Eretico di SienaCommissione Rossi: Fanti, Pieraccini, Marinucci (e 1 Ps) - Eretico di Siena

Commissione Rossi: Fanti, Pieraccini, Marinucci (e 1 Ps)

Ripresa in grande stile per la Commissione di inchiesta sul Caso Rossi; in attesa di giovedì (audizione del PM Nastasi, oggi in forza alla Procura fiorentina), scriviamo di ciò che è avvenuto oggi, martedì, e di ciò che avverrà domani, con l’audizione dell’ex Comandante della Stazione dei carabinieri della stazione di Monteriggioni, Francesco Marinucci.

Segnaliamo anche, con soddisfazione, che il buon Guy Chiappaventi (team di Enrico Mentana) – il quale si era già occupato del Caso, con uno speciale di 4 anni or sono – sta venendo a Siena per prepararne un altro: dando – verosimilmente e sperabilmente – voce ad entrambe le campane. Sarebbe un autentico unicum, all’interno di una narrazione del tutto monofonica.

 

VALENTINO FANTI: “CREDO CHE SI SIA SUICIDATO”

“Io credo che David si sia suicidato”, ha detto testualmente Valentino Fanti (nel 2013, dopo esserlo stato di Mussari, Responsabile della segreteria dell’allora Ad Fabrizio Viola), a precisa domanda dell’onorevole Rizzetto, stamattina in Commissione.

Dopodiché, verso le 10,43, è iniziato il terzo grado dell’implacabile “Sherlock Holmes di Via dei Rossi”, l’onorevole pentastellato Migliorino (come i lettori del blog ben sanno, nostro idolo politico, nonchè faro morale), il quale, con la sua ferrea logica deduttiva e con l’implacabile occhio clinico per i dettagli da tutti gli altri trascurati, sta in pratica risolvendo il caso: il quale Migliorino voleva in tutti i modi che Fanti dicesse che, nel briefing montepaschino del giorno dopo, si era dato un certo indirizzo (si immagina quello di essere tutti d’accordo con il suicidio: come se ce ne fosse stato bisogno, visto che in città – a partire in primissimo luogo dalla famiglia del defunto – non c’era un cristiano che pensasse il contrario);  Fanti ha invece ribadito quello che il 99% di coloro che conoscevano Rossi ben sapevano (“quasi tutti quelli della prima linea della banca avevano avvertito un suo disagio”).

Fanti ha aggiunto che, dopo avere letta la mail a fine mattinata del 4 marzo (ovviamente, la bufala della mail post mortem è stata del tutto smontata, ma anche di questo non ci sarebbe stato nessun bisogno), si tranquillizzò con quelle successive, in cui lo stato d’animo del collega sembrava essersi relativamente tranquillizzato. Classica situazione da pre suicidio esitato: si alternano momenti di relativa lucidità e capacità di sembrare quasi normale, a momenti in cui si sprofonda nel buio che anticipa la fine (se la Commissione volesse sentire la psichiatra Lorettu, che firmò la consulenza voluta dalla famiglia, quello sì che sarebbe un gran bel colpo, ma ovviamente non lo farà).

“Io credo che David si sia suicidato”, ha dunque detto Valentino Fanti; il quale – comunque la si pensi – è uno che faceva il suo, all’interno di quella banca e di quel sistema di potere. Ne condivideva la forma mentis, ne era impregnato, senza dubbio alcuno. Ma era ed è una persona aliena da protagonismi e millanterie: è uno il quale, se ha qualcosa da dire, lo dice alla Magistratura, pensate un pochino.

Che personaggio curioso, del tutto fuori fuoco nel circo Barnum che è diventato il Caso Rossi. Valentino Fanti non fa audience, dice solo quello che sa…mah…

 

LORENZA PIERACCINI: DAI PANNI STESI ALLA COMMISSIONE

Dopo Valentino Fanti, è stata la volta di Lorenza Pieraccini, segretaria dell’allora Ad Fabrizio Viola, ora in pensione; quella che – molti lo ricorderanno – si fece intervistare mentre stendeva i panni nel giardinetto di casa, dalle Iene (le quali, in quella occasione, avevano fatto uno scoop, arrivando a fare parlare una teste che non era mai stata sentita dai magistrati: diamo a Cesare quel che è di Cesare). A differenza di Fanti, la Pieraccini era una che aveva una gran voglia di parlare di fronte ai microfoni berlusconiani: sembrava sapesse mari e monti, diceva ed alludeva, poi bastò vederla – 5 anni or sono – in un’aula di Tribunale a testimoniare, per capire che ciò che aveva da dire era solo concernente la mail.

Quanto a quella, la cosa fondamentale e cogente è che – come era più che ovvio – la Pieraccini non ha potuto fare altro che confermare che la mail creata post mortem è una strabufala: avendola lei letta, riletta, ed anche stampata, nella tarda mattinata del 4 marzo 2013. Consegnandola al succitato Fanti: “io lo spronai ad andare a parlare con Rossi”, ha detto in Commissione.

La mattina dopo, entrò nel Pc e vide che la mail in questione era sparita, evaporata, cancellata: cosa assai stimolante; qualche montepaschino d’alto bordo l’ha cancellata, di grazia? Possibilissimo, ci mancherebbe: ci penserà Sherlock Migliorino, a capire esattamente chi sia stato il reo.

A noi, interessava solo avere l’ulteriore conferma che David Rossi – lui, non altri – scrisse una mail in cui disse di volersi suicidare: e la cosa preoccupò, ma non sorprese più di tanto nessuno, visto le condizioni in cui si trovava, con tanto di taglietti autoinferti la sera prima di uccidersi (Carolina Orlandi dixit: non su Instagram, in Procura).

Se dunque ci sono state responsabilità in casa MPS, se verrà fuori che c’è stato un “proditorio cancellatore”, si vada fino in fondo a scoprirlo: ma partendo dal fatto che il povero Rossi si è ammazzato (come per l’appunto aveva scritto lui stesso nella profetica mail), senza continuare a cercare soverchie chimere.  Dispiace per i terrapiattisti, ma la terra piatta non è…

 

FINALMENTE, NUOVE ORGE!

Nel Caso Rossi, ormai funziona così: il legame causa effetto è stato abolito, ed anche la duplice dimensione spazio-temporale è stata allegramente bypassata; ergo, può accadere che venga sentita una persona la quale, a prescindere dal fatto che abbia ragione o meno (la querela pendente nei suoi confronti dal PM Marini, prima o poi, aiuterà a fare chiarezza), semplicemente parla di cose che comunque non c’entrano assolutamente alcunché con ciò che è accaduto quel triste 6 marzo 2013, giorno del suicidio di David Rossi.

Ecco dunque che – grazie alle Iene, e questo francamente ci sembra tutt’altro che uno scoop, forse un “boomerang scoop” – abbiamo visto entrare in scena uno che era maresciallo dei carabinieri, e comandante della stazione di Monteriggioni, Francesco Marinucci: lo era fino al 2005, però, vale a dire 17 anni or sono. E i fatti di cui riferisce, sarebbero tutti quanti accaduti PRIMA del 2005: in un contesto normale, questo già basterebbe ed avanzerebbe a chiudere la questione (non per la Commissione, ovviamente)…

Marinucci racconta di orge, di magistrati dionisicamente incaprettati a destra e a manca, il tutto con il seminario arcivescovile come location, con ovvio contorno di droga: piatto ricchissimo, mi ci ficco, se solo ci fosse mezza prova (ovviamente il teste è morto da anni, nel 2006). Tutta roba – lo ripetiamo – che sarebbe accaduta fra il 1998 ed il 2005, quando poi il Marinucci approdò a Firenze, dalla ridente Monteriggioni. Che contributo può portare, alla causa della verità sui fatti del 6 marzo, di grazia?

Dispiace infine segnalare che il difensore del succitato Marinucci è l’avvocato Massimo Rossi, nominato consulente della Commissione parlamentare di inchiesta (come – per dirne un’altra incredibile – Davide Vecchi, da sempre all’attacco dell’operato della Procura sul Caso in questione): meno male che c’è Sherlock Migliorino, altrimenti sarebbe davvero un problema, a livello di decenza istituzionale…

 

Ps Politica in subbuglio, nel post-Quirinale: l’unico Partito che ne esce rafforzato – in quanto solo scalfito dalle rovine “belloniane” – è senz’altro il Pd; per gli altri, per tutti gli altri, problemi a non finire.

Quanto al Movimento 5stelle – il quale è, da tempo, un metaPartito – siamo all’ammazzacaffè, nonostante il prodigarsi di Conte per fare credere di essere un leader e di Travaglio per farglielo credere (perché arrivare a tanto, dopo tanti anni di battaglie giornalistiche di opposizione? Perché “morire” per Conte? Mah…). Un avvocato, con un Cv così prestigioso (specie all’estero, eh), che cade su un cavillo giuridico (che poi tanto tale non è, visto che il numero degli esclusi al voto di agosto è quasi pari al numero dei votanti): un autentico capolavoro; all’indietro, però.

 

20 Commenti su Commissione Rossi: Fanti, Pieraccini, Marinucci (e 1 Ps)

  1. Paolo Panzieri scrive:

    Chi non l’avesse ancora fatto, legga il libro del faccia di tonno.
    Quando qualcuno pecca di yubris, per dirla come gli antichi greci, allora parte “il killer”.
    Stavolta è toccato a Giuseppi.
    Mi è sempre stato un po’ antipatico, lo confesso, ma (quasi) nulla accade per caso ed evidentemente l’affair Belloni non deve essere stato particolrmente apprezzato.
    Un uno due impressionante.

  2. Spettatore critico scrive:

    Dall’ordinanza di Archiviazione 465 del 4/7/2017 (la seconda) a proposito di mail si legge… «Fra i documenti informatici debbono essere menzionati anche i messaggi di posta elettronica ricevuti ed inviati dalla vittima negli ultimi 30 giorni, che la polizia giudiziaria acquisì il 7 marzo dal responsabile dell’area facility managment di BMPS. – – Dott. Bernardini».

    Dunque c’è stata una formale acquisizione di documenti il 7/3/2013 dalla Procura direttamente dal Consorzio per i sistemi informatici del MPS… — di posta elettronica ricevuti ed inviati dalla vittima negli ultimi 30 giorni — quale dubbio si poteva ancora avere alla data del 4/7/2017 sulle effettive date delle mail?

  3. Roberto scrive:

    FUORI TEMA : Raccolta differenziata

    Da oggi, almeno nella mia zona, per accedere ai cassonetti serve la tessera SEI.
    Come ampiamente prevedibile da un comune cittadino, ma non dal gestore, cumuli di sacchetti oltre a qualche cassonetto rotto perché forzato.

    Complimenti ai nostri incivili concittadini e a chi non l’ha previsto.
    La vera differenziata si fa solo porta a porta, per me.

    Scusa, Eretico, ma dovevo dirlo.

    • Eretico scrive:

      Caro Roberto,
      il tuo è un off topic di grande e cogente attualità, ergo benissimo venga!

      A “Spettatore critico”: sul Caso Rossi ancora ti stupisci? Grazie comunque delle preziose informazioni che suggerisci ai lettori (e per rinfrescare la memoria anche allo scrivente).
      Io, con i renziani pop corn annessi, alle 19 mi collego in diretta con la Commissione: credo che Sherlock Migliorino stasera sarà in grandissima forma, ma mi aspetto molto anche dall’onorevole Rizzetto…

      L’eretico

      • D.T. scrive:

        Infatti! L’August Dupin di San Vito al Tagliamento! Talmente arguto da suggerire una velata accusa di omissione di soccorso proprio nei confronti di colui che ha chiamato i soccorsi!

      • Spettatore critico scrive:

        Il Dott. Nastasi li ha stesi. Gli ha dato quattro schiaffi figurativi per farli svegliare. Ora sentiremo anche i PM Natalini e Marini. Professionisti contro dilettanti allo sbaraglio. Secondo me non c’è partita. Credo il Dott. Raffaele Ascheri (Eretico) dopo la chiusura dei lavori di questa commissione avrà modo di scrivere un trattato su come non si conducono le indagini in Commissione Parlamentare.

        • Eretico scrive:

          Caro “Spettatore critico”,
          troppo buono, comunque un libercolo sulla Commissione parlamentare in futuro, dopo quello su un certo Leopardi di Recanati, chissà…

          Quanto alla dimenticanza del Pm Nastasi, evidenziata da Migliorino, non solo ovviamente NON c’azzecca un kaiser rispetto al suicidio, ma il gongolante onorevole Migliorino, da detective provetto quale è (fra un annetto potrebbe prendere la licenza, no?), dovrebbe avere il buon cuore di ammettere che, dopo qualche ora di terzo grado e 9 anni di distanza dai fatti, una dimenticanza ci possa anche stare.
          Come al solito, poi: si guardasse un po’ dall’altra parte, sul serio, ci sarebbe da divertirsi…

          L’eretico

          • Roberto scrive:

            Andiamo, caro Eretico!
            Suicidio o no, come si fa a credere a una dimenticanza del genere? A distanza di anni posso dimenticare cosa ho mangiato o come ero vestito, ma se sono andato a fare un sopralluogo dove c’è un uomo caduto dalla finestra non posso scordarmelo di certo. La domanda è : perché mentire?

          • Eretico scrive:

            Caro Roberto,
            come La Nazione di oggi abbondantemente chiarisce (e la foto incriminata è stata fornita proprio da loro), e come in un sussulto di “mattarelliana” dignità ha ammesso lo stesso onorevole Migliorino su Fb, quella immagine mostra il PM Nastasi all’imbocco del Vicolo del suicidio, ove verosimilmente si è fermato per qualche attimo prima di salire; mentre ALL’INTERNO del luogo, andò il PM Marini, peraltro lui titolare dell’indagine.
            Se in sette ore questa è l’unica cosa che sanno contestare ad un PM, a distanza di 9 anni dagli eventi, questo già la dice lunga: a parte per i terrapiattisti, ovviamente.
            Facciamo un confronto pubblico – in stile Migliorino – con i familiari di Rossi, con le varie versioni fornite, e vediamo cosa viene fuori: io l’ho proposto mesi fa, tu hai visto risposte?

            L’eretico

  4. Spettatore critico scrive:

    Non si capisce se Marinucci è stato audito o se audito è tutto secretato. Inoltre non si capisce la data di morte di Franco Benocci, impiccato…, nato nel 42? Nel 2012-2013 aveva 70 – 71 anni e faceva festini con gente più giovane? Quanti anni ha Marini? Va fatta un po’ chiarezza sulla cronologia riferita da alcuni articoli, mettendo in fila data di morte di Benocci, i ricordi “a data” dei festini con Marini, data di arrivo di Marini a Siena… pare ci sia un po’, tanta, parecchia, confusione che nessun articolo fin qui letto mette in fila le date per capirci un po’ di correlazione. Grazie.

    • Eretico scrive:

      Caro Spettatore,
      il Benocci si ammazzò nel 2006, e, quanto a Marinucci, è stato segretato dall’inizio alla fine (peccato: avevamo i pop corn pronti).

      Ottima l’audizione del Pm Nastasi (fatti, e documentati: non favolette ad uso e consumo dei terrapiattisti) della quale si parlerà, ovviamente…

      L’eretico

  5. Il resiliente scrive:

    Predisposto il quadro istituzionale, parte la fase 2 in previsione delle elezioni.

    Solito copione: magistratura & stampa per riportare all’ovile i voti dispersi a sinistra ed arginare a destra.

  6. Daria gentili scrive:

    Detective Migliorino ha fatto bingo! Grande risalto nei giornaloni al fatto che mostrando una foto a Nastasi, lo abbia contraddetto sulla comparsa del pm nel vicolo, dallo stesso pm precedentemente negata…….
    ma come ebbe a dire il Tonino nazionale: che c’azzecca tutto sto fumo con la tesi omicidiaria?
    Ancora non ho capito dove stia l’arrosto.

  7. alberto bruttini detto "Il Cacaccia" scrive:

    Fuori tema:

    Mi ero ripromesso di non scrivere altre righe inerenti il Magnifico Rettore dell’Unistrasi ma devo sinceramente tornare sui miei passi.

    Mi piacere creare un movimento d’opinione, naturalmente non riservato ai soli senesi, per poter suggerire al Concistoro del Mangia di conferire un Mangia d’oro al Prof. Tomaso Montanari per il suo prodigarsi, in modo diuturno, nel far conoscere, praticamente in tutto il mondo, il nome di Siena.

    Prima della sua nomina ben pochi conoscevano l’Università per stranieri di Siena, era più famosa quella di Perugia, ora, vivaddio, grazie alle sue numerose esternazioni, siamo sulla bocca di tutti.

    Grazie, Prof. Tomaso Montanari, grazie di cuore

  8. Michele vittori scrive:

    Io invece i complimenti li faccio volentieri all’amministrazione comunale di Siena!
    In 4 anni hanno disamministrato una città!!! Per ultima, ma non ultima, la grottesca vicenda del SMS….Speriamo non ne facciano 8!

    • Pierpaolo scrive:

      Come futuro sindaco ci vedrei bene la Golini di potere al popolo. Durante le suppletive mi sembrava molto preparata a rispondere su tutti i temi. Mi ricordo che in fortezza le fu chiesto di indicare la sua strategia su banca MPS… la risposta della Golini fu fantastica…

    • Daria gentili scrive:

      Grottesca vicenda? Non sono d’accordo.
      Il comune avrà, forse, sbagliato sulle modalità del divorzio da Opera, ma non nel merito.
      È senz’altro una scelta forte ed una sfida. Se il comune ritiene di avere al proprio interno le capacità e le competenze per gestire il tutto, ben venga quanto è stato fatto, in quanto, al di là di altro, il Santa Maria è un complesso intimamente e storicamente legato alla storia della città. Se queste competenze ci sono, o si possono trovare in città, che senso ha spendere soldi per una gestione esterna ?
      Per il modalità del divorzio, sarebbe stata opportuna un po’ di furbizia. Io avrei visto bene l’organizzazione di un precedente incontro congressuale, che so, tipo sulla commercializzazione dei beni culturali (al quale, guarda un po’,avrei fatto partecipare anche il più famoso magnifico rettore del mondo) …..da lì in poi il divorzio da Opera sarebbe stato in discesa.

      • Anonimo scrive:

        Mi scusi, ma le sembra che con la scelta dei membri del comitato scientifico il Comune sia andato a scegliere le migliori e più adatte competenze presenti in città?

  9. Vedo nero e basta scrive:

    Caso Rossi: chi dice bianco, chi nero, chi grigio e tante altre versioni. Tante cose dalle più trucide come i festini a quelle giudiziarie. Si è suidito o l’hanno costretto? Con prove, testimonianze ormai vecchie di anni ignorate, cambiate, stravolte andiamo poco lontano. Povera Siena caduta così in basso. Intanto si riparla di Palio ed allora tutto passa in secondo piano, allegria! Panem et circenses!

  10. Paolo Panzieri scrive:

    Mi chiedo solo quanti di coloro che commentano negativamente la sua audizione abbiano effettivamente visto su youtube il video intgrale del Dott. Nastasi davanti alla commissione d’inchiesta.
    Ammetto di non essere riuscito a portare a termine una visione completa (mi pare siano sei ore …), ma di aver ricavato, comunque, tutta un’altra impressione rispetto al mainstream, evidentemente orientato a priori, che si è focalizzato su di un unico episodio sostanzialmente ininfluente.
    D’altra parte il Dott. Nastasi dietro la sua estrema gentilezza espositiva, mi pare abbia mostrato una notevole solidità argomentativa.
    E questo non può risultare nella narrazione unica, alla quale (quasi) tutti si abbeverano.

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