Eretico di SienaIl documento del Magistrato delle Contrade (e Trump bombarda) - Eretico di Siena

Il documento del Magistrato delle Contrade (e Trump bombarda)

In tutta franchezza, allo scrivente l’occuparsi di cose paliesche, con un contesto di questo genere in atto (a fortiori nelle ultimissime ore, con l’attacco trumpiano all’Iran), sembra cosa – diciamocelo pure – criticabile, quantomeno opinabile; d’altra parte, va anche aggiunto che quanto è accaduto in settimana nel microcosmo senese non può non essere degno di una mezza riflessione, specie con il Palio alle porte.

Palio il quale – come la Historia ci insegna – viene fermato solo dalle guerre che vedono direttamente in campo l’Italia: si corse, infatti, nell’estate del 1914, giusto per dirne una; i tedeschi del II Reich erano approdati a Liegi, prossimi ad essere fermati nella cruciale battaglia della Marna ai primi di settembre, e a Sienina, intanto, si nerbavano ben bene i quadrupedi…

 

UN DOCUMENTO NECESSARIO

Il documento uscito mercoledì (sulla stampa locale cartacea il giovedì, ovviamente), vergato dal Magistrato delle Contrade e firmato dunque dal Rettore Benedetta Mocenni, è assai duro nei confronti dell’operato della Magistratura: non solo per le condanne inflitte agli 8 contradaioli (5 per resistenza a pubblico ufficiale e rissa; 3, invece, solo per rissa), ma anche – se non soprattutto – per il contenuto delle motivazioni della sentenza del 24 febbraio.

Prima considerazione, verso chi – ormai assuefatto allo scrivere prima di pensare – critica la tempistica del Magistrato (“ma come, da febbraio questi Priori si svegliano solo a giugno?”): l’intervento del Magistrato arriva dopo la lettura delle motivazioni delle condanne (che hanno i loro tempi), come è sacrosanto che sia.

Motivazioni rispetto alle quali, in estrema sintesi, emerge un dato: l’eccezionalismo senese, paliesco non esiste più (un po’ – inutile nascondercelo – è esistito, e qualche volta financo proliferato); in più, dalle motivazioni si evincono altre accuse molto serie: per esempio, riguardo alla Polizia municipale, cosa che pone un classico problema nel problema.

“Non accettiamo che le nostre guardie siano considerate inattendibili”, scrive Benedetta Mocenni, raccogliendo il plauso pieno del Sindaco, a stretto giro di posta. Se la Magistratura però la pensa altrimenti, la questione è davvero grossa assai, ed in ogni caso anche questo rappresenta un primum assoluto: mai, prima, si era arrivati a tanto.

Il Magistrato vuole in buona sostanza salvaguardare la spontaneità della Festa; chiede ai senesi tutti di “non rinunciare alla spontaneità, alla passione che rende viva ogni nostra espressione. Chiediamo a tutti i senesi di essere se stessi…”, si verga nel pre-finale del documento: parole tutte da sottoscrivere, dalla prima all’ultima. Lo ha detto il Sindaco (e lo hanno ribadito almeno un paio di ex Sindaci), lo sottoscriviamo volentieri da queste colonne.

Il problema, però, è: redatto il sacrosanto documento, poi, che si fa? Cosa cambia, in pratica, ad una settimana dall’inizio dei 4 giorni, di grazia?

 

PER ANDARE OLTRE…

Un’ulteriore riflessione sembra doverosa, parlando del ruolo del Magistrato: detto che il documento sulle condanne dei contradaioli è sacrosanto, va aggiunto che l’istituzione che raggruppa i 17 Priori comunica sempre l’impressione di agire bene, con reattività, quando attaccata dall’esterno (in questo caso, dalla Magistratura), mentre non sa aggredire quelli che sono i problemi interni della vita delle Contrade, che poi sono problemi della civitas tutta.

Ne elenco tre, peraltro per l’ennesima volta (e sapendo che non servirà ad alcunché):

  1. lo strapotere dei fantini: non c’è crisi economica, occupazionale o chissà cosa di altro, quando si arriva al Palio il portafoglio collettivo delle Contrade si apre, per i fantini, manco si fosse nell’età dell’oro, con Mps ben affluente (ed iperpatrimonializzato) a distribuire dindini a destra e manca, e posti di lavoro – anche clientelari – per tutti; un monito su questo, da parte del Magistrato, non sarebbe sgraditissimo, almeno come moral suasion;
  2. vivibilità del centro storico: ci sono zone del centro storico, in cui – da maggio a settembre – se uno non ha le triple o quadruple finestre rischia di non dormire molto, la notte. Anche le Contrade hanno le loro responsabilità, inutile girarci intorno: anche perché non esistono solo le discoteche, c’è anche – spesso soprattutto – il dopo discoteca, che si prolunga fino all’alba (bisogna pur allenare l’organismo per le imminenti prove regolamentate, no?). Figuriamoci se questo annoso problema non c’era quando lo scrivente era giovane: ma oggi la questione si è a dir poco ingigantita. E se qualcuno, illo tempore, dalla finestra diceva qualcosa, noi almeno ci si spostava, mentre oggi viene mandato a quel paese lui, e tutto come prima…
  3. questione alcolica: anche qui, figuriamoci se trattasi di novità. Ma anche qui – come scritto tante volte – qualcosa è cambiato, ed assolutamente in peggio: si pensi alle ragazzine con l’immancabile calice alcolico in mano, divenuto ormai consustanziale come lo smartphone. Un documento sulla questione – chiaro, netto, come quello sull’operato della Magistratura –  da parte del Magistrato potrebbe servire: non per fare cessare tout court il problema, ci mancherebbe: ma almeno per farne prendere coscienza a tutti, in modo ufficiale.

 

UNA PROPOSTA (SECONDO TENTATIVO)

Tornando, in conclusione, sul meritorio documento del Magistrato, è il momento di riproporre una idea che si era lanciata da questo blog a febbraio, dopo le condanne ai contradaioli.

In occasione di una Prova – la migliore sarebbe la terza, per svariati motivi – tutte le Contrade potrebbero affidare il cavallo solo e soltanto al proprio barbaresco, senza alcuna presenza di popolo dietro: all’ingresso in Piazza, prima dell’evento-prova, e poi dopo, al termine del tutto. La Prova si svolgerebbe dunque in modo del tutto regolare, non risultando certo l’obbligo – a quanto risulta – della presenza popolare dietro ai cavalli.

L’impatto mediatico del cavallo che approda nel Campo non seguito dal popolo – con tutte le ricadute del caso – sarebbe davvero clamoroso, e farebbe porre la questione con il massimo della visibilità possibile: giusto o sbagliato che sia – nella società in cui viviamo: dell’immagine, purtroppo, più che delle parole -, questo sarebbe il modo più dirompente ed efficace di porre, a livello non solo senese, la questione. Con un impatto ahinoi ben maggiore, del pur lodevole documento…

Ps Nelle ore scorse, Donald Trump ha ordinato l’attacco ai due principali siti nucleari iraniani, come da ieri ormai si era capito che avrebbe fatto. A prima vista – e ben contenti di essere smentiti, anche in modo clamoroso – un errore di portata storica, perché pare davvero il modo migliore per allontanare in modo compiuto la società civile iraniana – la quale esiste, eccome se esiste: gli iraniani non sono come i palestinesi – dalla possibilità e dalla volontà di ribellarsi, dall’interno, al regime teocratico degli ayatollah. Con un’ultima considerazione: per quest’anno, il Nobel per la Pace The Donald, forse, non lo vince. Chapeau a chi – senza sprezzo del ridicolo – lo aveva anche solo pensato…

4 Commenti su Il documento del Magistrato delle Contrade (e Trump bombarda)

  1. Cecco scrive:

    Buongiorno Eretico, posso dire senza timore di essere smentito di aver avuto un padre meraviglioso, molto sanguigno, diretto ma mai violento, anzi piuttosto pacifico, abituato ad affrontare le situazioni peggiori sempre con quel pizzico d’ironia che caratterizza le persone intelligenti. Quando ero ragazzo sintetizzava con me così l’argomento “cazzotti”: se torni a casa e l’hai buscate per motivi di Palio non succede niente, se invece l’hai buscate per il Siena (calcio ndr) quelle che ti mancano le aggiungo io. In sintesi mi diceva che la rissa paliesca in casa era considerata accettabile, molto meno quelle per motivi diversi quali il calcio. Penso che questo sia stato il pensiero di molti genitori dell’epoca, ma oggi, date le recenti vicende giudiziarie come possiamo permetterci noi genitori di replicare gli insegnamenti dei padri? Come posso permettermi di dire a mio figlio che in fondo i cazzotti fanno parte del Palio (non sono un obbligo, ma può accadere) così a cuor leggero sapendo che può incappare in una condanna penale? Il Magistrato può scrivere quello che vuole, ma personalmente penso che non possiamo compromettere il futuro dei nostri giovani perchè di questo stiamo parlando. Poi, che i nostri governanti siano stressati (almeno alcuni), e che non vedano l’ora di fare la guerra è un altro paio di maniche, probabilmente da giovani non hanno mai partecipato ad una bella scazzottata e adesso tentano di recuperare sparando missili ed uccidendo innocenti, forse se avessero partecipato a qualche scazzottata tra contrade si sentirebbero appagati e non andrebbero a massacrare popolazioni indifese. Concluderei il mio pensiero con più Palio e meno guerra per tutti.

  2. Roberto scrive:

    Documento della Mocenni assolutamente fuori luogo.

  3. Ics scrive:

    Si faceva come ci pare.
    Avere consapevolezza dello stato dell’arte è fondamentale per poter tracciare, progettare il futuro.
    Siena (come collettività) pesa (e quindi conta) meno di un municipio di Roma.
    La “linea del piave” s’è spostata sulla sopravvivenza del giochino, ormai poco in linea con le “sensibilità” maggioritarie nel paese.

    Ritengo eccessive le aspettative sulla società civile iraniana. L’attuale rimane comunque figlia di quella che ha partorito codesto obbrobrio politico.

  4. UNO DI STROVE scrive:

    Buongiorno, carissimo Eretico: ho avuto qualche problema, mi sono dovuto assentare, ma sono tornato ben felice sul tuo blog.
    Da gazzilloro, voglio dire la mia: la tua proposta del cavallo senza popolo dietro sarebbe perfetta, porrebbe la questione a livello nazionale, e non lo dico per piaggeria.
    Ma è impossibile da realizzarsi: il Magistrato ed i vari Priori dovrebbero davvero avere il polso per farsi rispettare e quindi per imporlo, nell’interesse della Festa. Ma figuriamoci, ormai con i social e con la comparsa del “contradaiolone-solone” (attraverso i social stessi) basterebbe qualche voce contraria e qualunque dirigente medio si bloccherebbe all’istante.
    L’ultima volta che le Contade a livello di popolo hanno avuto nel complesso una loro dignità, è stato quando negarono il Palio straordinario voluto da Berlinguer solo per coronare il suo successo pre-ministeriale.
    Dopo il 1990, mi pare ci sia stato ben poco. Oggi ci si accontenta di un documento scritto bene, ma che resterà lettera morta (in partenza)…

    Un saluto da un gazzilloro

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