Eretico di SienaUn delitto vero, uno un po' meno - Eretico di Siena

Un delitto vero, uno un po’ meno

- 06/10/22

Pezzo infrasettimanale dedicato alla cronaca nera, anzi nerissima, ed al Caso Rossi, il quale si arricchisce di tasselli sempre più corposi e chiari, per capire finalmente tante cosine (che noi avevamo capito sin dal 2017, ma che adesso iniziano a venire a galla). Dalla settimana prossima, si tornerà a parlare di bagatelle politiche: ma in effetti vedrete che se ne parla anche oggi…

L’ASSASSINIO DI ANNAMARIA BURRINI

L’assassinio della povera ottuagenaria Annamaria Burrini ha, ovviamente, scosso la comunità senese, quantomeno confortata dal fatto che la “strana coppia” ucraina zio-nipote (39 e 23 anni) è stata individuata, e con ottima tempestività, dall’azione congiunta di Forze dell’ordine e Procura della Repubblica (Pm Faina, al suo primo caso di omicidio, e Procuratore Capo Marini).

Un delitto che – come base di partenza – ha fatto pensare al capolavoro gaddiano “Quel pasticciaccio brutto di Via Merulana” (1957), da cui poi fu tratto un film memorabile di e con Pietro Germi, nonché una buona versione televisiva, con Flavio Bucci: l’uccisione di una donna benestante, per una rapina incentrata soprattutto sui gioielli, in pieno centro; poi, certo, Gadda faceva prendere tutt’altro snodo alla vicenda, mentre in questo caso sembra esserci davvero solo un movente, ancorché fortissimo: quello, sempiterno, dell’avidità; rectius: dell’avidità vigliacca, che non esita ad infierire su una donna anziana, sola, da una posizione di forza e di superiorità anche numerica.

Il punto di snodo, a questo punto, sembra essere soprattutto questo: l’omicidio era premeditato, ovvero no? Il presunto (si fa per dire: qui si va ben oltre il Beccaria…) assassino, il quale conosceva molto bene la signora Burrini, avrebbe potuto realisticamente pensare di lasciare in vita la donna, dopo averla rapinata?

Ed infine: non mette forse i brividi il sapere che, a quanto risulta, la povera vittima – adusa affittare camere della sua stessa casa a sconosciuti – aveva trascorso i mesi del lock down insieme al suo futuro carnefice?

 

L’AVVOCATO CARMELO MICELI DICE LA SUA

Nelle more del Processo per diffamazione, generato in seguito alla querela di Antonino Monteleone e del suo collaboratore Marco Occhipinti versus Antonio Degortes, in corso di svolgimento a Grosseto, lunedì sono emersi svariati particolari veramente stimolanti e soprattutto illuminanti – ci sia concesso usare questo aggettivo, calzante al massimo grado – sui rapporti intercorsi fra le Iene, l’avvocato Carmelo Miceli, Antonella Tognazzi e Carolina Orlandi.

Prima di sintetizzare quello che ci sembra il più importante, ci venga concesso anche di evidenziare che – a parte La Gazzetta di Siena – ci pare che sia calata una cappa di pietoso silenzio sulla vicenda, proprio ora che le tristi ed indicibili verità vengono effettivamente a galla: prima, per anni, qualunque cosa venisse trasmessa dalle Iene, veniva enfatizzata dai media senesi, magari poi con qualche prudente distinguo per pararsi il sederino; ora che i nodi stanno finalmente venendo al pettine (and best has yet to come), passaggi cruciali vengono obliati. Mah.

Nell’udienza di lunedì, dunque, cosa sarebbe accaduto? Beh, la cosa più eclatante, alla nostra redazione, pare proprio questa: l’avvocato siciliano Carmelo Miceli – dal 2018 al 2022 deputato Pd -, fu presentato alla vedova ed alla autoproclamata figlia di David Rossi sapete da chi? Nientepopodimeno che da Marco Occhipinti, strettissimo collaboratore di Antonino Monteleone stesso! Ergo, veniamo a sapere che il collegamento fra parte della famiglia e lo staff di Monteleone non è più solo un sospetto: è una cosa acclarata per tabulas, sostenuta dal diretto interessato sotto solenne giuramento, a seguito delle domande del legale di Degortes, Roberto Martini.

Ah, per dirne giusto un’altra: è stato lo stesso avvocato Miceli a dire che c’è un procedimento civile, depositato a nome della vedova, per chiedere un corposissimo risarcimento a banca Mps, per le sue presunte colpe nella morte del dipendente.

E il 13 marzo, a Grosseto, entrerà finalmente in una aula di Tribunale – non come indagata, sia chiaro: per essere sottoposta ad un esame testimoniale che si preannuncia di grandissimo interesse – Carolina Orlandi, l’autoproclamata figlia di David Rossi, capace – smartphone alla mano – di riconoscere i Magistrati presenti nelle orge. E quel giorno non sarà sentita – osiamo immaginare – con guanti di velluto, come le accadde in Commissione di inchiesta e come, ormai da anni, le accade nelle trasmissioni tv, con giornalisti che ne esaltano il coraggio (?) e chissà cosa altro. Nessuno della famiglia ha mai accettato un confronto pubblico con lo scrivente (cosa che si ripeterà fino alla fine di questa vicenda): nel 2023, finalmente, certi passaggi i familiari li dovranno iniziare a chiarire, in un modo o nell’altro.

Chi ha gli occhi foderati di presciutto dal 2017, continuerà a fare finta di niente: non abbiamo dubbi, i terrapiattisti non possono cambiare idea, altrimenti non sarebbero tali; per gli altri, che dire? Meglio tardi che mai…

 

UNA COMMISSIONE SULLA COMMISSIONE?

Il succitato avvocato siciliano Carmelo Miceli non è stato candidato dal Pd, mentre il Presidente della Commissione, l’avvocato veneto Zanettin, è stato confermato, lo scorso 25 settembre; così come è andata bene all’onorevole Rizzetto – colui che la famiglia voleva a capo della Commissione d’inchiesta, pensando che dovesse essere proprio la famiglia a decidere, sic -, ormai dominus di Fratelli d’Italia in Friuli Venezia Giulia.

Del dramma personale di Luca Migliorino, detto Sherlock Migliorino, abbiamo già scritto: nonostante lo straordinario lavoro investigativo svolto – all’insegna di una capacità deduttiva degna della celebre creatura di Sir Arthur Conan Doyle -, fonti ben informate ce lo descrivono come impegnatissimo a riprendere il lavoro nel negozio di informatica in Via dei Rossi (per ora purtroppo ancora non aperto al pubblico, ma speriamo sia questione di giorni, se non di ore).

Tornando all’onorevole Rizzetto, aveva detto che – se rieletto – avrebbe riproposta l’idea di una nuova Commissione di inchiesta sul Caso Rossi; rieletto, è stato rieletto: vediamo dunque cosa farà…

Per quanto ci riguarda, crediamo che la cosa migliore sarebbe farla finita, ed accettare finalmente l’acclarata – anche da una perizia di altissimo livello – verità del fatto. Se del caso, magari sarebbe più stimolante fare un’altra cosetta, invece che un penoso doppione (a spese dei contribuenti): una Commissione sulla ex Commissione, consulenti compresi…

 

 

13 Commenti su Un delitto vero, uno un po’ meno

  1. Gp scrive:

    Il 3 ottobre il sole 24 ore in un articolo di Luca Davi ha riportato ’22 paletti’ imposti dalla Ue all’Italia per la mancata vendita di Mps. Il secondo ‘paletto’ riportato recita ‘…effettuare una stretta sugli stipendi, lasciando la possibilità alla banca di adottare un piano di remunerazione per gli alti dirigenti…’. Curioso che la stessa notizia apparsa sul Corriere del 4 ottobre a firma Silvia Ognibene riporti un’ottima sintesi degli altri 21 ‘paletti’ omettendo quello sulle retribuzioni (da tagliare ai dipendenti, pur ridotti del 20% nel numero, ed aumentare agli alti dirigenti), che da solo in un quotidiano locale poteva meritare la prima pagina.
    Scusa l’ot, ma notizie come questa mi fanno pensare molto, sia sulla qualità della stampa e dei media che, soprattutto, su quella di chi ci governa ad ogni livello. In pratica ho capito dove ci metteranno i ‘paletti’ ma che lo faranno con discrezione

    • Anonimo scrive:

      Cambiano i suonatori, ma la musica a livello di stampa, fa specie quella locale, è sempre la stessa…….

    • Anonimo scrive:

      C’è un contratto nazionale per i bancari, cosa tagliano? Inoltre giusto a dicembre scatta il terzo aumento del contratto in vigore.

      • Gp scrive:

        Guarda che ho citato un giornalista economico che ha riportato le richieste della Ue… dovresti chiederlo a loro… però con due giorni di solidarietà al mese potrebbero tagliare circa il 10%.
        Poi ci sono contratto integrativo, welfare, polizza sanitaria, fondo oensione…
        La cosa peggiore però è l’eccezione per gli alti dirigenti.

  2. Anonimo scrive:

    La iena avrà anche dato una mano alla famiglia Tognazzi Orlandi per riaprire il caso, ma resta difficile pensare che lo abbia fatto (nel suo interesse professionale) se non avesse notato punti oscuri ed irrisolti nella vicenda.

    • Eretico scrive:

      Caro anonimo, che dire?
      Ai terrapiattisti non si può spiegare niente, quindi continua pure a credere nei “punti oscuri” (le orge, di grazia?), e tanti auguri…

      Grazie a Gp per l’off topic, in effetti stimolante (per il fegato).

      L’eretico

      • Anonimo scrive:

        Monteleone (ed in generale i curatori del programma Le Iene) non pare il tipo da imbarcarsi in tesi da “terrapiattista”,

        • Eretico scrive:

          Beh, io un giretto on line su certi passaggi pregressi del dottor Antonino Monteleone – il quale è uno dei collaboratori delle Iene – lo farei: potresti avere “belle” sorprese, caro Anonimo (forse non informatissimo: non è un problema, ci mancherebbe)…

          L’eretico

        • Eretico scrive:

          Caro “Anonimo”,
          i terrapiattisti sono coloro che abboccano all’amo, sia ben chiaro; Monteleone ed il suo collaboratore Occhipinti sono tutt’altro che sprovveduti, ma i fatti restano, e credo nel mio libro di avere dato un piccolo contributo a farli emergere…

          L’eretico

  3. Ics scrive:

    Ma quando la fanno la commissione per capire perché un si trovano volenterosi investitori privati disposti a partecipare all’aumento di capitale del babbo?!? Strano un vogliano finanziare il RDC Platinum…

    Sarà miha colpa della Meloni?!?

  4. Roberto scrive:

    Caro Eretico,
    cosa pensi della notizia sulle motivazioni della sentenza su Santorini, Alexandria eccetera, uscita in questi giorni, ma, sorprendentemente te per me, praticamente ignorata dalla maggior parte parte dei media?

    • Eretico scrive:

      Caro Roberto,
      pur se off topic, giusta domanda: che dire, se non che era (purtroppo, dal mio punto di vista) a questo punto – dopo l’assoluzione – inevitabile?

      I reati finanziari sono ipercomplessi, e soprattutto difficilissimi da dimostrare per la Pubblica accusa: questa è la ragione di fondo, a mio parere, unita all’ipergarantismo italiota, il quale – come risaputo – è confezionato ad arte per non fare entrare nelle patrie galere i colletti bianchi.

      La responsabilità storica, politica e morale di come si sia ridotta la banca, a fronte dei dipendenti e della collettività senese tutta, resta comunque: ed intatta…

      L’eretico

  5. Paolo Panzieri scrive:

    Mi spiace molto per lo stalker delle sue nappe, ma alla fine anche Francesco Michelotti, quarto in lista per FdI nel ns collegio proporzionale alla Camera, è stato eletto.
    A prescindere dalle simpatie politiche di ognuno di noi, una rappresentanza di qualità per la nostra gente (non uso più il termine territorio perché ormai corrotto ed abusato) dovrebbe far piacere a tutti.
    Speriamo la prossima volta di poter esprimere le preferenze come un tempo per poter scegliere davvero i nostri rappresentanti e magari cassare i pretesi eccellenti, che di regola venivano paracadutati in un collegio sinora considerato sicuro, anzi sicurissimo.
    Al prode Ettore Rosato, autore di una legge ancor peggiore del pessimo Mattarellum, in base alla quale ancora non sapevamo di preciso chi fosse eletto, spetta evidentemente di diritto la prossima Presidenza della Repubblica.
    Evviva.

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