preoccupa veramente dello spezzatino che subià il Monte, nessuna manifestazione per fare sentire che ci siamo che devono tenerci in considerazione, tutti a mercanteggiare per le prossime elezioni, Letta si, Letta no anche all’interno dello stesso partito. L’opposizione? Dopo le recenti figure pessime di quegli esponenti leghisti che volevano cambiare la dedica a Latina e Roma la confusione è totale. Basta è caldo, mi ritengo fortunato perché ho vissuto un epoca in cui nel mondo andava tutto molto meglio di ora e non ce ne rendevamo conto; sono troppo vecchio per vedere come andrà a finire questo lento ed inesorabile disfacimento, non invidio i giovani che si stanno avviando in un mondo sempre più privo di empatia. Mi sembra che un filosofo, Vico, parlava dei cicli storici in cui una qualunque società civile sale, arriva al massimo e poi scende per poi risalire e cosi via; speriamo che la discesa sia breve e la risalita velocissima. Ora però stiamo scendendo, purtroppo.

      • Cecco scrive:

        Purtroppo hai ragione, ci stanno portando via il Monte e praticamente nessuno dice niente in nome del dio della finanza (Draghi docet e nessuna forza politica osa contraddirlo). E’ vero che ci sono sempre state in città chiacchere su favoritismi, voto di scambio, poca lungimiranza nello spendere gli utili, contributi ad associazioni create ad hoc e possiamo non finirla più, però, insieme a tutto questo ci sono stati anche il mantenimento dei posti di lavoro, i fondi a favore dell’Ospedale (che non a caso oggi è uno dei tre maggiori poli toscani) e dell’Università e quindi tutto l’indotto. Inoltre, e non credo sia banale sottolinearlo, il famigerato “si fa come ci pare” in materia paliesca è figlio proprio di un certo potere economico cittadino che faceva in modo che lo stato chiudesse un occhio sulle “stranezze della nostra festa”, per esempio i famosi cazzotti erano guardati con benevolenza, oggi improvvisamente sono diventati un reato da codice penale, forse sono io che penso male ma credo che la perdita di peso della città si percepisca anche da queste cose apparentemente secondarie. Comunque via, era come la Fiat a Torino o l’Ilva a Taranto, ma con il vantaggio che non sporcava l’aria, avevamo una miniera d’oro e i minatori non avevano nemmeno i calli sulle mani.

  9. Vedo nero e basta scrive:

    Oggi 16 agosto ore 19 e 50. A quest’ora saremmo dovuto essere a patire mentre 10 cavalli e 10 assassini sono alla mossa in attesa di scattare via. Invece…nulla. Tranquilli, tornerà il Palio, si faranno anche degli Straordinari. Ci vuole pazienza e forza vaccini. Chi non torneranno sono i tempi di abbondanza della Banca e della Fondazione e nonostante le belle parole il futuro non dipende più da noi senesi e lo vedo molto nero. Questa è la vera condanna per la nostra Città. Una possibile soluzione sarebbe eliminare l’isolamento ferroviario e stradale sviluppando il turismo e la logistica per eventuali nuove realtà economiche. Ci vorrebbero cortei manifestazioni davanti alla Regione ed anche a Roma (che potevano essere fatte anche per il nostro Monte), ma quando lo dico i miei concittadini mi danno del fissato. Non dico altro il caldo mi confonde la testa.

  10. Roberto scrive:

    Afghanistan:Ci sono voluti 20 anni per dimostrare quello che pochi osavano dire all’epoca.

  11. Holden Caulfield scrive:

    Il crollo del Monte dei Paschi e il costo a carico dei contribuenti https://edicola.ilfoglio.it/webplayer/aviator.php?newspaper=ilfoglio&issue=20210818&edition=ilfoglio&issue_date=2021-08-18&startpage=1&displaypages=2&articleId=14717
    Purtroppo è criptato per i non abbonati, ma di solito dopo qualche giorno lo si può leggere.
    Lo consiglio a tutti i cantori di un monte dei paschi mitologico, che però nella realtà di magagne e di mine pronte ad esplodere ne aveva parecchie.

    • Gp scrive:

      Scusate se insisto ancora con Letta, ma ogni poco ne esce una… Il nostro candidato favorito, nel 2016, durante la ‘cattività parigina’ è stato nominato nell’advisory board di Amundi (colosso francese della gestione del risparmio) che proprio quell’anno acquistò Pioneer da … UNICREDIT, che adesso colloca fondi Amundi. Penso che gli ex colleghi francesi di Enrico saranno felici di avere altri 4/5 milioni di clienti ex mps cui vendere i loro prodotti finanziari. Mi pare che il PD abbia trovato la sua nuova Mps.

    • Uno di passaggio scrive:

      “Il costo a carico dei contribuenti…”
      Trattasi di balla galattica data in pasto a chi non sa come funziona una banca e come funziona uno stato.

  12. Gianni scrive:

    Bella figura il 16 in piazza dei senesi!
    Dei senesi che non c’erano!!!!!
    Molti degli assenti erano propio quelli che pontificavano, pulpitavano,smargiassavano, specialmente sui social. Ma quando si e’ trattato di metterci la faccia sono rimasti dietro al cellulare ad inviare foto, video e commenti di chi c’era.
    Ecco, se tutti oloro che x giorni si sono stracciati le vesti avessero presenziato, invece di 200 sarebbero sti 2000, o 5000…l’impatto avrebbe avuto un altro peso.
    Quelle istituzioni tirate per la giacca( a chiacchere) avranno, giustamente, pensato che alla fine quella festa famosa e secolare interessa a qualche centinaio di persone, e dunque se ne può fare a meno.
    Bella figura i senesi…
    Poi tra un po’ si ripartirà con- e su- i social….

    • Vedo nero e basta scrive:

      Io c’ero.

    • Vedo nero e basta scrive:

      Io c’ero, ma se l’avessimo fatto anche per il Monte, per avere migliori collegamenti auto-treno e altri importanti argomenti sarebbe stato molto meglio, invece tranquilli placidi solo se ci toccavano il Palio allora un piccolo sussulto e poi pace. Siamo degli ignavi, mi ci metto pure io perché anch’io nei tempi d’oro ho dormito e mi dono svegliato troppo tardi. Negli anni ’30 dello scorso secolo, quando Mussolini pensò di rubarci la Banca, i senesi di allora manifestarono minacciosi in massa i responsabili montepaschini e governativi prima e dopo le varie riunioni a che facessero in modo che questo non accadesse. Principalmente i nostri rappresentanti vennero stimolati a non cedere. Il Monte restò senese. Ed ora?

      • Holden Caulfield scrive:

        Ora è di proprietà dello stato…non c’è più niente da cedere.

        • Vedo nero e basta scrive:

          Appunto dovevamo agire quando venne decisa la trasformazione in SPA, fu come mettere dei tarli in un legno sano. La Deputazione perse progressivamente la maggioranza, mangiata da cordate di gente pieni di soldi (a cominciare da Ligresti) speculatori e losche figure. La politica sinistrorsa ha fatto da volante a tutto. Investimenti sempre più fumosi e rischiosi; poi è arrivata la nota catastrofe Antonveneta e la frittata è fatta. Nessuno ha pagato e nessun senese ha protestato durante tutti questi misfatti. La stampa nazionale ha sempre elogiato la politica di De Bustis e poi di Mussari. Tutti colpevoli, truffatori e truffati.

  13. Gp scrive:

    Ora tutti venduti e muti, ci fregano una banca… nulla, ma se un turista tedesco ci frega una bandiera… golini e cazzotti

    • Eretico scrive:

      Caro Gp, parole davvero amarissime, se vogliamo devastanti; ma come darti torto, per Zeus?

      Stasera, salvo sorprese, denso pezzo sull’Afghanistan, tanto per non farsi mancare alcunché…

      L’eretico

    • Daria gentili scrive:

      Che si fa?……

      • Gp scrive:

        Poco e con poca utilità, tanto per recuperare un minimo di dignità… forse andrebbe messa un po’ di pressione a Letta in campagna elettorale? Contestazione forte e incaxxata, ma argomentata e seria ai suoi comizi… ma chi potrebbe coordinare? Sindacati? Associazione di dipendenti? Qualche lista civica? L’Eretico? Io garantisco appoggio e presenza.
        Poi, e non scherzo… andrebbe messa una una lapide in piazza Salimbeni con almeno i nomi del consiglio comunale, deputazione fondazione e cda mps ai tempi di antonveneta

      • Gp scrive:

        De Mossi deve fare di più, subito.

        • Gianni scrive:

          Ah, ah ah ah!
          De mossi…
          quello che ha perso i finanziamenti…
          Quello che ha chiesto i progetti alla gente….
          Quello che usa il palio straordinario x la campagna elettorale…
          Quello che pende dalle labbra di tacconi e bellandi….
          Quello che rimpasta le deleghe x equilibri politici…
          Quello che padella su siena jazz e franci….
          Quello che si fida di salvini…
          Ah ah ah
          Ps. Bellandi si può dire? O siamo censurati?

  14. Marco scrive:

    se quello che (dovrebbe)fa( re) il sindaco si muove come si è mosso x la cultura( di cui era assessore o comunque aveva le deleghe) siamo a posto!
    Covid a parte( come tutti) siena è la peggiore città x iniziative culturali della terra( e forse anche del sistema solare….sulla via lattea non posso scommetterci, ma sarei tentato!)

    • Daria gentili scrive:

      Lamentarsi sulla cultura nel blog dell’Eretico mi sembra paradossale.
      Basta ricordare le iniziative proposte dall’Eretico da presidente della biblioteca, che stanno a lì parlare! E l ‘Eretico presidente della biblioteca è stato nominato dall’ attuale sindaco, non da uno dei precedenti……….senza voler per l’ennesima volta rammentare che se era per i precedenti e per quelli che fossero a questi succeduti, ma analoghi ai precedenti l’Eretico presidente della biblioteca te lo scordavi. Solo questo mi sembra che basti e avanzi.
      Secondo me ci sono luoghi più consoni per esporre la lamentela sulla cultura, ad esempio mi viene in mente il circolo arci delle Badesse, che proprio a breve farà ospiterà un famoso politico

      • Holden Caulfield scrive:

        Daria, non può difendere l’indifendibile. Quando a due anni dalla scadenza del proprio mandato si rigira l’assessore ai lavori pubblici alla cultura non è che si dimostri una grande attenzione nei confronti della cultura, non le pare?
        Poi anche basta con sta biblioteca, è vero l’eretico ha fatto benissimo, ma una nomina non fa primavera…

  15. Marco scrive:

    Gentile sig. Daria,
    Pur riconoscendo il,prezioso e virulento impegno,profuso dal prof. Ascheri nella veste di presidente della biblioteca degli intronati, non ci possiamo scordare la mole di iniziative che egli aveva sfornato anche precedentemente la sua nomina!
    E relegare all’eretico di siena la responsabilità della cultura tutta di siena mi pare sproporzionato!
    Bene avrebbe fatto il suo ( rimarchevole) protetto sindaco se lo avesse nominato assessore alla cultura, come molti anche in questo blog proponevano! Ma l’assessore e’ voluto restare lui, novello erostrato, con i risultati che abbiamo davanti agli occhi( quelli non foderati di prosciutto)!
    Lode all’eretico, ma oneri alla cultura!

  16. Marco scrive:

    ps. Non so se ne è a conoscenza…ma le badessa sono nel comune di Monteriggioni…. non in quello di Siena!
    E il politico non credo venga a dismettere dei programmi culturali di siena( che spettano appunto all’assessore preposto)

  17. Sergio scrive:

    Encomiabile la difesa ad oltranza della pasionaria Gentili!!!
    Benché sia indifendibile, soprattutto verso il prof. Ascheri: se ne avesse avuto davvero stima poteva nominarlo assessore ,invece che relegarlo a fare , egregentissimamente, il presidente della biblioteca!
    E scaricare( o caricare) su questi il peso della cultura di Siena pare abbastanza ingeneroso.
    Invece di pensare al bene si Siena, si è piegato ai voleri della legabs di firenze e pensare solo a calcoli politici ( confermato dal recente rimpasto.

  18. Gp scrive:

    Anch’io ritengo che Siena sia ancora mal gestita. In particolare mi ha disturbato la vicinanza di vecchi trappoloni, qualche nomina incomprensibile financo ad assessori ceccuziani, alcune scelte discutibili sulle scuole, la gestione troppo del trapasso di mps. Dal punto di vista culturale ha creato due grossi problemi con la Franci ed il Siena Jazz che lo chiameranno ad assumersi grandi responsabilità e colpe se non troverà soluzioni valide.
    Però caro Marco, quando mi giro dall’altra parte e vedo quelle due lettere (p e d) e ripenso a quello che ci è capitato… come si fa a votare a Siena un partito che ha fatto quello che hanno fatto loro, a meno di non avere un debito di riconoscenza prettamente materiale? Mi potrai dire che tutti i partiti sapevano, che Berlusconi era cliente ecc… ma le responsabilità sono chiare e sono scritte con la cacca a caratteri cubitali nel capitolo finale della triste storia di una banca cinquecentenaria.
    Vai pure alle Badesse a sentire cosa ha da dire Letta su ius soli e Lgbt, tanto su mps farà le solite supercazzole.
    Magari però chiedigli se dopo diversi anni nel board di Amundi, sarà gratificato dal fatto che Mps (pardon Unicredit) collocherà ai suoi 4 milioni di clienti i fondi di investimento… Amundi.

    https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/politica-amp-affari-tutto-amundi-paese-nbsp-che-ha-fatto-267956.htm

  19. Marco scrive:

    caro gp
    Non so per quale motivo insisti ad accumunarmi al PD.
    Dove q quando ti avrei dato questa impressione.
    Criticare , costruttivamente nel merito e nel metodo, questa amministrazione e la sua massima espressione non dovrebbe fare di me un piddino, un grillino o altra connotazione similare. Penso che ci si possa esprimere liberamente senza dover essere etichettati per forza!
    Se proprio ci tieni io mirerei ad una destra sociale non sovranista ne nazionalista, aperta al confronto, e fieramente antifascista( si, si può essere di destra senza necessariamente nostalgicare il ventennio, vero momento nero e buio della ns storia), inclusiva e partecipativa…una destra moderna come in molti stati d’Europa, dialogando con tutti e con valori che superino il trittico fuori dal tempo e dalla storia.
    Non andrò alle badesse, ma potrei andare, come in altro luogo ove parlasse un politico eleggibili nel territorio che vivo, per ascoltare, riflettere, mettere in relazione e magari domandare.
    Lascio ad altri il ruolo di paladino del nichilismo.

  20. Gp scrive:

    A parte che ‘destra sociale non sovranista ne nazionalista, aperta al confronto, e fieramente antifascista’, esclusa la parola ‘sociale’, come descrizione corrisponde al partito di Letta, mi fa piacere che al pensiero di essere accostato al PD qualcuno a Siena si senta offeso. Se rileggi il mio commento comunque non ti ci ho proprio accostato e non ti ho certo etichettato. Per fugare eventuali dubbi avresti potuto rispondere diversamente alla Gentili sulle Badesse e potresti anche scrivere cosa ne pensi della notizia su Letta che ho linkato o del fatto che Padoan sia venuto a chiedere ed ottenere voti a Siena e ora cerchi in ogni modo di cancellarla dalla geografia bancaria italiana. De Mossi non mi piace e l’ho già scritto.

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