Eretico di SienaIl Palio dei masochisti... - Eretico di Siena

Il Palio dei masochisti…

Pausina dalla campagna elettorale – la quale entra sempre più nel vivo -, per scrivere qualche bischerata sul Palio di mezzo agosto; bene la gestione logistica, complimenti al Leocorno (“Liocorno”, scriveva un certo Eugenio Montale nella sua “Palio”). Giù con le bischerate, dunque!

QUELLI CHE ANCORA SI DIVERTONO

Il pezzo di oggi, sarà un pochino pesantuccio, ma tant’è: a maggior ragione, questa prima parte – più lieta ed ottimista – assume il significato che merita. Tanto per dire che ci sono ancora dei “giovanotti” ultracinquantenni, amici di ormai antica data dello scrivente, che giocano – o hanno giocato a luglio – ruoli importanti all’interno dello stratificato meccanismo paliesco.

A luglio, per esempio, la Pantera ha presentato nel Campo un tamburino non proprio novizio: Riccardo Giamello, tamburino vittorioso nel 1987 (35 anni or sono!); segno che la capacità di suonare bene il tamburo non invecchia, anzi: il buon Riccardo – podista ancora assai attivo e pugnace – non si è certo tirato indietro, una volta chiamato in causa: e benissimo ha fatto.

Francesco Tiravelli, da Via del Comune, è stato da par suo chiamato – per la seconda volta, in questo agosto – a ricoprire il sempre più complesso e delicato ruolo di ispettore di pista, ruolo interpretato – ne siamo più che certi – con acribia e rigore, nonché con senso civico.

Due esempi – scusandomi per altri amici o conoscenti trascurati, per dimenticanza e anche mancanza di spazio -, i quali mostrano almeno una cosetta, su cui bisognerebbe riflettere: i giovani (e le giovani) sono sì la linfa vitale delle odierne Contrade; sono tantissimi, hanno tempo a iosa da dedicare alla Contrada (spesso, anche troppo); non hanno in niun modo i vincoli che, più o meno, avevamo noi alla loro età.

Ciò detto, magari sarebbe proficuo che questi giovanotti, sì baldanzosi, avessero come punto di riferimento qualche 50enne, o anche più che 50enne, all’interno della propria Contrada, fra una sbornia e l’altra: non farebbe loro altro che bene, e chi ha orecchie per intendere…

 

IL PROBLEMA TITTIA

Allora, inutile girarci intorno: il problema Tittia esiste, è grosso come una casa – non un monolocale, per capirsi -, e andrebbe affrontato in concreto, senza le consuete giaculatorie da prefiche: la soluzione ci sarebbe, toccherebbe però alle dirigenze di Contrada portarla conseguentemente avanti, ergo state tranquilli che non se ne farà di alcunché.

Sergino Profeti, sulla odierna Nazione, ci ricorda che era da fine Ottocento che nessun fantino aveva vinto 4 carriere tutte di fila; quindi, nel Palio contemporaneo, non era mai successa una cosa similare: si tratta di un assoluto primum, e per chi avesse un minimo di profondità storica, e magari non stesse ad inebetirsi 7 ore al giorno davanti al cellulare, qualcosa questo dovrebbe pur dire.

Quanto all’attualità, ormai anche i più pacifici e prudenti fra i commentatori dicono e scrivono esplicitamente che il buon Tittia ha dietro di sé un nutrito gruppo di colleghi – inferiores, non si adombrino -, i quali, per loro interesse, non gli remano certo contro; il Covid – 4 Palii saltati -, abbinato alla morte di Andrea Mari – scomparsa che ha fatto passare il contesto da un duopolio ad un sostanziale monopolio -, ha ulteriormente drogato la già critica e malata situazione.

In redazione, è da anni che lo scriviamo (controllare per credere, come sempre): che problema ci sarebbe ad azzerare il contesto – il quale è per l’appunto gravemente compromesso -, e fare correre solo chi non abbia già alle spalle un tot di vittorie, di grazia? Se prima, in anni pregressi, ci sembrava cosa assai necessaria, oggi ci sembra lo sia all’ennesima potenza; i Capitani ed i mangini dovrebbero finalmente dimostrare di sapere scovare nuovi talenti, ovvero, se del caso, affidarsi ad un “usato” meno facile e garantito: i prezzi andrebbero subito all’ingiù, il Palio tornerebbe ad essere una giostra, magari ci si divertirebbe di più (certo, non di meno). I Bastiano, i Pes, gli Aceto come sono venuti fuori, illo tempore, se non per la bravura di alcuni dirigenti che erano andati a cercarli?

Soluzione tanto ragionevole ed intelligente per la tutela della Festa – nonché praticabile, con un Patto fra gentiluomini fra tutte le dirigenze -, la quale siamo sicuri che, ancora una volta, non sarà neanche presa in considerazione: evidentemente il futuro – in particolare il portafoglio – di Giovanni Atzeni, sono più importanti di quello del Palio. Responsabilità storica non da poco, eh.

Prendiamo atto: l’importante, poi, è il non lamentarsi, perché, così facendo, ci si fa ridere dietro…

UN POPOLO DI MASOCHISTI?

“Tendenza a compiacersi nell’avvilire se stesso o nel subire umiliazioni”: questa la definizione che il Nuovo Devoto-Oli ci squaderna del termine “masochismo”, sfrondato dalla valenza prettamente sessuale, che ci porterebbe assai lontani (e una citazione di Alessandro Falassi sarebbe certamente d’obbligo, a tal proposito).

Il “contradaiolo simplex” (copyright Gabriello Lorenzini, alias Colonnino), oggi, è un po’ masochista? La domanda, certo provocatoria, non sembri assurda: nel momento in cui il Palio è quella corsa di dieci cavalli, al termine della quale vince sempre il Tittia (copyright, in parafrasi, di Gary Lineker, ripreso da Pino Di Blasio oggi nel suo pezzo paliesco), come si fa a non pensarlo, almeno un po’?

Costretto, se non vuole restare indietro, a pagare non poco (specie se con famiglia numerosa a carico); a lavorare agratisse (un piacere, ci mancherebbe, ma sempre di tal cosa si tratta), inventandosi cuoco, pizzaiolo, grand gourmet o semplice cameriere; a girare “felice” in mezzo a reparti antisommossa, artificieri e tiratori scelti (ci sono i protocolli, è per il nostro bene, per Zeus!), e si potrebbe continuare, il contradaiolo simplex fa tutto questo, e molto altro ancora: è la passione, autentica e genuina. Può dall’esterno piacere o meno, certo: ma è per l’appunto passione, certo non obbligata dal medico (tantomeno dal virologo, eh).

Tornando al de cuius, un professionista che si arricchisce sulla passione altrui, fa semplicemente il suo: lo fa un calciatore, un attore, un cantante, un influencer (se la gente tornasse a leggere, lo farebbe uno scrittore, sic); non lo può fare anche un fantino, allora?

La domanda ha già la sua risposta in ciò che si è scritto sopra; riprendiamo in mano, comunque, il buon Devoto Oli, allorquando discetta di “masochismo”: “tendenza a compiacersi nell’avvilire se stesso o nel subire umiliazioni”.

Quando il giocattolino era nelle mani delle Contrade e delle dirigenze di riferimento, il masochismo era genuinamente tollerabile, magari per alcuni poteva essere una parte integrante della Festa; oggi, francamente, in questo contesto, non dovrebbe più esserlo.

Ma si vede che a Sienina, in specie da qualche annetto a questa parte, siamo maestri nel “masochismo al picio”: ci si fa portare via ciò che di più prezioso si ha, infatti, senza neanche batter ciglio; di più: stendendo tappetini aurei a chi porta via questo plurisecolare ben di Dio: una comunità di fenomeni, nell’autentico senso della parola…

Ps La pioggia non ferma solo il Palio: oggi pomeriggio, per esempio, è saltata la lectio sull’universo femminile di Leopardi, tenuta – in potenza – dallo scrivente. Tra l’altro, il tourbillon di stamattina ha fatto cadere un albero proprio nel luogo ove si sarebbe dovuta tenere, al bastione San Domenico. In qualche modo, si recupererà…

44 Commenti su Il Palio dei masochisti…

  1. A. C scrive:

    Solito ottimo pezzo paliesco caro eretico. Il fantino sardotedesco sta ormai pienamente gestendo il palio alla maniera del suo maestro e mentore da Valiano. Io,per correttezza, asseconderei questa pista, non si fece assolutamente nulla per interrompere questa deriva indecente nel palio bruschellato, perché fare qualcosa nel palio “tittiato”? Il Giovannino è anche un po’ più bellino eh.. “Prego si accomodi” potremmo sintetizzare così la carriera di mezzagosto, quanto ci sarebbe ancora da dire sui capitanini sempre pronti a difendere le loro scelte anche quando queste si sono rivelate penose sul tufo, ma qualche parola si potrebbe spendere anche sulla rincorsa, sacrosanto lasciar li la nemica un po’ meno dare spudoratamente una mossa (giovane) al tuo principale se non unico avversario di piazza. Ma qui come dico sempre, loro sanno a noi non è dato saperci più una sega

  2. Cecco scrive:

    Questa non è farina del mio sacco però mi sembra un’affermazione sensata:i fantini oggi sono dei veri professionisti mentre i dirigenti di contrada sono dei dilettanti (nel senso che il dirigente non è il loro primo lavoro). Alla fine, senza scandalizzarsi troppo, le cose stanno così ed il Tittia è uno che conosce profondamente il suo lavoro nel quale il rapporto con i dirigenti e con gli altri fantini è una parte fondamentale. Del resto non si è inventato nulla di nuovo, il buon Gigi Bruschelli faceva lo stesso quindi, forse, l’allarme presente nell’articolo giunge un po’ in ritardo credo. Buona giornata a tutti, a quelli pro Tittia ed a quelli contro, comunque sia le cose stanno così e possiamo solo prenderne atto.

    • A. C scrive:

      Ma anche su questo siamo proprio sicuri di volerli dare tale onorevole appellativo? A me più che professionisti parevano presi dalla strada (semicit). In 7 sono stati non pervenuti, e per concludere sul masochismo, il premio andrebbe a una certa contrada che non vince da parecchio parecchio tempo, se non altro per aversi fatto decidere la monta (e su un primo cavallo) da terzi. E qui mi fermo…

      • Vedo nero e basta scrive:

        Anche se non detta, si capisce quale Contrada si sottintende. E’ quella Contrada che a cui a metà degli anni ’80, scorso secolo, venne imposto un fantino dato per finito perché doveva vincere un’altra Contrada a digiuno da tanti anni. Allora però ci furono reazioni ostili, strappi di tessere della cena della prova generale ed offese alla dirigenza. Il giorno dopo invece quel fantino, colpito nell’orgoglio per essere stato trattato da tappabuchi, vide che il suo cavallo andava forte e tirò a vincere con lo sconforto dell’altra Contrada sicura di vincere. La sera i delusi rinnovarono la casa del fantino vincitore, dato che era stato sempre sotto la loro ala protettrice; dopo alcuni regalerà una grande soddisfazione anche a loro scuffiandola. AH, non ci sono più contradaioli con gli attributi e nemmeno fantini con un briciolo di orgoglio che con un cavallo buono non provano per niente a vincere, anzi la rivale è arrivata prima di loro al bandierino. Capito qual è la Contrada misteriosa?

        • A. C scrive:

          Ma le dichiarazioni a nota tv locale del capitano della suddetta contrada? Ammette candidamente a furor di telecamera che la monta gli è stata consigliata dal vincitore. Come se fosse normale, che popò di..

  3. Sub-ordinato scrive:

    A proposito di masochismo come si può commentare la poco commentata notizia delle “scelte strategiche” della Fondazione Mps la quale con una parte dei denari incassati dalla banca a seguito di transazione (ti minacciò di farti causa ma mi accontento di un centesimo di quanto ti chiederei in giudizio – che mi dai subito – senza mettere in mezzo avvocati, giudici ecc.) ha ben pensato di comprare anche quote del capitale della Banca d’Italia ….

    Almeno due commenti sarebbero doverosi da parte dei difensori del territorio (….. senese o romano …) e, soprattutto, di chi ha a cuore le sorti della banca.

  4. Vedo nero e basta scrive:

    Il Tittia è bravo ed anche un po’ fortunato (Selva agosto 2019), ma se ora si sta dimostrando il più forte di tutti che male c’é? Ci siamo svegliati ora? E’ da una vita che i fantini hanno il coltello dalla parte del manico; Aceto, Trecciolino non si comportavano uguale? Anche lui ha avuto dei momenti di crisi e li riavrà sicuramente. Il problema è che prima a Siena c’erano le vacche grasse grazie alla Fondazione Monte Paschi e quindi i soldi spesi per il Palio non incidevano sulle famiglie come ora in tempo di vacche magre e non ne vediamo il termine, anzi sarà sempre peggio. Per forza anche le richieste dei fantini dovranno abbassarsi. Ci sono delle priorità più importanti per Siena e per le famiglie senesi. Io, contradaiolo, ho il mio modesto limite di spesa, se in quel momento posso farlo, oltre non andrò mai. Nei commenti in varie Contrade post Palio ho sentito che erano state stanziate delle cifre ai fantini vergognosamente alte anche a perdere; sarebbe rimettere il Palio nella giusta dimensione economica di questa Città in crisi e nolenti o volenti dovrà per forza succedere.

    • Eretico scrive:

      Caro Vedo nero,
      rispondo a te, e, così facendo, anche ad altri: certo che il Tittia è il degno successore del Bruschelli, di cui ha evidentemente preso il posto senza soluzione di continuità (il 2022 può essere l’anno del definitivo passaggio del testimone, con l’altro che non è riuscito a montare, ad agosto); ciò rende tristemente evidente il fatto che il problema è “di sistema”, neanche legato ad un singolo. Dopo il Tittia, arriverà un altro, verosimilmente. Cosa ancora più grave, quindi.
      Comunque la nostra ragionevole proposta NON verrà mai presa in considerazione, e si continuerà a vedere questa montagna di soldi che – in una città assai impoverita, ma con il risparmio privato ancora alto, i turisti che portano grano a tanti e le pensioni dorate targate MPS che corrono ancora – vanno a finire sempre dallo stesso. Chapeau.

      Posso dire che sarebbe bello che tutti questi soldini, invece che ai fantini (ad uno in particolare), andassero in un “welfare State contradaiolo”? Assegni ai ragazzi per l’Università, aiuti agli anziani e disabili, iniziative culturali di livello e via dicendo.
      Il masochismo, però, prevale: i soldi devono andare tutti in quella direzione, punto e basta; prendiamone atto, e festa (o Festa?) finita…

      Ps Grazie a “Sub-ordinato”, che ci ha fornito una notizia molto stimolante, a proposito di cose serie…

      L’eretico

      • Chicchero scrive:

        Ci sarebbe anche da rinnovare le monture. Per la prima volta da quando hanno prosciugato la mucchina.

      • Vedo nero e basta scrive:

        Il tempo cancellerà anche i pochi benefici di cui finora gode Siena. Le ricche pensioni degli esodati montepaschini non sono eterne, l’isolamento persistente dalle principali vie di comunicazione nuocerà anche alla risorsa del turismo. Si sta ballando sul precipizio, cinque-dieci anni poi la crisi irrimediabile. Se ci svegliamo saremmo in tempo, ora ci sono le elezioni, ma un rappresentante veramente senese non lo vedo nelle liste. Ma certo, per tanti senesi c’è il PD a proteggerci come nel passato. Povera Siena.

        • Giovanni scrive:

          Il,pd ha fatto cacare, invece la destra…è riuscita a fare peggio! Ma tanto basta hiudere gli occhi per ” vedere nero” e fare finta di niente

          • Vedo nero e basta scrive:

            La cosiddetta sinistra, che è offensivo chiamarla così, finora ha fatto moltissimi danni più della destra. L’unica sinistra che riconosco è quella di Rizzo, che guarda caso, è stata finora messa da parte dai cervelloni buonisti. Troppo realista, non pensa a fare castelli in aria.

          • Gp scrive:

            La formulazione ‘storicamente’ corretta è:
            ‘La destra ha fatto cacare ma il pd ha distrutto per sempre la città’
            (Ricordo ai non senesi o ai senesi smemorati che il cda Mps era nominato dalla fondazione i cui deputati erano nominati sostanzialmente dagli enti locali, tutti piddini)

          • Roberto scrive:

            Ricordo a gp, che a Siena c’era il famoso groviglio armonioso, e se è vero che il PD è stato il massimo colpevole, gli altri hanno fatto la loro degna parte al banchetto. A titolo di esempio, chi fu nominato Presidente di Antonveneta? Cerca che trovi.

          • Gp scrive:

            Credo che la tua giusta osservazione rientri comunque nel mio ‘la destra ha fatto cacare’

  5. Alberto Bruttini detto "il Cacaccia" scrive:

    Il problema non è il Tittia ma una manica di infelici che ben poco hanno a vedere con il Palio.
    O perlomeno quel Palio che ho vissuto per tanti tanti anni.
    Nel Montone hanno esordito, dal 1973, ben 9 fantini, Bazzino, Randa, Cianchino, Il Pesse, Bucefalo, Clemente, Girolamo, Brigante, Shardana.
    Praticamente un esordio ogni 5-6 anni.
    Ci siamo lamentati tanto del Bruschelli ed ora dobbiamo vedere in Piazza fantini sovrappeso, non allenati, freschi reduci da infortuni, e quando sono tra i canapi cercare in modo spasmodico con lo sguardo un eventuale cenno del loro “sponsor”.

    Ma ritorniamo al fantino di Contrada, al fantino che esegue gli ordini del suo Capitano, al fantino che rischia il ginocchio pur di rispettare il giubbetto che indossa.

    Siccome sono troppo incazzato e bene smetta di scrivere.
    Ci si risente quando avrò sbollito

    Ossequi

  6. Chicchero scrive:

    Di palii come quello di ieri l’altro ne ho visti parecchi tra il 2000 e il 2010. Siamo tornati a quell’epoca lì, con la differenza che Giotto chiacchiera (a sproposito) parecchio di più di Cimabue, che perlomeno teneva il profilo basso.

  7. UN AMMIRATORE DA TEMPI NON SOSPETTI scrive:

    Scrivo solo questo, anche se avrei molto di cui sfogarmi e forse lo farò a mente ancora più fredda (48 ore per me sono poche): grazie all’Eretico che è l’unico che scrive cose non retoriche e soprattutto ben centrate. Ieri era partito benino anche il Di Blasio, con qualche velata critica al pur bravissimo Tittia. Oggi però è subito passato all’esaltazione totale dell’Atzeni, definito INVICTUS. Come diceva un altro blogger, pora Sienina…

  8. Vedo nero e basta scrive:

    Il Mangia. Quando vedrò l’Eretico segnalato e premiato, allora qualcosa sarà cambiato positivamente a Siena. Con tutto il rispetto ad Alice Volpi, ma lo volevo dire. Si deve premiare chi ha inciso favorevolmente nella vita senese. In rappresentanza di tutte le voci fuori dal coro ufficiale, un Mangia all’Eretico ci potrebbe anche stare, o no?

    • Vedo nero e basta scrive:

      Molti senesi fuori sede ed altri non senesi seguono da tempo questo sito e quindi ha valore informativo non solo a Siena, ma sconfina lontano.

  9. Ics scrive:

    Maestri dell’inginocchiamento dal 1472.
    Il tittia è un ruberti che parla meglio

  10. UN AMMIRATORE DA TEMPI NON SOSPETTI scrive:

    Il Mangia non si può dare a chi scrive pezzi come questi, che sciupano l’oleografia paliesca (e non parliamo di altro). Visto che ci siamo: il premiare Alice Volpi – bella e brava, figuriamoci – vuol dire avere raschiato il barile fino in fondo, e considerare l’Eretico non degno. Punto e a capo.

  11. leonardo scrive:

    il mangia all’eretico per quale motivi dovrebbe essere assegnato ? senza polemica, solo per capire il motivo per il quale non dovevano assegnarlo ad Alice Volpi….

    fuori da Siena chi è l’Eretico ?
    fuori da Siena chi è Alice Volpi ?

    forse mi sbaglio, ….ma mi sembra venga assegnato a cittadini senesi che si sono fatti conoscere nel mondo per meriti …..

    il mio commento ripeto, non è per polemica, ma per capire per quale motivo chi segue questo blog ripeta da tempo di assegnare la medaglia all’eretico

    • Eretico scrive:

      Caro Leonardo,
      ti rispondo direttamente io, per evitare discussioni o fraintendimenti di sorta con altri lettori, sempre spiacevoli: non entro certo nel merito della scelta di Alice Volpi (tra l’altro, nei due anni in cui insegnai a Monteroni d’Arbia, tanti anni fa, la ebbi come studentessa, seppure non nella mia classe).

      Dico senza problemi di avere dormito davvero benone – questo anno come i precedenti -, dopo avere saputo che non era stato assegnato a me il premio: e ti assicuro che non sono la volpe con l’uva.

      Un chiarimento, però, te lo devo a questo punto fare, quanto alla domanda “fuori da Siena chi è l’Eretico?”: questo sì, perché mi pare giusto e necessario farlo; sia l’ultima premiata che molti altri (lasciamo perdere casi clamorosi come quello di Ferdinando Minucci, su cui si stende il pietoso velo), sono figure le quali, nei loro rispettivi ambiti, sono certamente conosciute, se non famose; nel mio piccolo – per quello che attiene al discorso culturale e giornalistico – diciamo che qualche rapporto extra moenia ce l’avrei anche io, per così dire, e forse non è un caso se il 90% dei giornalisti che arriva a Sienina mi contatta (e purtroppo non sempre si ha il tempo di interloquire con la dovuta calma). Così come, con orgoglio, posso dire che alcuni miei libri – non tutti, per onestà intellettuale – hanno da anni superato il limes di Porta Camollia o di Porta Romana, così come potrei citare – anche in anni ahimè lontani – mie presenze in importanti trasmissioni televisive nazionali. In più, molto di ciò che ho scritto io – non tutto ovviamente – ha diretta attinenza con il contesto cittadino, certo più di ciò che riguarda una figura dello sport, la quale giustamente tira a fare per se stessa.

      Ho detto ciò, solo per questo motivo: non ero minimamente entrato nell’argomento, nel mio pezzo, ma se qualcuno mi tira dentro – non per polemica, per appunto precisazione -, mi sembra assai corretto dire la mia. Spero di essere stato esauriente, pur nella sintesi.

      W dunque Alice Volpi (e un po’ meno Ferdy, suvvia)!

      L’eretico

      • Vedo nero e basta scrive:

        Sono d’accordo. E certa gente non senese, molto lontana da Siena, farebbe bene a conoscerne i suoi libri e potrebbe leggere anche le malefatte di un personaggio campano, di livello amministrativo molto alto nella sua Regione, che si crede il risolutore di ogni problema, parlando a sproposito e combinandone di tutti i colori con iniziative molto folcloristiche, come quelle avute nella gestione della passata emergenza covid. In un libro dell’Eretico, protagonista il Mussari, si parla anche di questo Pulcinella pasticcione e un po’ mariolo. Chi vuol capire capisca.

      • Alberto Bruttini detto "il Cacaccia" scrive:

        sono noioso e ripetitivo ma se avrai voglia di consultare wikipedia e vedere chi è Ciro Castelli, ti renderai conto dello spessore del personaggio.

        P.S. é nato in via Roma nel 1943, tamburino di Piazza del Montone.

  12. Giovanni scrive:

    Mangia all’eretico solo dopo che ha scritto anche un libro sulle malefatte dell’amministrazione di centrodestra a Siena!

  13. Alberto Bruttini detto "il Cacaccia" scrive:

    Per riempire un libro con le malefatte perpetrate dai comunisti a Siena non basterebbe la Divina Commedia

    • Giovanni scrive:

      Giusto, ma un opuscolo sulle clientele, muscolarizzazioni, ritardi, perdite di fondi ecc della dx sarebbe opportuno.
      E poi, ad onor del vero, quando cerano i comunisti al potere a Siena, i ” conservatori” hanno mangiato, e come hanno mangiato. Negare questo vuol dire essere in malafede

  14. Viscione scrive:

    per capire quanto il Palio sia profondamente cambiato e assoggettato purtroppo ornmai di fatto a una semplice corsa di cavalli basterebbe traslare questa mossa negli anni 80′ e pensare ad un Bastiano al posto del Bartoletti e un Aceto a quello del Tittia…..mai e poi mai il contadino di Vescona avrebbe dato una mossa del genere al suo tanto “amato” collega rivale….purtroppo , volenti o nolenti, è così

    • A. C scrive:

      Quello che dicevo io. O il pesse al cianca, mai lo avrebbe agevolato anche se soldi ne correvano anche allora.

    • Cecco scrive:

      Mi sembra un’affermazione che fa onore a Scompiglio il quale si è preoccupato solo della rivale dentro ai canapi e non di altre presunte rivalità.

      • Viscione scrive:

        si, ma se vuoi vincere il Palio non puoi dare la mossa a tutti, va bene la rivalità ma se ho una delle 2 meglio accoppiate e non vinco il Palio da 24 anni…..

  15. Giuseppe Pallini scrive:

    Quante chiacchiere

    Quante chiacchiere e quante bischerate,
    se Tittia vince vòl di’ ci sa fare
    questa volta ci avea ‘l meglio cavallo
    che dovea fa’, lo doveva fermare?

    Si fa’ l’affari sua, pe’ ostacolallo
    qualche cosa si pòl sempre tentare
    quand’è al canape, prima di calallo,
    se parte primo non lo puoi fermare.

    Credo guadagni di bravi quattrini,
    vòle dire che questo è ‘l su’ momento,
    ma so’ pagati anche l’altri fantini,

    vòl di’ finche ci so’ li piglieranno,
    ora ci possano fare affidamento,
    se finiscano poi s’arrangeranno.

  16. franchetto scrive:

    detto dello strapotere del tittia (è il più bravo > monta il cavallo piu forte > vince) aiutato anche da un pizzico di fortuna ( sommando i palii 2019 e luglio 2022 credo non si arrivi al metro complessivo di vantaggio sul secondo) , leggo tanti commenti ,circola anche nelle chat whattsap contradaiole il vocale di uno dei presunti guru della senesità attuale, che citano la mossa di agosto come l’emblema del palio dei fantini , il bartoletti che dal la mossa al tittia ecc..
    quella mossa è semmai l’opposto , un fantino che sacrifica le ambizioni personali per adempiere alle direttive della contrada , ovvero lasciare al canape la rivale.
    invito tutti a guardare le varie foto della mossa, il leocorno parte quarto dietro a montone selva giraffa, poi avendo sotto il sedere una ferrari al cospetto di un gruppo di 500 alla fonte ha gia ripreso e superato tutti e chiuso il palio

    • leonardo scrive:

      giusto !
      la reazione del leco alla mossa è paurosa. Anche se è lui che di petto non tira la linea di mossa, la velocità di reazione del TITTIA + CAVALLO è un passo sopra le altre partenti. Il cavallo lo mette in moto il fantino ! quindi ok per la superiorità di Violenta su Selva e Montone, ma…c’erano altri cavalli che potevano stare al passo di Violenta, ma per, sfortuna, intruppate, traiettorie bloccate, fantini meno bravi o meno reattivi…sono rimasti in dietro. E’ chiaro che poi da primo imposti ogni curva, se ti riesce, al meglio…ha fatto infatti anche il record….ma la selva non è che poi sia lontana mezzo giro….perderà 2 colonnini in 3 giri ? con un cavallo sulla carta già inferiore in partenza, si sapeva che non era tra i primi, così il montone……quindi probabile che il Tittia sia stato il meglio fantino dei 10 come ha condotto un cavallo forte, certo, ma non un cavallo da scartare in futuro per manifesta superiorità. Altrimenti si da colpa o merito solo ai cavalli, e non ai fantini. Il tittia ha fatto tanti pali dove ha battuto numerose volte il muso….non è possibile aspettare di avere fantini al suo livello dopo pochi pali corsi….ma si vede in questo palio che lui è stato il migliore. Paragonare in questo momento il Tittia con il Murtas non mi sembra proprio opportuno. Vedete quanti fantini a San Martino, sono ancora con il busto in avanti e quanti sono a sedere “sul divano” in attesa di riprendere la posizione più aerodinamica, dopo aver passato indenni ” a cavallo ” la curva

    • A. C scrive:

      Se il leoorno parte quarto io sono il mago di brozzi, un conto è il tempo di reazione del cavallo un conto è la partenza vera e propria, che si può quantificare dopo 20 – 25 metri.
      “Un fantino che sacrifica le ambizioni personali per le direttive di contrada” , fa di per sé sorridere, a rigor di logica se il palio è per l’appunto palio, quando hai un primo cavallo, con un giubbetto peso per ovvi motivi, non pensi solo alla rivale ma tiri a vincere, il che implicherebbe non dare una mossa del genere.
      Ma state tranquilli perché queste cosette le sanno solo loro e fra di loro, voi potete continuare a credere solo alle chiacchiere dei capitanini.
      Ps: ad onor del vero, la giraffa non parte proprio, ma prende subito il cavallo in mano, ad esser precisini.
      E con questo chiudo, si è chiacchierato abbastanza

  17. leonardo scrive:

    indietro e non in dietro

  18. leonardo scrive:

    Aggiungo, la Giraffa prende un attimo il cavallo in mano perchè probabilmente ha preferito far scorrere un cavallo + potente e mandarlo avanti a San Martino e lui provare a fare traiettoria differente, per evitare intruppata….e fare il palio dopo San martino…
    Non è una corsa diritta dove prendi parti e rombi a capo basso….

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