Regionali, Roccella, Caso Rossi (e 5 Ps)
Eccoci all’appuntamento settimanale con il blog, e come sempre è stato assai difficile scegliere i tre argomenti di cui scrivere; ad ogni buon conto, subito una solidarietà, e non di facciata, a Sigfrido Ranucci, vittima di un attentato – potenzialmente mortale, e c’era la figlia in zona -, attentato che in Italia non si vedeva, contro un giornalista, da più di 30 anni (il riferimento è a Maurizio Costanzo, per capirsi).
LE REGIONALI TOSCANE
Molti commentatori, puntualizzando l’ovvio, hanno scritto che si trattava di elezioni prevedibilmente scontate: cosa sacrosanta, ma è anche veritiero il fatto che anche la rossa Toscana vede comunque ben tre Capoluoghi di Provincia (Pistoia, Pisa e Siena) in mano al centrodestra: cosa che fino a qualche anno or sono sarebbe stata impossibile.
Ciò detto, veniamo a qualche bagatellaria considerazione, dopo avere fatti i complimenti al vincitore: nonostante sia diventato un gaffeur di primissimo livello – con impennata impensabile nel finale della campagna elettorale – Eugenio Giani ha saputo in tutta evidenza convincere, con quella sua aria un po’ così, “che abbiamo noi dopo tre rinfreschi di fila”, parafrasando il grande Conte (Paolo, eh). Non c’è verso, non c’è addizionale aumentata che tenga: il Granduca è Giani!
Nel campo dell’opposizione regionale, Fratelli d’Italia ha fagocitato molti voti alla Lega a trazione vannacciana, al punto che la autentica vincitrice in questo campo ci sembra Susanna Ceccardi, l’anti-Vannacci intra Legam. A livello personale, un augurio sincero di buon lavoro ad Enrico Tucci, il quale sta per entrare in Consiglio regionale: sulla Sanità, siamo certi che saprà essere un argine importante a certe furbizie di cui – in questo blog – ci siamo occupati per tanti anni.
Fra i vincitori, la situazione è a dir poco complessa: il Pd ha fatto ciò che Fratelli d’Italia hanno fatto con la Lega, fagocitando i pentastellati (dando la possibilità a Chiara Appendino, a livello nazionale, di aprire la crisi interna: ne vedremo delle belle); la Schlein esce vittoriosa, ma con la clamorosa emorragia di voti a Firenze, nonché con il piccolo particolare di essere stata, per mesi e mesi, del tutto contraria alla candidatura di Giani.
A livello cittadino, il Pd è nettamente il Partito più votato, con Anna Paris a fare incetta di voti (Bezzini il più votato fra i senesi, grazie al serbatoio valdelsano), e con il Sindaco di Monteroni Berni a fare ricorso – non accolto – per il riconteggio dei voti: è il Pd, bellezza…
La palma d’oro della furbizia, comunque, va a Matteo Renzi (non stupendo peraltro alcuno), il quale lunedì sera dalla Gruber era a rischio crepacuore dalla gaiezza, saputo del quasi 9%: il suo buon risultato è indubbio (favorito anche dall’assenza di Calenda: colpa sua a non presentarsi, sia chiaro), ma va ricordato che il più illustre fra i rignanesi era, con i suoi, nella lista personale del succitato Giani, così amato dai toscani (votanti). Difficile pensare che sarebbe arrivato al 9, senza il traino del vincitore effettivo. Giani – preso dalla legittima contentezza per lo scampato pericolo, nonché in prospettiva futura – non ci pare glielo abbia fatto notare, né ha tirato fuori la birichinata di anni fa (quando Renzi gli antepose Nardella come Sindaco di Firenze): ma il fatto, macroscopico, resta…
IL MINISTRO E AUSCHWITZ
Eugenia Roccella, quando ancora non avrebbe mai pensato di diventare Ministro della Repubblica, una volta venne a Siena: era già diventata, da radicale figlia di radicale quale era, una cattolica fervente, in sapore di vago oltranzismo; me la ricordo piuttosto bene difendere perinde ac cadaver l’operato di Benedetto XVI, ed ancora di più perché – non rammento con esattezza su quale punto specifico – feci dal pubblico un intervento piuttosto duro contro ciò che aveva detto (cose che capitano, da giovanotti…).
A questo, si aggiunga che il suo intervento di domenica scorsa sulle “gite” ad Auschwitz ha un sapore di giustificazionismo, rispetto al nazifascismo, che la Roccella avrebbe dovuto evitare; per il resto, due precisazioni sono però di obbligo (soprattutto la seconda).
In primo luogo, il termine “gita” è di certo improprio, ma è del tutto ipocrita, da autentico sepolcro imbiancato scolastico, chiunque – per l’appunto, da dentro la scuola – si scandalizzi. Quelle che tutti chiamano “gite”, non andrebbero chiamate così, nel gergo burocratico della scuola: ma si dà il caso che tutti, nelle italiche scuole che ho frequentato per più di 20 anni, le chiamino così. Chiamare le trasferte a Oswiecim “treni della memoria”, invece che “gite”, non è che cambi la sostanza.
In secondo luogo, che è cosa ben più cogente: il Ministro Roccella ha purtroppo ragione da vendere dicendo che questi “treni della Memoria” sono serviti a poco, e le piazze-università-scuole stesse di questi due anni lo dimostrano ad abundantiam, senza ma e senza se. Sotto l’ipocrisia dell’essere antisionisti (senza però di solito sapere molto del Sionismo storico, sic), si è antisemiti, punto e basta: lo sono moltissimi studenti, lo sono – cosa molto più grave – non pochi docenti. Ovviamente, non gli si può mica dire, ci mancherebbe.
Sarà davvero oltremodo curioso, vedere come sarà celebrato il 27 gennaio, nel 2026; e non si tiri fuori il discorso – in sé assolutamente ineccepibile – che “si può contestare il Governo Netanyahu senza per questo essere antisemiti”. Quando per ore si sgrida a squarciagola che la Palestina deve essere libera “dal fiume al mare”, e quando lo si dice nelle aule di una scuola, vuol dire semplicemente essere antisemiti, nonché filo Iran. E tutti quei docenti che hanno fatto leggere Hannah Arendt a colazione e a cena, lo sanno che la intellettuale de “La banalità del male” era stata, soprattutto da giovane, una incrollabile sionista? Per coerenza, bisogna smettere di farla leggere, no?
D’altra parte, se un giornalista del Tg3 – Jacopo Cecconi – arriva martedì sera, a Udine, a dire che “oggi l’Italia può eliminare Israele, almeno dal campo”, siamo davvero arrivati al capolinea. Sì, purtroppo su questo ha ragione il Ministro Roccella: i soldi per i “treni della Memoria” sarebbe stato meglio, molto meglio, spenderli altrimenti…
CASO ROSSI: HA STATA LA ‘NDRANGHETA
Come più volte previsto da queste colonne, il Caso Rossi persiste – e lo farà ancora per qualche annetto – come caso politico ( vedasi la Commissione di inchiesta bis), e ancora di più mediatico: peraltro le due cose si tengono, senza soluzione di continuità.
Venerdì sera, in fascia protetta, la Rai (Raitre, “Farwest”) è tornata ad occuparsi (con i soldi del contribuente) del succitato Caso Rossi, rilanciando la tutt’altro che nuova o inedita pista della ‘ndrangheta – non meglio precisata -, la quale si sarebbe “arrabbiata” per lo stop alle sponsorizzazioni MPS in terra mantovana (Viadana rugby, in particolare), sponsorizzazioni gestite come notorio da David Rossi.
Dal punto di vista giornalistico, si spaccia come scoop una cosa arcinota (ma solo a chi segua dall’interno gli eventi, certo): di questa pista aveva scritto più di 4 anni or sono Il Fatto (6 aprile 2021, pagg. 6-7), e la avevo ripresa io stesso, nel mio “Cronaca di un suicidio (annunciato)”, uscito nel 2021 (pagg. 56 e 57, per la precisione). La vicenda è quella del famoso numero “misterioso”, apparso a Carolina Orlandi: secondo due consulenti della Tim, trattasi sic et simpliciter della mancanza di credito della Orlandi stessa (se ne è discusso non so più quante volte).
Ieri mattina, ho anche parlato con Maurizio Montigiani, il montepaschino che è apparso nel servizio di Raitre: telefonata in cui ognuno ha esposto civilmente le sue ragioni, restando alla fine sulle proprie, as usual. Va da sé che anche se Rossi avesse incontrato questa fantomatica persona legata alle sponsorizzazioni, verso le 18,15 – cosa tutta da verificare -, tutto ciò non avrebbe nessun legame diretto con ciò che è accaduto un’ora e mezzo dopo. Le tre lettere suicidarie scritte dal povero Rossi, fra le altre cose, lo dimostrano in modo esaustivo.
Ancora una volta, si ribadisce quanto scritto in altre occasioni: più si va avanti, più si presenta David Rossi come personaggio a dir poco ambiguo (si è riparlato, su Raitre, della famosa valigetta misteriosa che si portava dietro: chissà cosa ci sarà stato dentro…), senza che la sua famiglia dica niente per frenare questa ondata di fango sul proprio caro; eppure, a caldo, i familiari – quando sostenevano con piena convinzione la tesi suicidaria – si affannavano ad attaccare in modo assai duro lo scrivente, il quale aveva scritto su questo blog un decimo scarso di ciò che si dice adesso tranquillamente sul conto del congiunto. Curioso, questo atteggiamento, davvero curioso.
E tutto ciò, senza ovviamente spostare di un millimetro la realtà del fatto, vale a dire del suicidio: cui prodest?
Ps 1 Una buona notizia: l’amico Adamo Biancucci – uomo di finanza e di poesia ad un tempo: sembra un ossimoro, ma non lo è -, ha vinto il premio speciale della giuria al concorso Città di Montevarchi, grazie ad una silloge di tre poesie inedite. Restiamo in attesa che, insieme ad altre, queste liriche vengano pubblicate, bissando il successo del pregevole “Come l’onda per le conchiglie” (Giorgio Mondadori, 2022).
Ps 2 Bella iniziativa, ieri mattina, della Croce rossa senese, alla presenza del Sindaco Nicoletta Fabio: Siena avrà i suoi “scudi blu” per proteggerla simbolicamente, sulla scia della rievocazione della Liberazione di quel 3 luglio 1944. Se ne riparlerà, anche in Biblioteca…
Ps 3 A Sovicille, ancora grande fermento per la questione aeroportuale (anche giovedì in Consiglio comunale, a Siena): questione assai annosa, con qualcuno che ricorderà la grande manifestazione senese – cui si partecipò – del novembre 2007; ad Asciano, invece, c’è una absolutely new entry, con la possibilità che vengano installate pale eoliche parecchio parecchio altine – per molti, sin troppo altine – nel cuore del territorio. La differenza – non differenza da poco! – è che ad Asciano la politica locale pare ben compatta nello schierarsi per il no al progetto, mentre invece, per Ampugnano, lo scontro fra centrosinistra e centrodestra è sin troppo evidente.
Ps 4 Politica internazionale: niente Tomahawks per l’Ucraina; come sempre, la torrenziale telefonata con Putin ha fatto cambiare drasticamente idea al non Nobel per la Pace (meno male: ottima invece la scelta della Machado). Si preannuncia dunque l’incontro fra Trump e Putin a Budapest, per quanto ancora non fissato: Orban non arresterà Putin, anzi gli stenderà tappetini rossi. Visti i suoi precedenti magiari, l’Italia potrebbe da par suo inviare in loco Ilaria Salis…
Ps 5 Schlein versus Meloni, ieri: la democrazia italiana sarebbe, a suo dire, a concreto e serio rischio. La Premier ha fatto molte uscite opinabili, come già scritto; in più, una sorta di sindrome vittimistica la attanaglia. Ma ciò che dice la Schlein è è davvero ridicolo ed inaccettabile, nonché un’offesa a chi ha combattuto sul serio le dittature; ad ogni buon conto, se del caso – previa consultazione con l’armocromista per l’equipaggiamento migliore – si prenda la via della montagna, e si inizi ad animare la Resistenza…









Caso Rossi: curioso che a queste trasmissioni “revisioniste” tutti vengono invitati a parlare, tranne l’unico – tu – che, leggendosi le carte processuali, ha scritto un libro che avvalora la tesi del suicidio.
Fausto
Buongiorno, prendo in prestito il pensiero di Yuval Noah Harari (ebreo) secondo il quale noi Sapiens abbiamo letteralmente sterminato i Neanderthal non in virtù del fatto di possedere una forza od una intelligenza superiori ma per la capacità, tipica appunto dei sapiens, di saper formulare un pensiero astratto e quindi di saper elaborare dei miti. Il pensiero religioso é tipico della nostra particolare variante homo dunque nulla da eccepire se gruppi di umani seguono il credo cristiano, islamico od ebraico… Abbiamo però come specie umana affrontato, almeno nel cosiddetto Occidente, un periodo storico definito Illuminismo nel quale, in virtù di un superiore ideale guidato dalla Ragione e dunque dalla Scienza, certi miti antichi hanno perso perlomeno la centralità che avevano nel tempo passato. Dopo la Shoa le Nazioni Unite, incuranti del fatto che in quel territorio vivessero già delle popolazioni, individuarono basandosi su antichi miti (la Bibbia) una terra sulla quale riunire gli ebrei sopravvissuti e che finalmente potessero creare uno Stato nel quale sentirsi al sicuro. In fondo un’ottima idea se si fosse tenuto conto del fatto che anche i precedenti abitatori di quella terra avevano dei diritti, ma la tragedia dell’Olocausto era troppo grande e troppo vicina nel tempo per essere affrontata lucidamente, e troppo grandi erano le responsabilità di chi aveva approfittato in un primo tempo di fascismi e nazismi vari, non rendendosi conto o facendo finta di non vedere le mostruosità che stavano avvenendo. Nasce dunque lo stato di Israele, avversato all’inizio dagli stati arabi confinanti, ma in virtù di una forza militare superiore e di rapporti privilegiati con l’Occidente non solo sopravvive ma si dota persino di un arsenale atomico. Ora, se la faccenda finisse qui poco male, nel tempo si spera che i rapporti con i vicini si normalizzino, ed invece niente da fare, il mito del popolo eletto resiste e per di più, in frange non minoritarie della popolazione resiste pure quello della terra promessa che guarda caso, è momentaneamente occupata dai palestinesi, ed Israele si sente in diritto di allargare i suoi confini ben al di là di quelli decisi al tempo dalle Nzioni Unite. Ora, mi devi spiegare se non fare propria la versione di Israele che si basa sui miti del Popolo eletto (da Dio) e della Terra promessa (da Dio) vuol dire essere antisemiti? Ma che ognuno professi il proprio credo come vuole, sia esso cristiano, ebreo, musulmano, buddista, politeista o ateo, però per favore che questo non giustifichi mai vessazioni contro chi non la pensa come lui.
Ma che ragionamenti fai? Sei chiaramente un antisemita che si nasconde dietro l’antisionismo…….(sono ironico, meglio specificare )
Caro e gentile eretico,
Dopo aver comunicato su questo blog la vera questione dello striscione pro 7 ottobre, mi sento di dover puntualizzare la vicenda del giornalista cecconi di RAI tre: professionista affermato e conoscitore della materia( il calcio) .
In seguito alla strumentalizzazione ( cui con il tuo pezzo ti sei associato) e alla sciacallaggine di alcuni sedicenti giornalisti e giornali, il cecconi ha subito spiegato che si riferiva alla possibilità he ad Israele venisse impedito di giocare( e quindi essere eliminato ) come alle squadre russe di ogni sport a causa del comportamento del governo moscovita.
A mio giudizio la spiegazione era sufficiente a chiarire il malinteso, ma molti sciacalli, e insisto sciacalli, hanno voluto alzare fomentato un clima di tensione. Il cecconi ha una storia personale impeccabile e una frase mal interpretato lo farebbe diventare antisemita o peggio.
Mi duole che da osservatore della realtà tu sia caduto così in basso non considerando la buona fede del reporter, come a solleticare la parte più tribale dei tuoi ospiti. Sarei curiosa di leggere i commenti che hai suscitato, ma non lo saprò mai, in quanto la cosa mi ha resa sgradita la prosecuzione di questo spazio libero. Te ne farai una ragione, come farò io, ridondando questo episodio ai miei interlocutori.
Peccato…ti seguivo dai tempi di minacci e ti apprezzavo, adesso sei alla stregua dei tuoi più frequenti commentatori.
Buon lavoro
Cara Gianna,
sperando ovviamente che tu ci ripensi (quanto al tuo adieu al blog), permettimi di dire giusto un paio di cose: se non le leggerai tu, saranno per gli altri lettori e commentatori, fortunatamente sempre tanti.
In primo luogo, all’inizio del tuo intervento ribatti sulla questione dello striscione pro Hamas che, a tuo dire, sarebbe stato rimosso: tu eri presente – hai scritto -, però permettimi di dire che in nessun organo di stampa (neanche nella stampa schierata a favore delle manifestazioni, neanche ne Il Fatto, per capirsi) ho trovato alcuna notizia di questa subitanea rimozione dello striscione incriminato. In ogni caso, quello striscione – che apriva il corteo – era in buonissima compagnia, con svariato altro materiale inneggiante ad Hamas ed anche – per non farsi mancare alcunché – ad Hezbollah. Scusami, ma credo che la tua precisazione mi aggiunge, stando così le cose, assai poco.
Quanto a Jacopo Cecconi, che si possa dare credito alla sua giustificazione, fa parte della sensibilità di ognuno: a me pare una classica paraculata di uno che si accorge di averla fatta decisamente fuori dal vaso. Forse Cecconi – come scrivi – sarà “conoscitore della materia (il calcio)”, magari un po’ meno della questione arabo-israeliana.
Grazie a Fausto per il suo contributo: purtroppo, è proprio così; le carte giudiziarie effettive – come sai – fanno meno audience della ‘ndrangheta, sic…magari in futuro Jacopo Cecconi farà uno speciale sul Caso Rossi, ed i nodi verranno finalmente al pettine…
L’eretico
Si, vabbene!!! Mi hai convinto… pari pari come la Signora elvetica…
Le piazze in festa per la liberazione degli ostaggi e le piazze per le esecuzioni sommarie. La differenza è tutta qui. D’altronde, se il rapporto di cambio è stato 1 a 100, un motivo ci sarà.
Questi ultimi due anni hanno definitivamente chiarito un punto: a sinistra, l’antisemitismo è stato esclusivamente uno strumento politico, sostanzialmente un’appropriazione indebita. La stagione della superiorità morale è finita.
A proposito di responsabilità collettive: se ancora vi chiedete come sia stato possibile dilapidare un patrimonio miliardario e condannare questa comunità ad un futuro mesto, la risposta la troverete nel pd, saldamente primo partito a Siena.
…con la collaborazione di tutta la dx di governo e locale…
Ha stato Putin
Sì, ciaone……
di circa 700 nomine fatte negli anni che hanno accompagnato la crisi della banca, solo una minima parte, sembra 7/8 furono appannaggio della PDL, le altre tutte targate PD.
Clamorosa e confermativa di quanto sopra è stata la relazione della commissione d’inchiesta regionale sullo scandalo MPS in cui il PD non ha potuto che accusare ……il sistema PD!
Le verità storiche non possono essere cancellate, anche se a Siena si tenta di avere la memoria corta
Fausto
Curioso il tuo accenno provocatorio al giornalista di RAI 3 ( evidentemente equivocato) per le sue parole sulleliminazione calcistica di Israele ( subito spiegate e chiarite) e non una lettera sulla direttrice dell’ufficio stampa della RAI sui set di hamas a Gaza….ottima esca per scatenare le tue iene da tastiera, pronte a massimizzare qualunque cosa venga da sx e vigliaccamente muti su quello che ( di sbagliato sintende ) viene da dx.
Vedremo i commenti, ma ai miei occhi( e non ci vedo nero) ti sei autoesautorato.
Temo siano finiti i tempi delle lotte contro i potenti, cambiato il vento, cambiata la strategia. Sorgono suggestioni retrodatate.?..
Caro Giulio (ed anche Gianna, fortunatamente non scomparsa come preannunciato!),
vedo che il toccare il buon Cecconi è equiparabile ad un autentico crimen lesae maiestatis, quindi – come già accennato nel precedente intervento – accogliamo in pieno la sua precisazione, suvvia. Cecconi alludeva solo, solamente e soltanto alla – da lui agognata – esclusione di Israele dalla Uefa.
Resta da chiarire però giusto una cosina, fra le tante: assolto con formula pienissima Cecconi (assoluzione bis), Giulio e Gianna cosa hanno da dire sui cori – da sempre presenti in ogni manifestazione, dal 7 ottobre 2023 – sui cori “Palestina libera, dal fiume al mare”, postulanti in quanto tali la eliminazione fisica di Israele? Ve lo chiedo, da “autoesautorato” quale sono, pur sempre curioso…
La Dirigente Rai, poi, ha detto una solenne bischerata, tanto per essere chiari: la morte e la distruzione ci sono, a Gaza, eccome (per quanto – come scritto più volte – dovrebbe essere a tutti chiaro che ogni immagine che è uscita da Gaza, in questi anni, è stata gestita da Hamas).
L’eretico
Meno male, Eretico , che hai riconosciuto che sarebbe suonato veramente strano che Cecconi si riferisse all’eliminazione dello stato di Israele (mi saresti arrivato allo stesso livello di un … non faccio nomi, va, considerando la querela facile).
… “Resta da chiarire però giusto una cosina, fra le tante: assolto con formula pienissima Cecconi (assoluzione bis), Giulio e Gianna cosa hanno da dire sui cori – da sempre presenti in ogni manifestazione, dal 7 ottobre 2023 – sui cori “Palestina libera, dal fiume al mare”, postulanti in quanto tali la eliminazione fisica di Israele?”
…. chiarita la cosina dell’Eretico resta da constatare che mentre i cori postulano teoricamente la eliminazione fisica di Israele, quest’ultimo sta eliminando fisicamente e realmente generazioni di palestinesi dopo aver eliminato fisicamente tutto il resto (scuole, chiese, ospedali, case e cosi via) e continuando imperturbati a colonizzare la Cisgiordania
Caro Ginocacino,
ti ringrazio per il tuo contributo (in attesa di quelli di Gianna e Giulio), il quale serve a capire il qui ed ora in cui ci troviamo (mi sia consentito un “purtroppo” di ordinanza).
Tutto corretto ciò che scrivi su Gaza, ed anche sulla Cisgiordania: ed è quello che, all’insegna del repetita iuvant, ci porta a condannare con fermezza il Governo di Netanyahu, che purtroppo ha usato l’emergenza bellica come sua àncora di salvezza per restare al potere (e si vota fra un anno, in Israele, non fra un mesetto).
Trovo però francamente sbagliato, ed anche del tutto inaccettabile, dire che, siccome l’attuale Governo dello Stato sta sbagliando, si debba postulare la distruzione dello Stato stesso, andando in giro a berciare “dal fiume al mare”: distruzione di una Nazione in cui, peraltro, ci sono più di due milioni di palestinesi, i quali stanno parecchio meglio di quelli gestiti da Hamas. Ed infatti, quei due milioni e rotti di israelopalestinesi sono ben contenti di vivere in una Nazione, la cui distruzione è invece desiderata da chi canta certe cose per le strade e nelle piazze italiane: molti giovani, non sanno neanche dove sia il fiume Giordano (è grassa se sanno dove sia l’Ombrone), ma almeno chi è un po’ maggiorenne, credo che dovrebbe saperlo…
L’eretico
Non so come commentare i continui dati e video che, oltre che da Gaza arrivano dalla Cisgiordania (dove Hamas è fortemente minoritaria) che parlano di aparthaid, colonizzazione, confische, violenze continue e a senso unico.
Solo l’ultimo impressionante video
https://video.corriere.it/esteri/l-imboscata-dei-coloni-a-volto-coperto-in-cisgiordania-spuntano-da-una-collina-e-prendono-a-bastonate-una-contadina-palestinese/6d5cd9b8-96db-4845-bc64-17b4ac41dxlk
Caro Gp,
il comportamento della Destra messianica (purtroppo anche governativa, questo è il dramma!) israeliana è inqualificabile, da condannare senza ma e senza se. Torniamo ai fondamentali: quando si mescolano fanatismo religioso e militanza politica in nome del suddetto fanatismo, si casca sempre malissimo; vale per l’Islam, per l’Ebraismo ed è valso – per secoli e secoli – per il Cristianesimo, il quale oggi spesso dà degli ottimi consigli, non potendo più dare cattivi esempi…
Concordo con l’amico di Strove: sono in effetti cose su cui ho già scritto plurime volte.
L’eretico
Si ma tutto ciò fa ‘roccellamente’ passare la voglia di andare ad Auschwitz
Rispondo velocemente anche se, per altri motivi, mi leggerete poco per un po’. Con rispetto degli altrui parere ovviamente; siamo tutti in buona fede ed ancora possiamo liberamente parlare e sfogarci. Destra e sinistra? Tappandomi il naso scelgo la meno peggiore. I sinistrorsi hanno fatto troppi danni a Siena ed in Italia. La Schlein è fuori della realtà. I toscani che hanno votato per Giani, scusate il termine, sono dei masochisti e non hanno provato a cambiare. Giani ne ha fatte tante di marachelle, troppo contro Siena a favore di altre città (paticcio Creti e Rigutino), il rincaro dell’Irpef regionale ed altro. Per Gaza c’ poco da dire l’UE ha fatto la figura della comparsa tra Putin e Trump. Orban alla faccia dei suoi soci europei accoglierà il russo col tappetino rosso. Zelensky sarà costretto a perdere il Donbass in cambio della pace. E Gaza? Pensare che in quelle terre (Sante?) origine di tre importanti religioni ancora la pace è fragile. Ci vorrebbe che quel “Qualcuno”, invocato delle tre Fedi si desse da fare. Ci vuole fede e speranza che è l’ultima a morire? O no? Sono stanco, mi devo riposare ho straparlato anche troppo; sono prolisso.
Io sono contro la guerra, contro il terrorismo, contro il colonialismo, contro le arroganze gli autoritarismi….di ogni colore e provenienza.
Riguardo al cecconi, leggo che non hai capito o non hai voluto capire: non si dicettava sulla persona e basta, ma su un sistema di dibattere he pensavo fosse più complesso( parola che ti piace molto) e non semplicistico. Ma va bene uguale, ti consolidano i tuoi numerosissimi lettori.
Saluti.
Cara Gianna,
mi fa oltremodo piacere che tu continui a scrivere, dopo avere detto che avresti abbandonato: le voci discordi sono il sale del blog, e soprattutto su molte cose siano non così lontani come pensi tu, dai retta. Se tu leggessi con attenzione molti pezzi pregressi, lo vedresti: su Trump, per esempio…
In ogni caso, né tu né Giulio avete risposto a questo: cosa pensate dello slogan più berciato in tutti i cortei, il più volte citato “dal fiume al mare”?
Grazie, se ci sarà, per la eventuale risposta…
L’eretico
Riguardo alle elezioni regionali il dato piu’ significativo, a prescindere dai vincitori e dagli sconfitti e’ il dato di affluenza: 47,73% .
In pratica la maggioranza degli elettori ha deciso che nessuno schieramento merita il suo voto. Un fallimento clamoroso; sara’ il caso che ora i vincitori nebprendano atto e si mettano a pedalare per dimostrare che la politica puo’ avere ancora un impatto positivo nelle nostre comunia’.
Caro Marco,
io lo davo per scontato, ma hai fatto assai bene a sottolineare il dato astensionistico: tanto più significativo, in quanto siamo in una terra storicamente ad altissima partecipazione elettorale.
Fatemelo dire: grandi figure sulla scheda, non se ne vedevano proprio, né da una parte né dall’altra (per questo ha stravinto, evidentemente con merito, l’usato sicuro).
Posso aggiungere che di uno come Simone Bezzini – plaudente all’acquisizione di Antonveneta, per dire – si sarebbe potuto fare anche a meno? Anyway, qui si rispetta il voto popolare (del popolo andato a votare), sia chiarissimo: gli assenti hanno sempre torto…
L’eretico
Infortunato, ma cattivo. La poca affluenza, i voti ai soliti noti, anche con delle macchie in carriera, la riconoscenza per favori passati per facilitazioni, aiutini personali o per familiari da concorsi ad assunzioni o promesse di futuri vantaggi. E’ triste, ma è la dura realtà, le raccomandazioni e la tessera dominano ancora, specie nei vari paesini della provincia dalla Val d’Elsa, dell’Arno, della Chiana e molte altre ridenti zone della Toscana.
Io, purtroppo, non ho potuto andare a votare, ma non avrei di certo scelto i sinistrorsi. L’opposizione ha perso una bella occasione per dare una spallata all’attuale gestione politica.
Credo ai vincitori non convenga incentivare l’affluenza
Personalmente sono per uno stato in cui i due popoli possano vivere in pace e fratellanza…ma sono desueta, oggi è di moda la muscolarita’!
Caro Eretico, c’è un motivo molto semplice per cui i commentatori di Sinistra non possono intervenire sullo slogan “dal fiume al mare”, che loro stessi hanno cantato oppure hanno comunque avallato con il loro colpevole silenzio: dovrebbero ammettere ciò che è ormai evidente anche agli orbi, vale a dire che l’antisemitismo (mascherato ovviamente da antisionismo) è prerogativa anche della Sinistra istituzionale, mentre a Destra è marginalizzato a Casa Pound e gruppi simili. Credere alla genuinità assoluta di questa conversione della Destra, da parte di chi – come hai ricordato tante volte tu – era parecchio freddino sul 27 gennaio, è cosa un po’ da ingenui: è comunque un atto di realismo istituzionale, portato avanti per potere entrare, e poi restare, nei consessi istituzionali.
Il revirement sull’antisemitismo, però, c’è stato, mentre dall’altra parte si è invece accentuato ciò che era già presente, ma solo nel frastagliato mondo dell’estrema Sinistra.
… scusa se mi permetto ma l’affermazione “… vale a dire che l’antisemitismo (mascherato ovviamente da antisionismo) è prerogativa anche della Sinistra istituzionale, mentre a Destra è marginalizzato a Casa Pound e gruppi similimi” … sembra una enorme sciocchezza nella misura in cui è un sentimento umano che non è ne di destra ne di sinistra ma degli stronzi e teste di cazzo che ormai abbondano sia da una arte che dall’altra! Saluti
La questione non è cosa ne pensi io di un argomento distrattivo( nella fattispecie di uno slogan che NON condivido), ma della modalità di un gestore di sito anche informativo di riportare le notizie e dei conseguenti interventi con innalzamento dei toni.
Dunque ragionerei sui contenuti, dibatterei sulle idee e sui programmi, ma eviterò coinvolgimenti di questa natura.saluti a tutti.
Caro Giulio,
scusami, ma la tua risposta ha davvero le gambe assai, assai corte: te lo dice un “gestore di sito” con ormai tanta esperienza dialettica alle spalle.
La questione è proprio quella di cosa tu pensi, caro Giulio: per i programmi ci sono – se ancora esistono – i Partiti, i Movimenti, al limite le Associazioni o Fondazioni culturali; in questo spazio invece – dubito che tu non te ne sia accorto – i lettori scrivono per dire ciò che pensano. Magari in modo non oxfordiano, ma questo è.
Il sito (vale a dire il blog) è “anche informativo”, non c’è dubbio: ma di solito i commenti sono per l’appunto tali, seppure talvolta abbinati a qualche lodevole aggiunta informativa (della quale sempre si ringrazia).
Ciò detto, hai il coraggio – perché di tale cosa si tratta – di scrivere che lo slogan “dal fiume al mare” è un “ARGOMENTO DISTRATTIVO”? Sei compos tui, come dicono i latinisti? Beh, sappi che il tuo “argomento distrattivo” è la colonna sonora di tutte le manifestazioni pro-Pal dall’ottobre del 2023 ad oggi: che a te sembri una cosetta da poco o niente, è davvero singolare.
Il fatto è che gente per bene – ne sono assolutamente sicuro – come te, Gianna e tantissimi altri, è andata a manifestazioni in cui si urla, e a squarciagola, per affermare che Israele va abbattuto con la forza (non il Governo Netanyahu, sia chiaro: Israele in quanto Israele!); posso dire che io – che sono critico parecchio con Bibi – verso una manifestazione così non mi sento di simpatizzare, proprio per niente?
Infine, il dire che non condividi lo slogan – scusa se te lo dico -, però resti lì accanto a quelli che berciano “Palestina libera, dal fiume al mare”, è come andare ad una manifestazione per Acca Larenzia dicendo di non concordare con il saluto romano…
L’eretico
Dal fiume al mare, Hamas lo proclama, Israele lo fa (vedi recentissima risoluzione della Knesset sulle annessioni in Cisgiordania). Solo questione di forza militare, ma l’idea è la stessa.
E ritonfa, caro Roberto, e ritonfa: cosa non si fa per eludere il problema della colonna sonora delle partecipatissime manifestazioni…
Mi pare strano che tu non colga la sottilissima differenza: non mi pare che le strade e le piazze italiane siano state appaltate al grido di “Israele libera, dal fiume al mare”, spero che tu concorderai, almeno su questo.
Io sto scrivendo, in queste risposte, dell’atteggiamento dei manifestanti italiani, non di altre cose: sempre condannando – e da prima del 7 ottobre, quando molti dei manifestanti non sapevano neanche la differenza fra Gaza e Cisgiordania (ammesso che lo sappiano adesso, peraltro) – la politica degli insediamenti dei coloni in loco.
L’eretico
Rimane il fatto che dal fiume al mare è la politica messa in pratica da sempre da Israele, ben prima del 7 ottobre, e chi ha provato a fare qualcosa di diverso (in Israele intendo) è stato assassinato.
Quanto ai manifestanti italiani, io credo che ognuno manifesta secondo la propria sensibilità. Sarebbe come pretendere da chi manifesta a Predappio con il braccio destro alzato, di manifestare contro le leggi razziali volute dal duce.
Caro Roberto,
scusa se te lo dico, ma ti sei infilato in un vicolo cieco: chi va a Predappio con il braccio destro alzato, tutti – compreso lo scrivente – lo chiamano fascista. Nè neo, né post: proprio fascista.
Tu, invece, quelli che berciano in ogni manifestazione a favore dell’annientamento di Israele tout court, come li chiami? Gente che “manifesta secondo la propria sensibilità”, ho visto: una sensibilità di che tipo, di grazia?
L’eretico
Ti ti concentri sui manifestanti, ma rimane che l’attuale governo di Israele mette in pratica “dal fiume al mare”.
Sì, caro Roberto, è proprio così: perché quelli che vorrebbero distruggere – almeno a berci – Israele, con i loro slogan di stampo prettamente iraniano, affollano le piazze e le strade italiane, mentre il Governo israeliano mi è lontano (in tutti i sensi), pur con tutta la solidarietà verso i civili palestinesi.
Non ho purtroppo la tua grande ampiezza di vedute: sono più terra terra, mi interessano di più quelli che ho vicino – e come si comportano -, invece di quelli che ho lontani. Pensa un po’: a me andare ad un corteo in cui per difendere un popolo, si chiede la distruzione di un altro Stato, non piace, ed infatti mi guardo bene dal parteciparvi: tu, con la tua ampiezza di vedute, invece ti ci riconosci. Il mondo è bello, in quanto vario…
L’eretico
Non è che sei terra terra, ma vuoi esserlo. Che però tu non abbia larghe vedute, beh, questo re lo riconosco…
Bravo Roberto: vedi che hai colto in pieno l’ironia…
L’eretico
…..intanto – scusa la divagazione, che mi sembra tanto più appropriata visti i numerosi interventi nel blog di partecipanti alle manifestazione propal – continua a non suscitare indignazione e/o proteste quanto succede
giornalmente in Ucraina, i bambini uccisi dai russi, gli asili colpiti dai russi, i civili uccisi dai russi, i giornalisti uccisi dai russi…….
Fausto
Già! Come quello che hanno fatto gli ucraini ai fratelli del dombass russofoni dal 2014…usando però ontrctor$ stranieri( americani? Occidentali?) No, queste notizie non si danno, come la colonizzazione palestinese! Solo quello che ci aggrada.
Caro Giulio,
intervengo, pur non essendo stato chiamato in causa in modo personale, a cagione di ciò che scrivi: vedo che tu – oltre al fatto di fregartene dei civili ucraini, evidentemente considerati “nazisti” come nella propaganda putiniana – vedi la questione del Donbass come la dipingono Travaglio e – del tutto casualmente, si capisce – Putin stesso e compagnia cantante.
Dai retta ad un gran bischero – che sarei poi io -, il quale un po’ di tempo ci ha perso, nello studiare ciò che è accaduto in loco (ed in Crimea, incidentalmente) in quel 2014.
La propaganda occidentale esiste, eccome se esiste; dall’altra parte però – lasciamelo dire – prendono veramente per il culo: in modo assai efficace, visto che sei in buonissima compagnia nel presentare la “guerra civile” del Donbass (copyright by Travaglio), con tanto di “resistenza” dei russofoni…
L’eretico
Le consiglierei di leggere, ad esempio, il libro di Kateryna Zarembo, che è una docente universitaria ucraina, Il Dombas è Ucraina….può darsi si faccia un’idea diversa
Fausto
Gentile ed ospitale eretico,
Mi attribuisci contenuti he non mi appartengono. Temo che tu non abbia capito la mia anima.
Ho a cuore la sorte di tutti i civili: ucraini, russi, palestinesi ebrei et alia….essi sono le vittime di burocrati, guerrafondai politicanti he spesso usano la guerra e i conflitti per interessi economici.
Baso i miei teoremi sul conflitto russo ucraino dalle testimonianze di persone che lo hanno vissuto e constatato di persona, vivendoci o lavorandoci. L’operazione di sofferenza ucraina nel dombass è documentata ma ignorata x interessi specifici. Se , come dici , l’hai stidiata spero che ne convenga. Ti invito a pubblicare nel merito una sintesi di quanto accaduto dal 2014, sublima dagli accordi rifiutati da Boris e spiegarne i motivi.
Ognuno di noi si fa un’opinione sulla base delle informazioni che ha. Certo non aiuta cercare solo le notizie che ci piacciono.
Caro fausto, provi a documentarsi in senso lato e non selettivamente, potrebbe gioviarle.
Da parte mia uso un metodo: raccolgo tutte le informazioni possibili e solo dopo mi creo una opinione, opinabile e mutabile.
Grazie dello spazio offertomi, il confronto, se civile e intellettuale , aiuta ad accrescere.
Caro Giulio,
ovviamente non mi faccio certo suggerire dai lettori i temi da trattare sul blog: sia per principio, sia per la (mia) mancanza di tempo.
Ti aggiungo e ti ripeto che la documentazione che ho studiata sull’argomento è seria ed anche polifonica (penso sia più tu, a cercare solo ove piace: il mio percorso intellettuale indica l’esatto opposto, ma non pretendo che tu lo conosca, figuriamoci), e dimostra che anche in Donbass c’è stata solo una (vile, fra l’altro) aggressione putiniana, poco dopo quella della Crimea. Putin aspettò di vedere cosa avrebbero fatto gli occidentali dopo l’invasione in Crimea: non fecero nulla, e lui allora mandò gli “omini verdi” in Donbass. Ovvio che gli ucraini si siano mobilitati, anche con durezza e violenza: cosa avrebbero dovuto fare, di grazia?
E ti invito a chiederti – previa documentazione, magari – perché l’Ucraina non abbia più le atomiche…
L’eretico
Ho ascoltato l’audizione di Migliorino… mi pare che abbia espresso tanti di quei dubbi e di punti da chiarire – anche su questioni ininfluenti o già accertate – espresse con tanti dubbi che, oltre alla domanda… ma nella commssione precedente cosa avete accertato di definitivo??? Mi fa pensare che ci vorranno almeno altre altre quattro commissioni parlamentari d’inchiesta ed è necessaria assolutamente la reincarnazione dei commissari e la loro stabilità come membri della commissione… questo per non partire ogni volta da capo… ed assistere a riepiloghi tipo “passaggio di consegne” come quello fatto da Migliorino … per poi non arrivare a nulla lo stesso. Bah!
Caro “Spettatore critico”, che dire?
Se non fosse che ci sono dindini pubblici che vengono spesi, sarebbe solo da ridere, ma insomma: anche se a pagamento della collettività, qualche risata ce la facciamo lo stesso.
Ti dico come andrà a finire (in attesa della terza Commissione, ovviamente): diranno che ci sono tanti e tanti dubbi, ma che ormai è passato troppo tempo per potere arrivare alla Verità; così non ammettono il clamoroso (ennesimo) buco nell’acqua, e fanno vedere di averci provato, senza paura di niente e di nessuno: un paio o tre di servizi televisivi in più, si fanno. Non sarà come Garlasco, ma meglio di niente…
L’eretico