Eretico di SienaTrump-Vance versus Zelensky (ed un Ps, paliesco) - Eretico di Siena

Trump-Vance versus Zelensky (ed un Ps, paliesco)

Eccoci al consueto appuntamento sabbatico con il blog; avrei voluto scrivere qualcosa sulla morte del grande Gene Hackman, uno dei miei attori preferiti, ed anche su quella di Fulco Pratesi, uno dei padri fondatori dell’ambientalismo italiano (WWF, in particolare), il quale ha portato avanti battaglie forti e necessarie, per decenni e decenni. In questa era di trumpismo dilagante, non cadiamo nell’errore di considerare ogni attivista ambientalista come un’altra Greta o come le sue epigoni isteriche da Fridays for future, perché c’è gente, nel mondo dell’ambientalismo, che ha alle spalle storie ben diverse, e assai più degne di merito…

Ma come si fa a non scrivere dell’incontro del 28 febbraio 2025 (data già storica) alla Casa bianca fra i due Presidenti (con Vance di riporto), di grazia?

 

L’INCONTRO (QUASI DI BOXE) FRA TRUMP E ZELENSKY

Non sapendo bene da dove iniziare, partiamo da qui, da una considerazione che da un po’ vogliamo sottoporre ai lettori; domandina: come mai gli antiamericani a priori – in tanti, magari, pronti a dire che financo “l’11 settembre se lo sono fatti loro stessi”, per dire -, oggi che c’è un Presidente che posta video come quelli su Gaza e che vorrebbe umiliare il Presidente di una Nazione europea aggredita da più di 3 anni, invece di criticarlo all’ennesima potenza, invece di lasciarsi andare sull’antiamericanismo più spinto, si accodano a lui nel deridere Zelensky? Se possibile, e senza fare i consueti contorsionismi sugli specchi, ci piacerebbe che qualcuno rispondesse: in modo chiaro, diretto ed esplicito, come siamo abituati in questo blog.

Ciò premesso, e non avendo niente da aggiungere sull’incontro alla White House se non che si è trattato di un classico “trappolone” per compiacere Putin da una parte (politica estera) e per galvanizzare la propria base MAGA dall’altra (non a caso, è stato ben attivo financo il Vice, Vance: di solito, in questi incontri, il numero due a malapena è presente). Il tutto, a favore di telecamere e di giornalisti compiacenti, fra cui uno della Tass (!).

Poteva Zelensky non andare? Beh, lasciamo immaginare ai lettori cosa sarebbe stato detto: che è un ingrato, che fa lo spocchioso, che ha paura; andando, invece, si è solo buscato del “maiale” e del “pagliaccio cocainomane” da quel Medvedev, ex braccio destro di Putin (anche Presidente della Russia, facciamo notare), il quale avrà minacciato una trentina di volte di mobilitare l’arsenale atomico moscovita.

Se l’Europa – come scritto una settimana fa – manderà contingenti francesi (potenza nucleare), inglesi (potenza nucleare) e di qualche altro Paese (la Polonia – che spende il 4,5 del Pil per la Difesa – si è già candidata) ad aiutare boots on the ground gli ucraini sulla linea della zona cuscinetto fra Ucraina e Russia – per evitare nove aggressioni -, che succede? Verosimilmente, a Trump dovrebbe andare bene, se ancora quel che dice corrisponde a ciò che pensa (Biden aveva indubbi problemi neurologici, e si è infierito e si continua a farlo su questo; su Trump, nessuno può neanche avanzare mezzo dubbio?); e Putin, che procede – spedito come una lumaca – in Donbass da tre anni (se non dal 2014, ad essere precisi), siamo proprio sicuri che sfonderebbe senza problemi?

 

E I PARTITI ITALIANI?

Se l’Europa ha, certo, le sue divisioni intestine (ma almeno l’Inghilterra si sta riavvicinando: altro esempio di eterogenesi dei fini, per chi come Putin da anni vuole solo dividere l’Europa), l’Italia del 2025 è ancora più frammentata: divisa, e di brutto, nella maggioranza; divisa, e di brutto, nella minoranza (la quale, con la candidatura della Schlein a Premier, resterà tale in aeternum, ma questo è un altro discorso).

La Lega salviniana prende la palla al balzo per diventare più trumpiana che mai (e fa propaganda anche per Georgescu in Romania, nonostante le armi e le mazzettone trovate a casa del suo braccio destro), contrapponendosi così a Forza Italia e a Fratelli d’Italia, i quali cercano di tenere insieme atlantismo ed europeismo: cosa che sarebbe giusta, anzi sacrosanta, ma che con Trump va rimodulata in altro modo (scritto da un atlantista, che cerca di prendere atto del mutato contesto).

Si rivela davvero sempre più difficile tenere insieme queste due istanze: noi speriamo che la Premier lo faccia (scegliendo l’Europa), superando imbarazzi più che comprensibili.

Dall’altra parte, abbiamo i 5Stelle a dir poco gongolanti per l’atteggiamento oltraggioso di Trump verso Zelensky (Il Fatto quotidiano di oggi è davvero esemplificativo, in tal senso: meno male che, in Biblioteca e non solo, ciò che si scrive resta, per gli storici del futuro), e su quello non c’erano dubbi; francamente da suicidio politico la posizione della prima citata Schlein, la quale attacca a testa bassa Trump (giustamente, a nostro dire), ma al contempo accusa l’Europa di volere la guerra a tutti i costi. Come chiarisce Giorgio Gori sull’odierno Corriere della sera (pagina 9), così si va poco lontano.

Assai bene, a nostro parere, ha invece fatto Calenda a chiamare a raccolta chi vorrà domenica – a Milano, Roma ed altrove – per manifestare a favore di Zelensky (non pagherà elettoralmente, ma questo nobilita il gesto in modo ulteriore): se domani pomeriggio non fossimo impegnati in un evento fissato da tempo, in qualcuna di queste manifestazioni saremmo andati. Sapete come è, ci piace sempre stare dalla parte degli aggrediti…ah, già, che strullini: questa non è più una guerra di aggressione, non è vero?

 

CONSIDERAZIONE FINALE…

Per capire come siamo cambiati nel giudicare, nell’applicare le categorie morali: nel mondo dell’era Trump, è legittimo per un Presidente aggredire – in parte almeno, in modo premeditato – il leader di una Nazione in guerra i quanto aggredita, e riempire di complimenti il numero uno – un autocrate – dello Stato aggressore. Si sono unite la Russia – che sotto Putin ha aggredito non solo l’Ucraina, ma la Cecenia, la Georgia, la Siria, la Crimea nel 2014 e via dicendo -, e gli Stati Uniti trumpiani, i quali – a detta del loro leader – sono pronti ad invadere Messico, Canada e Groenlandia: un tandem di pacifisti, di gente che vuole la pace, insomma…

Trump ha avuto anche il coraggio, la sfacciataggine di accusare Zelensky di volere la Terza Guerra mondiale. Se mai dovesse essere, una domanda a questo punto è lecita e doverosa: in questa terza Guerra mondiale, Trump come si schiererebbe? Fino ad un mese or sono, non ci sarebbero stati dubbi; oggi, invece, abbondano…

 

 

Ps 1 In attesa della seconda puntata sul Covid (forse in settimana), una perla: “Fece traffici sul Covid” La legge Nordio lo salva”, spara venerdì in primissima pagina – con foto dell’attenzionato – Il Fatto, scrivendo di tal Giancarlo Innocenzi Botti, del quale si viene a sapere – grazie a Marco Lillo, pagina 4 – che è stato archiviato, rispetto all’accusa di traffico di influenze, per una vicenda legata al Covid. Un “miracolato” dalla Legge Nordio; quando è avvenuta la identica cosa per il plenipotenziario voluto dal Premier Conte – l’ineffabile Domenico Arcuri -, la sparata in prima pagina secondo voi Il Fatto la fece?

Ps 2 In settimana, è arrivata la sentenza del Tribunale di Siena sui cazzotti (chiamiamoli con il loro nome, senza perifrasi) fra Nicchio e Montone del 2018: 8 condanne, con l’aggravante della resistenza a pubblico ufficiale, novità che potremmo definire storica. Come detto in Sala storica mercoledì, a latere di una presentazione di un libro sui Tabernacoli edito dal Comitato Amici del Palio (il video con la registrazione dell’intervento lo trovate anche lì): perché non fare un’azione eclatante, del tutto gandhiana, per fare capire che così si elimina anche il quasi scomparso spontaneismo ancora presente nei 4 giorni?

Proposta, concreta e per l’appunto gandhiana: ad una prova serale di luglio, le 10 Contrade, dopo la Prova, mandano solo e soltanto il barbaresco a prendere il cavallo, con assenza totale di popolo dietro. Impatto mediatico (enorme) assicurato, a livello almeno nazionale e questo varrebbe cento volte più delle pur condivisibili prese di posizione del Magistrato delle Contrade.

Non si farà, certo, ma è un autentico peccato, perché niente come questo tipo di protesta potrebbe avere l’impatto giusto, anche a livello nazionale: non certo per fare assolvere in Appello i condannati (il Processo farà il suo corso, ci mancherebbe), ma per porre nel modo opportuno la questione sì…

 

22 Commenti su Trump-Vance versus Zelensky (ed un Ps, paliesco)

  1. Andrea Sensi scrive:

    Stando dalla parte degli alleati (usa e nato) abbiamo finanziato la difesa ucraina e sottoscritto sanzioni alla russia, minando la nostra autonomia e devastando la nostra economia; per confermare le posizioni, andiamo contro il nostro alleato che, cambiando amministratori, ha cambiato posizione; storicamente, l’italia non ha mai avuto visioni a lungo termine nelle questioni internazionali. Sarebbe utopistico pensare che succeda ora, ma con un’economia disastrata da decisioni limitate, sarebbe opportuno cercare di avviarsi a posizioni intermedie, miranti al benessere della nazione. Le altre (vittoria ucraina, ripristino dei confini ante 2022 o 2014, deposizione di putin o indebolimento economico della russia) sono pura propaganda irrealizzabile. Avere il coraggio di far sentire la propria voce sarebbe il vero atto rivoluzionario: e non ripetere gli slogan, tutti uguali, che partono da nato e ue

  2. Ics scrive:

    “Noi non siamo con Trump e il suo falso pacifismo e non siamo con l’Europa per continuare la guerra”
    La dichiarazione della schlein è purtroppo rappresentativa:il nostro non è propriamente un popolo dalla schiena dritta.
    Poeti, santi & 104isti.
    Indipendentemente dalla guerra ucraina, gli anni a venire saranno per noi traumatici.

    Ogni tanto anche i magistrati fanno qualcosa di bono..
    Per questa comunità (viziata per generazioni) la sentenza ha comunque una valenza pedagogica, un salutare ceffone.
    In fondo il popolo senese vive ancora nella convinzione che dall’alto arriveranno a risolvere i problemi, di avere diritto ad un trattamento di favore.
    Oggi per babbo stato vali quanto può valere Isernia o Caltanissetta.
    Senza voglia ed ingegno il popolo senese
    sarà destinato a stare sempre peggio.
    Extra moenia il 50/60% è sostanzialmente indifferente al palio, il 30/40% palesemente ostile, il 5/10% entusiasta.
    Il palio alla fine è espressione dell’energia, del valore aggiunto che questa comunità è in grado di produrre (durante tutto l’anno) e ne condividerà inevitabilmente il destino.

  3. ginocacino scrive:

    … buongiorno e buona domenica a tutti

    dato che in occasione del precedente post mi hai messo fra “coloro che lo avevano detto” ad honorem (a parte il fatto che io, personalmente, non avevo detto proprio niente se non la mia opinione su questa guerra cercando, nel mio piccolissimo, di coprenderne le ragioni e non accettando a priori, questo si, la narrazione comune che vede la situazione in corso come conseguenza esclusiva del “neo imperialismo” Russo) mi sento un po’ chiamato in causa (è vero però che non mi hai arruolato fra i filiputiniani in senso stretto :-)

    … quello andato in scena 2 giorni fa è stato uno spettacolo indecente che non fa che confermare l’assoluta necessità di staccarsi dalle posizioni americane e di intraprendere la costituzione degli Stati Uniti d’Europa iniziando, perchè no, dall’esercito europeo tanto agognato … è l’unica strada che vedo plausibile per mantenere in piedi questa Europa e per porre un freno ai vaneggiamenti di Trump e di tutta la sua amministrazione che oltretutto ci vedono come fumo negli occhi

    comunuque, a parte quel cretinetti si Salvini e di qualche suo pari, non ho letto di nessuno che ha appoggiato Trump incondizionatamente in questo frangente (nemmeno la Meloni, trumpiana di ferro, s’è lasciata andare) anche perchè nel mondo politico e diplomatico la forma vale quasi più della sostanza e il linguaggio da chiacchiere da bar (una volta si usava la metafora “da scaricatori di porto) è meglio confinarlo nei luoghi a questo deputati

  4. Cecco scrive:

    Buongiorno, credo che l’atlantismo sia anacronistico ovvero che il Patto Atlantico abbia concluso la sua ragion d’essere con la fine della Guerra Fredda e che da almeno 35 anni rimanga in funzione solo per perpetuare la supremazia militare USA e in generale dell’Occidente sul resto del pianeta. Con la nuova amministrazione Trump anche gli USA sembrano aspirare ad un nuovo modello democratico di stampo illiberale, dobbiamo sempre tener conto del fatto che Trump non ha condannato, anzi ha graziato, i fautori dell’assalto a Capitol Hill, e che questa convergenza con Putin non è una novità anzi temo che Putin sia il modello a cui il presidente USA si ispira ovvero quello che Trump vorrebbe essere. Antiamericanismo? Ma come facciamo ad essere antiamericani cresciuti come siamo a Western, telefilm e polizieschi made in USA, grandi film di Hollywood, letture di Kerouac e poesie di Whitman? Però permettimi di fare il tifo per l’altra America, quella che si è espressa più recentemente con il movimento Occupy Wall Street, con il voto al socialista Bernie Sanders, ed in passato con il movimento per i diritti civili, che è stata annichilita dal maccartismo, delle manifestazioni contro le guerre imperaliste prima tra tutte contro la guerra in Vietnam ecc… Sarebbe davvero l’ora di sganciarsi dal cordone ombellicale USA e camminare con le proprie gambe ovvero con quelle dell’Europa, peccato ancora troppo immatura e cresciuta troppo in fretta, troppo frettolosamente annessi stati con democrazie fragili, troppi egoismi e nazionalismi ancora in essere. Rimane però il progetto in cui vale ancora la pena credere sebbene attraversi una grande crisi di identità. Zelensky? Non incontra la mia personale simpatia e non si è dimostrato uno statista capace di prevenire e poi fronteggiare una sistuazione complicata come l’invasione russa, non è stato capace di trovare soluzioni alternative alla guerra guerreggiata, si è fidato degli Stati Uniti e degli Inglesi credendo di poter contare su un appoggio incondizionato dell’Occidente e non capendo che la guerra sul territorio ucraino avrebbe portato il suo paese alla rovina, non solo militare ma soprattutto economica e sociale. Certamente vedendolo alla Casa Bianca non si può non empatizzare con lui e se veramente avesse tirato un pugno a Trump nessuno con un briciolo di cuore potrebbe dire che il presidente USA non se lo sarebbe meritato: non si può trattare così il presidente di uno stato sull’orlo del baratro, quando poi a portarlo sul baratro è stato proprio l’ascoltare i consigli di chi ora si permette di maltrattarlo. Povera Ucraina, vittima di nemici prepotenti, sostenuta da cattivi alleati e guidata da politici non adeguati.
    Su un’iniziativa congiunta tra contrade dopo la sentenza per i cazzotti invece sono in perfetta sintonia con l’Eretico, peccato che non avverrà, spero di sbagliarmi.

  5. Gp scrive:

    Zelensky è stato usato dall’america/dem e dali loro lacchè europei. Trump ha stravinto le elezioni promettendo la fine della guerra… è la democrazia… gli americani non vogliono più pagare la resistenza Ucraina,
    Io credo che anche gli europei abbiano in gran maggioranza tale sentimento, ma che media a senso unico e giochetti di potere ci costringano a non ‘svincolarci’ dalle posizioni guerrafondaie Usa/dem e malgrado responsi elettorali molto differenti rispetto al passato, siamo riusciti a rieleggere la corrotta Von der Leyen (che oggi ha dichiarato che ‘la via è la forza’) dopo un catastrofico mandato che ha riportato inflazione, guerra, deindustrializzazione, masochiste follie ‘green’.
    Il problema è che se Trump avesse successo, questi parassiti non avrebbero più ragione di esistere politicamente… quindi la loro battaglia è semplicemente quella di ostacolo alla politica di pacificazione di trump per giustificare la loro esistenza, tant’è vero che, ad esempio, in Romania nell’assordante silenzio dei media nostrani, il vincitore ‘non allineato’ del primo turno elettorale (annullato causa tiktok??!!) è stato arrestato mentre andava a registrare la propria candidatura (roba da Russia putiniana).
    Siamo in pessime mani… spero che il governo italiano cominci a fare, almeno un po’, gli interessi degli italiani.
    Un’ultima cosa… per farsi un’opinione sul faccia a faccia Trump Zelensky leggetevi una trascrizione completa, non l’articolo di un giornale italiano

  6. Anonimo scrive:

    ….come si cambia la storia e le posizioni di amici e nemici e buoni e cattivi in cinque minuti…….cosa che non ci si aspetterebbe nemmeno da Cetto Laqualunque!

    Fausto

  7. lettore curioso scrive:

    …..e se fosse stato Trump a cadere in un agguato? si eìsaputo che prima di vedere Trump Zelensky si e’ incontrato con esponenti del partito democratico americano che gli hanno dato delle dritte…non certo per concedere a Trump l’aureola di pacificatore

  8. m.c. scrive:

    La risposta alla tua domanda sui 49 minuti tra Trump e Zelenski del 28 febbraio in sala ovale, te la da Lucio Caracciolo direttore di Limes, ecco il link :

    https://youtu.be/wVfHfmb2E_g?si=J7hso3xYVWgrl04I

    Penso che non ci sia bisogno di aggiungere altro.
    :))

    • Eretico scrive:

      Cara M., grazie per il contributo di Limes: sempre assai autorevole (per quanto – come tutti – non vada preso in modo oracolare: ricordiamoci, per esempio, il “Putin non invaderà mai l’Ucraina” del buon Lucio Caracciolo, poco prima del 24 febbraio 2022).

      Quanto a Superciuk: mi pare sia stato tu a scrivere (lodevolmente!) che in Italia, il pomeriggio del 24 febbraio 2022, sarebbero spuntate fuori bandiere russe e mega poster di Putin da tante finestre e balconi (magari insieme agli arcobaleni, che ci stanno sempre bene): inutile girarci intorno, ci sono popoli che hanno un senso dell’onore e della dignità di Patria un po’, un sinsino più alto del nostro. Poi, ovviamente, ci sono i collaborazionisti e disertori ucraini – ci mancherebbe altro -, e gli eroi italiani, questo sia ben chiaro…

      Buona settimana a tutti i lettori…

  9. Superciuk scrive:

    Vedo una corrente di pensiero prevalente che incolpa l’amministrazione Biden della guerra in Ucraina, di ignavia l’Europa, invoca la pace, ed allo stesso tempo la nascita di una difesa comune. Ma tutto questo è molto contraddittorio. Le azioni di Putin sono state guidate dalla constatazione della debolezza europea, non ci si può lamentare dell’iniziativa americana, in assenza di una politica europea, prima ancora deterrente che militare. E gli stessi sovranisti sono stati sempre contrari ad un’integrazione europea (ed infatti molti sono stati probabilmente finanziati proprio da Putin). E questo tipo di orientamento, quale pace può invocare? Nessuna, non vedo perché Putin, che proprio su questo tipo di atteggiamento degli europei ha fondato la propria azione, dovrebbe ora interromperla. E con quale coerenza, dopo aver criticato la Nato, che si è sostituita all’ignavia europea, dopo aver invocato una pace impossibile, dopo aver rifiutato aiuti economici all’Ucraina, si può predicare la necessità di una difesa comune? Forse perché si spera che la difesa comune voglia dire che invece dagli americani, saremmo difesi dagli alleati europei. E tutto ciò vi pare logico, coerente ed ammissibile?

    • Gp scrive:

      Biden era vicepresidente di Obama dal 2009 al 2017. Nel 2014 hanno mandato il loro sottosegretario Nuland (miss ‘fuck the EU’, come ha avuto modo di dire al suo ambasciatore in ucraina) in piazza maidan a protestare contro Janucjvic, poco dopo hanno incaricato la Fondazione Renaissance di Soros di nominare i ministri del neonato governo Poroshenko (vari sottosegretari e tre ministri stranieri, fra cui la ex funzionaria Usa Natalia Jaresko all’economia). Dulcis in fundo hanno messo il delinquente Hunter Biden nel cda di Burisma (concessionario quasi monopolista per le estrazioni in ucraina), prontamente graziato da babbino prima di andare in pensione (con decorrenza 2014!!!!!).

  10. m.c. scrive:

    Raffaele, vorrei che in questo blog si portasse seriamente l’attenzione all vero motivo della guerra. Regioni ricche di giacomenti di terre rare e raw materials necessari alla “green economy” della famosa agenda 2030. Ebbene, l’estrazione e i processi di lavorazione delle terre rare causano ingenti dànni all’ ambiente. Quindi questa green economy non è poi tanto green. Accettiamo di far morire decine di migliaia di esseri umani, fra civili e militari,per una guerra che si spaccia per green economy?
    L’unica risposta è fermare la guerra subito, senza se e senza ma. L’unica risposta è fermare subito la falsa green economy che sta uccidendo molte persone.

    • Eretico scrive:

      Cara M. C.,
      personalmente non credo che la guerra sia solo causa dei giacimenti delle cosiddette “terre rare” (già in parte peraltro in mano putiniane, nella fu Ucraina): certo, contano, ma sono solo una concausa; in ogni caso, né l’Ucraina – semidistrutta come è, grazie all’amico di Trump -, né la Russia putiniana mi sembrano potere dare serie garanzie di non sfruttamento futuro delle terre rare, peraltro.

      E poi, come emerso anche dall’interessante incontro di ieri in Sala storica (libro di Daniele Magrini sull’AI): se volessimo essere davvero green, dovremmo smettere una buona volta di usare gli smartphone e – per dirla proprio tutta – lo stesso pc con cui sto scrivendo…

      L’eretico

    • VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

      Esatto. La cosiddetta economia “green” è una grande menzogna. Porterà a provvedimenti inutili e poco efficaci. Consideriamo quanto inquinano di più Paesi come l’India, la Cina, USA, ecc. rispetto all’Europa. E molti di questi, specie dell’Est asiatico, per tirare fuori le famose terre rare, cobalto ed altri minerali, base per l’economia “verde”, spaccano, sventrano montagne, distruggono numerosi eco sistemi, fregandosene dell’ecologia. Detto questo, quindi dove sarebbe il beneficio della cosiddetta economia “green” tanto sbandierato dai media mondiali?

  11. VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

    Sul ps paliesco.Con tutti i problemi nazionali e mondiali che ci sono in questi tempi, la storia dei cazzotti tra Nicchio e Montone del 2018 (7 anni fa!) mi interessa meno di un documentario sulle formiche dell’Amazzonia. Chi è colpevole paghi senza scuse e basta. Sarebbe l’ora di finirla con la storia dei cazzotti nel Palio considerati come una sana tradizione da perdonare. E’ solo ridicola la vecchia menata di due contrade rivali che anni fa si fermarono a picchiarsi perché ad uno era caduto l’orologio e poi trovatolo ricominciare a darsele come prima oppure la storiella di quelli che il giorno prima si erano scazzottati ed il giorno dopo da buoni amici vanno a bere al bar. Grandissime stupidaggini perché un cazzotto ed anche un calcio fanno male e basta e non si sa mai come va a finire senza fare nomi diversi contradaioli ci hanno rimesso la vita per colpa di questi “amichevoli” scontri. Il coraggio e l’orgoglio cittadino si dimostra in tante altre maniere più sane ed utili. Se a qualche senese venisse proprio la voglia di scaricarsi e dimostrare l’amore per la Città, potrebbe andare a fare un po’ di casino davanti alla Regione o a Roma per protestare, uno dei tanti motivi, per l’isolamento stradale e ferroviario di Siena oppure davanti al Tribunale dove sono usciti assolti i manigoldi che hanno rovinato la Banca. Invece poco o nulla; nel passato addirittura questi loschi individui hanno beneficiato dell’invito gratis in diverse cene di Contrada. Sono antistorico, ma ho sempre avuto il sospetto che il noto Bando di Violante di Baviera sia stata una bella furbata per tenerci buoni; la nobildonna avrà pensato: “Loro (noi senesi) pensano al Palio, litigano tra di loro si distraggono e si scordano di protestare se prendiamo dei provvedimenti contro di loro”. E così è rimasto; nel passato ci salvavano ancora molte realtà: la Banca, la Sapori, lo Sclavo e poco altro; poi tutto è sparito e noi continuiamo a farci del male tra di noi. Sono passato col treno fino ad Empoli; l’unico progresso per i miseri 11 chilometri da Granaiolo ad Empoli sono solo i paletti delimitanti i terreni espropriati, nessuna posa di binari, nessun operaio a fare gli scassi del terreno; si va alle Calende Greche.

  12. Roberto scrive:

    Io ancora non capisco cosa Trump possa offrire all’Ucraina in cambio delle terre rare. E come Zelensky, se accettasse di dare questo indennizzo a Trump, possa tenere fede ad un tale patto. In altre parole, Trump dovrebbe trattare la resa , perché di questo si tratta, con Putin. Ha già detto che non aiuterà più ne militarmente ne civilmente l’Ucraina, quindi Putin non avrà nulla da temere se intensificasse la guerra di conquista contro un Ucraine ormai incapace di difendersi. Perché Putin dovrebbe fermarsi proprio ora? Questo Trump non ce lo ha ancora spiegato, e non lo ha spiegato soprattutto a Zelensky, che pertanto non può firmare un accordo di cessione delle terre rare. Anche se lo facesse, questo accordo sarebbe carta straccia se Putin si pappasse tutta l’Ucraina.
    Allora quale sarebbe il piano di Trump, se non una riedizione aggiornata del patto Ribbentrop- Molotov per la spartizione della Polonia? Solo che stavolta sarà la Russia la sola che potrebbe violarlo, e non subirne la violazione.
    E non è un caso che Trump preveda nella sua mente che dovrà essere la disprezzata Europa a ricostruire e difendere quel che resterà dell’Ucraina.
    Insomma, non c’è da stare allegri.

  13. VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

    Armiamoci…e partite. Così disse l'”Oca Giuliva”, Ursula Von der Leyen. L’unico rimedio non è la guerra, ma una maggiore coesione ed onestà trai vari membri UE. Penso inoltre che il balzano Trump si sta tirando la zappa nei piedi perché se si fa tanti nemici, dal Canada a noi vassalli europei, col tempo rischierebbe di fare collassare l’economia USA; con il mondo globale ogni economia è dipendente dalle altre; il protezionismo non porta mai bene a chi lo pratica. Dovrà calmare i bollenti spiriti.

  14. Anonimo scrive:

    Ho letto un interessante intervista al generale Fabio Mini, ex capo di Stato maggiore NATO, che da una lettura diversa dell’incontro Trump/Zelensky e che sottopongo tale e quale. Secondo il generale l’accordo sulle terre rare serviva a Trump per agganciare Zelensky su una questione pratica e non ideologica, come fatto da Biden e metterlo così “ sotto protezione”. Dopo e conseguentemente sarebbe stato affrontato il discorso sulle garanzie di sicurezza, che il leader ucraino chiedeva.Dice il generale” …se Zelensky avesse firmato l’accordo sulle terre rare, come avrebbe fatto poi Trump a schierarsi contro l’Ucraina?”

    Fausto

    • Superciuk scrive:

      Assai plausibile, anche perché sembra che la dotazione di terre rare dell’Ucraina non sia così fantastica. Potrebbe davvero essere stato un espediente per non perdere la faccia con il proprio elettorato

    • Roberto scrive:

      Ma come è buono Trump! Non sarò un generale (poi della NATO ahahah), ma credo che Trump, prima di “agganciare” Zelensky, che ha poco da essere agganciato visto che la sua sopravvivenza è legata mani e piedi all’Occidente, USA in primis, avrebbe dovuto “agganciare” Putin. O magari lo ha già fatto in segreto e l’accordo per le terre lo ha già fatto con Putin, che sarebbe poi il vero padrone di quelle risorse, se l’Ucraina viene abbandonata a sé stessa, come si sta prospettando. Ovviamente lasciando all’Europa il costo della ricostruzione e costringendo la stessa a comprare centinaia di miliardi di armi dalle industrie belliche americane (oltre a continuare a comprare sempre più gas americano a prezzi esorbitanti)E i mercati lo stanno anticipando, vedi crollo del mercato dei titoli di stato odierno in Europa. Svegliati, Europa!

  15. Gp scrive:

    Ecco la Vdl ora vuole 800 miliardi per le armi (quasi mezzo pil italiano)… ma con l’art 122, cioè senza il voto del parlamento europeo, perché sarebbe un’emergenza, come i vaccini. Come i vaccini pagherà a peso d’oro con contratti segreti e ordini via sms? Chissa… Speriamo che facciano presto, prima che Putin arrivi a Lisbona

    • VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

      La VdL vorrebbe una marea di miliardi di soldi per il riarmo dell’Europa? Io potrei anticiparle una bella pernacchia se le basta. Povera UE in mano a degli incompetenti.

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